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Liceo Severi: gli occupanti fanno migliaia di euro di danni, dura condanna di Rocca e Fidanza di FdI

Imbrattamenti, sporcizia, vetrate sfondate, pc portatili nella spazzatura, sono alcuni dei segni della devastazione avvenuta all’interno del liceo Severi Correnti di via Alcuino nel corso dei soli tre giorni dell’occupazione che ha avuto termine ieri. Migliaia di euro di danni che hanno reso la scuola inagibile fino a data da destinarsi. Una situazione, ha indotto la dirigente a convocare  i membri del consiglio d’istituto, il responsabile della sicurezza e le forze dell’ordine per valutare i danni rilevati e decidere eventuali provvedimenti da prendere nei confronti degli occupanti. A nulla sono valse le scuse del collettivo studentesco che ha organizzato l’occupazione attribuendo la colpa dei danneggiamenti a soggetti esterni che li hanno costretti ad abbandonare l’edificio,  poiché, secondo l’Istituto, l’accaduto è “il frutto dell’incapacità di prendere coscienza da parte dei singoli del proprio agire“. Dirigente e professori sottolineano inoltre che “chi occupa si assume la responsabilità di tutto ciò che accade” e non dovrebbe “abbandonare la scuola al controllo di altri” ma “chiamare le forze dell’ordine” in caso di necessità. Sulla questione sono intervenuti il Consigliere Comunale di FdI, Francesco Rocca e il suo collega di partito l’Europarlamentare Carlo Fidanza, che in una nota hanno scritto: “Le occupazioni degli istituti scolastici per mano di individui che ruotano attorno alla sinistra radicale, ai collettivi e ai centri sociali, contribuiscono a degradare il patrimonio pubblico – sottolineando – un comportamento vergognoso, intollerabile e ipocrita, se si considera che chi ha danneggiato la struttura e la strumentazione, spesso scende in piazza a manifestare con l’obiettivo presunto di migliorare la scuola pubblica. Esprimiamo la nostra solidarietà – hanno concluso i meloniani – al personale scolastico, ai docenti ed agli studenti che nei giorni scorsi, dimostrandosi contrari all’occupazione, hanno continuato a fare lezione sui marciapiedi dinnanzi all’istituto e che oggi si sono trovati davanti a una simile devastazione”.

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Istituto Marchiondi, quando l’amore fa più danni del cinismo

Non succede spesso, ma talvolta anche l’architettura a noi più vicina nel tempo e pensata per ragioni funzionali, diventa arte. E, a volte, per proteggere quest’arte si finisce per fare danni irreparabili. Questa, in poche parole, la storia dell’Istituto correzionale minorile Marchiondi Spagliardi, progettato dall’architetto Viganò. Oggetto, dopo la sua chiusura, di una campagna per dichiaralo un monumento, la Sovrintendenza vi ha apposto un vincolo architettonico e ne ha affidato il restauro al Politecnico di Milano. Venti anni fa. Oggi è un buco nero a Baggio che attira delinquenza e occupazioni abusive. Vi è un nesso? Ne parliamo con il Consigliere di Municipio Franco Vassallo, che ha molto a cuore la vicenda: “Milano ha un rapporto strano con alcune sue strutture, soprattutto le cascine e alcune opere novecentesche. Il Marchiondi ne è un esempio chiarissimo. È un istituto che ha fatto la storia del novecento della nostra città, sin dalla costruzione dovuta al bombardamento della struttura che prima portava il medesimo nome. Molti cittadini vengono ancora a visitarne l’esterno. E grazie all’interessamento di personalità pubbliche come Vittorio Sgarbi si è riusciti ad ottenere che venisse valorizzato da un vincolo architettonico. Che, purtroppo, si è rivelato la sua più grande condanna. Dopo circa due decenni di attesa di una ristrutturazione che probabilmente non avverrà mai, ormai il Marchiondi è un faro per il degrado. Anno dopo anno, occupazione abusiva dopo occupazione abusiva, le chance di vederlo ritornare in auge diminuiscono sempre di più. Siamo, probabilmente già oltre il punto di non ritorno. A questo punto si pone una domanda, molto spinosa lo riconosco: non sarebbe il caso di prendere atto che il vincolo sta soffocando l’edificio e che si dovrebbe allentarlo? Non sarebbe il caso di consentire ai privati di fare proposte per la riqualificazione e l’inevitabile cambio della struttura? Certo, è inevitabile che qualcosa vada perso. Ma qualcosa non è tutto. E tutto sarà perduto se lo lasciamo qualche altro lustro in balia di senzatetto, occupanti e umanità varia ed eventuale che vi transiti. È il dilemma del chirurgo che si trova a decidere se amputare o perdere il paziente. Di sicuro, questi dieci anni di radical chic al potere hanno segnato, come in molti altri punti, l’abbandono più totale. È evidente che a Sala, come a Pisapia prima, di recuperare quello che di buono c’è in periferia non interessa nulla. Oggi, poi, che i soldi mancano e il Sindaco continua a sognare di far cassa su chi costruisce non ne parliamo. Quindi non resta che appellarsi di nuovo alla Sovrintendenza: prendiamo atto che il passato non tornerà. E costruiamo un futuro migliore per un’opera che, prima di tutto e soprattutto, fu pensata per servire. Citando le parole del grande Architetto Viganò: “chi ha veramente compreso il Marchiondi non sono stati gli organizzatori, le autorità scolastiche e pedagogiche, i colleghi, i critici di architettura che pure mi hanno fatto tanti complimenti: sono stati i ragazzi. Non potrò, credo, dimenticare il grido di gioia con cui sciamarono dentro, l’entusiasmo con cui presero immediato possesso della attrezzature, degli armadietti, dei porta-abiti”. Questo è lo spirito necessario per salvare il Marchiondi. E, in fondo, tutta Milano.”

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Mascaretti: ciclabili realizzate male con tanti errori, chiederemo danni ai responsabili

Mascaretti (FdI): ciclabili realizzate male con tanti errori, chiederemo danni ai responsabili. Granelli: Vicino a obiettivo 35 km ciclabili realizzate (male e con tanti errori) “Prendiamo atto di quello che afferma l’assessore Granelli, FdI farà un monitoraggio degli incidenti nelle vie dove sono state realizzate le piste e le corsie ciclabili, valuterà i potenziali danni erariali e ne chiederà conto a tutti coloro che hanno avuto responsabilità in questa scriteriata operazione. Quello di Granelli e della Giunta Sala sulle piste ciclabili è un progetto che danneggia la città da cinque punti di vista: riduce i parcheggi per i residenti e la fruibilità di molte attività commerciali; imbriglia la dinamicità che ha contribuito al successo economico di Milano; aumenta il traffico nelle arterie dove sono state realizzate; aumenta il rischio d’incidenti per alcune categorie di cittadini (ad esempio i motociclisti); rende più complicata la vita ai disabili e alle persone anziane” dichiara Mascaretti capogruppo FdI a Palazzo Marino “sugli errori di Granelli sono state fatte numerosi servizi televisivi sulle reti nazionali e non si contano gli articoli. Sarebbe ridicolo se non fosse tragico. Ricordiamo tra i tanti errori, l’aver dimenticato gli attraversamenti per i disabili, l’aver reso impossibile l’accesso alle fermate degli autobus, aver sbagliato la segnaletica orizzontale e verticale che sono state più volte rifatte. Soldi sprecati. Poiché si tratta di soldi dei milanesi chiederemo di vedere tutti i conti per capire quanto ci sono costati e quanto ci costeranno queste scelte della Giunta Sala”. 

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I danni economici da Covid19 calcolati dai commercialisti

I danni economici da Covid19 calcolati dai commercialisti. L’emergenza pandemica del Covid-19 sta avendo – e ha già lasciato – rilevanti ripercussioni sul tessuto socio-economico del Paese. I danni a livello produttivo che vanno definendosi, infatti, metteranno a dura prova grandi e piccole imprese. Il periodo in cui la malattia si è diffusa corrisponde, peraltro, con il momento congiunturale della chiusura dei bilanci delle società coincidenti con l’anno solare, da approvarsi quest’anno, proprio in ragione delle difficoltà attuali, entro 180 giorni dalla data del 31 dicembre. Per analizzarne l’incidenza, la Fondazione Nazionale dei Commercialisti ha pubblicato, in collaborazione con la Società Italiana dei Docenti di Ragioneria e di Economia Aziendale, il documento “ L’impatto dell’emergenza sanitaria sulla continuita’ aziendale e sull’applicazione dei principi contabili nazionali”. Un contributo sui riflessi in bilancio dell’emergenza pandemica, prendendo in esame le problematiche esistenti alla luce dei principali orientamenti di dottrina e prassi. In questo contesto, evidentemente, ricopre un ruolo di assoluto rilievo la lettura dei principi contabili nazionali e, nello specifico, dell’OIC 11, Finalità e postulati del bilancio d’esercizio. Il decreto liquidità ha previsto, inoltre, norme ad hoc in materia di “sospensione” della continuità aziendale per gli esercizi 2019 e 2020 per quelle società “sane” che in assenza di Covid-19 non avrebbero avuto problemi di going concern, ma che allo stato attuale si trovano ad approvare il bilancio senza una reale chiara percezione del futuro, stante che ancora sono indecifrabili l’impatto reale dell’emergenza nonché le misure di contrasto alla pandemia che saranno poste in essere a livello nazionale e di Unione Europea. Le nuove e specifiche disposizioni funzionano, senza particolari problemi nei casi – per la verità da ritenere molto rari – in cui i bilanci al 31 dicembre 2019 sono stati redatti ed approvati. Ne restano, invece, escluse, sempre e comunque, le società che adottano i principi contabili internazionali. Il tema della continuità aziendale, seppur non l’unico derivante dalla situazione attuale, meriterà, perciò, particolare attenzione nei bilanci in approvazione entro il prossimo mese di giugno con un probabile interessamento per molte società anche per i bilanci dell’esercizio in corso. Nel documento, l’analisi – pur muovendo dalla situazione attuale – considera anche i presumibili effetti (e le manovre di reazione) che potranno svilupparsi nel medio-tempo, ossia nel bilancio 2020. Quattro i capitoli in cui si divide il lavoro. Nell’introduzione si parla del tema della continuità aziendale che riveste un ruolo centrale, nel processo di redazione dei bilanci 2019 e 2020, in quanto la valutazione della presenza di condizioni di continuità della gestione assume una forte criticità alla luce delle incertezze sui tempi e le modalità di uscita dall’emergenza sanitaria in atto.  Nei capitoli successivi sono affrontati i seguenti temi: i bilanci relativi all’esercizio 2019; i bilanci relativi all’esercizio 2020 e i bilanci infra annuali; l’approccio all’impairment e alla rideterminazione dei valori per i bilanci relativi all’esercizio 2020; il codice della crisi e dell’insolvenza e il ruolo del bilancio.

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No Salvini day, solito strascico di intemperanze degli autonomi

La bandiera della Lega e del Movimento 5 Stelle sono state bruciate in piazza Duomo durante il corteo “No Salvini day“. I contestatori hanno dato alle fiamme le bandiere urlando slogan contro i due partiti e i loro rappresentanti. Sono state lanciate uova sulle vetrine del negozio Zara e una ricevitoria in piazza Diaz è stata imbrattata con vernice ed effettuato un blitz con lancio di fumogeni in via Gonzaga, davanti alla sede della Marina Militare.  Steso trattamento riservato gli agenti disposti in intorno alconsolato USA in tenuta antisommossa, questi però non hanno reagito ritenendo la situazione sotto controllo e si sono limitati a osservare i manifestanti, che si sono arrestati prima delle transenne, mentre scrivevano tra i binari del tram no borders e sistemavano un manichino che rappresenta le vittime della migrazione.    

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