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Dezinformacija: La sfida crescente della disinformazione nell’era digitale

Dezinformacija: La sfida crescente della disinformazione nell’era digitale. Nell’era digitale in cui viviamo, l’informazione è diventata una risorsa di valore inestimabile. Tuttavia, questa stessa era digitale ha anche portato alla diffusione su vasta scala di notizie false, ingannevoli e manipolate, creando un terreno fertile per la disinformazione. Uno dei termini che è emerso in relazione a questo fenomeno è “dezinformacija“, un termine che deriva dalla parola russa per disinformazione, ma che si è diffuso in tutto il mondo per descrivere i tentativi sistematici di manipolare l’opinione pubblica attraverso notizie false. Cos’è la dezinformacija? La dezinformacija si riferisce alla diffusione deliberata di informazioni false o fuorvianti con l’intento di influenzare l’opinione pubblica, danneggiare la reputazione di individui o organizzazioni, o alterare il dibattito pubblico su questioni di interesse. Questa pratica è stata particolarmente amplificata dalla diffusione dei social media e dalla facilità con cui le informazioni si diffondono rapidamente attraverso le reti online. Meccanismi della dezinformacija: La dezinformacija può assumere diverse forme e sfruttare vari meccanismi per raggiungere i suoi obiettivi. Alcuni di questi includono: Notizie false: La creazione e la diffusione di notizie completamente inventate sono un modo comune per promuovere la disinformazione. Queste notizie possono essere scritte in modo convincente e diventare virali prima che la loro falsità venga scoperta. Manipolazione dei fatti: Invece di creare notizie completamente false, la dezinformacija può coinvolgere la manipolazione dei fatti esistenti. Questo può avvenire attraverso la selezione selettiva delle informazioni o la loro interpretazione distorta per adattarle a una narrativa specifica. Bot e account falsi: I bot sui social media e gli account falsi possono essere utilizzati per diffondere la dezinformacija in modo rapido e massiccio. Questi account automatizzati possono amplificare le false narrazioni, aumentando così la loro visibilità e credibilità apparente. Manipolazione dell’algoritmo: Le piattaforme digitali utilizzano algoritmi complessi per mostrare agli utenti contenuti rilevanti. Tuttavia, la dezinformacija può sfruttare queste dinamiche manipolando gli algoritmi per far emergere contenuti falsi o fuorvianti. La diffusione della dezinformacija ha conseguenze significative sulla società e sulla democrazia. Alcuni dei principali impatti includono: Polarizzazione e conflitto: La disinformazione alimenta la polarizzazione sociale e politica, creando divisioni all’interno delle comunità e fomentando il conflitto tra gruppi con opinioni diverse. La manipolazione delle informazioni può spingere le persone a schierarsi su posizioni estreme e ad attaccare coloro che dissentono, minando la coesione sociale e la capacità di raggiungere un consenso sulla base di fatti condivisi. Perdita di fiducia: Quando le persone sono costantemente esposte a informazioni false o fuorvianti, la fiducia nelle istituzioni, nei media e nel processo decisionale democratico può essere erosa. La mancanza di fiducia mina la costruzione di una società informata e impegnata, mettendo a rischio la stabilità e il funzionamento delle democrazie. Impatti sulla salute pubblica: La dezinformacija può avere gravi conseguenze sulla salute pubblica, specialmente durante eventi di crisi come pandemie. La diffusione di notizie false sui vaccini, ad esempio, può portare a una diminuzione della copertura vaccinale e mettere a rischio la salute di intere comunità. La disinformazione può anche promuovere false cure o teorie del complotto, mettendo in pericolo la vita delle persone e minando gli sforzi per affrontare adeguatamente le emergenze sanitarie. Manipolazione elettorale: La dezinformacija può influenzare le elezioni e i processi democratici. Attraverso la diffusione di informazioni false o ingannevoli, gli attori malintenzionati possono cercare di influenzare l’opinione pubblica, manipolare il voto e minare l’integrità del processo democratico stesso. Questo solleva gravi preoccupazioni per la legittimità dei risultati elettorali e mina la fiducia dei cittadini nel sistema politico. Impatti economici: La disinformazione può avere conseguenze economiche negative. Ad esempio, notizie false sulle prestazioni finanziarie di un’azienda possono influenzare le decisioni di investimento e causare fluttuazioni dei mercati finanziari. Inoltre, la dezinformacija può danneggiare la reputazione di un’azienda o di un individuo, portando a perdite finanziarie e danni duraturi. Conclusione: La dezinformacija rappresenta una sfida sempre più urgente nella nostra società digitale. Affrontare questo problema richiede un approccio multi-stakeholder che coinvolga governi, piattaforme digitali, organizzazioni della società civile e i cittadini stessi. È necessario promuovere l’alfabetizzazione mediatica e la capacità critica delle persone per valutare in modo accurato le informazioni, oltre a sviluppare meccanismi di verifica delle notizie e regole più rigorose per la trasparenza delle piattaforme digitali. Combattere la dezinformacija richiede uno sforzo congiunto per promuovere la trasparenza, l’accountability e l’accesso a informazioni accurate. Le piattaforme digitali devono assumersi la responsabilità di identificare e rimuovere contenuti falsi, implementando politiche più rigorose e strumenti di verifica. I governi devono lavorare per promuovere la regolamentazione adeguata e la cooperazione internazionale per contrastare la diffusione della disinformazione su scala globale. Inoltre, educare le persone sull’importanza dell’alfabetizzazione mediatica è fondamentale per sviluppare la capacità critica necessaria per valutare le fonti di informazione e riconoscere le manipolazioni. Le scuole, i media e le organizzazioni della società civile possono svolgere un ruolo fondamentale nell’insegnare alle persone come individuare e combattere la disinformazione. Infine, è importante promuovere la collaborazione tra i diversi attori coinvolti nella lotta alla dezinformacija. Gli sforzi congiunti tra governi, piattaforme digitali, organizzazioni della società civile e accademici possono favorire lo scambio di conoscenze, lo sviluppo di migliori pratiche e l’adozione di soluzioni innovative per contrastare la disinformazione. La sfida della dezinformacija non può essere sottovalutata. Richiede un impegno costante e continuo da parte di tutti noi per preservare la verità, proteggere la democrazia e promuovere una società informata e consapevole. Solo attraverso la collaborazione e l’azione collettiva possiamo affrontare efficacemente questa minaccia e costruire un futuro in cui l’informazione sia un faro di verità e conoscenza.

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Pubblicato il secondo rapporto “Dezinformacija e misure attive: Le narrazioni strategiche filo-Cremlino in Italia”

Pubblicato il secondo rapporto “Dezinformacija e misure attive: Le narrazioni strategiche filo-Cremlino in Italia”. Lo studio è pubblicato dalla Fondazione Germani che lo introduce così: “Questo studio approfondisce le narrazioni strategiche il filo-Cremlino – relative alla NATO, alle politiche estere e di sicurezza occidentali, e ai rischi di guerra nucleare – diffuse in Italia da attori mediatici e governativi russi e amplificate da influencer, media e attori politici italiani. Esso analizza l’evoluzione di tali narrative dal 2014 ai primi mesi del 2023, evidenziando gli obiettivi di fondo della propaganda russa nel nostro paese: accrescere la sfiducia e l’ostilità dell’opinione pubblica italiana nei confronti della NATO, degli Stati Uniti, e dell’Unione Europea, e screditare le politiche di sicurezza occidentali, in particolare quelle finalizzate a contrastare la politica espansionista e neo-imperiale della Russia di Vladimir Putin. Nella prima parte del lavoro viene spiegato il concetto sovietico di “misure attive”, che è essenziale per comprendere la strategia di influenza e di guerra cognitiva perseguita dal Cremlino nell’era Putin nei confronti delle democrazie occidentali. Inoltre, vengono esaminati i principali fattori storico-politici e culturali che hanno reso la società italiana più permeabile all’influenza delle narrazioni strategiche filo-Cremlino. La seconda parte dello studio analizza le principali narrazioni diffuse in Italia dalla propaganda russa in tema di politica estera e sicurezza internazionale, e riprese da influencer e attori politici italiani, nel periodo che va dal 2014 alle elezioni politiche italiane del 2018 alle elezioni europee del 2019. Viene messo a fuoco il ruolo dei partiti politici populisti-sovranisti, e in particolare dalla Lega e dal Movimento Cinque Stelle, nella diffusione narrazioni filo-Cremlino tramite iniziative politiche, campagne mediatiche e manifestazioni di piazza. Nella terza parte dello studio si approfondiscono le principali narrazioni su questioni di politica estera e sicurezza internazionale diffuse da Sputnik Italia e dalla versione italiana di Geopolitika.ru nel periodo 2019-2021. Queste narrazioni, amplificate da altri componenti dell’ecosistema di disinformazione e propaganda russa in Italia e da influencer italiani, miravano a creare una “realtà alternativa”, una percezione distorta della politica internazionale, presso ampi settori della società italiana”. Qui lo studio completo: Narrazioni-strategiche-filo-Cremlino-su-NATO-politiche-occidentali-e-guerra-nucleare

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Fondazione Germani, il 27 febbraio arriva il convegno “Dezinformacija e misure attive: le narrazioni strategiche filo-Cremlino in Italia sulla NATO”

Fondazione Germani, il 27 febbraio arriva il convegno “Dezinformacija e misure attive: le narrazioni strategiche filo-Cremlino in Italia sulla NATO”. Il convegno si potrà seguire in presenza oppure in live streaming al link: www.youtube.com/watch?v=iwJpxHClJsc La partecipazione all’evento è gratuita. Per assistere alla conferenza in sala si prega di inviare una email a fondazionegermani@gmail.com indicando nome, cognome e qualifica.  PROGRAMMA DEL CONVEGNO: Introduzione   Luigi Sergio Germani (Direttore, Istituto Gino Germani di Scienze Sociali e Studi Strategici) Disinformazione e propaganda russa in Italia Fabrizio Cicchitto (Presidente, Fondazione “Riformismo e Libertà”)    Propaganda del Cremlino e messaggi intimidatori di aggressione nucleare Giorgio Bertolin (Social Scientist, NATO Strategic Communications Centre of Excellence) La critica di matrice filo-Cremlino alla NATO nell’ecologia mediatica italiana Giovanni Ramunno (Generale dell’Esercito e giornalista, già consigliere militare per la comunicazione del Presidente del Comitato Militare dell’Unione Europea) Propaganda e disinformazione antieuropea in Italia Teresa Coratella (Program Manager, European Council on Foreign Relations, Roma) La strategia russa di penetrazione nelle Forze Armate dei Paesi NATO e dell’Italia: metodologie offensive e strumenti di contrasto.  Roberto Casalone (analista e storico militare) Disinformazione: analisi di un caso di attacco comunicativo Marco Angori (Capo 5° Ufficio “Pubblica Informazione – Relazione Con Media Giornalistici”, Stato Maggiore dell’Aeronautica Militare) Moderatore: Emanuele Rossi (Formiche.net)        Dal 2013-2014 Mosca ha intensificato sempre di più i propri tentativi di influenzare e indebolire le democrazie occidentali tramite campagne di disinformazione e propaganda, tese a acuire divisioni e instabilità al loro interno e a incoraggiare tensioni tra Stati-membri della NATO e dell’Unione Europea.        Il convegno approfondirà le narrazioni strategiche, diffuse nel nostro paese dalla macchina propagandistica del Cremlino, che mirano a screditare e delegittimare la NATO, nonché le politiche estere e di sicurezza degli Stati Uniti e di altri Stati occidentali.  Narrative che vengono amplificate, in maniera inconsapevole o consapevole, da una galassia di media e influencer italiani.        L’evento, inoltre, affronterà il tema degli sforzi intrapresi dalla Russia finalizzati alla  penetrazione  e al condizionamento delle Forze Armate di paesi NATO e dell’Italia.      La NATO da sempre viene rappresentata dalla dezinformacija sovietica (e oggi russa),  come una minaccia alla pace e alla sicurezza in Europa e nel mondo, come uno strumento adoperato da Washington per controllare i paesi europei e annullare la loro sovranità, oltre che per disgregare la Russia.      Un’altra narrativa filo-Cremlino ricorrente dipinge la politica estera americana come intrinsecamente aggressiva, pericolosa e destabilizzante per la pace mondiale. Una di queste narrazioni afferma che Washington, per conquistare l’egemonia mondiale e prevenire la transizione verso un mondo multipolare, starebbe scientemente aumentando sempre di più la probabilità di una guerra nucleare con la Russia.    Inoltre, la propaganda filo-Cremlino ricorre spesso a messaggi intimidatori di aggressione nucleare al fine di alimentare la paura di una guerra nucleare nell’opinione pubblica dei paesi occidentali. Dal 2014 Mosca sistematicamente minaccia di sferrare attacchi nucleari contro paesi NATO (oltre che nei confronti dell’Ucraina). Questa “propaganda nucleare” russa –  che si è sempre più accentuata dopo l’aggressione all’Ucraina del 24 febbraio 2022 – punta a esercitare  pressione psicologica sui decisori politici e militari occidentali, alimentando la loro paura di una escalation nucleare, allo scopo di indurli a limitare e depotenziare le risposte dell’Occidente all’espansionismo di Mosca.     Il convegno rappresenta il secondo evento di un ciclo di tre conferenze sul tema “Dezinformacija e misure attive: le narrazioni strategiche filo-Cremlino in Italia”, che si svolge nel periodo gennaio-marzo 2023 presso la Casa dell’Aviatore (scarica il documento esplicativo sul ciclo di conferenze).             Per assistere alla conferenza in presenza si prega di inviare una email a fondazionegermani@gmail.com indicando nome, cognome e qualifica. Ricevi questa email perché iscritto/a alla newsletter dell’Istituto Gino Germani. Per la rimozione dalla mailing list, inviare una email all’indirizzo fondazionegermani@gmail.com

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