covid-19

L’importanza di una comunicazione onesta sui vaccini

L’importanza di una comunicazione onesta sui vaccini. Un tema importante a maggior ragione perché ancora non tutte le voci allarmistiche sui vaccini si sono sopite. La pandemia di COVID-19 ha avuto un impatto enorme sulla vita di miliardi di persone in tutto il mondo. Fin dall’inizio della pandemia, gli scienziati si sono impegnati a sviluppare un vaccino sicuro ed efficace per proteggere la popolazione dall’infezione. Grazie agli sforzi degli scienziati, sono stati sviluppati diversi vaccini altamente efficaci contro il COVID-19. Tuttavia, nonostante l’evidenza scientifica che dimostra l’efficacia e la sicurezza dei vaccini COVID-19, ci sono ancora persone che sollevano dubbi sulle conseguenze negative dei vaccini. Questi dubbi sono spesso basati su informazioni errate o prive di fondamento, e possono portare a conseguenze pericolose. L’importanza dei vaccini COVID-19 non può essere sottovalutata. I vaccini sono uno strumento cruciale per porre fine alla pandemia, proteggendo le persone dal COVID-19 e riducendo la diffusione del virus. Inoltre, i vaccini possono aiutare a prevenire le complicazioni legate alla malattia, tra cui l’ospedalizzazione e la morte. Gli scienziati hanno dimostrato che i vaccini COVID-19 sono altamente efficaci nel prevenire l’infezione e ridurre la gravità della malattia. Tuttavia, nonostante l’evidenza scientifica che dimostra l’efficacia e la sicurezza dei vaccini COVID-19, ci sono ancora persone che sollevano dubbi sulle conseguenze negative dei vaccini. Questi dubbi sono spesso basati su informazioni errate o prive di fondamento, e possono portare a conseguenze pericolose. L’ascolto di coloro che sollevano dubbi sui vaccini senza avere prove certe può portare a conseguenze negative. Ad esempio, il rifiuto di vaccinarsi può portare alla diffusione del virus e alla perpetuazione della pandemia. Inoltre, i dubbi infondati sui vaccini possono portare alla scelta di rimedi alternativi o inefficaci, che possono mettere a rischio la salute e la sicurezza delle persone. In conclusione, l’importanza dei vaccini COVID-19 non può essere sottovalutata. I vaccini sono uno strumento fondamentale per proteggere la salute e la sicurezza della popolazione e porre fine alla pandemia. È importante che le persone ascoltino le fonti di informazione affidabili e si basino sull’evidenza scientifica per prendere decisioni informate sulla propria salute e sulla propria vita. Sollevare dubbi senza prove certe può essere pericoloso e dannoso per la salute pubblica.

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Asst Monza: 11 e 12 settembre campagna vaccinazione anti Covid-19 per gravide e puerpere

Asst Monza: 11 e 12 settembre campagna vaccinazione anti Covid-19 per gravide e puerpere. ASST Monza e Fondazione MBBM insieme per proteggere la salute della mamma. In aderenza alla Campagna Vaccinale anti Covid-19 promossa da Regione Lombardia, ASST Monza, in collaborazione con Fondazione Monza e Brianza per il Bambino e la sua Mamma, indice due giornate di libero accesso alla vaccinazione per donne in stato di gravidanza e puerpere. La vaccinazione anti Covid-19 infatti, rappresenta un intervento importante al fine di proteggere la salute della mamma, quella del bambino, della famiglia e della comunità. Può essere effettuata in qualunque periodo della gravidanza ed è raccomandata anche durante l’allattamento materno, che va promosso, sostenuto e non interrotto. Per l’immunizzazione vengono somministrati vaccini mRNA dei quali è ormai confermata efficacia e sicurezza sia in gravidanza sia in allattamento. Sebbene la maggior parte delle donne in gravidanza, che risultano positive al test Covid-19, non presentino alcun sintomo, alcune possono sviluppare la malattia da SARS-CoV-2 in una forma potenzialmente grave per sé e per il nascituro: proprio per questo la vaccinazione è fortemente raccomandata. È stato inoltre dimostrato che gli anticorpi sviluppati dal vaccino sono protettivi contro l’infezione non solo per la gravida ma anche per il neonato. Questa iniziativa si inserisce nell’ambito di una già consolidata collaborazione tra il Centro Vaccinale ASST Monza e la Fondazione Monza e Brianza per il Bambino e la sua Mamma. Nel corso della gravidanza, infatti, essendo raccomandate dal Ministero della Salute anche altre vaccinazioni, quali quella contro difterite, tetano, pertosse, per la quale è richiesta la somministrazione in tempi stabiliti e l’antinfluenzale, per agevolare e aumentare l’adesione a tali vaccinazioni nei tempi utili previsti, sono stati creati dei percorsi dedicati e agevolati dove la gravida ha a disposizione ampie fasce orarie e la possibilità di accedere anche in giorni prefestivi, quali ad esempio il sabato mattina sia presso il centro vaccinale sia presso gli ambulatori dedicati aperti nella palazzina accoglienza dell’Ospedale San Gerardo. Inoltre l’informazione tempestiva inserita nella cartella clinica da parte del ginecologo e dell’ostetrica sin dalle prime viste, consente la prenotazione in tempi adeguati. La collaborazione fra il Centro Vaccinale e la Fondazione consente inoltre la somministrazione in reparto alle gravide ricoverate da parte del personale adeguatamente formato. Nei giorni 11 e 12 settembre 2021, dalle 8.00 alle 20.00 presso l’Hub Vaccinale di Monza, via Philips, 12 (area ex Philips) le donne in gravidanza e le puerpere potranno presentarsi con tessera sanitaria e carta d’identità e accedere direttamente alla seduta vaccinale, senza prenotazione. Sarà presente un team di ostetriche e ginecologi per l’accoglienza, disponibile a fornire tutte le informazioni necessarie.

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Il Sindaco Sala illustra a John Kerry la propria visione per la ripresa dalla crisi Covid-19

Oggi un gruppo di 19 sindaci delle maggiori città appartenenti a 13 Paesi del mondo ha incontrato l’Inviato speciale per il clima del Presidente degli Stati Uniti John Kerry. L’incontro virtuale, organizzato dal network C40 Cities, ha offerto l’opportunità ai sindaci di discutere con Kerry di iniziative di collaborazione sul clima e di mantenere alta l’attenzione attorno a un rinnovato senso di collaborazione internazionale sul clima. La discussione, guidata dal Sindaco di Los Angeles e Presidente C40 Eric Garcetti, ha riguardato la leadership delle città che stanno già attuando un’azione climatica inclusiva in linea con l’obiettivo di 1.5°C dell’Accordo di Parigi. I sindaci presenti hanno inoltre condiviso idee su come costruire il sostegno dei governi nazionali per l’azione e l’ambizione delle città per il clima sulla strada di COP26. A un anno dall’istituzione della “C40 Global mayors Covid-19 Recovery task force”, l’unità operativa dei sindaci globali per la ripresa dal COVID-19, i leader delle città hanno accolto con favore gli sforzi dell’Amministrazione Biden per sostenere e investire in una ripresa verde negli Stati Uniti d’America. Il Sindaco di Milano e Presidente della task force Giuseppe Sala ha spinto i suoi colleghi a chiedere ai governi di tutto il mondo di collaborare con le città per garantire una ripresa verde e giusta dalla crisi Covid-19. “La crisi climatica richiede leadership e i sindaci del mondo la stanno fornendo assumendo impegni e azioni coraggiose e ambiziose, per perseguire una ripresa verde e giusta – ha dichiarato l’Inviato speciale per il clima del Presidente degli Stati Uniti John Kerry –. Lavoreremo con loro, come parte di un movimento globale per combattere il cambiamento climatico e costruire un futuro migliore, più verde e più equo”. “I problemi che affrontiamo come società globale – che si tratti di emissioni in aumento, di virus mortali o di sconvolgimenti economici – non sono limitati dai confini municipali o nazionali, quindi sappiamo che non possono esserlo nemmeno le nostre soluzioni – ha affermato il presidente di C40 e Sindaco di Los Angeles Eric Garcetti -. Con l’amministrazione Biden che ripristina la leadership dell’America sul clima in tutto il mondo, collaborazioni come quella tra i sindaci C40 e il Segretario Kerry sono fondamentali per far avanzare la nostra visione collettiva per una ripresa dalla pandemia equa e a basse emissioni di carbonio”. “La ‘C40 Global mayors Covid-19 Recovery task force’ ha riunito i leader delle città di tutto il mondo per mostrare la strada verso una ripresa verde e giusta dalla crisi Covid-19 – ha spiegato il Sindaco di Milano e Presidente della task force Giuseppe Sala -. Le città hanno portato avanti l’azione coraggiosa necessaria per trasformare le nostre raccomandazioni in realtà, creando lavori dignitosi e verdi, investendo nei servizi pubblici fondamentali e restituendo spazio alle persone e alla natura. È stimolante sapere che ora abbiamo un partner impegnato in questi sforzi nel governo federale degli Stati Uniti”. “Abbiamo avuto un incontro fruttuoso con il Segretario Kerry. Abbiamo discusso dell’importanza che le città giocheranno nel ridurre le emissioni di carbonio e nel contrastare il cambiamento climatico – ha detto la Sindaca di Melbourne Sally Capp –. Abbiamo discusso inoltre delle immense opportunità economiche per città come Melbourne di assumere un ruolo di guida nell’abbracciare la sostenibilità e nell’attrarre posti di lavoro e le industrie del future”. “Freetown, come molte altre città, è costantemente innovativa nel modo in cui affronta i rischi che il cambiamento climatico rappresenta per i suoi concittadini – ha affermato la Sindaca di Freetown Yvonne Aki-Sawyerr –. Continuiamo a chiedere ai governi nazionali di guardare oltre i confini e di supportare i governi subnazionali se vogliamo raggiungere gli ambiziosi obiettivi climatici globali fissati. Nessun Paese può farlo da solo. Abbiamo bisogno di cooperazione, abbiamo bisogno di collaborazione e, ancora più importante, abbiamo bisogno che le città siano al centro di tutto”.

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Oggi è un giorno bellissimo

Oggi è un giorno bellissimo. Lo è perché ricorre l’anniversario delle foto con i camion, del primo vero impatto italiano con l’epidemia, dell’ondata di morti, ma soprattutto ricorre l’anniversario delle mani tese. Di gesti di cuore. Di lavoro fino allo sfinimento di migliaia di operatori sanitari. Di ricchi che donano botte di dieci milioni di euro a testa. Un’onda d’amore che è riuscita seppur a fatica a non far saltare del tutto le reti sociali e le menti di dieci milioni di lombardi. Mentre tanti scappavano dalla barca che sembrava affondare, in centinaia di migliaia si sobbarcavano il peso di traghettarci oltre la tempesta. Ricchi, poveri, alti, bassi, dalle pianure, dalle colline fino in cima alle montagne in tantissimi hanno impegnato tutta la loro anima per aiutare le persone intorno a loro. Senza chiedere chi erano o quante case al mare avessero. Per una volta siamo stati davvero tutti lombardi, stretti a coorte, come canta l’inno di Mameli, ma una coorte di innamorati come quella raccontata nel Fedro. Una falange invincibile perché il suo legame era l’amore di ciascuno per la persona al suo fianco. Per un breve periodo si è persino fermata la guerra tra generazioni. Tutti decisi a fare tutto il possibile per salvare più vite possibili contro un nemico invisibile. Il 2020 non passerà alla storia nella maniera giusta se non cercheremo di ricordare che siamo stati migliori di come ci raccontiamo. Oggi è un giorno bellissimo e non dobbiamo dimenticarlo, perché potrebbero arrivare altre pandemie pronte a falcidiarci. Per avere un futuro, il capitale più importante da salvare è ciò che ci ha permesso di trovare una mano o un sorriso anche nei momenti più bui.

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La pandemia di Covid-19 ha avvicinato gli italiani alle tecnologie digitali

La pandemia di Covid-19 ha avvicinato gli italiani alle tecnologie digitali. Facendo apprezzare i loro vantaggi a una fetta sempre più consistente di nostri concittadini, e costringendoli giocoforza ad aumentare le proprie competenze. Dunque, la pandemia di Covid-19 ha avvicinato gli italiani alle tecnologie digitali: il dato emerge da una ricerca presentata da Deloitte nel corso del Deloitte Innovation Summit, realizzata attraverso interviste a un campione di oltre 6.000 cittadini italiani ed europei. L’87% degli italiani, emerge dall’analisi, è a proprio agio nell’utilizzare le tecnologie digitali, meglio di quanto fanno Regno Unito e Francia, dove la percentuale è del 77%, mentre il 59% dei pensionati si è reso conto, in seguito all’emergenza sanitaria, che le innovazioni digitali non sono difficili da utilizzare. Durante il lockdown il 34% degli italiani ha “scoperto” lo shopping online per i beni non di prima necessità e il 32% si è avvicinato per la prima volta all’e-banking Lo spostamento verso il digitale di una parte delle nostre vite ha però fatto emergere anche delle criticità: così un italiano su due ritiene che durante il lockdown i fattori strutturali più carenti siano stati l’accesso alla connettività veloce (50%) e l’accessibilità digitale dei servizi scolastici (49%). Inoltre, il 44% degli italiani ritiene che debbano essere migliorati i sistemi di monitoraggio della popolazione messi in piedi per contenere il contagio. Il 65%, poi, individua il distanziamento sociale sui mezzi pubblici come la priorità di intervento in tema mobilità (a fronte del 50% estero) e il 61% vorrebbe monitoraggio e contingentamento dei relativi ingressi (45% all’estero). Inoltre il 43% degli italiani (a fronte di una media del 30% all’estero) vorrebbe che la ricerca e l’innovazione nei prossimi 5 anni si concentrasse sullo sviluppo di assistenza sanitaria più veloce ed efficace.

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Segnalazioni in Centrale Rischi e Covid-19

La Banca d’Italia, con alcuni recenti comunicati ha fornito precisazioni in materia di segnalazioni alla Centrale dei Rischi alla luce di quanto previsto dal decreto legge n. 18/2020, cd. Cura Italia, recante “Misure di potenziamento del servizio sanitario nazionale e di sostegno economico per famiglie, lavoratori e imprese connesse all’emergenza epidemiologica da COVID-19“, approvato in via definitiva dalla Camera il 24 aprile 2020. La Centrale dei Rischi, gestita dalla Banca d’Italia, è un archivio di informazioni sui debiti di famiglie e imprese nei confronti del sistema bancario e finanziario. Questo archivio è alimentato dalle informazioni che le banche, le società finanziarie e gli altri intermediari trasmettono relativamente ai crediti e alle garanzie concessi, alle garanzie ricevute dai propri clienti e ai finanziamenti o garanzie acquistati da altri intermediari. È prevista una soglia di rilevazione: il cliente è segnalato se l’importo che deve restituire all’intermediario è pari o superiore a 30.000 euro (la soglia si abbassa a 250 euro se il cliente è in sofferenza). Gli intermediari classificano un cliente come debitore in sofferenza e lo segnalano come tale quando ritengono che abbia gravi difficoltà a restituire il proprio debito. Per potere effettuare legittimamente tale segnalazione l’intermediario dovrà accertare che il cliente si trovi in un vero e proprio stato di “insolvenza”, non essendo sufficiente, a tal fine, il mero inadempimento del cliente ad un solo rapporto o il suo tardivo adempimento. Per potere effettuare la segnalazione di un credito come sofferente, è necessario tenere in considerazione l’intera situazione economico-patrimoniale del debitore, vale a dire il quadro complessivo dei rapporti di dare/avere esistenti tra azienda di credito e cliente. La Centrale dei Rischi ha l’obiettivo di migliorare il processo di valutazione del merito di credito; migliorare la qualità del credito concesso dagli intermediari e rafforzare la stabilità del sistema finanziario. L’art. 56 del decreto legge n. 18/2000 (Misure di sostegno finanziario alle micro, piccole e medie imprese colpite dall’epidemia di COVID-19) prevede che le imprese – in relazione alle esposizioni debitorie nei confronti di banche, di intermediari finanziari previsti dall’art. 106 TUB e degli altri soggetti abilitati alla concessione di credito – possono avvalersi dietro comunicazione di alcune misure di sostegno finanziario: a) per le aperture di credito a revoca e per i prestiti accordati a fronte di anticipi su crediti, esistenti alla data del 17 marzo 2020, gli importi accordati, sia per la parte utilizzata sia per quella non ancora utilizzata, non possono essere revocati in tutto o in parte fino al 30 settembre 2020; b) per i prestiti non rateali con scadenza contrattuale prima del 30 settembre 2020 i contratti sono prorogati, unitamente ai rispettivi elementi accessori e senza alcuna formalità, fino al 30 settembre 2020 alle medesime condizioni; c) per i mutui e gli altri finanziamenti a rimborso rateale, anche perfezionati tramite il rilascio di cambiali agrarie, il pagamento delle rate o dei canoni di leasing in scadenza prima del 30 settembre 2020 è sospeso sino al 30 settembre 2020 e il piano di rimborso delle rate o dei canoni oggetto di sospensione è dilazionato, unitamente agli elementi accessori e senza alcuna formalità, secondo modalità che assicurino l’assenza di nuovi o maggiori oneri per entrambe le parti; è facoltà delle imprese richiedere di sospendere soltanto i rimborsi in conto capitale. L’Autorità di Vigilanza ha, quindi, fornito alle banche e agli altri intermediari finanziari le direttive per la corretta gestione delle segnalazioni delle micro, piccole e medie imprese che si avvalgono della sospensione di mutui, finanziamenti e leasing, e delle altre misure a sostegno della liquidità recentemente previste. In particolare, è stato precisato che nel caso di imprese beneficiarie della previsione di cui all’art. 56, co. 2, lett. a) e b) del decreto Cura Italia, nella segnalazione della relativa posizione debitoria si dovrà tener conto dell’impossibilità di revocare in tutto o in parte i finanziamenti in discorso o della proroga del contratto; gli intermediari pertanto non dovranno ridurre l’importo dell’accordato segnalato alla Centrale dei Rischi. Nel caso di imprese beneficiarie della sospensione ex art. 56, co. 2, lett. c), nella segnalazione della relativa posizione debitoria si dovrà tener conto della temporanea inesigibilità dei crediti in discorso, sia in quota capitale che in sorte interessi (ove prevista). Coerentemente, per l’intero periodo di efficacia della sospensione, dovrà essere interrotto il computo dei giorni di persistenza degli eventuali inadempimenti già in essere ai fini della valorizzazione della variabile “stato del rapporto”. Analoghi criteri di segnalazione dovranno essere seguiti in relazione ad altre disposizioni del suddetto decreto, ad altre previsioni di legge, ad accordi o protocolli d’intesa che prevedano l’impossibilità di revocare finanziamenti o il beneficio della sospensione dei pagamenti relativi a finanziamenti oggetto di segnalazione alla Centrale dei Rischi. La Banca d’Italia nei suoi comunicati ha sottolineato come gli intermediari dovranno tenere conto di queste previsioni ai fini delle segnalazioni alla Centrale dei Rischi e che, con riferimento alle disposizioni normative indicate nel documento, il soggetto finanziato non potrà essere classificato a sofferenza dal momento in cui il beneficio è stato accordato.  

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