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Covid19, tutti gli errori di Sala l’uomo privo di spalle

Covid19, tutti gli errori di Sala l’uomo privo di spalle. Iniziano a essere tanti dall’inizio della crisi, pure troppi. Noi dell’Osservatore lo avevamo avvertito più di una volta del fragilità della sua idea di Milano: la locomotiva può andare sempre al massimo solo se i fondamentali sono certi. L’attuale crisi ha dimostrato che la Milano dell’Expo invece era un leone di carta. E Sala con lui, perché è un uomo privo di spalle (ovviamente ne parliamo come uomo politico, in famiglia sono problemi di lady Bazoli). Alla prima seria fermata è andato in pezzi compiendo una serie di errori madornali: il sindaco ha reagito, ecco il primo errore, con l’unica formula che conosceva cioè Milanononsiferma. Un errore pazzesco che ha messo a repentaglio la vita di molti milanesi della cui salute dovrebbe essere il primo responsabile proprio il sindaco. Tutto perché Sala politicamente non sembra avere alcuna sostanza, anzi proprio questa peculiarità era il suo punto di forza, solo il “suogno” come direbbe Crozza – Briatore il sindaco non ha chiesto scusa per il suo primo errore, ha detto che gli dispiaceva ma…ma in quel momento questo, ma in quel momento quello. Insomma ha dimostrato una volta di più di sentirsi troppo in alto per chiedere scusa quando persino ego ipertrofici come quello di Donald Trump hanno compiuto passi indietro in queste tremende settimane Mentre i suoi cittadini morivano, negli ospedali e nelle strade si rubavano mascherine in modo più o meno legale, lui pontificava (sì, scusate, pensiamo ci stia il termine) su come dovrebbe essere riorganizzato il mondo. Un modo per proseguire nella costruzione del Sala uomo di Stato: l’errore è stato proprio questo, non smettere di costruire la propria carriera invece di occuparsi dei cittadini che lo pagano per questo Mandare tutti i vigili in ferie forzate, salvo poi scoprire che per controllare le strade, qualcuno in strada deve esserci. E quindi seppur a denti stretti gli è toccato fare un mezzo passo indietro. Polemizzare con Fontana che, seppure anche a noi sembri sempre più un pugile suonato da un avversario troppo forte, si sta sbattendo in ogni modo per vincere la sfida. I conti li faremo alla fine della guerra, durante è come minimo da irresponsabili come massimo da traditori dei tuoi compagni di trincea Continuare a parlare del dopo. Sala ha dimostrato una volta di più che nel modello Expo c’è solo il dopo, mai il durante. Lui, e con lui tanti presunti politici figli della fine del Novecento, non sanno guidare una barca a remi, solo dire allo skipper dove andare. Non hanno quello spessore politico che sa guidare un popolo giorno per giorno verso una direzione comune. Essendo privi di spalle, nessuno ci si può appoggiare. Prima di vedere un’azione per l’oggi, cioè quando uno come lui dovrebbe muoversi, ci sono volute settimane e a quanto ne sappiamo il fondo comunale non è una sua idea. Tentare in ogni modo di uscire dal suo primo errore: glielo diamo come consiglio gratis, non cerchi di rimediare. Lavori. Ai milanesi e ai lombardi non interessa se uno sbaglia, interessa cosa fa. Cosa fa, sia chiaro, non cosa polemizza. Faccia il suo lavoro, se necessario inventando nuove cose come alcuni suoi omologhi tentano in altre parti d’Italia. Si metta a lavorare lui, senza polemizzare con tizio o caio per due titoli di Repubblica in più. Si ricordi che quello in fondo è il giornale che ha fatto le fortune di Salvini e si impegni a uscire dalla crisi. Eccoci alla fine di questo elenco. Siamo consci che qualcuno potrebbe voler aggiungere altri errori, dunque lasciamo aperto questo articolo Covid19, tutti gli errori di Sala uomo privo di spalle. Noi ci impegniamo a segnare altri inevitabili errori di Sala, ma se volete ogni nuovo errore sarà firmato da chi lo segnalerà.

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Le iniziative di crowdfunding per il Covid19

Le iniziative di crowdfunding per il Covid19. In tanti in queste ore stanno donando per la Protezione Civile e per gli ospedali e gli italiani hanno scoperto cos’è il crowdfunding anche grazie alle iniziative di Fedez e Ferragni. Ma non c’èsolo questo… Anche se chiusi nei loro appartamenti, i quartieri, le associazioni e le comunità si stanno organizzando. La piattaforma di riferimento per questi progetti comunitari è Produzioni dal Basso, una storica piattaforma di crowdfunding (la prima nata in Italia) che, sempre di più, si sta trasformando in un laboratorio di innovazione sociale e di sperimentazioni. Gli incontri Tra le iniziative di questi giorni c’è “Attiviamo Energie Positive”, un ciclo di webinar gratuiti organizzati da Produzioni dal Basso con il supporto di Banca Etica, Etica SGR e Gruppo Assimoco. Un calendario fittissimo di incontri molto partecipati con oltre 40mila contatti in 2 settimane e con ospiti che si alternano ogni giorno. Nelle prossime settimane ci saranno webinar con Telefono Azzurro dedicato alla sicurezza in Rete per bambini e adolescenti, Differenza Donna con un appuntamento sull’Emergenza violenza sulle donne nei giorni di COVID-19, ma anche nomi illustri dell’innovazione sociale, dell’economia e della creatività italiana come Leonardo Becchetti, Bertram Niessen, Carola Carazzone, Paolo Venturi, Paolo Iabichino. Idee e progetti Oltre alla formazione Produzioni dal Basso ha voluto dare spazio alle storie delle persone, Onlus, Associazioni, Cooperative, artisti, dando supporto a tutti coloro che da sempre lavorano nei territori, con le persone, realizzando progetti dall’impatto positivo e sociale. Un esempio delle tante iniziative di solidarietà nate in questi giorni di quarantena sono le campagne come “Durante l’emergenza, attiviamo la solidarietà”, lanciata per donare generi alimentari alle famiglie più bisognose; “Per Padova noi ci siamo”, una rete di volontari per garantire alla comunità padovana i beni di primari in questi tempi difficili; “Resistenza virale”, un esempio di sostegno ai Circoli Arci del Nord d’Italia; “EMERGENZA POVERTA’”, promossa da vari soggetti tra cui CGIL Puglia per sostenere le fasce più deboli della popolazione; “LIBERE DI PROTEGGERSI”, per acquistare sapone liquido aggiuntivo per le detenute del carcere di Torino; “Fooding. La solidarietà è contagiosa”, un progetto contro la povertà e la lotta contro lo spreco alimentare; “#restiamoconCasArcobaleno”, per continuare ad accogliere e proteggere la comunità LGBT+ anche durante l’emergenza sanitaria; e la raccolta fondi di “Feudalesimo e Libertà” per realizzare t-shirt che esorcizzano la paura e offrire un aiuto concreto a sostegno della Protezione Civile. Tante le storie di solidarietà, così come tante sono le storie lanciate e promosse da parte di chi nell’emergenza trova la forza per andare avanti e ripartire. Come la campagna di raccolta fondi “Abbiamo un (BI)sogno”, un’iniziativa per continuare a viaggiare, anche se comodamente da casa e scoprire i luoghi più belli e suggestivi della Sicilia; “Le fiabe in diretta”, narrazioni via social per unire le persone durante l’isolamento; “Pilates ai tempi del Coronavirus”, iniziativa per sentirsi uniti anche se distanti facendo esercizio fisico insieme;  “Arpeggiando in diretta”, per superare la paura grazie alla passione per la musica; “Un tour virale. The drama must go on”, il progetto per animare (anche se via streaming) una Milano in preda all’emergenza grazie alla cultura; e “Aiutaci che Dio non ci aiuta”, la raccolta fondi di un gruppo di ragazze per riconvertire la loro attività e per produrre e distribuire mascherine da distribuire gratuitamente. Su Produzioni dal Basso ci sono queste e tante altre storie di resistenza, passione, realizzate da chi non si arrende dinanzi alle difficoltà, ma va avanti creando comunità con la voglia di rinascere, più forti e uniti di prima! Per maggiori informazioni: https://www.attiviamoenergiepositive.it

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Com’è cambiata la spesa dei lombardi ai tempi del Covid19

Com’è cambiata la spesa dei lombardi ai tempi del Covid19. I dati sono stati elaborati da Stocard, innovativa azienda che ha l’accesso ai dati delle tessere punti dei supermercati. Qui il report Stocard Coronavirus Analysis – GDO_W13vsW07 – ok – Copia. Di seguito il comunicato dall’azienda: non sono mai andati così spesso a fare la spesa dopo pranzo, o alla mattina presto, come in questi giorni: gli italiani in quarantena hanno radicalmente modificato le proprie abitudini di acquisto, come rilevato dalla nuova indagine condotta dall’Osservatorio di Stocard, il portafoglio digitale che consente di digitalizzare tutte le carte fedeltà nel proprio smartphone. Stocard ha fotografato le spese dei cittadini in super e ipermercati tra il 23 e il 29 marzo, confrontandole con la settimana del 10-16 febbraio, prima dell’emergenza sanitaria. Lo studio ha analizzato l’andamento degli acquisti nella GDO oltre che la base nazionale, anche a livello regionale, dividendo il Paese in tre macro aree[1] a seconda delle diverse disposizioni sugli orari di apertura decisi dalle ordinanze delle Regioni. “Gli italiani hanno radicalmente cambiato le proprie abitudini di acquisto alimentare – spiega Valeria Santoro, country manager Stocard Italia – Fino a un mese fa sarebbe stato impensabile andare al supermercato dopo pranzo, ma nella settimana analizzata, dal 23 al 29 marzo, registriamo picchi giornalieri di acquisto che, tra le 13 e le 16, superano anche del 78% gli acquisti della settimana pre Covid-19. A questa evidenza se ne aggiunge un’altra: gli italiani continuano a rifornirsi al mattino, soprattutto la domenica, nelle Regioni in cui la GDO è aperta. La spesa del mattino domenicale resta quindi un’abitudine che non è stata persa in questi giorni di quarantena, ma che addirittura si è intensificata, con un picco di acquisto del +480% negli orari di apertura dei supermercati”.   EVIDENZE REGIONALI Nella settimana studiata, rispetto a quella pre Covid-19, l’Osservatorio di Stocard rivela differenti comportamenti durante i giorni feriali e nel fine settimana. Nei giorni feriali si registrano tre principali evidenze, comuni a tutte le Regioni: i picchi di acquisto della mattina (tra le 9 e le 10), post pranzo (tra le 13 e le 16) e una sostanziale omogeneità negli orari di spesa, dal lunedì al sabato. L’unico dato particolare riguarda il Lazio, in cui le chiusure serali alle 19:00 fanno si che i livelli di acquisto in quasi tutti gli orari delle giornate siano in media più alti rispetto a quelli degli altri gruppi di regioni. Differente lo scenario per la domenica, influenzato dalle diverse ordinanze regionali che regolano gli orari della GDO. Complice la chiusura di iper e supermercati alle 15, nel Lazio il picco di acquisti è tra le 8 e le 12, molto superiore rispetto alla settimana del 10-16 febbraio; In Lombardia e nelle altre Regioni senza limitazioni di orari il picco di spesa è tra le 8 e le 10, con la curva di spesa che tende progressivamente ad appiattirsi nel corso della giornata; In Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Sicilia, Campania, Calabria la GDO è chiusa. EVIDENZE NAZIONALI A livello nazionale, anche nella settimana 23-29 marzo, come nelle due precedenti già analizzate, si riscontra una maggiore omogeneità di acquisto durante i giorni feriali. L’indagine evidenzia alcune specificità rispetto alla settimana pre-Covid tra il 10 e il 16 febbraio: Da lunedì a venerdì c’è un notevole incremento di acquisti nelle ore successive al pranzo: tra le 13 e le 16, infatti, i picchi di spesa raggiungono una media giornaliera pari al +70% rispetto a febbraio; Nel weekend si assiste a un vero e proprio boom di spesa negli orari immediatamente successivi all’apertura dei supermercati: +95% il sabato alle 8 del mattino, addirittura +480% la domenica allo stesso orario, rispetto al mese precedente. All’ora di pranzo l’indagine rivela i soliti picchi: +73% il sabato e un +67% la domenica, dati molto più alti rispetto alla settimana 10-16 febbraio. Nota metodologica Anche per questa indagine Stocard ha condotto un’analisi qualitativa del comportamento dei consumatori: fatto 100 il numero di acquisti, nel settore GDO, nella settimana pre Coronavirus e nelle due di quarantena, la valutazione dei comportamenti permette di analizzare i momenti di spesa dei cittadini nei periodi considerati[2]. *** Stocard è l’applicazione che consente di memorizzare tutte le carte fedeltà nel proprio smartphone. Con oltre 45 milioni di utenti al mondo, Stocard è il mobile wallet (portafoglio digitale) leader di mercato che combina tecnologia avanzata con il massimo della fruibilità. Una semplice funzione di scansione consente agli utenti di scannerizzare ogni carta fedeltà ed aggiungerla all’app in formato digitale. Nel corso del 2020 verrà aggiunto all’app il mobile payment così da avere, a tutti gli effetti, un portafoglio digitale in grado di sostituire completamente quello fisico. [1]             Gruppo 1: Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Sicilia, Campania, Calabria: chiusura domenica e giorni festivi; Gruppo 2: Lazio: 8:30-19 dal lunedì al sabato, 8:30-15:00 domenica;  Gruppo 3: Lombardia e tutte le altre regioni: nessuna limitazione degli orari [2]             L’analisi di Stocard ipotizza la medesima quantità di acquisti nella settimana del 10-16 febbraio e 23-29 marzo al fine di annullare l’eccezionalità delle settimane di emergenza sanitaria che, giocoforza, limita i cittadini nelle possibilità di spesa. L’indagine pertanto non considera i volumi di vendite, non paragonabili vista la straordinarietà del periodo, ma i comportamenti di acquisto, più significativi per comprendere come sono cambiate le abitudini dei consumatori

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Le agevolazioni della Brebemi per gli operatori anti Covid19

Le agevolazioni della Brebemi per gli operatori anti Covid19. Visto il perdurare della crisi e dello sforzo a cui tutti sono chiamati, anche noi rilanciamo le agevolazioni della Brebemi per gli operatori anti Covid19. La società ha adottato specifiche misure di agevolazione, sia nei confronti del personale sanitario attualmente impegnato nel contrasto dell’epidemia da Covid-19, che delle Associazioni di volontariato che operano per le medesime finalità, comprensivi dei veicoli diversi dalle ambulanze e automediche di soccorso. La gestione delle esenzioni è articolata come segue: per il personale sanitario in possesso di Telepass: inviare un modulo di autocertificazione (scaricabile cliccando qui) Autocertificazione per agevolazione pedaggio Operatori Sanitari Covid-19 Non addebito transiti Telepass, all’indirizzo mail agevolazionecovid19@aiscat.it indicando la tratta autostradale percorsa – sia di andata che di ritorno – per il raggiungimento della struttura ospedaliera, al fine di escludere l’addebito in fattura dei relativi pedaggi. Per il personale sanitario sprovvisto di Telepass: dichiarare al casello di essere in viaggio per prestare servizio relativamente all’emergenza. Si riceverà così un rapporto di mancato pagamento che andrà inviato allo stesso indirizzo email indicato sopra, unitamente all’apposito modulo di autocertificazione (scaricabile cliccando qui); per le ambulanze e automediche: compilare l’autocertificazione reperibile sull’apposita piattaforma web dedicata, già utilizzata per le esenzioni prevista dalle norme e dai regolamenti vigenti; per tutti i mezzi delle associazioni di volontariato di ambito sanitario: inviare alla mail sopra indicata un’autocertificazione (scaricabile cliccando qui) comprovante il fatto che il viaggio è legato a motivi relativi all’emergenza Covid19. Si informa che la decorrenza delle suddette agevolazioni è prevista dal 3 aprile 2020 fino al 13 pv salvo ulteriori proroghe.

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Covid19 e l’interessante report Arpa sull’inquinamento

Covid19 e l’interessante report Arpa sull‘inquinamento. Il tema del calo dell’inquinamento durante la crisi da Coronavirus è stato toccato per lo più in maniera superficiale: si lavora e ci si sposta meno, dunque c’è meno particolato. Ecco, questa è una delle certezze che l’interessante report Arpa sull’inquinamento incrina. E’ vero che certi valori non si vedevano da dieci anni, ma anche che la questione ambientale è molto più complessa di come viene presentata a volte. E dunque forse ha bisogno di risposte diverse da quelle adottate fino ad oggi. Ecco il comunicato riassuntivo dell’Arpa: Sono stati pubblicati i risultati di un’indagine svolta da Regione Lombardia e da Arpa Lombardia sulla variazione dei fattori di pressione e sull’andamento dati di qualità dell’aria generato dalle misure di restrizione introdotte per contrastare la diffusione del virus. A partire dallo scorso 23 febbraio, la progressiva adozione di misure di contenimento del contagio da Coronavirus ha determinato in Italia, e nella nostra regione, una variazione delle attività antropiche repentina e ben superiore a quanto possibile in condizioni ordinarie. Una situazione che, sotto l’aspetto scientifico, rappresenta un laboratorio – auspicabilmente unico – per comprendere e prevedere quali possano essere nella realtà le conseguenze di alcuni provvedimenti finalizzati a migliorare la qualità dell’aria. Pur tenendo conto del limite rappresentato da dati raccolti tra fine inverno e l’inizio primavera, periodo dell’anno generalmente meno critico per l’inquinamento atmosferico, e  da una variazione dei fattori di pressione graduale e progressiva a causa delle azioni di contenimento via via più restrittive, lo studio ha individuato due periodi distinti: il primo, compreso tra il 23 febbraio e l’8 marzo 2020, caratterizzato dalle prime misure su aree più limitate e il secondo, a partire dal 9 marzo, caratterizzato da misure più incisive estese a tutto il territorio nazionale. I dati disponibili sono stati analizzati fino alla data del 29 marzo 2020. riduzione dei fattori di pressione L’analisi è partita dalla stima della riduzione dei fattori di pressione nei principali settori, quali traffico veicolare, consumi energetici, riscaldamento e attività agricole/zootecniche. Le misure messe in atto dal Governo e dalle ordinanze regionali per far fronte all’emergenza Coronavirus hanno comportato modifiche alle modalità di vita delle persone e alle attività produttive e commerciali, che si riflettono sui flussi di traffico, sulla produzione e sui consumi energetici, in modo particolare, nelle regioni settentrionali d’Italia. Riguardo al settore riscaldamento, si osserva che, nel primo trimestre del 2020, le temperature medie giornaliere sono state generalmente superiori alle medie del periodo (su base ventennale); Per le attività agricole, non limitate dalle misure di contenimento dell’emergenza sanitaria nemmeno, a partire dal 24 febbraio, rispetto allo spandimento dei liquami zootecnici, si sono stimate emissioni in linea con quelle tipiche del periodo. qualità dell’aria Relativamente alla qualità dell’aria, per il biossido di azoto (NO2) e ancora più per il monossido di azoto (NO) e per il Benzene le concentrazioni rilevate si sono sensibilmente ridotte e, in alcune stazioni, risultano perfino inferiori ai valori più bassi registrati in ciascun giorno di calendario nel periodo di osservazione nei dieci anni precedenti. In questo caso è quindi più evidente l’effetto della riduzione delle emissioni connessa alla riduzione dei flussi di traffico, che in ambito urbano è certamente la prima fonte di ossidi di azoto. Riguardo ai valori di PM10 e PM2.5, i dati indicano in maniera evidente la stagionalità di questi inquinanti, che registrano tipicamente i valori più elevati nei mesi più freddi dell’anno. L’analisi dei dati del mese di marzo 2020, pur collocandosi nella fascia bassa della variabilità del periodo, evidenzia un alternarsi di giornate con concentrazioni più alte e altre con valori inferiori. Alcuni episodi, come quello del 25 febbraio, con un valore di PM10 pari a 82 µg/m³ registrato a Codogno, già in piena “zona rossa”, hanno evidenziano l’importanza del fenomeno di trasporto del particolato e il fatto che le concentrazioni non sono solo influenzate dalle emissioni di prossimità, ma da tutte quelle del bacino di riferimento. Così come, invece, quando dal 18 al 20 marzo si è registrato un incremento significativo di polveri sottili in gran parte della regione, nonostante la riduzione dei flussi di traffico e di parte delle attività industriali, è risultato chiaro il contributo della componente secondaria e della situazione meteorologica più favorevole all’accumulo. Infine, anche l’episodio del 28 e 29 marzo – quando a causa del trasporto di particolato di origine desertica dalle regioni asiatiche (come confermato dal modello globale “Copernicus Atmosphere Monitoring Service”), le concentrazioni di PM10 sono risultate molto elevate a fronte di un aumento inferiore delle concentrazioni di PM2.5 – mostra in modo chiaro la complessità dei fenomeni correlati alla formazione, al trasporto e all’accumulo di particolato atmosferico. Le Conclusioni Lo studio ha evidenziato che il trend di generale riduzione delle concentrazioni degli inquinanti che si sta osservando in questo periodo deve essere attribuito, in proporzioni non quantificabili in modo preciso e comunque dipendenti dalle singole giornate e dal singolo inquinante, all’insieme di 3 fattori: riduzione delle emissioni (in particolare dal settore trasporti), variazione delle condizioni meteorologiche (comunemente meno favorevoli all’accumulo in questo periodo dell’anno) e condizioni ambientali che influiscono sulle reazioni chimico-fisiche in cui sono coinvolti gli inquinanti. Dall’analisi dei dati di qualità dell’aria risulta che le misure messe in atto per fronteggiare l’emergenza hanno certamente determinato una riduzione delle emissioni derivanti in particolare dal traffico veicolare, che sono più evidenti analizzando le concentrazioni degli inquinanti legati direttamente al traffico – NO, benzene e in parte NO2. Nel bacino padano, la riduzione rilevata per il particolato è influenzata in modo significativo dalla presenza della componente secondaria. Infatti, si è osservato che le drastiche riduzioni di alcune sorgenti non sempre hanno impedito il superamento dei limiti, pur contribuendo a ridurne l’entità. Ciò evidenzia in modo chiaro la complessità dei fenomeni correlati alla formazione, trasporto e all’accumulo di particolato atmosferico e la conseguente difficoltà di ridurre in modo drastico i valori presenti in atmosfera in situazioni ordinarie. QUI il report completo.

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Serendebity: prima degli eurobond rilanciamo garanzie statali

Serendebity: prima degli eurobond rilanciamo garanzie statali. L’intervento che propone questo approccio è di Davide Pracchi, ingegnere gestionale del credito, fondatore e CEO di Serendebity, ha una vasta esperienza in materia di NPL e UtP, sia sul mercato italiano, sia su quello internazionale. Le basi di un’efficace gestione aziendale prevedono la necessità di disporre di risorse per finanziare circolante (spese correnti) ed investimenti (spese a valenza pluriennale) nelle aree più critiche della catena del valore aziendale (funzioni dove si produce il valore aggiunto). Questa meravigliosa “blockchain” ante-litteram che è la catena del valore aziendale cessa di produrre effetti positivi nel momento in cui non si dispone di liquidità. Effetti positivi, si badi bene, non significa assolutamente profitto ma anche impatto sociale (e.g. mancati finanziamenti in R&D per un’azienda technology-based).  Anche le imprese finanziariamente più virtuose, quelle non indebitate che trasformano il valore aggiunto economico in disponibilità finanziarie (vendono con profitto e incassano velocemente) non potranno che assistere a una restrizione dei flussi provenienti dalla loro clientela, figurarsi quelle che già oggi “boccheggiano” schiacciate tra credit crunch derivante da practice europee di assegnazione di rating sempre più stringenti e meno forgiving e le annunciate concentrazioni bancarie (Intesa UBI). Non credo ci sia bisogno di soffermarsi sul ruolo virtuoso che l’intrapresa privata ha all’interno della nostra società moderna: offerta di lavoro, welfare/benessere privato, contribuzione al bilancio dello stato, impatto sugli ecosistemi, financo diffusione del brand nazionale etc. Il bisogno di liquidità Se le imprese hanno bisogno di liquidità com’è possibile innescare un meccanismo che ne garantisca a sufficienza? Le due “cinghie di trasmissione” che permettono di trasferire capitale di debito (liquidità) alle imprese sono liquidità dallo Stato Centrale (meno tasse, meno contributi) liquidità dalle Banche(finanziamenti, mutui) liquidità alle imprese dallo Stato (liquidità “implicita” attraverso la leva fiscale – comprendendo anche una spalmatura bipartisan della riduzione del cuneo fiscale) Uno stato può attuare una politica fiscale accomodante (ridurre le tasse, ridurre cuneo fiscale) quando le regole europee lo consentono (e le regole europee non sono state fissate a caso bensì a salvaguardia della stabilità dell’ecosistema Europa). L’Italia, come sappiamo, non é nella condizione di utilizzare questa leva (fiscale) a causa dell’alto debito e del disavanzo di bilancio (deficit). Quindi l’Italia deve affrontare (è nei fatti obbligata) un percorso di Stabilità a livello Europeo; di qui la necessità di ricorrere ad una liquidità sovranazionale quale quella Europea attraverso l’emissione di Eurobond/Europe Recovery Bond/Coronavirusbond o attraverso il Meccanismo Europeo di Stabilità 1.1.Eurobond. Trattasi di titoli di debito sovranazionali non emessi dai singoli Stati partecipanti all’Ue bensì dall’Europa stessa. Questi titoli vengono venduti a investitori istituzionali (certamente la BCE in ultima istanza); il corrispettivo derivante dalla vendita di questi bond verrebbe girato a favore dei singoli stati e da questi all’economia reale secondo alcuni assi decisi a livello politico (politiche fiscali accomodanti, interventi sul welfare e sul lavoro pubblico). I vantaggi fondamentali sono rendimenti vicini allo zero ed effetto neutrale sui debiti pubblici dei singoli stati. Questa è la prima cinghia di trasmissione da debito (sovranazionale) a economia reale 1.2 Ricorrere al MES Il Meccanismo Europeo di Stabilità é un fondo che emette prestiti (concessi a tassi fissi o variabili) per assicurare assistenza finanziaria ai paesi in difficoltà e può acquistare titoli sul mercato primario (contemporaneamente all’attivazione del programma Outright Monetary Transaction), ma a condizioni molto severe. Alle severissime condizioni attuali sappiamo tutti che questa  non é una strada percorribile: a fronte di un po’ di respiro finanziario ci troveremmo a vendere sovranità nazionale e questa non é un’opzione. liquidità dal sistema bancario Le Banche oggigiorno, sia le nazionali che quelle internazionali hanno (almeno per il momento) bilanci sani essendosi liberate del 90% dei crediti deteriorati (NPL) ed hanno una fonte di provvista (liquidità) quasi inesauribile (la BCE) che oggi offre (non “chiede” ! offre!) lo 0,75% di interesse annuo alle banche che prendono a prestito della liquidità per immetterla nel tessuto produttivo di aziende e famiglie. Purtroppo i meccanismi di rating europei a vario titolo declinati dalle banche italiane rendono complicatissima l’erogazione di nuovo credito a favore delle imprese rendendo de facto antieconomico erogare nuovi prestiti alle aziende che ne fanno richiesta. Finanziamenti 2.1 Finanziamenti alle imprese senza garanzie di terzi Perché dunque il credit crunch? Perché anche in questi momenti è così maledettamente difficile ottenere finanziamenti dalle banche a favore delle Pmi in particolar modo? Come sempre le colpe non sono solo da una parte: Lato imprese: Le imprese, per lo meno in Italia, hanno la tendenza ad essere sottopatrimonializzate. I business plan degli imprenditori si affidano in massima parte a capitale di debito Lato Banche: Le riserve di liquidità obbligatorie che le Banche devono detenere a fronte dei prestiti concessi riducono la possibilità di emettere finanziamenti Gli accantonamenti obbligatori che le Banche sono obbligate a fare sui prestiti erogati in ragione della “certezza” del recupero dei prestiti erogati rendono antieconomico finanziare una Pmi.

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