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Un posto al Famedio per Antonio Iosa

Un posto al Famedio per Antonio Iosa. Lo spera la famiglia, la città può accettarlo. Antonio Iosa, morto all’età di 86 anni, è stato un simbolo di impegno civile capace di sopravvivere anche alla gambizzazione da parte delle Brigate Rosse. I comunisti di allora avevano infatti deciso di punirlo per aver infiltrato la Dc nella classe operaia. Dopo un lungo calvario in ospedale Iosa aveva proseguito il suo impegno come presidente dell’Aiviter, l’associazione italiana vittime del terrorismo, e del Circolo Carlo Perini. Una figura storica ricordata anche dal sindaco Giuseppe Sala: “Oggi ci ha lasciati Antonio Iosa, testimone coraggioso della politica milanese. Trentanove anni fa le Brigate Rosse lo gambizzarono. Non smise mai di lottare, continuando a credere nella libertà e nell’impegno civile. Un pensiero alla sua famiglia” ha scritto il primo cittadino. Ma non è stato l’unico: in tanti, sia a destra che a sinistra, hanno espresso il loro cordoglio per una persona che più di altre ha saputo rappresentare i valori civili. Per questo ci uniamo all’appello della famiglia e chiediamo che Iosa sia deposto nel Famedio. Sarebbe un gesto giusto sotto molti punti di vista, un atto con cui la città riconosce il valore di un suo cittadino e dei valori secondo i quali ha vissuto. Anche l’Anpi ha espresso l’importanza di una figura come quella di Iosa: “Esprimo anche a nome dell’Anpi provinciale di Milano profondo cordoglio per la scomparsa di Antonio Iosa, che ha da sempre inteso la Memoria come costante impegno civile. Instancabile è stato il suo monito contro il risorgere del terrorismo e di movimenti che mettessero a rischio le istituzioni democratiche. Mancherà tantissimo a tutti noi“, dice il presidente dell’Anpi milanese Roberto Cenati. Anche forzisti come Bruno Dapei lo hanno ricordato con affetto: “Addio caro Antonio, maestro di politica e di vita“. Anche Fratelli d’Italia tramite Francesco Rocca ha espresso il suo cordoglio: “Ho avuto l’onore di conoscere Antonio Iosa e di collaborare con lui per la Quinta Giornata della Legalità e Giustizia con la presentazione del “Quaderno Bianco”: una dettagliata ricerca di 300 pagine su tutti i Quartieri del Municipio 4. Siamo riusciti a concretizzare dei “Percorsi di Legalità” sul territorio. Ci tengo a ricordare l’evento del Municipio 4 “Parco Alessandrini in Festa” del 15 settembre 2018; in collaborazione con i Comitati di Quartiere. È stato realizzato un evento-percorso al parco Emilio Alessandrini, valorizzando tutti i suoi spazi, alternando attività ludiche e sportive. Antonio fu vittima delle Brigate Rosse, venne gambizzato nel 1980. Eravamo politicamente distanti, spesso e volentieri con visioni opposte ma siamo riusciti a lavorare bene e in sintonia. Ricordo con gioia le serate in pizzeria sotto casa sua in zona Mac Mahon e i suoi appassionati racconti. Amava Milano e ha dato tanto per la nostra Città, soprattutto per i quartieri periferici e per la sua Quarto Oggiaro. Lo porterò sempre con me“. Se dunque il valore di Iosa viene riconosciuto da tutti perché non trovare un posto al Famedio per Antonio Iosa?

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Incisi 14 nuovi nomi nel Famedio

Ci sono il regista Ermanno Olmi, la storica direttrice di Vogue Franca Sozzani e la scrittrice Alessandra Appiano tra i nuovi nomi che compaiono nel Pantheon dei Milanesi illustri, il Famedio, che si trova all’interno del Cimitero Monumentale. La cerimonia ufficiale in loro ricordo e in occasione delle 14 nuove lapidi che saranno ospitate nel tempio delle personalità milanesi si è svolta stamattina alla presenza del Sindaco, Giuseppe Sala, con le autorità civili e militari della città. “Donne e uomini che hanno potuto contare e hanno fatto crescere una città curiosa e aperta, con slanci verso l’innovazione e capace di abbracciare ogni cultura – ha affermato nel suo discorso, il primo cittadino – Queste persone hanno legato loro storia a quella della città e hanno compreso che si è grandi quando si va oltre se stessi e si va verso gli altri, quando si contribuisce a formare una idea di città anche per il futuro“. A decidere i 14 nuovi nomi e’ stata la Commissione consultiva del Comune per le onoranze, che ha scelto, fra gli altri, Tina Lagostena Bassi (avvocato), Gianmaria Buccellati (artigiano e gioielliere), Raffaellino De Grada (partigiano e storico dell’arte), Federica Galli (poeta e artista), Lucia Mannucci (cantante), Graziella Mascia(dirigente politico – parlamentare), Guido Rossi (avvocato e giurista), Lica Steiner, nata Matilde Maria Covo (illustratrice, docente e partigiana), Egidio Sterpa (politico), e Bruno Volpi (Fondatore della Comunita’ Villapizzone). Tra le persone scomparse di recente che troveranno posto nel Famedio anche l’imprenditore Gianmarco Moratti, la cui famiglia era presente questa mattina. La moglie Letizia, ex sindaco di Milano, lo ha ricordato così: “Gianmarco era milanese d’adozione, ma amava profondamente questa citta’ e si ritrovava nei suoi valori di accoglienza e generosità. Questo riconoscimento è molto significativo per la nostra famiglia“. Una Milano che “è la stessa che nel 313 dopo Cristo quando decretava la libertà di culto. La stessa che lottò per la libertà nelle cinque giornate e nella resistenza e oggi nel 2018 reinterpreta questi valori” ha sottolineato nella conclusione del suo discorso il sindaco Sala. Oggi infatti “sentiamo il dovere e l’istinto di opporre il progresso alla regressione, visto che si profila un mondo di chiusura: Milano farà la propria parte sapendo di avere le qualità per vincere. Con la memoria e l’esempio di questi grandi possiamo far fare a Milano, nostra amatissima città, il passo che serve nel nostro tempo“.

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