Consiglio Regionale

Caos in Regione per una mozione di sostegno alla Polizia

Una mozione dal contenuto che sembrerebbe naturale essere condiviso da tutti, è invece riuscita a scatenare il caos nell’aula del Consiglio Regionale. La mozione, con primo firmatario il leghista Davide Caparini, che esprimeva “massima solidarietà a tutte le Forze dell’ordine” e una “ferma condanna a chi, snaturando i principi democratici, confonde la libertà di esprimere il proprio pensiero col diritto di impedire agli altri di esprimerlo” è stata approvata dalla maggioranza del Consiglio, ma è stata contestata dal Ccapogruppo del M5S Nicola Di Marco che ha occupato i banchi della Giunta scontrandosi con l’Assessore Romano La Russa per poi essere espulso dall’Aula. Un’azione inspiegabile per i più che Di Marco ha spiegato Così  “Ho scelto di esprimere, con questo gesto simbolico e pacifico di disobbedienza civile, occupando i banchi della giunta, la mia vicinanza a tutte le persone che manifestano oggi e che manifesteranno domani. Spiace che questo abbia agitato gli animi di alcuni esponenti della maggioranza, in particolare dell’assessore La Russa”. Di Marco però non è stato l’unico a prendere le distanze dalla decisione presa dall’aula, anche Onorio Rosati  di Alleanza Verdi Sinistra che sabato passato era in via Padova ha dichiarato “Ho deciso di osservare tutte le manifestazioni indette perché nell’ultimo periodo ci sono limitazioni della libertà di manifestare. La mozione era strumentale. Chiedere solidarietà alle forze dell’ordine senza avere chiarezza di chi sono stati i responsabili delle aggressioni è irricevibile e inaccettabile”. Laconico il commento di Caparini  alle loro dichiarazioni “La sinistra è sempre dalla parte sbagliata non c’è stato ancora alcun tipo di solidarietà in merito all’aggressione violenta da parte dei centri sociali alla polizia e ai pacifici manifestanti di via Padova, ma anche alla Sardone che presentava il suo libro”. Più severo ed articolato invece il giudizio dell’Assessore alla Sicurezza Romano la Russa “il consigliere del Movimento 5 Stelle che ha pensato di ‘occupare’ l’aula, ha compiuto un gesto di totale mancanza di rispetto nei confronti del consiglio, tra l’altro senza alcun motivo. Una pagliacciata propagandistica dei grillini inscenata contro il governo, forse dovuta al nervosismo del ‘vento’ che non è così cambiato come loro avrebbero auspicato, visti i risultati delle elezioni in Abruzzo”. La Russa ha inoltre sottolineato “La maggioranza di centrodestra ha votato compatta per esprimere la massima solidarietà alle forze dell’ordine per il prezioso lavoro che svolgono ogni giorno a tutela della sicurezza di tutti i cittadini. Ridicole le argomentazioni della sinistra e del Movimento 5 Stelle”.

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Salario minimo, Consiglio regionale Lombardia boccia la mozione delle opposizioni

Il centrodestra in Regione Lombardia dice no al salario minimo legale. La maggioranza ha bocciato, ieri pomeriggio in Consiglio regionale della Lombardia, la mozione presentata in modo unitario da Movimento 5 Stelle, Partito Democratico, Alleanza Verdi e Sinistra e Patto Civico che intendeva sostenere le ragioni della misura a tutela della giusta retribuzione del lavoro e la difesa dei lavoratori più deboli. Il testo chiedeva a Regione Lombardia di attivarsi nei confronti di Governo e Parlamento affinché venisse approvata con urgenza una legge sul salario minimo. Nicola Di Marco (capogruppo M5S Lombardia): “Quella del centrodestra è una scelta in linea con le politiche del governo nazionale, che sul tema ha preferito prendere in giro gli italiani, nascondendosi dietro il Cnel di Brunetta. In questi giorni centinaia di migliaia di cittadini stanno sostenendo la raccolta firma attiva in tutta Italia, per l’introduzione del salario minimo. Da trent’anni a questa parte gli stipendi medi degli italiani scendono, mentre in Europa salgono. E questo anche senza considerare gli aumenti senza precedenti dei quali siamo tutti vittime da quando il centrodestra è al governo. È evidente che gli strumenti ad oggi a disposizione non sono sufficienti per consentire a milioni di italiani di non vivere in povertà, motivo per cui serve una legge sul salario minimo”. Secondo il consigliere regionale del Pd Matteo Piloni: “Gli stipendi sono fermi da anni mentre l’inflazione galoppa e in Lombardia, dove il costo della vita è maggiore, la situazione si fa sempre più pesante. Ci sono quasi due milioni di lombardi che guadagnano poco più di mille euro al mese, una cifra con cui è molto difficile far quadrare i conti. Il lavoro va pagato il giusto, lo dice anche l’Unione Europea quando sostiene l’adozione del salario minimo, ma il centrodestra continua a dire di no, sulla pelle di tante persone, soprattutto giovani e donne che, pur lavorando non guadagnano a sufficienza”. Intervenuti nel corso del dibattito anche i Consiglieri regionali Luca Paladini (Patto Civico) e Michela Palestra (Patto Civico): “Il salario minimo ristabilisce un principio di giustizia sociale fondamentale: i lavoratori hanno diritto a una vita dignitosa. In Italia sono più di tre milioni le persone che rimangono povere pur lavorando. Nel fronteggiare la crisi economica e le povertà emergenti dobbiamo sostanziare il principio della giusta retribuzione, rilanciando anche lo strumento dei contratti collettivi nazionali e la rappresentatività dei sindacati”. Onorio Rosati (AVS) conclude: “Votando contro questa mozione, la Giunta Fontana e la maggioranza di Destra gettano la maschera. Nonostante esista anche in Lombardia un grande problema salariale che determina un crescente numero di lavoratori poveri la Giunta Fontana e la maggioranza di destra in Consiglio regionale bocciano la mozione che chiedeva alla regione di farsi parte in causa sul tema del salario minimo, nei confronti del Governo. Molti lavoratori anche nella nostra regione, infatti, non riescono ad arrivare alla fine del mese così come ad adempiere a tutti gli obblighi relativi alla vita quotidiana come pagare le bollette o l’affitto e, ancora una volta, quest’aula si è dimostrata sorda davanti a queste istanze. Basterebbe poco per capire che, anche in Lombardia e nel nostro Paese, non ci possa essere una crescita economica se non accompagnata da un consistente aumento di salari”.

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Consiglio regionale approva a maggioranza legge ordinamentale e legge di semplificazione

Consiglio regionale approva a maggioranza legge ordinamentale e legge di semplificazione. Le nuove norme riguardano tutti i settori delle politiche regionali. Via libera anche alle modifiche alla riforma sanitaria concordate tra Governo e Regione. Aggiornare, modificare, semplificare norme che riguardano tutti i principali settori delle politiche regionali: sono questi gli obiettivi delle leggi “ordinamentale” e “di semplificazione” approvate oggi a maggioranza dal Consiglio regionale nel corso di un’intensa giornata di lavori con votazioni che hanno interessato complessivamente oltre 120 emendamenti, una quarantina di ordini del giorno, due questioni pregiudiziali e 34 articoli. Si è così concluso un iter che nelle scorse settimane ha interessato tutte le Commissioni consiliari, ciascuna per le proprie competenze chiamata a esprimere un parere sulle nuove leggi. Legge di revisione ordinamentale. La legge prevede che ogni anno dalla Giunta vengano proposte due leggi di revisione ordinamentale con l’obiettivo di aggiornare la normativa vigente. La legge approvata oggi con 41 voti a favore, 19 contrari e nessun astenuto è la prima relativa all’anno in corso e interviene negli ambiti istituzionale, economico, territoriale e relativamente agli impegni col Governo (sanità). Diversi articoli sono dedicati a interventi di modifica o integrazione di norme al fine di semplificare procedure e chiarire determinate enunciazioni. Per esempio vengono previste regole più snelle in tema di attività dei servizi per il lavoro e i centri per l’impiego e interventi di chiarimento vengono stabiliti per quanto riguarda i collaudi dei lavori pubblici. Vi è poi la necessità di allineare la normativa regionale a quella statale, come nel caso che riguarda le procedure per la formazione dei bilanci delle Comunità montane. Sanità Il tema della sanità è stato inserito nell’articolo 10. Tra le novità, introdotte su richiesta dal Governo e concordate tra Regione e Ministero “in ottemperanza del principio di leale collaborazione istituzionale”, si segnalano l’estensione della presa in carico anche ai pediatri; l’abrogazione del fondo di telemedicina che comunque verrà istituito su iniziativa della Giunta; il ricollocamento in capo alla Regione dell’accreditamento delle strutture sanitarie e socio sanitarie demandando alle ATS lo svolgimento della sola istruttoria; la revisione dei termini per la stabilizzazione delle sperimentazioni gestionali; la valorizzazione della figura dell’ottico escludendo quella dell’ottico optometrista; il raccordo del sistema di remunerazione DRG con quello statale; una diminuzione di 100 milioni di euro della norma finanziaria (risorse destinate alla costruzione di case e ospedali di comunità che Regione intende comunque stanziare autonomamente); la norma che prevede che la Commissione regionale individui le candidature più adatte in un numero tra il quadruplo e il quintuplo dei direttori da nominare. Aziende agrituristiche La legge ordinamentale si preoccupa di chiarire alcune norme riguardanti l’attività delle aziende agrituristiche e stabilisce che le disposizioni per la promozione dell’enoturismo vengano estese all’oleoturismo (che si occupa di conoscenza, degustazione e commercializzazione dell’olio d’oliva). Si tratta di norme che intendono valorizzare attività importanti legate a carattere esclusivo al territorio lombardo come per esempio la produzione dell’olio extravergine di oliva Laghi Lombardi DOP e dell’olio extravergine di oliva Garda DOP. Con un emendamento è stata introdotta l’assimilazione ai prodotti di origine locale somministrati negli agriturismi anche alle carni provenienti da Consorzi e Associazioni di produttori di carne bovina. Contrasto alla peste suina Sono previste misure per contrastare la peste suina che, come è noto, può colpire con un alto tasso di mortalità anche i suini domestici, costringendo all’abbattimento dei capi infettati procurando così danni enormi alle aziende agricole. La legge si propone in particolare di rendere più efficace l’azione di contenimento dei cinghiali introducendo procedure per velocizzare l’adozione dei piani di prelievo venatorio, orientare il prelievo verso i giovani cinghiali e le femmine (come da parere ISPRA-Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) e infine consentire l’abbattimento di cinghiali senza limiti numerici giornalieri. Istituzione di un premio alla memoria di Nicolò Savarino Il 12 gennaio 2012 l’agente della polizia locale del Comune di Milano Nicolò Savarino veniva investito e ucciso durante un controllo da un’automobile guidata da un rom minorenne, fuggito dopo l’investimento e successivamente arrestato assieme a un complice. A dieci anni dal tragico fatto il Comune di Milano ha voluto ricordare con una cerimonia il vigile scomparso, di cui erano note dedizione al lavoro, senso di responsabilità e dirittura morale. A partire da tale esempio si istituisce ora un riconoscimento regionale, sotto forma di targa, da consegnare ogni 12 gennaio agli agenti che si siano distinti in operazioni di sicurezza urbana, affrontando situazioni pericolose per l’incolumità personale. Sempre in tema di polizia locale la legge introduce nuove norme per favorire l’istituzione del Comitato tecnico e del Tavolo di consultazione regionale per il coordinamento tra i servizi di polizia locale. La polizia locale in servizio presso le stazioni ferroviarie Utilizzare le forze di polizia locale per attività di controllo e vigilanza presso le stazioni ferroviarie sulla base di accordi sottoscritti da enti locali, gestori del servizio ferroviario e organi periferici dello Stato. E’ quanto previsto da un emendamento approvato dal Consiglio e che intende rafforzare e diffondere un’esperienza in tal senso già in atto in provincia di Lecco. Legge di semplificazione La legge di semplificazione normativa, approvata con 40 voti a favore, 22 contrari e 2 astenuti, contiene disposizioni in materia amministrativa, organizzativa e procedimentale. Sostegno a Enti locali Sono previste norme per concedere liquidità a favore dei Comuni in condizioni di dissesto finanziario e favorire il ripiano delle posizioni debitorie. Si tratta di una misura temporanea di favore nei confronti degli enti locali in considerazione del perdurare della crisi economica e delle conseguenti difficoltà economiche e finanziarie. Viene ammessa anche la restituzione in forma rateale fino a un massimo di 360 rate ossia di 30 anni. Opere pubbliche Viene differito il termine per il completamento delle opere finanziate dalla legge regionale 9 del 2020. Questa misura di flessibilità è finalizzata a non interrompere la realizzazione di opere fondamentali per lo sviluppo infrastrutturale e il rilancio economico del territorio. Degli oltre 3.000 interventi finanziati ne sono comunque stati completati ad oggi circa 1750 e si prevede che all’approssimarsi del termine del 30 giugno

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La Lombardia senza segnale chiede più copertura telefonica

La Lombardia senza segnale chiede più copertura telefonica. Unanime via libera in Consiglio regionale alla mozione che sollecita la Giunta regionale a farsi parte attiva nel confronto con le compagnie telefoniche “affinché pongano rimedio quanto prima alla mancata o scarsa copertura delle reti telefoniche mobile e internet in alcune zone critiche della Lombardia e assicurino una adeguata estensione del segnale all’intero territorio lombardo”. Il documento, presentato dal capogruppo di “Lombardia Ideale–Fontana Presidente” Giacomo Cosentino e sottoscritto dal Presidente del Consiglio regionale Alessandro Fermi e dalla Vice Presidente Francesca Brianza, raccoglie le numerose segnalazioni pervenute da cittadini e amministratori locali e chiede alla Giunta di attivarsi presso le compagnie telefoniche, il Ministero competente e tutti gli organi interessati, affinché vengano mappate e connesse le cosiddette “aree bianche” ancora presenti in Lombardia. “In questo momento caratterizzato da grandi investimenti -evidenziano Cosentino, Fermi e Brianza- è importante che Regione Lombardia concentri gli sforzi su queste aree, spesso considerate erroneamente periferiche. Utilizziamo i fondi del PNRR per mettere in atto una campagna di digitalizzazione attraverso una mappatura puntuale delle aree scoperte dalla rete internet e di telefonia. Il problema che segnaliamo –proseguono Cosentino, Fermi e Brianza– ha diverse ricadute di rilievo in alcune aree particolari della nostra regione soprattutto in termini di sicurezza: basti pensare agli automobilisti così come agli escursionisti e agli sportivi impegnati in zone montane, dove maggiori sono i rischi di incidenti. E’ essenziale –sottolineano– garantire sempre la possibilità di chiamare eventuali soccorsi. Senza dimenticare che soprattutto in questa fase storica, con lo svilupparsi dello smart working, molte persone stanno per parecchi giorni lontano dai propri uffici e hanno necessità di disporre di una rete adeguata, essenziale anche per garantire a ogni cittadino l’accesso ai servizi erogati dalla pubblica amministrazione. Queste infrastrutture tecnologiche -concludono Cosentino, Fermi e Brianza- sono altresì fondamentali per prevenire lo spopolamento dei nostri territori più critici e per renderli appetibili non solo da un punto di vista abitativo ma anche per favorire l’insediamento di nuove attività produttive”. Tra le aree che non godono di una copertura adeguata, si segnala in particolar modo la provincia di Varese. Nell’alto varesotto, in alcuni chilometri del tratto della Strada Statale 233 che collega Varese con la Svizzera, sulla quale transitano ogni giorno migliaia di veicoli, il segnale è del tutto assente ed è accaduto più volte che alcuni automobilisti coinvolti in incidenti stradali per chiamare i soccorsi abbiano dovuto camminare a bordo strada fino ad arrivare a un punto in cui vi era copertura: inoltre, in occasione del grosso incendio che ha colpito i boschi della Valganna e del Parco del Campo dei Fiori nel gennaio 2019, i coordinatori delle squadre antincendio hanno avuto grosse difficoltà a coordinare le operazioni di spegnimento. Sempre nella zona dell’alto varesotto ci sono Comuni e parti del territorio in cui è carente il segnale telefonico, e tra questi si segnalano i Comuni di Valganna, Agra, Curiglia, la Val Veddasca, la Val Dumentina, il tratto di strada che collega il Comune di Ponte Tresa (VA) con quello di Luino oltre ad alcune zone della Valceresio. Tali problematiche si presentano anche in alcune frazioni di Varese città quali Velate, Rasa e Sacro Monte. Analoga situazione si verifica nelle porzioni dei Comuni di Tradate, Venegono, Castelnuovo Bozzente, Binago e Beregazzo con Figliaro che fanno parte del “Parco regionale della Pineta di Appiano Gentile e Tradate”, sia del tradatese (in provincia di Varese) sia dell’Olgiatese (in provincia di Como). Esistono anche tante altre zone della Lombardia dove sono stati segnalati problemi simili, come alcune località site in Comuni dell’Alto lago di Como a cui se ne aggiungono altre di Comuni lacuali come Laglio, nel Comune di Cene (BG), in tutta la tratta tra Guidizzolo e Mantova (SP236 Goitese) e sulla SP83 tra Castiglione delle Stiviere e Lonato, nonché in molti Comuni e territori della dorsale orobica. L’Unione Nazionale Comuni, Comunità ed Enti Montani (UNCEM) da tempo sta sottoponendo agli enti preposti la mappatura di tutte le zone nelle quali si evidenziato tali criticità e ha chiesto al Ministro Colao di destinare anche alle zone montane (e non solo ai centri urbani) i fondi del PNRR finalizzati al contrasto del digital divide.

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Riforma sanitaria: iniziate le votazioni in Consiglio regionale Presidente Fermi espelle 9 Consiglieri del Movimento 5 Stelle

Riforma sanitaria: iniziate le votazioni in Consiglio regionale Presidente Fermi espelle 9 Consiglieri del Movimento 5 Stelle. Dopo la chiusura della discussione generale sulla riforma della sanità lombarda, che si è conclusa ieri pomeriggio al termine di 14 sedute giornaliere e oltre 110 ore di dibattito, questa mattina sono cominciate nell’Aula del Consiglio regionale le votazioni degli emendamenti e dei subemendamenti, a cui seguiranno quelle degli ordini del giorno: non sono possibili votazioni a scrutinio segreto. Complessivamente sono stati dichiarati ammissibili 942 emendamenti e 929 ordini del giorno. Il Presidente del Consiglio Alessandro Fermi ha annunciato in apertura dei lavori odierni (aspettando quindi la conclusione della discussione generale) l’inammissibilità di oltre mille emendamenti “seriali” (cioè che ripropongono tutti il medesimo impegno) e di 4422 ordini del giorno “seriali”. “Ho scelto di annunciare solo al termine della discussione generale quali fossero gli emendamenti e gli ordini del giorno ritenuti ammissibili dagli uffici -ha sottolineato il Presidente Fermi-. Questo per garantire tutto il tempo necessario a consentire un dibattito approfondito e per non pregiudicare a nessun Consigliere regionale la possibilità di illustrare nel merito i propri ordini del giorno ed esprimere le proprie valutazioni sulla riforma. Una scelta che ha sicuramente garantito ampia possibilità di intervento ai rappresentanti della minoranza e che è andata incontro alle loro stesse richieste, assicurando tutto lo spazio necessario per lo svolgimento di una discussione approfondita ed esaustiva”. Prima dell’inizio delle votazioni, i Consiglieri del gruppo del Movimento 5 Stelle hanno inscenato una protesta con fischietti e striscioni riportanti slogan contro la sanità lombarda, per poi sedersi nel centro dell’aula e sui banchi della Giunta regionale. Fermi ha intimato loro di tornare ai propri posti, richiesta non accolta però dai 9 Consiglieri che hanno messo in atto l’iniziativa di protesta. Il Presidente del Consiglio ha così espulso i 9 Consiglieri e sospeso i lavori, che hanno potuto riprendere solo dopo l’intervento degli agenti della Digos, resosi necessario per far uscire dall’Aula i Consiglieri espulsi. Non potranno quindi partecipare ai lavori consiliari odierni i Consiglieri del Movimento 5 Stelle Massimo De Rosa, Ferdinando Alberti, Roberto Cenci, Massimo De Rosa, Nicola Di Marco, Raffaele Erba, Andrea Fiasconaro, Marco Fumagalli, Consolato Mammì e Simone Verni. Unico Consigliere pentastellato presente che non ha preso parte attiva alla protesta il Consigliere Segretario Dario Violi. Il Consiglio regionale resta convocato sulla riforma sanitaria sia oggi che domani fino alle ore 24. Il Presidente Fermi ha quindi convocato una nuova seduta ordinaria per giovedì 2 dicembre dalle 10 alle 19: all’ordine del giorno la seconda legge di revisione normativa ordinamentale (relatore Francesco Ghiroldi, Lega) e il provvedimento di revisione generale del Piano Territoriale Regionale (relatore Andrea Monti, Lega). Resta confermata la convocazione del 15, 16 e 17 dicembre per la Sessione di Bilancio.

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Da domani in consiglio regionale la nuova legge sanitaria

Da domani in consiglio regionale la nuova legge sanitaria. Comincerà mercoledì 10 novembre la “maratona” consiliare dedicata all’esame e alla discussione del progetto di legge di riforma della sanità lombarda che modifica la legge n°33 del 2009. Il Presidente del Consiglio regionale Alessandro Fermi ha infatti convocato le prime tre sedute nei giorni mercoledì 10, giovedì 11 e venerdì 12 dalle ore 10 alle ore 18, così da lasciare poi spazio dopo le 18 alle riunioni delle Commissioni consiliari. Sono previste sedute ogni giorno (esclusi sabato e domenica) fino al 26 novembre, considerando che ciascun Consigliere regionale potrà disporre di 10 minuti di tempo per il proprio intervento e che sono consentiti altri 5 minuti di tempo per illustrare i singoli ordini del giorno presentati (ogni Consigliere regionale, secondo quanto stabilito e concordato dalla Conferenza dei Presidenti dei gruppi consiliari, non potrà in ogni caso effettuare in sede di discussione generale più di 5 interventi). L’illustrazione degli emendamenti e degli ordini del giorno sarà consentita solo nel corso della discussione generale, così che, una volta terminata, si procederà direttamente alle votazioni degli articoli e degli emendamenti e, a seguire, degli stessi ordini del giorno. Dal momento che, come annunciato dal Presidente Fontana, l’oggetto della riforma investe direttamente il programma di governo, non saranno ammissibili votazioni a scrutinio segreto. Il termine ultimo per la presentazione degli emendamenti è stato fissato alle ore 12.30 di domani martedì 9 novembre, mentre per gli ordini del giorno e gli eventuali sub-emendamenti ci sarà tempo fino alle ore 14 di giovedì 11 novembre. In forza di quanto stabilito dal DPCM del 23 settembre 2021, l’accesso a Palazzo Pirelli sarà consentito a giornalisti, fotografi e operatori video solo previo possesso ed esibizione del green pass: si potrà accedere dall’ingresso principale di via Fabio Filzi.

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