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Cagnolati (FI): applicare il DASPO nelle aree vedi del Municipio 3

Marco Cagnolati, Consigliere di Forza Italia nel Municipio 3, ha inviato al Sindaco Sala e All’Assessore alla Sicurezza Scavuzzo una lettera in cui segnala “la situazione insostenibili in cui si trova P.zza Durante assieme alla maggior parte delle aree verdi del nostro Municipio”. Ad essa sono allegate le foto in cui si vede come “la piazza e i giochi vengono usati come ricovero notturno da parte di senza fissa dimora che preferendo stare all’aperto invece che all’interno di apposite strutture”, rendendo, “non utilizzabile l’area da parte dei residenti“. L’azzurro segnala inoltre che sul posto “vengono espletati bisogni corporali addirittura sullo scivolo e all’interno di tutta l’area in oggetto” una situazione intollerabile per cui chiede un “deciso intervento di allontanamento di queste persone“. “Anche il fatto di non approvare il DASPO per accattoni e mendicanti trovo sia profondamente sbagliato, – conclude Cagnolati – non ci troviamo in situazione di emergenza, queste persone scelgono di star li nonostante i posti liberi all’interno di strutture comunali, probabilmente per il divieto di introdurre alcolici“.  

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Daspo, approvata la delibera, maggioranza divisa, opposizione critica

Con 27 voti favorevoli, 5 contrari e 4 astenuti, in Consiglio Comunale è stata approvata la delibera sugli ordini di allontanamento che la Giunta ha portato ieri in aula. Un voto che ha visto la maggioranza di Palazzo Marino spaccarsi per la prima volta su una delibera di Giunta, con l’ala sinistra dello schieramento rappresentata da Milano Porgressista, che ha votato contro il provvedimento. Assieme ai quattro consiglieri di Milano Progressista, il quinto voto contrario è stato quello del rappresentante di Milano in Comune, Basilio Rizzo. Ad astenersi, il consigliere del Partito Democratico, Carlo Monguzzi, il consigliere di Forza Italia, Alessandro De Chirico, Manfredi Palmeri della Lista Civica Parisi e Matteo Forte di Milano Popolare. I voti favorevoli hanno quindi visto una quasi inedita formazione composta daPartito Democratico, M5S, Lega, Forza Italia e Lista civica Beppe Sala. Alla delibera sono stati presentati 182 emendamenti, ma solo due hanno passato il vaglio dell’Aula: uno del Partito Democratico per stralciare la dicitura sull’accattonaggio molesto e eliminare ambiguità su possibili allontanamenti nei confronti di chi chiede elemosina, e uno più generico di presa di posizione contro lo spaccio, proposto dalla consigliera leghista Laura Molteni. Con il passaggio della delibera, si ampliano le aree in cui la Polizia Locale potrà elevare ordini di allontanamento nei confronti di persone che abbiano atteggiamenti molesti che impediscano ai cittadini la fruizione di determinate aree. Oltre a 11 zone specifiche della città in cui sono stati individuati con maggiore frequenza, anche sulla base di un dialogo con il territorio da parte della Giunta, comportamenti molesti, vengono ora inserite nel Regolamento della Polizia Locale anche delle linee guida slegate dalla toponomastica: le zone individuate sono infatti quelle nel raggio di 100 metri da scuole di ogni ordine e grado, universitè, aree destinate a fiere e mercati, verde pubblico, ospedali, case di cura e cliniche e luoghi della cultura. “Speravo di non dover fare questa dichiarazione di voto – ha detto in aula la capogruppo di Milano Progressista Anita Pirovano – perché è la prima volta che votiamo contro una delibera. Dietro al nostro dissenso non c’è tattica politica, ma nel merito questa delibera non ci convince da punto di vista dell’efficacia amministrativa“. Oltre a questo, ha proseguito Pirovano, “noi esprimiamo una contrarietà politica: noi crediamo che in questa fase storica in cui la sfiducia prevale sulla fiducia, continuare a sottolineare la differenza culturale e anche antropologica, non solo con la destra, ma con la Lega del ministro Salvini sia una cifra importantissima. Non pensiamo che il problema del Paese sino le Ong o un buonismo che noi non riusciamo a vedere, ma un cattivismo contro il quale dobbiamo essere un argine solido“. Per Basilio Rizzo, l’altro voto contrario dell’Aula, “con questa delibera si decide di intervenire nelle zone centrali e non nelle periferie. E’ un cedimento culturale che indirizza verso soluzioni contrarie a quelle che io avevo sperato“, ha spiegato definendolo “un errore politico molto profondo“. Tra lo schieramento dei voti favorevoli, anche la Lega del capogruppo Alessandro Morelli, che non ha risparmiato comunque le sue stoccate al sindaco Sala: “Le zone rosse sono state inserite solo nel centro della cittù ed espunte dalle periferie per colpa del Pd, così come l’accattonaggio molesto che è fastidioso e a volte minaccioso – ha ricordato il leghista -. Nella delibera non vengono inseriti i tossicodipendenti, né le strade e le vie dove ci sono carovane rom. Nonostante lo stesso sindaco Beppe Sala avesse parlato a suo tempo di daspo per i Rom“, ha concluso Morelli, sottolineando la spaccatura interna alla maggioranza. “Questo dibattito è stato una seduta di psicoanalisi della sinistra“, ha invece detto il capogruppo di Forza Italia, Fabrizio De Pasquale, che ha spiegato come “questo timidissimo provvedimento sia però un primo passo a nostro avviso utile. Certo quando un governo di centro destra mettera’ più uomini in campo sarà ancora più efficace“. L’azzurro Alessandro De Chirico ha invece motivato la sua astensione spiegando “La delibera sul DASPO urbano approvata a Palazzo Marino è strutturata male e scritta peggio, al punto di essere contestata dall’estrema sinistra e sgradita al sindaco stesso” la maggioranza ha gestito il provvedimento “come fosse un fastidio necessario da sopportare giusto per dare un contentino ai milanesi“. “Una presa in giro ai cittadini che da anni chiedono maggiore sicurezza” secondo De Chirico che ha concluso . “Mi sono astenuto per rispetto dei milanesi che meritano più sicurezza e non questo provvedimento indegno”. Tra i voti favorevoli anche il Pd, con il capogruppo Filippo Barberis che ha accusato l’opposizione di “dire menzogne” quando afferma che “non ci sono zone periferiche. Non è vero. C’è una rete capillare che non lascia scoperto nessun Municipio o area della città. Inoltre la delibera non persegue il disagio personale, ma alcuni tipi di condotte“. “Con il via libera dato dal Consiglio Comunale possiamo adeguare il Regolamento di Polizia Urbana – ha detto Anna Scavuzzo, vicesindaco e assessore alla Sicurezza alla fine del dibattimento in Aula – e fornire indicazioni chiare agli Agenti di Polizia Locale. Non cambiano le tipologie di comportamenti che potranno essere oggetto di ordine di allontanamento, ma l’estensione a molte aree e contesti della città verrà spiegata con apposita comunicazione. Alla Prefettura invieremo il dispositivo e così anche alla Questura. Potremo quindi rafforzare gli strumenti già a disposizione della Polizia Locale e delle Forze dell’ordine per promuovere sicurezza in tutta la citta’. Ringrazio il Consiglio per il dibattito e per talune proposte di modifica che non rientrano oggi nell’elenco delle aree, ma che verranno monitorate con ancora maggiore attenzione“.  

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DASPO, l’opposizione prova a migliorare la delibera

“Con 8 anni di ritardo, l’amministrazione comunale guidata dal centrosinistra affronta il tema della sicurezza. – Commenta Alessandro De Chirico, Consigliere Comunale di Forza Italia – Era ora! Per presentarci allo storico appuntamento ho elaborato 30 emendamenti, che farò sottoscrivere ai miei colleghi di FI e del centrodestra, per migliorare la delibera del “Voglio, ma non posso”. “Se il PD vuole i voti dell’opposizione deve guadagnarseli. – prosegue De Chirico – Ai milanesi piacerebbe che non si facessero distinzioni di luogo, ma che i provvedimenti venissero applicati in tutto il territorio cittadino. Siamo certi che questa proposta contenuta nei primi due emendamenti verrà bocciata. Per sopperire alle molte lacune chiediamo che il DASPO urbano venga applicato all’esterno delle stazioni ferroviarie, dei bus a lunga percorrenza e delle metropolitane; dei cimiteri; delle riciclerie e delle isole ecologiche; degli impianti sportivi pubblici e privati (gli ultras violenti non ci sono solo al Meazza); dei luoghi di culto; dei centri commerciali; nei cosiddetti mercatini dell’illegalità di piazzale Cuoco; nelle vie della “movida soft” (via Ravizza, via Muratori, via Filzi, via Tirano, piazza Risorgimento). Inoltre, ho predisposto degli emendamenti ad hoc per i quartieri più caldi ostaggio di antagonisti, rom, delinquenti e occupanti abusivi (via Imbonati, via Padova, viale Monza, via Bolla, Corvetto, Lorenteggio, Giambellino, San Siro)“. “Anche se purtroppo il decreto sicurezza, con i successivi aggiornamenti, non contiene il DASPO urbano per chi commette reati contro il patrimonio immobiliare pubblico e privato – sottolinea De Chirico –  Auspico  che il ministro Salvini ponga presto rimedio per rendere le periferie milanesi e italiane dei luoghi in cui viverci possa essere più piacevole. L’ODG è una proposta molto liberale dall’effetto sorpresa. Personalmente – conclude – voterò favorevolmente la delibera in discussione in aula oggi e domani solo se il Sindaco Sala e quello che resta della sua maggioranza accetteranno le mie proposte”.  

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Opposizione: Sala sui Daspo meglio tardi che mai

L’apertura del sindaco di Milano Beppe Sala al “Daspo” urbano, come strumento di contrasto al degrado dovuto alla presenza di campi nomadi abusivi, provoca le reazioni di chi, a destra, ne sottolineava da tempo la necessità. Fra i primi a reagire è stato l’ex vicesindaco e attuale assessore alla Sicurezza della Regione Lombardia Riccardo de Corato, di Fratelli d’Italia: “Come sempre, ma lo sappiamo, sulla sicurezza il sindaco Sala si accorge sempre troppo tardi degli strumenti e dei possibili rimedi per risolvere le situazioni piu’ delicate che vengono segnalate dai cittadini e dai milanesi, che sui rom a Baggio lo hanno accolto con sonore proteste“. La neo eletta eurodeputata della Lega Silvia Sardone, consigliere comunale a Milano, ha concesso a Sala di essersi dimostrato “possibilista, pur con colpevole ritardo“. Ma, ha sottolineato, “i cittadini di ogni periferia di Milano segnalano di continuo roulotte e camper: i controlli vengono fatti col contagocce e i nomadi sono liberi di fare ciò che vogliono. Quello che invece serve è rendere la vita impossibile a questi personaggi: piu’ controlli, piu’ sequestri, piu’ sgomberi. E’ vero che risolto il problema da una parte i rom spuntano altrove, ma con una presenza capillare ed efficace sul territorio si migliorerebbe sicuramente la quotidianità dei cittadini che giustamente protestano per l’assenza delle istituzioni“. Gianluca Comazzi, capogruppo di Forza Italia in Consiglio Regionale, ha sottolineato che “dopo 3 anni esatti da quando è stato eletto sindaco, Giuseppe Sala si è reso conto che la presenza massiccia di nomadi in alcune zone critiche delle nostre periferie causa disagi ai residenti: per arrivare a questa consapevolezza gli sarebbe bastato ascoltare i nostri interventi in consiglio comunale, o mettere piede una sola volta fuori dalla Cerchia dei Navigli. Che l’imminente partenza dell’assessore Majorino in direzione Bruxelles stia giàdando buoni frutti? Se così fosse, per il bene di Milano e dei milanesi auguriamo al neo europarlamentare una buona (e lunga) permanenza all’estero: è ora che questa giunta abbandoni l’ideologia e faccia i conti con la realtà,per restituire dignità ai cittadini che ogni giorno fanno i conti con degrado, illegalità, insicurezza“. Anche il presidente del municipio 7, proprio quello della zona visitata questa mattina dal sindaco, Marco Bestetti di Forza Italia, ha osservato: “Il sindaco Sala ha finalmente parlato del DASPO urbano come strumento di contrasto al grave degrado portato dai nomadi nei nostri quartieri. Sono due anni che chiediamo a gran voce di applicarlo, imponendo il divieto di stazionamento a chi pensa di poter trasformare i nostri quartieri in latrine a cielo aperto“. In questi anni, ha ricordato, “il sindaco Sala e l’assessore alla Sicurezza Anna Scavuzzo hanno sempre fatto spallucce, sostenendo che il DASPO non era uno strumento adeguato. Se però adesso si sono finalmente convinti delle nostre ragioni, ne prendo atto con viva soddisfazione e li esorto a non perdere altro tempo“. A Milano, ha ricordato De Corato, “ci sono 3 mila nomadi, Sala dice di non essere contrario alla chiusura dei campi ma non lo fa“, mentre “nel lontano 2010, durante la giunta Moratti, abbiamo allontanato da Milano 8000 rom che a causa dell’entrata nell’Ue della Romania erano arrivati in migliaia a Milano“. Secondo l’esponente di Fratelli d’Italia, “il daspo urbano e la videosorveglianza sono gli unici strumenti utili, concreti e validi ad arginare situazioni come queste“. AGI  

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Il Sindaco Sala pensa al daspo per i romsal, daspo, rom, milano

Per quanto riguarda la problematica degli insediamenti abusivi di rom e nomadi a Milano “stiamo cercando di capire se si può lavorare bene con un Daspo” urbano e “ne stiamo discutendo anche con il prefetto“, Renato Saccone. Lo ha dichiarato oggi il Sindaco Milano, Giuseppe Sala, a margine della colazione con i cittadini del Municipio 7, che si sono lamentati della presenza di insediamenti abusivi nel quartiere. Il Daspo per i rom “sarebbe relativo ad alcuni spazi perché poi alla fine ritornano sempre nello stesso punto e bisogna trovare delle formule affinché non ritornino“,ha detto ancora Sala. “Effettivamente vediamo che là dove ci sono i cittadini giustamente si lamentano, bisogna trovare delle formule diverse“. A Milano “ci sono 3 mila nomadi, io non è che sono contrario alla chiusura dei campi – ha concluso – ma chiuderli vuol dire che saranno ancora più in giro“.    

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Daspo ai tifosi laziali per lo striscione in Loreto

In seguito ai fatti di corso Buenos Aires del 24 aprile con l’esposizione in strada dello striscione “Onore a Benito Mussolini”, il questore di Milano ha emesso nove provvedimenti di daspo nei confronti di otto tifosi laziali, appartenenti al gruppo degli Irriducibili, riconosciuti grazie alle immagini delle telecamere di videosorveglianza tra quelli presenti in corso Buenos Aires. Un altro provvedimento daspo è stato emesso nei confronti di un tifoso interista 39enne fermato in zona corso Como, insieme ad altri tifosi biancocelesti, in possesso di un manganello telescopico lungo 40 cm.  

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