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Coronavirus: il Sindaco Sala organizza un’unità di crisi

“Coronavirus. Al fine di offrire la massima collaborazione alla Regione, alla Prefettura e alle istituzioni responsabili in materia di sanità, ho istituito un gruppo di lavoro che si riunirà domani mattina a Palazzo Marino. Seguiremo costantemente l’evolversi della situazione e verificheremo la necessità di adottare eventuali misure di nostra competenza“. Lo ha annunciato il Sindaco Sala con un post sulla sua pagina Facebook. Poco dopo il Sindaco ha aggiunto: “Per le motivazioni indicate nel post pubblicato in precedenza, mi dispiace comunicare che la “colazione con il Sindaco” prevista per domani mattina è stata annullata“.  

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Coronavirus, i consigli del ministero per evitare il contagio

Il nuovo coronavirus (Sars-CoV-2) responsabile dell’epidemia di infezione polmonare in Cina è stato isolato lo scorso 7 gennaio: la sua ‘azione’ di contagio avviene in larga misura attraverso contatti ravvicinati con un soggetto infetto, ma alcune misure possono aiutare a prevenirne la trasmissione. Covid-19 è il nome dato alla malattia causata dal nuovo virus. Ecco un vademecum con i consigli dell’Istituto nazionale di malattie infettive Spallanzani, ministero della Salute e Istituto superiore sanità.   ANSA    

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Coronavirus: la conferenza stampa dell’Assessore Gallera

Si è svolta a Palazzo Lombardia la conferenza stampa nel corso della quale l’Assessore alla Sanità Giulio Gallera ha dato aggiornamenti in merito alle infezioni da coronavirus riscontrate in Lombardia. “Altre due persone residenti a Castiglione D’Adda sono risultate positive al test del Coronavirus. Si tratta della moglie del 38enne in terapia intensiva e di uno stretto conoscente. I due pazienti si trovano attualmente in stato di isolamento. Si invitano tutti i cittadini di Castiglione d’Adda e di Codogno, a scopo precauzionale, a rimanere in ambito domiciliare e ad evitare contatti sociali. Per coloro che riscontrino sintomi influenzali o problemi respiratori l’indicazione perentoria è di non recarsi in pronto soccorso ma di contattare direttamente il numero 112 che valuterà ogni singola situazione e attiverà percorsi specifici per il trasporto nelle strutture sanitarie preposte oppure ad eseguire eventualmente i test necessari a domicilio. E’ attiva da ieri sera una task force regionale che sta operando in stretto contatto con il Ministero della Salute e con la Protezione Civile. La maggior parte dei contatti delle persone risultate positive al Coronavirus è stata individuata e sottoposta agli accertamenti e alle misure necessarie”.  

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Il coronavirus alle porte di Milano

Un trentottenne ricoverato in terapia intensiva all’ospedale di Codogno (Lodi) è risultato positivo al Coronavirus. L’uomo è in prognosi riservata in gravi condizioni, con insufficienza respiratoria. Sarebbe andato a cena con un amico che tornava dalla Cina che al momento si trova all’ospedale Sacco, ma sta bene e non di è certi se è stato il contagiatore. “Le persone che sono state a contatto con il paziente – ha spiegato l’assessore al Welfare Giulio Gallera – sono in fase di individuazione e sottoposte a controlli specifici e alle misure necessarie“, aggiungendo, “Gli accessi al Pronto soccorso e le attività programmate sono state subito interrotte a livello cautelativo”. Altre due persone avrebbero contratto il coronavirus in Lombardia: si tratta della moglie del 38enne ricoverato all’ospedale di Codogno e di una terza persona che si è presentata spontaneamente in un ospedale con sintomi di polmonite e che avrebbe avuto dei contatti con il 38/enne. Tutti gli aggiornamenti sull’evolversi della situazione  saranno dati nel corso di una conferenza stampa dell’Assessore alla Sanità Giulio Gallera che si terrà a Palazzo Lombardia.  

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Coronavirus, calano del 60% gli incassi dei ristoranti cinesi

In seguito alla psicosi da coronavirus il “calo di fatturato a Milano per i bar cinesi è del 20%, per la ristorazione va ancora peggio con un calo del 50-60% , mentre per i negozi e supermercati è del -40% circa e per l’abbigliamento del -35%“. Sono i dati diffusi da Giovanni Mao, presidente della Italian Chinese Business Association, associazione che raduna gli imprenditori cinesi in Italia, nel corso dell’iniziativa ‘Il Tè dell’Amicizia’, promossa a Milano in un ristorante cinese per dire no alla psicosi che ha portato alcuni italiani a disertare la cucina cinese. All’iniziativa hanno preso parte esponenti di Regione Lombardia, con il vicepresidente Fabrizio Sala, di Forza Italia, con la capogruppo alla Camera Mariastella Gelmini e l’eurodeputato, Massimiliano Salini, e del Comune di Milano con il consigliere Franco D’Alfonso. ANSA  

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Coronavirus, i cinesi si mettono in quarantena da soli

“I cinesi in questi giorni nel nostro quartiere si vedono poco. Sono mortificati per quello che è successo. E chi torna dalla Cina si autoisola“. Lo racconta Filippo Buttitta, vicepresidente del Centro culturale cinese di Milano. “Nei giorni scorsi, ad esempio, una signora di circa 40 anni è rientrata dalla Cina, dallo Xinjiang e non dalla zona di Whuan: non ha ancora visto i figli, li ha lasciati dagli zii e lei ha deciso di autoisolarsi per due settimane in casa da sola“, racconta Buttitta, davanti al portone dell’associazione, su cui è appeso l’avviso che da un paio di settimane circola nella comunità cinese, in cui si consiglia a chi rientra di non frequentare posti affollati e di restare a casa 14 giorni. “In Cina si fa così. L’autotutela serve per sé e per gli altri“, spiegano dal Centro, sottolineando che sono “massimo una ventina, fra cui pochi bambini” gli abitanti della zona di via Sarpi di rientro dalla Cina passando per gli scali internazionali non ancora bloccati. ANSA  

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