disabilità

Si celebra oggi la “Giornata Internazionale delle persone con disabilità”

Si celebra oggi la “Giornata Internazionale delle persone con disabilità”. Con l’augurio che il mondo possa veramente cambiare e che una rivoluzione culturale, quanto mai necessaria, possa scuotere le coscienze per costruire una società davvero inclusiva! Fino a quando avremo la necessità di fermarci a riflettere e strutturare eventi in cui si “parla” di disabilità, di inclusione, di cultura e persino, di diritto allo sport, come previsto dalla Costituzione Italiana, vuol dire che esistono ancora esclusioni, discriminazioni, pregiudizi, preconcetti e che i diritti restano soltanto “privilegi” per i fortunati che ne usufruiscono. Ancora oggi, non siamo capaci di guardare l’altro con gli occhi di chi va “oltre” l’apparenza, per valorizzare, sempre e comunque, l’unicità della persona, impegnandosi, concretamente, a tutelarne la dignità. La “diversità”, viene considerata un valore aggiunto, e percepita come un limite, come una barriera che separa e non come un ponte che congiunge una regione con un’altra con riferimento al Ministro del dicastero delle infrastrutture Matteo Salvini. Nessuno può permettersi di stabilire chi è “normale” e chi è “diverso”! Dietro al mondo “apparente” della “disabilità” ci sono diritti che esistono solo sulla carta, diritti negati che non essendo davvero per TUTTI, sono soltanto PRIVILEGI per coloro che possono usufruirne. VITE fragili, di persone stravolte dalla malattia, con il cuore spezzato dalla burocrazia, tra l’indifferenza dilagante di chi dovrebbe trattare con i guanti bianchi chi soffre, mentre proprio chi dovrebbe tutelare l’atleta “diverso” non rispetta le necessità di chi ha bisogno. Non sono le leggi che mancano! Manca la sensibilità nelle persone “sane” di capire cosa vive realmente il diversamente abile. Manca la sensibilità di capire che vivere con l’incertezza di ogni domani è lacerante, per animo, psiche e corpo, e che la possibilità di mantenere una vita normale è la migliore fonte di coraggio per non arrendersi allo sconforto, alla desolazione, alla malattia. Mai arrendersi, nonostante tutto e tutti.

Si celebra oggi la “Giornata Internazionale delle persone con disabilità” Leggi tutto »

Disabilità. Castello Sforzesco: Museo per tutti con la guida accessibile

Diffondere una cultura inclusiva e favorire l’accessibilità ai musei del Castello Sforzesco. È l’obiettivo della guida “Museo per tutti”, realizzata dall’associazione L’abilità onlus in collaborazione con il Comune di Milano e presentata oggi, in occasione della Giornata internazionale delle persone con disabilità. Il progetto si inserisce in un percorso complessivo di miglioramento dell’accessibilità dei musei del Castello. Grazie al lavoro di oltre due anni, realizzato in sinergia tra L’abilità ONLUS e l’ufficio dei Servizi educativi e accessibilità del Castello Sforzesco, si è giunti all’elaborazione di una guida che comprende la descrizione del Castello come area monumentale, la descrizione di suoi sei musei e di una selezione di trenta delle sue principali opere. Si tratta di uno strumento che permette al visitatore con disabilità intellettiva di fruire della visita all’interno del museo in autonomia o con il suo accompagnatore (genitore, insegnante, educatore), con schede descrittive e box di approfondimento. La guida accessibile è adatta sia ai bambini sia agli adulti con disabilità intellettiva ed è redatta in due versioni che utilizzano linguaggi diversi, allo scopo di supportare i visitatori con diverse difficoltà di fruizione: la prima versione segue le regole dell’easy-to-read, un linguaggio semplificato regolamentato dall’Unione europea, apposito per la disabilità intellettiva, che favorisce la concentrazione e comunicazione. La seconda è redatta con i simboli della comunicazione aumentativa alternativa, ovvero un’associazione di testo e simboli/immagini/pittogrammi che permette una comunicazione attraverso lo strumento visivo, adatta alle persone che hanno difficoltà nella produzione e comprensione del linguaggio verbale. La guida sarà disponibile sui siti del Castello Sforzesco e del progetto “Museo per tutti” dell’associazione L’abilità come file PDF scaricabile. In questo modo i visitatori potranno utilizzarla come strumento per preparare la propria visita e per selezionare i musei da visitare. “Una città che rende l’arte accessibile a tutti – dichiarano gli assessori Tommaso Sacchi (Cultura) e Lamberto Bertolé (Welfare e Salute) – è una città più civile, nella quale la cultura è considerata una parte essenziale della vita dei cittadini e motore di crescita dell’intera comunità. La nuova guida Museo per tutti e l’obiettivo che si propone rappresentano per noi un importante contributo verso la Milano che abbiamo in mente: aperta, inclusiva e solidale. Tanto è il lavoro da fare, ma vogliamo essere in prima fila sul tema delle pari opportunità e siamo pronti a impegnarci e a fare di più per una Milano sempre più accessibile”. “Siamo molto contenti che il progetto Museo per tutti sia arrivato al Castello Sforzesco, uno dei simboli più famosi di Milano e della sua storia – afferma Carlo Riva, direttore di L’abilità ONLUS e responsabile di Museo per tutti –. Grazie al lavoro della nostra équipe in collaborazione con il servizio educativo del Castello è stato possibile rendere accessibili sei dei musei civici e tutto il complesso monumentale del Castello. La varietà del percorso e la possibilità di svolgere la visita in autonomia consentono al visitatore di esplorare più luoghi, scoprire la storia della città e conoscere diverse tipologie di opere d’arte arricchendo così la sua esperienza di vita sociale”. “Museo per tutti. Accessibilità museale per persone con disabilità intellettiva” è un progetto ideato nel 2015 dall’associazione L’abilità, in collaborazione e con il sostegno di Fondazione De Agostini. Nato con la finalità di migliorare la qualità della vita delle persone con disabilità intellettiva offrendo loro un nuovo spazio d’incontro e scambio nella società, il progetto conta una rete di 28 musei e luoghi di cultura su tutto il territorio nazionale, inclusi i beni del Fondo per l’Ambiente Italiano. La Guida presentata oggi è la più ampia mai realizzata nell’ambito del progetto. “Siamo felici e orgogliosi che il progetto ‘Museo per tutti’ sia approdato anche al Castello Sforzesco e ai suoi musei – dichiara Chiara Boroli, presidente della Fondazione De Agostini – importante sito di riferimento per la vita culturale della città metropolitana di Milano. Garantire anche alle persone con disabilità intellettiva la possibilità di conoscere e apprezzare la tradizione e la bellezza del luogo di appartenenza, facilita la loro integrazione nel tessuto sociale facendoli sentire parte della comunità e di contesti relazionali dove vedono riconosciuta la propria identità. Sin dal 2015 abbiamo affiancato L’abilità e continueremo a sostenere insieme a loro questo progetto con l’obiettivo di estenderlo ad altre città in tutta Italia”.

Disabilità. Castello Sforzesco: Museo per tutti con la guida accessibile Leggi tutto »

L’ascolto prima di tutto: la politica deve fare di più per le persone con disabilità

L’ascolto prima di tutto: la politica deve fare di più per le persone con disabilità. Ogni società dovrebbe misurarsi sulla propria capacità di aiutare le persone più deboli, di sentirsi partecipe alle fatiche che quotidianamente queste persone affrontano. La persona con disabilità, persona unica e irripetibile nella sua eguale e inviolabile dignità, richiede alla società cura, riconoscimento, rispetto e integrazione: dalla nascita all’adolescenza, fino all’età adulta e al momento delicato, vissuto con agitazione da tanti genitori, del distacco dai propri figli, il momento del “dopo di noi”. La disabilità non è soltanto bisogno, è anche e soprattutto stimolo e sollecitazione. Certo, essa è domanda di aiuto, ma è prima ancora provocazione nei confronti degli egoismi individuali e collettivi, mettendo in crisi le concezioni della vita legate soltanto all’appagamento, all’apparire, alla fretta, all’efficienza. Quanti hanno responsabilità politiche a tutti i livelli, e quindi la pongo anzitutto come questione a me stessa, dovrebbero sempre operare affinché siano assicurate condizioni di vita e opportunità tali per cui la dignità delle persone con disabilità sia effettivamente riconosciuta e tutelata. In una società ricca di conoscenze scientifiche e tecniche, è possibile e doveroso fare di più, nei vari modi che la convivenza civile richiede: dalla ricerca, alla cura, all’assistenza, alla riabilitazione, all’integrazione sociale che tenga conto della visione integrale della persona umana. Ho quindi posto alcune domande a Elisabetta Sosso, mamma di un ragazzo disabile che frequenta un Centro Diurno Disabili, per disabili gravi e gravissimi, in convenzione con il Comune di Milano e Presidente del coordinamento genitori centri diurni disabili milanesi. Questa intervista vuole essere uno stimolo per tutti a fare di più. Un anno dall’inizio della Pandemia, cosa è stato per te quest’anno? Come sei riuscita ad affrontare questa “nuova” situazione?  Quest’anno è stato faticosissimo per tutta la famiglia: trovarsi rinchiusi in casa, per 5 mesi, a partire da marzo 2020 il CDD di Giovanni è stato chiuso; ha messo alla prova tutte le nostre risorse, sia fisiche che psicologiche. Siamo stati lasciati completamente soli, qualche video chiamata dagli educatori, più che altro con me, perché Giovanni non ne vuole sapere di rapportarsi con questa modalità. Niente aiuti “domiciliari” e una paura grandissima di contagiarci a vicenda….assolutamente inconcepibile e impensabile, per me, che Giovanni finisse in ospedale da solo!! Lui è un uomo (33 anni) tranquillo, fin troppo, và stimolato ad interagire altrimenti si chiude in sé stesso: ecco è successo proprio questo! A distanza di un anno dall’inizio della pandemia, siamo riusciti ad andare avanti mettendo in campo tutte le nostre risorse familiari e amicali, ma non con l’aiuto di chi aveva in carico Giovanni nei servizi comunali, perché bloccati in una posizione “prudenziale” e non di presa in carico reale. Quali sono i servizi indispensabili per una persona con disabilità medio-grave per affrontare la propria quotidianità? Quali sono state le maggiori criticità affrontate dalle famiglie? Esistono dei servizi LEA, cioè servizi che sono Livelli Essenziali di Assistenza, che devono occuparsi in modalità continuativa di persone con disabilità e che non potrebbero essere sospesi, ma con la pandemia lo Stato ha deciso di chiuderli ugualmente per 5 mesi. Parlo di CDD centri diurni disabili, servizi socio sanitari per persone disabili gravi e gravissimi aperti dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 16, tutto l’anno tranne tre settimane circa ad Agosto. Viene fatto un progetto individuale per ogni ospite che prevede attività ed obbiettivi mirati al mantenimento delle abilità acquisite. Durante quest’anno la maggior criticità è stata quella di avere in carico 24 ore su 24 i propri cari disabili, senza poter avere aiuti da chi li aveva in carico (CDD e altri servizi), o da chi prestava il servizio direttamente al domicilio. Siamo rimasti soli e nessuno se ne è accorto: il nostro Sindaco ha ricordato le difficoltà di molti ad andare avanti e non ha mai nominato né i disabili, né le loro famiglie. Come genitori vi siete sentiti coinvolti nelle scelte che la politica ha fatto e sta facendo per i vostri figli? Quali richieste avete avanzato? Purtroppo è sempre una lotta cercare di farsi coinvolgere nelle scelte che la politica, sia locale che nazionale fa; le forme di rappresentanza delle famiglie, l’associazionismo familiare si sta staccando dalla base, preferendo scelte politiche a scelte più culturali e legate al difficile quotidiano delle persone con disabilità e delle loro famiglie. Solo le famiglie sanno cosa è il bene dei loro cari, perché si scontrano tutti i giorni con ostacoli legati a burocrazia e superficialità di chi gestisce i servizi. Stanno cambiando i tempi, le famiglie vogliono autoregolarsi nel gestire la vita dei loro familiari. Le richieste che abbiamo fatto durante quest’anno sono state per chiedere che i nostri figli potessero non perdere tutte le abilità acquisite durante la loro crescita e che potessero continuare ad avere una vita semi-sociale e non stare rinchiusi tutto il giorno con mamma e papà. Nel caso di mio figlio, gli è stato ridotto il numero di giorni di presenza al CDD, invece di tutta la settimana 3 /4 giorni soltanto, e soprattutto  hanno tolto tutte le attività esterne che tanto gli piacevano ( piscina, atletica, ippoterapia..), così un CDD diventa un parcheggio per disabili non un centro educativo. Abbiamo chiesto che il trattamento all’interno dei 40 centri fosse omogeneo per orario ed attività, in modo da venire incontro davvero alle esigenze primarie delle persone con disabilità e delle loro famiglie. Siamo ancora fermi nelle trattative con il Comune che demanda, ad ATS e quindi a Regione Lombardia, le modalità di apertura e gestione dei centri. Tema vaccini. Gli operatori dei centri diurni disabili sono stati vaccinati. Che cosa state chiedendo a chi sta facendo i piani vaccinali? Gli operatori sono stati vaccinati quasi tutti, per quanto riguarda le persone con disabilità, tutto tace; dopo tante promesse fatte da Arcuri, parliamo dei primi di gennaio, riguardo a vaccinazione dei disabili e dei loro accompagnatori ( genitori e/o caregiver), dopo mail mandate all’ assessore alla sanità Locatelli della Regione Lombardia, a Letizia Moratti Assessore al Welfare, senza aver ottenuto risposta, abbiamo capito che altre categorie stanno precedendo

L’ascolto prima di tutto: la politica deve fare di più per le persone con disabilità Leggi tutto »

Al via la gara di Microsoft per combattere la disabilità

Al via la gara di Microsoft per combattere la disabilità. Microsoft Italia annuncia oggi l’Accessibility Hackathon, una maratona virtuale per sviluppare soluzioni innovative in grado di migliorare le condizioni delle persone con disabilità. Organizzata da Microsoft Italia in occasione degli Accessibility Days, in programma dal 22 al 23 maggio, l’iniziativa fa parte di Ambizione Italia per l’Inclusione e l’Accessibilità, un progetto di ecosistema volto promuovere i valori della Diversità nel nostro Paese attraverso il digitale, che si traduce in un’alleanza strategica tra Microsoft Italia, aziende, istituzioni e associazioni per sviluppare insieme nuove progettualità a supporto dell’Accessibilità e dell’Inclusione nella vita quotidiana e in azienda, facendo leva sulle nuove tecnologie come Intelligenza Artificiale e Cloud Computing. Ed è proprio dall’alleanza che parte la sfida. Saranno infatti i suoi componenti a mettere in luce le necessità più urgenti e a proporre ai team partecipanti spunti su cui lavorare. Ma tutti possono dare il proprio contributo: cittadini, aziende e associazioni possono condividere e proporre la propria idea, affinché sia sviluppata dai programmatori e dagli esperti digitali durante l’hackathon. Fino a domenica 26 aprile, è possibile quindi sia candidare la propria idea, sia iscriversi come partecipante – singolo o in team – alla maratona di sviluppo sul sito web dedicato. Una volta identificati e combinati i team di lavoro e le idee, sarà avviata il 28 aprile la vera e propria fase di creazione in cui saranno sviluppate soluzioni in grado di rispondere a necessità concrete, promuovendo così una società più inclusiva. Le proposte saranno poi valutate da una giuria di esperti durante gli Accessibility Days, evento annuale di sensibilizzazione sulle tematiche della disabilità. Durante le settimane dedicate allo sviluppo, inoltre, i team partecipanti potranno avvalersi dell’esperienza e delle competenze degli esperti Microsoft attraverso una serie di webinar per imparare a padroneggiare la tecnologia Microsoft, dall’AI all’implementazione di un chatbot. I team saranno inoltre affiancati da mentori per ulteriori suggerimenti e consigli. “In una situazione così delicata come questa, non possiamo permetterci di lasciare nessuno indietro. In queste ultime settimane di emergenza abbiamo assistito a un processo di trasformazione digitale senza precedenti e ci siamo resi conto di quanto le nuove tecnologie possano aiutare concretamente persone e organizzazioni tutti i giorni, in tutto il mondo. In questo momento storico in cui diventa prioritario pensare a piani e strategie per la ripartenza del Paese, è indispensabile ragionare anche in termini di inclusione sociale. Pensiamo alle opportunità straordinarie che il digitale può offrire alle persone con disabilità, potenziando le loro capacità e aiutandole in questo modo a vivere e lavorare come tutti. In Microsoft lavoriamo da sempre per rendere i nostri prodotti e servizi “accessibili by design”, ovvero pensati per essere utilizzati da tutti già nella fase della loro progettazione. Con l’Accessibility Hackathon vogliamo offrire il nostro supporto, agevolando l’unione di domanda e offerta e mettendo a disposizione la nostra esperienza e le nostre competenze. Mai come ora c’è bisogno del contributo di tutti per costruire un futuro migliore” ha dichiarato Luba Manolova, Direttore della Divisione Microsoft 365 di Microsoft Italia Per ulteriori informazioni sull’hackathon e le modalità di partecipazione accedi al sito web a questo LINK

Al via la gara di Microsoft per combattere la disabilità Leggi tutto »