esposto

Codacons presenta esposto su metro piene

Il Codacons annuncia l’intenzione di presentare una diffida ad Atm e una denuncia alla Procura di Milano sull’affollamento nelle metropolitane. Atm, spiega l’associazione dei consumatori, “aveva garantito, in metropolitana, anche il conteggio elettronico degli accessi con eventualità di blocco temporaneo dei tornelli. E aveva promesso il presidio di 38 stazioni del metrò (e di 43 punti in superficie) da parte di 300 persone, per assistere e indirizzare i passeggeri nelle principali stazioni e fermate. Le immagini registrate ieri mattina alle ore 08:52 nella stazione di Cadorna fotografano una realtà ben diversa”. “Una situazione folle e gravissima – secondo il presidente Marco Donzelli – che finirà con l’esporre la collettività ad enormi pericoli per la salute pubblica. Mentre in tutta Italia crescono i contagi, a Milano sembra essere tornato tutto alla normalità, come se nulla stesse accadendo. Bisogna immediatamente intervenire”. Per questo, aggiunge, “presenteremo una diffida ad Atm chiedendo di garantire il controllo e la capienza delle vetture al massimo all’80% nonché denunceremo l’accaduto presso la Procura della Repubblica”. ANSA

Codacons presenta esposto su metro piene Leggi tutto »

Interrogazione in Municipio 5 per via Monti Sabini

Interrogazione in Municipio 5 per via Monti Sabini. L’esposto che fa tremare il Comune e in particolare alcuni suoi dipendenti diventa una questione anche politica. La Rete infatti ha presentato una interrogazione in Municipio 5 per via Monti Sabini. “Oggi – dichiara Roberta Perrone – portavoce Nord-Ovest della Rete – ho protocollato presso il Municipio 5 di Milano, dove sono consigliera, un’interrogazione nella quale, a fronte di una diffida presentata da una cooperativa nei confronti di 4 funzionari del Comune, chiedo conto dell’accaduto a tutela dei cittadini del nostro territorio. “Nei fatti – continua la consigliera Perrone – secondo quanto denunciato, ci sarebbe stata una speculazione per agevolare una società terza a discapito di 41 famiglie, che hanno versato l’acconto ben 4 anni fa per acquistare la loro casa in edilizia convenzionata. La cooperativa promotrice del progetto ha atteso per tutti questi anni la concessione dei permessi e, una volta presentata una prima diffida ad adempiere nei confronti del Comune, si è vista risolvere il contratto preliminare con immediata rivendita del terreno ad un terzo attore.” “Non ci daremo pace – conclude la portavoce della Rete – finché la situazione non sarà chiarita e non saremo certi che alle famiglie venga garantito il diritto ad avere la loro casa in edilizia convenzionata.” A questo punto la questione è diventata anche politica, perché il destino di decine di famiglie è a rischio: non ci sono solo i 41 nuclei che speravano di avere una casa a prezzi umani, ma anche tutti gli altri milanesi che vogliono la certezza che nei Municipi si rispettino le linee di cui continua a parlare l’assessore Pierfrancesco Maran. Si parla di alloggi in affitto o in vendita a costi sostenibili anche per chi non ha grandi guadagni, ma poi le cooperative come quella che stava cercando di operare in via Sabini vengono sopravanzate da chi può disporre di capitali liquidi in abbondanza. Allora la versione di Maran è solo marketing politico o i milanesi si possono fidare? Il dubbio viene perché mentre i giornaloni gli servono sul piatto ampi servizi in cui parla di vivere a Milano senza doversi impegnare un rene, nei Municipi lontani da Palazzo Marino le cose vanno per un altro verso.

Interrogazione in Municipio 5 per via Monti Sabini Leggi tutto »

Esposto di De Corato (FdI) contro la ciclabile di Corso Buenos Aires

Ieri mattina “in qualità di Assessore Regionale alla Sicurezza stradale, ho presentato un esposto alla Procura della Repubblica di Milano per segnalare la vicenda della pista ciclabile realizzata in parte di C.so Venezia e C.so Buenos Aires dal Comune di Milano. Questo esposto è stato fatto affinché la Magistratura verifichi se sussistono i requisiti come l’ordinanza e le planimetrie, che a nostro avviso mancano, per modificare la viabilità del tratto stradale preso in considerazione”. Lo ha reso noto l’Assessore alla Sicurezza di Regione Lombardia Riccardo De Corato. “Con la petizione online, iniziata alcune settimane fa, contro questa corsia dedicata alle bici, abbiamo raggiunto le 1.600 adesioni. Da domani, inoltre,- conclude De Corato – partirà la raccolta firme in piazza Oberdan, dalle 15 alle 18, per dire no ad una pista ciclabile realizzata nella foga ‘green’ della Giunta che crea danno ai commercianti, ingorghi del traffico e insicurezza per gli stessi ciclisti”.

Esposto di De Corato (FdI) contro la ciclabile di Corso Buenos Aires Leggi tutto »

Un esposto per salvare il Parco Bassini

Un esposto per salvare il Parco Bassini. Alla fine si è arrivati alle denunce per mantenere l’area verde su cui il Politecnico guidato da Ferruccio Resta vorrebbe invece costruire un altro edificio: il comitato Salviamo il Parco Bassini dopo una fase interlocutoria alla fine ha deciso di proporre una panchina verde come simbolo contro la violenza sugli alberi e, dopo le denunce sul marketing del Comune, un esposto in Procura per salvare le ultime piante dell’area verde. Ecco il loro comunicato: E’ spuntata in un giardino pubblico di Città Studi un’insolita panchina color verde chiaro, in posizione simmetrica rispetto alla panchina rossa contro la violenza sulle donne che si trova nello stesso parchetto. Visto quanto sta succedendo ai poveri alberi del parco Bassini, i residenti hanno subito pensato a una nuova panchina-simbolo contro la violenza sugli alberi. Infatti, dopo l’abbattimento di 35 alberi d’alto fusto deciso dal rettore Resta in spregio alla richiesta del comitato “Salviamo il parco Bassini” di rivedere il progetto di costruzione del nuovo dipartimento di Chimica del Politenico proprio sull’antico parco, la strage degli alberi è continuata. A dicembre, in Commissione Ambiente al Comune, Resta aveva dichiarato di voler salvare 22 dei 57 grandi alberi destinati al taglio, trapiantandoli in altre aree verdi nei dintorni. I trapianti, però, a parere del Comitato (confortato da informazioni raccolte confidenzialmente da agronomi specializzati) sarebbero avvenuti non secondo le corrette tecniche agronomiche, fondamentali per la sopravvivenza degli alberi. In proposito, ieri il Comitato ha presentato un esposto per danneggiamento aggravato di alberature alla Procura della Repubblica e ha inviato al Municipio 3 una segnalazione. In essa si evidenziano anche aspetti relativi alla sicurezza dei cittadini. Infatti, alcuni alberi prelevati dal parco Bassini con una zolla apparentemente troppo piccola, e perciò particolarmente instabili, sono stati rimessi a dimora nel giardino pubblico di via Pascal 6, proprio a fianco di un campetto da calcio e di giochi utilizzati dai bambini della zona 3. Intanto, le ipotesi sulla misteriosa panchina verde si moltiplicano. Qualcuno l’ha battezzata “la panchina verde contro il consumo di suolo”, collegandola al partecipato corteo promosso dal Comitato Bassini il 9 gennaio scorso, partito da Città Studi e giunto fin sotto Palazzo Marino, dove l’Assessore Maran venne duramente contestato in piazza, mentre all’interno un nervoso Sala davanti al consiglio riunito si scagliava contro i Verdi, presenti anch’essi al corteo contro il consumo di suolo. Comitato “Salviamo il Parco Bassini”

Un esposto per salvare il Parco Bassini Leggi tutto »

LUME, il Comune non si costituì parte civile, De Chirico presenta un esposto

Alessandro De Chirico, Consigliere Comunale di Forza Italia, dopo essersi chiarito con Mirko Mazzali, delegato per le periferie del Sindaco Sala, ieri lo ha ringraziato per avergli fornito alcune carte processuali sull’occupazione, da parte del collettivo LUME, del magazzino di via Vittorio Veneto di proprietà del Comune di Milano,  permettendogli di chiarirsi le idee in merito a quanto accaduto.Secondo De Chirico, l’assoluzione degli imputati perché “la condotta non ha rilevanza penale in quanto ha avuto scopo dimostrativo con la finalità di stimolare gli enti pubblici a una più proficua utilizzazione degli spazi per finalità connesse con il godimento della collettività e della cittadinanza” è  “un’evidente sentenza politica che rafforza ulteriormente il legame tra sinistra salottiera e centri sociali”. “Inizialmente credevo che Mazzali, – spiega l’azzurro – oltre a una palese inopportunità politica, fosse in conflitto d’interessi perché difensore di due imputati e allo stesso tempo rappresentante dell’amministrazione comunale vittima dell’occupazione abusiva. Devo chiedere pubblicamente scusa a Mirko Mazzali perché il Comune di Milano non si costituì parte civile nel processo penale“. “Ingenuamente, – prosegue – pensavo che alla denuncia presentata il 15/11/2017 contro ignoti per invasione di terreni o edifici ai sensi dell’art. 633 c.p. avesse fatto seguito l’iscrizione al processo come parte lesa. Figurarsi. Ringrazio Mazzali di avermi pungolato nella ricerca della verità e per questo motivo presenterò un esposto alla Corte dei Conti per danno erariale. I giudici potranno anche dire che occupare non è un reato, – conclude De Chirico – ma lo è senz’altro il fatto che un’amministrazione pubblica non faccia nulla per tutelare il proprio patrimonio immobiliare”.  

LUME, il Comune non si costituì parte civile, De Chirico presenta un esposto Leggi tutto »

La disperata follia di via Farneti

La disperata follia di via Farneti. Non sapremmo come definirla altrimenti, se non come una disperata follia quella manifestatasi in via Farneti: una rivolta a suon di raccolte firme e esposti si è scatenata per la riqualificazione di un palazzo. Volevano ridipingerlo tutto di nero, ma ecco arrivare gli immancabili cittadini arrabbiati. I difensori della morale ormai sono fuori moda, nella città del fashion li abbiamo sostituiti con i difensori della tinta. Secondo alcuni di loro, a quanto pare perché per fortuna almeno non si conoscono i nomi dei promotori, non esistono palazzine come quella tinte di nero a Milano. Una disperata follia. Primo, saremmo davvero curiosi di sapere se questi cittadini difensori dell’altrui tinta conoscono davvero ogni singola palazzina di Milano. Secondo, saremmo altrettanto interessati di che titoli possono fregiarsi questi individui. Terzo, sarebbe altresì interessante sapere come spendono la loro vita questi personaggi da avere il tempo di ergersi a difensori del decoro cromatico altrui. Quarto, sarebbe da approfondire la legge che permette a un gruppo di cittadini qualunque di decidere il colore delle case degli altri. Quinto, un’iniziativa del genere dovrebbe far riflettere sulla mancanza totale di valori seri che causa crociate sul decoro cromatico. Queste persone stanno bene? Secondo noi sono vittime di una disperata follia in via Farneti. Un male che sembra aver contagiato la maggior parte della società attuale. Si fanno petizioni e battaglie sulle questioni più assurde per una società sana. Si odia con una facilità disarmante. Un grande cantautore milanese aveva intercettato un primo passo in questa direzione, ma declinandolo in versione ironica: il sintagma “quelli che” era usato da Jannacci per ridere dei piccoli difetti delle persone. Oggi invece ogni problema diventa un’emergenza di inconcepibile gravità. I social network avranno una parte di responsabilità, ma ancora una volta temiamo che siano le persone di fronte allo specchio a essere colpevoli. C’è stato uno scivolamento inesorabile e latore di disperazione che ci ha portato a essere sempre più folli. Si propongono pene esemplari per ladri di biciclette e per padroni di cani incivili. Pochi giorni fa una signora per strada ha usato parole irripetibili contro due madri con passeggino perché occupavano troppo spazio sul marciapiede e lei aveva dovuto scostarsi (per circa 6 secondi) per lasciarle passare. La speranza è l’ultima a morire, ma non sembra avere moltissimo tempo ancora. Scivolando scivolando siamo precipitati in una disperata follia come quella di via Farneti.  

La disperata follia di via Farneti Leggi tutto »