draghi

Palmeri: “In regionali 2023 non si perda l’agenda Draghi, Pnrr e Riforma autonomia”

Palmeri: “In regionali 2023 non si perda l’agenda Draghi, Pnrr e Riforma autonomia”. “Nelle elezioni regionali 2023 la prospettiva dell’Agenda Draghi, con le sue riforme e le sue risorse, non deve uscire dai programmi di chi vuole governare la Lombardia. Chi mette questi obiettivi fuori dal proprio percorso e anzi li avversa non può prendere in mano le redini di Palazzo Lombardia perché la nostra Regione sarebbe frenata, penalizzata, ridimensionata. Così come vanno rafforzati anche il processo di declinazione territoriale del PNRR e quello per l’Autonomia voluta dai Lombardi, con una sua concretizzazione che produca una reale utilità per loro dopo questi anni trascorsi invano”. Lo ha detto il Consigliere Manfredi Palmeri, Presidente del Gruppo Consiliare ‘POLO Civico – Lombardia Migliore’, aggiungendo: “Per primi abbiamo dichiarato di essere pronti a discuterne e stiamo iniziando a lavorare proprio su questo. Nel prossimo mandato la nostra Regione deve poter rialzare la testa, riprendersi un ruolo di primazia non solo in Italia, ma anche in Europa, proporsi al mondo come area in cui investire, e continuare a migliorare la vita per le famiglie e le imprese. Per raggiungere questi obiettivi occorrono progetti di amministrazione affidabili e profili di candidature adeguate a una… Lombardia Migliore”. “Con gli effetti negativi derivanti dalla crisi di Governo, con una pandemia non ancora risolta, con una guerra alle porte dell’Europa che porta nel nostro territorio tangibili effetti negativi, con una crisi energetica che aumenta i costi per cittadini e aziende, mettendo in grande difficoltà soprattutto le piccole e medie imprese, con un’inflazione che rischia di colpire la Lombardia in modo maggiore rispetto ad altri territori, il POLO apre a un confronto pure con le altre forze politiche, utilizzando questi mesi per preparare al meglio i prossimi anni” ha concluso il consigliere Manfredi Palmeri.

Palmeri: “In regionali 2023 non si perda l’agenda Draghi, Pnrr e Riforma autonomia” Leggi tutto »

Settemila sindaci non sottoscrivono l’appello per far restare Draghi

Settemila sindaci non sottoscrivono l’appello per far restare Draghi. Una notizia purtroppo passata sotto silenzio perché i renziani promotori della raccolta firme hanno ancora molti amici. Soprattutto di quelli che dicono agli altri di andare a votare, ma poi non vanno a votare. Un po’ come quando hanno convinto tutta la nazione a ribaltare il Parlamento per far assurgere Mario Draghi al ruolo di premier in quanto “migliore di tutti noi”, senza citare il fatto che il PNRR lo aveva ottenuto il governo Conte. Ma il giornalismo italiano è composto più di farfalle dalla memoria breve che da giornalisti normali. La raccolta firme tra i primi cittadini ne è un esempio: Settemila sindaci non sottoscrivono l’appello per far restare Draghi, ma viene presentato come un successo. Anzi sembrano tantissimi. eppure i sindaci in Italia sono più di ottomila. Quindi mille è una percentuale irrisoria. Ma nulla: Mario Draghi è superman, dicono. Perché i suoi titoli in economia superano di gran lunga qualunque nobel annoveri l’Italia, dicono. E’ il miglior economista di tutti gli italiani, dicono. Questo che è stato stabilito essere “l’italiano più prestigioso al mondo”, è stato rispedito a pensarci su da Sergio Mattarella. Uomo che avrà mille difetti, ma resta uno dei pochi che può trattare Draghi per quello che è: un manager abituato a decidere degli altri senza rendere conto a nessuno, specialmente a certe seccature come il Parlamento. Questa fastidiosa democrazia, il dibattito che coinvolge anche chi non ha studiato all’Harward. Insomma qualcosa di assurdo, per lui. Forse è per questo che poi settemila inferiori (come li chiamerebbero i sostenitori di Draghi) non votano l’appello per farlo restare. Forse sta finalmente finendo l’epoca delle crisi perpetue in base alle quali uomini migliori di noi ci sottraggono diritti e soldi in nome dell’emergenza del momento. Forse. Intanto non possiamo che constatare la tristezza di un momento storico in cui tutto il Sistema è così a pezzi da doversi affidare a un salvatore manco fosse Kenshiro.

Settemila sindaci non sottoscrivono l’appello per far restare Draghi Leggi tutto »

Gentile Draghi mandiamo in fumo la crisi

Gentile Draghi mandiamo in fumo la crisi. Perché lei sa che siamo nelle pesti. Ci permettiamo umilmente da sotto la suola del suo piede illuminato un piccolo infimo consiglio quale può essere un suggerimento proveniente da noi piccolissimi esseri umani a Lei Salvatore della Patria: Gentile Draghi mandiamo in fumo la crisi. Perché in questi giorni a Milano ci sono consiglieri comunali che si fumano spinelli in piazza per pubblicizzare il Festival della Cannabis. E’ vero: promuovere la droga è sbagliato. Non c’è storia. Ma lo Stato gestisce felicemente il traffico di sigarette da decenni, incurante dei tumori e dei danni alla salute della popolazione perché il popolo ha il diritto di morire come meglio crede. Per non parlare dell’alcol: si promuovono come belle e buone le vigne produttrici dell’alcol che causa 17mila morti all’anno solo per la dipendenza dall’alcol. Dal conto restano fuori le donne maltrattate, le violenze sessuali su donne e minori, gli incidenti d’auto, i politici che nei fumi del vino si fanno corrompere o compiono errori che poi gravano su milioni di persone. Allora sarebbe così grave liberalizzare la cannabis? Perché alcuni Stati americani subito dopo averlo fatto hanno persino abbassato le tasse senza difficoltà. E in fondo fumano comunque tutti: le statistiche sono credibili quanto quelle sull’evasione fiscale o il commercio in nero (se sono settori fuori dai radar come possono essere calcolati?). Se non ci crede faccia un test delle urine a chi lavora a Palazzo Chigi e vediamo quanti risultano stoici consumatori di pane e acqua. Sarebbe tra l’altro un modo per evitare di rovinare ancora le vite degli italiani togliendogli gli ammortizzatori sociali, il superbonus (l’unica politica verde seria attuata fino ad oggi), gli asili e molto altro. Tutto quello che sarebbe il motivo per cui ha senso uno Stato democratico. Se liberalizziamo un settore già di fatto libero (se arrestiamo chiunque si sia fumato una canna, dobbiamo chiudere il Paese) risolviamo il problema dei fondi per evitare di continuare sulla strada di una autocrazia di fatto. Sappiamo che Lei è stato scelto perché è il migliore tra noi poveri inutili mezzi uomini che non possono nemmeno immaginare di paragonarsi a Lei e dunque per lei non contano quisquilie come farsi votare per comandare un popolo, ma per una volta magari pure da questa marea di piccoli esseri pure un super uomo come Lei potrebbe accettare un consiglio. Anche perché l’inverno è alle porte e vorremmo sopravvivergli, se ce lo concede con magnanimità.

Gentile Draghi mandiamo in fumo la crisi Leggi tutto »

Tutela legale per gli agenti di polizia: appello del Sap a Draghi

Tutela legale per gli agenti di polizia: appello del Sap a Draghi. Nella giornata di oggi 11 novembre 2021 il SAP, a firma del Segretario Generale Stefano Paoloni, ha inviato una lettera al Presidente del Consiglio Mario Draghi, per attenzionarlo a quella che è la difficile e farraginosa situazione, legata alla tutela legale dei nostri uomini in servizio. In un periodo storico come questo, dove i nostri uomini in divisa sono particolarmente attaccati e dove espletare al meglio le proprie funzioni di sicurezza sembra essere diventata la cosa più complessa, abbiamo rilevato che l’argomento legato alla “Tutela Legale” dei nostri uomini, non è stato incluso nel disegno di legge di bilancio per l’anno finanziario 2022 inviato a Bruxelles e che nei prossimi giorni sarà sottoposto all’esame del Parlamento. “Essendo per noi un elemento imprescindibile, abbiamo ritenuto opportuno porre all’attenzione del Presidente del Consiglio, questo vuoto all’interno della legge di bilancio.” Siamo ancora in tempo perché questa proposta, legata alla tutela legale degli agenti, possa essere ivi inserita e argomentata in sede di discussione parlamentare. Dice Stefano Paoloni: “Ad oggi il personale delle forze dell’ordine non può contare su una completa tutela legale per fatti di servizio. Infatti, nel momento in cui è costretto a difendersi nei procedimenti penali per fatti di servizio, è obbligato a sostenere le spese legali di tasca propria. Purtroppo i casi in cui il personale è costretto ad avvalersi di una difesa legale sono davvero numerosi. Un esempio tra i tanti che ha assunto gli onori della cronaca è quello di Stazione Termini di questa estate dove si ricorderà che un nostro collega è stato obbligato a ferire ad una gamba una persona che brandiva pericolosamente un coltello.” Tutto ciò accade a causa delle, sempre più numerose, strumentalizzazioni che vengono utilizzate “[…] Strumentalizzazioni volte a farne modificare il ruolo all’interno del procedimento penale. Infatti, l’agente o ufficiale di p.g. da testimone passa a quello di imputato in procedimento connesso. In tal modo viene sminuita la valenza probatoria della sua testimonianza.” Questa è una battaglia che il SAP porta avanti da anni e che, a causa del deterioramento della situazione attuale nei confronti di chi espleta le proprie funzioni di sicurezza e ordine pubblico, sta diventato sempre più urgente da risolvere. Fiduciosi in una presa di coscienza da parte delle Istituzioni, continuiamo a portare avanti la nostra causa.

Tutela legale per gli agenti di polizia: appello del Sap a Draghi Leggi tutto »

I sindacati del comparto sicurezza chiedono udienza a Draghi

I sindacati del comparto sicurezza chiedono udienza a Draghi. Ecco la loro lettera: Signor Presidente del Consiglio, le sottoscritte Organizzazioni Sindacali e CoCeR del Comparto Sicurezza e Difesa ritengono di doverLe rappresentare la necessità di essere consultati come previsto dall’art. 8 bis del d.lgs. n. 195 del 1995 nell’ambito dell’iter procedurale che porterà all’approvazione della legge di bilancio prima della predisposizione del documento di programmazione economico-finanziaria. Tale coinvolgimento è indispensabile per consentirci di rappresentarLe le esigenze del Comparto sicurezza e difesa in modo tale che il Governo di cui Lei è alla guida possa procedere ad un’approfondita valutazione prima di redigere il disegno di legge di bilancio. In questo momento appare altresì particolarmente importante affrontare con la S.V. alcuni temi strettamente connessi con l’attuale fase di rinnovo contrattuale e che richiedono una adeguata attenzione nella prossima legge di bilancio. In particolare occorre comprendere se l’Esecutivo ritiene prioritari alcuni temi particolarmente importanti e molto sentiti dal personale quali la c.d. previdenza dedicata, l’ampliamento delle tutele legali per fatti di servizio, l’assistenza sanitaria e l’applicazione espressa dell’art. 54 d.p.r. 1092/1973 a tutto il personale del Comparto sicurezza e difesa. Signor Presidente del Consiglio, in ragione di quanto rappresentato è dunque quanto mai indispensabile la predisposizione di un incontro per potersi confrontare sui temi richiamati. Fiduciosi nelle determinazioni che intenderà adottare Le inviamo distinti saluti. SIULP – SAP – SIAP/USIP (Polizia di Stato) SAPPE – UILPA PP – FNS CISL (Polizia Penitenziaria COCER CARABINIERI – COCER GUARDIA DI FINANZA – COCER ESERCITO – COCER MARINA – COCER AERONAUTIC

I sindacati del comparto sicurezza chiedono udienza a Draghi Leggi tutto »

I presidi a Draghi: “Sulle riaperture di settembre basta speranza passiamo alla certezza”

I presidi a Draghi: “Sulle riaperture di settembre basta speranza passiamo alla certezza”. Il Presidente del Consiglio Mario Draghi, intervenendo di recente alla Camera, si è espresso sulla ripresa della scuola a settembre. Ha auspicato la costruzione di un piano di rientro che tenga conto dell’esperienza acquisita durante questo anno scolastico, così profondamente segnato dalla situazione emergenziale. In particolare, Draghi ha sottolineato che, pur a fronte di ingenti stanziamenti di fondi, le criticità sui trasporti hanno determinato ricadute negative sullo svolgimento delle attività didattiche in presenza. Il Presidente nazionale ANP, Antonello Giannelli, commenta: ” Mancano poco più di due mesi all’inizio del nuovo anno. Non sappiamo ancora come si esprimerà il CTS sulla ripartenza ma non è irragionevole immaginare – anche in considerazione della variante Delta e delle dinamiche della pandemia – che distanziamento e dispositivi di protezione continueranno a essere la norma. Alla luce di questa considerazione condivido appieno l’invito del Presidente del Consiglio a far tesoro dell’esperienza, a non ripetere gli errori del passato e chiedo al decisore politico di non agire tardivamente ricorrendo a soluzioni improvvisate e inefficaci“. Continua il Presidente dell’ANP: “L’ANP chiede che siano resi noti al più presto i passaggi attraverso i quali le scuole dovranno pianificare il rientro a settembre: deve essere definito un cronoprogramma preciso che consenta ai colleghi dirigenti di valutare l’uso delle risorse disponibili sulla scorta dell’esperienza maturata. Non è più pensabile mantenere un clima di incertezza che incide non solo sul personale scolastico ma anche sulle famiglie e sugli alunni”. Conclude Giannelli. “Di fatto, sono stati soprattutto gli studenti del secondo ciclo a vivere un anno particolarmente tribolato, con continui stop and go e presenza fisica in classe limitata. Tale situazione ha condizionato ancor più negativamente gli studenti degli istituti tecnici e professionali e non sorprende che proprio questi istituti, pur nevralgici per il mondo del lavoro, abbiano registrato una flessione delle iscrizioni. Se distanziamento e mascherine saranno confermati ritengo necessario che l’Amministrazione comunichi ai dirigenti delle scuole in tempi brevissimi se esse potranno ancora contare sul cosiddetto “organico COVID”, di cui a oggi non si hanno notizie, e soprattutto se potranno organizzare le attività d’aula e di laboratorio in presenza senza dover subire le difficoltà – riconosciute persino dal Presidente del Consiglio – dovute ai trasporti. E se il Presidente Draghi ha detto di sperare di avere imparato queste cose e di farle bene, l’ANP auspica il superamento dell’orizzonte della speranza: la scuola pretende certezze”. https://www.anp.it/2021/06/25/comunicato-stampa-anp-draghi-interviene-sulla-riapertura-delle-scuole-a-settembre/

I presidi a Draghi: “Sulle riaperture di settembre basta speranza passiamo alla certezza” Leggi tutto »