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PNRR: ridurre l’IVA delle opere pubbliche

PNRR: ridurre l’IVA delle opere pubbliche. Il PNRR è un’occasione irripetibile per la Lombardia e per il nostro Paese. Adesso, però, abbiamo di fronte alcune criticità importanti: La molteplicità dei bandi, innanzitutto, con procedure spesso non omogenee. C’è poi il cosiddetto ‘indice di vulnerabilità sociale e materiale’ che rischia di provocare squilibri tra i territori, danneggiando in particolare la Lombardia, con effetti distorsivi nella distribuzione delle risorse. Infine, l’improvviso ed enorme aumento dei costi dell’energia e delle materie prime che rischia di portare a un blocco di alcuni cantieri strategici per la ripresa. Pertanto, in un quadro di emergenza, ritengo sia necessario che il Governo approvi un’aliquota Iva ridotta che possa essere applicata, temporaneamente, alle opere già finanziate e destinate alla ripartenza del Paese. Infine, abbiamo bisogno di una ‘rivoluzione culturale’ che ci consenta di ridurre velocemente il gap tra mondo del lavoro e scuola. Da qui passa la competitività del sistema Italia. Da qui passa il futuro del nostro Paese”. di Alessandro Fermi, presidente del Consiglio regionale

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Lombardia, elezione Presidente Repubblica: Fermi, Fontana e Violi saranno i tre delegati lombardi

Lombardia, elezione Presidente Repubblica: Fermi, Fontana e Violi saranno i tre delegati lombardi. Saranno il Presidente del Consiglio Alessandro Fermi (Lega), il Presidente della Giunta Attilio Fontana (Lega) e il Consigliere Segretario Dario Violi (M5Stelle) i tre delegati lombardi che da lunedì 24 gennaio prenderanno parte all’elezione del nuovo Presidente della Repubblica. Complessivamente i votanti sono stati 75: hanno presentato richiesta di congedo Giacomo Cosentino Basaglia (Lombardia Ideale), Giuseppe Villani (PD), Gregorio Mammì (M5Stelle), Elisabetta Strada (Lombardi Civici Europeisti) e Michele Usuelli (+Europa). Hanno preso voti: Attilio Fontana 47, Alessandro Fermi 31, Dario Violi 22. A seguire Fabio Pizzul (PD) con 17 voti, Viviana Beccalossi (Gruppo Misto) con 12, Franco Lucente (Fratelli d’Italia) con 8: 1 voto ciascuno al Vice Presidente del Consiglio Carlo Borghetti (PD), a Letizia Moratti e a Alex Galizzi (Lega). Su 2 schede è stato riportato il nome di Salvatore Borsellino, è risultata una sola scheda bianca. Il voto è avvenuto a scrutinio segreto utilizzando un’apposita cabina. Ogni Consigliere regionale poteva esprimere al massimo due preferenze. La Costituzione (art.83) prevede che all’elezione del Presidente della Repubblica partecipino anche tre delegati per ogni Regione, eletti dal Consiglio regionale “in modo che sia assicurata la rappresentanza delle minoranze”. Fa eccezione la Valle d’Aosta, che ha un solo delegato. Si tratta complessivamente di 58 “grandi elettori” che si aggiungono ai 630 deputati, ai 315 senatori e ai 6 senatori a vita. Complessivamente gli aventi diritto al voto per l’elezione del Capo dello Stato sono 1009. Si procede con scrutinio segreto e chiamata nominale. Nei primi tre scrutini è richiesta la maggioranza di due terzi (in questo caso 672 membri), mentre dalla quarta votazione in poi sarà sufficiente la maggioranza assoluta (il 50 per cento più uno). Nel 2015 furono il Presidente della Regione Roberto Maroni, il Presidente del Consiglio regionale Raffaele Cattaneo e il Consigliere regionale Alessandro Alfieri i delegati della Regione Lombardia per l’elezione del Presidente della Repubblica. Maroni aveva ottenuto 40 voti, Cattaneo 32 voti e Alfieri 21 voti. Nell’urna anche 15 voti per Andrea Fiasconaro (M5Stelle) e 5 voti per Paolo Micheli (Patto Civico).  

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Next Generation EU: le opportunità di investimento per la ripresa nel seminario per amministratori locali a Palazzo Pirelli

Next Generation EU: le opportunità di investimento per la ripresa nel seminario per amministratori locali a Palazzo Pirelli.  #NextGenerationEU: strumenti, risorse e opportunità offerte dal PNRR, il programma europeo finalizzato alla ripresa economica e sociale. Per approfondire il tema l’Auditorium del Consiglio regionale ha ospitato questa mattina un seminario promosso dalla Commissione Bilancio presieduta da Giulio Gallera in collaborazione con Polis Lombardia e il Forum “The European House -Ambrosetti”. Un’occasione di grande utilità per “concretizzare e mettere a terra” le grandi opportunità di uno strumento che mette a disposizione 750 miliardi di euro finalizzati in particolare a porre rimedio ai danni economici e sociali della pandemia da Covid 19 con l’obiettivo di creare un’Europa più verde, digitale e resiliente. “Come Commissione Bilancio -ha spiegato Gallera- abbiamo pensato questo incontro soprattutto per gli Enti Locali, perché possano comprendere appieno le possibilità che si aprono e che andranno colte e articolate per favorire il rilancio dei territori”. “Oltre che un’opportunità, il Next Generation rappresenta una grande responsabilità -ha aggiunto aprendo i lavori il Presidente del Consiglio regionale Alessandro Fermi– ed è necessario mettersi in discussione con mente aperta e priva pregiudizi per non mancare questa occasione. Dobbiamo dare più spazio alle autonomie per centrare appieno gli obiettivi del PNRR. Mentre alcune ‘missioni’ come quella della salute sono senza dubbio più facilmente affrontabili – ha continuato Fermi – altre, come quelle sull’ambiente o sul divario fra discipline di studio e mercato del lavoro, possono costituire una sfida difficile ma in ogni caso assolutamente da cogliere. La Lombardia dovrà essere in questo senso capofila per gli altri territori e fungere da traino per il Paese, non solo per la dimensione delle risorse economiche della quale è destinataria, ma soprattutto per la sua storica capacità di trasformare la collaborazione tra diversi mondi in un metodo vincente”. Gli interventi andranno definiti entro il 2023 e realizzati entro il 2026, come hanno spiegato i ricercatori del Forum Ambrosetti Carlo Cici e Matteo Rimini, che hanno sottolineato come l’elemento cruciale per il successo di questo programma europeo sia il fattore tempo e la velocità con cui il sistema lombardo riuscirà a prendere le proprie decisioni. Ai lavori e al panel hanno partecipato anche il Presidente di Confindustria Lombardia Francesco Buzzella, il Vice Presidente di Anci Lombardia Lucio De Luca, il Presidente del CAL (Consiglio Autonomie Locali) Gianni Rossoni, il Coordinatore del Gruppo di lavoro sulle Politiche Europee della CALRE Piero Mauro Zanin (che presiede il Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia), il Direttore della Programmazione di Regione Lombardia Pier Attilio Superti e i docenti universitari Carlo Eugenio Baldi (Università di Bologna) e Manuela Samek Ludovici (Università Cattaneo LIUC). “C’è bisogno di velocità e di visione – ha sintetizzato in conclusione Giulio Gallera-. Bisogna compiere in tempi rapidi azioni e scelte che coinvolgano i diversi livelli di governo e i territori per raggiungere quanto prima la necessaria condivisone”.

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Lombardia, Mondiale di Enduro a squadre: Fermi apripista

Lombardia, Mondiale di Enduro a squadre: Fermi apripista. Sarà il Presidente del Consiglio regionale della Lombardia Alessandro Fermi a fare da apripista alla FIM International SIX Days of Enduro, mondiale enduro a squadre giunto quest’anno alla sua 95° edizione e che viene ospitato in Italia, organizzato dal Moto Club Pavia e dal Moto Club Alfieri di Asti. Un grande evento sportivo che interesserà, tra il 30 agosto e il 4 settembre, la Valle Staffora, sulle colline dell’Oltrepo Pavese, e la vicina Val Curone, in provincia di Alessandria. Il Presidente Fermi prenderà il via in sella a una KTM Corti Moto del Moto Club Broncino “Per me è un ritorno al passato -racconta Alessandro Fermi– a quando da ragazzo ho corso per diversi anni in sella a un moto di Enduro, anche se il Fermi più bravo e famoso è stato poi mio fratello Riccardo, vincitore di campionati europei e italiani. Fare da apripista a una manifestazione come questa è un grande onore e ringrazio gli organizzatori per avermelo proposto. Il mio obiettivo sarà ovviamente quello di non sfigurare e completare l’intera prova, confidando di non essermi arrugginito troppo in questi ultimi anni. Ma la mia partecipazione vuole essere soprattutto una testimonianza e un messaggio di ringraziamento per gli organizzatori, il presidente Ivan Bidorini in testa, che hanno fortemente voluto e creduto in questa manifestazione, occasione importante per il rilancio turistico dei territori interessati e che pone la Lombardia al centro dei riflettori mondiali”. La «Sei giorni» di Enduro, vera e propria olimpiade di questa specialità motociclistica, partirà e si concluderà a Rivanazzano. Sono 712 i piloti iscritti, provenienti da 35 nazioni. Oltre a loro, in questi giorni sono presenti altre 5mila persone tra tecnici e collaboratori al seguito dei team. La sede del paddock è sempre a Rivanazzano, dove gli equipaggi hanno cominciato ad arrivare da lunedì. La cerimonia ufficiale di presentazione è prevista domani sabato 28 a Pavia. Le prove si terranno dal 30 agosto al 4 settembre, con un percorso finale sul circuito «Tazio Nuvolari» di Cervesina. Si stima che l’evento possa richiamare circa 25mila spettatori con un indotto previsto quantificato in circa 5 milioni di euro. Lo scorso anno, complice la pandemia, il campionato mondiale non si era tenuto: due anni fa era stato ospitato in Portogallo, l’anno prima in Cile.

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Mondiali di Enduro: Presidente Alessandro Fermi apripista

Mondiali di Enduro: Presidente Alessandro Fermi apripista. Al via il 30 agosto da Rivanazzano in Val Staffora (PV): presenti oltre 700 atleti in rappresentanza di 35 nazioni. Sarà il Presidente del Consiglio regionale della Lombardia Alessandro Fermi a fare da apripista al mondiale di Enduro giunto quest’anno alla sua 95° edizione e che sarà ospitato in Italia, organizzato dal Moto Club Pavia e dal Moto Club Alfieri di Asti. Un grande evento sportivo che interesserà, tra il 30 agosto e il 4 settembre, la Valle Staffora, sulle colline dell’Oltrepo Pavese, e la vicina Val Curone, in provincia di Alessandria. “Per me è un ritorno al passato -racconta Alessandro Fermi- a quando da ragazzo ho corso per diversi anni in sella a un moto di Enduro, anche se il Fermi più bravo e famoso è stato poi mio fratello Riccardo, vincitore di campionati europei e italiani. Fare da apripista a una manifestazione come questa è un grande onore e ringrazio gli organizzatori per avermelo proposto. Il mio obiettivo sarà ovviamente quello di non sfigurare e completare l’intera prova, confidando di non essermi arrugginito troppo in questi ultimi anni. Ma la mia partecipazione vuole essere soprattutto una testimonianza e un messaggio di ringraziamento per gli organizzatori, il presidente Ivan Bidorini in testa, che hanno fortemente voluto e creduto in questa manifestazione, occasione importante per il rilancio turistico dei territori interessati e che pone la Lombardia al centro dei riflettori mondiali”. A consegnare ufficialmente a Fermi la maglia e il kit da gara sono arrivati oggi a Palazzo Pirelli il Presidente regionale delle Federazione Motociclistica Italiana Ivan Bidorini accompagnato da Edoardo Zucca del Comitato Organizzatore del FIM International ISDE. Il Presidente Fermi prenderà il via in sella a una KTM Corti Moto del Moto Club Broncino. La «Sei giorni» di Enduro, vera e propria olimpiade di questa specialità motociclistica, partirà e si concluderà a Rivanazzano. Al momento sono 712 i piloti iscritti, provenienti da 35 nazioni. Oltre a loro, saranno presenti altre 5mila persone tra tecnici e collaboratori al seguito dei team. La sede del paddock sarà sempre a Rivanazzano, dove gli equipaggi arriveranno a partire da lunedì 23 agosto. La cerimonia ufficiale di presentazione è prevista sabato 28 a Pavia. Le prove si terranno dal 30 agosto al 4 settembre, con un percorso finale sul circuito «Tazio Nuvolari» di Cervesina. Si stima che l’evento possa richiamare circa 25mila spettatori con un indotto previsto quantificato dalla Camera di Commercio in circa 5 milioni di euro. Lo scorso anno, complice la pandemia, il campionato mondiale non si era tenuto: due anni fa era stato ospitato in Portogallo, l’anno prima in Cile.

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Fermi non è il caso di rallentare?

Fermi non è il caso di rallentare? Perché in questi giorni Letizia Moratti e Attilio Fontana hanno voluto richiamare Guido Bertolaso alla guida del piano vaccini e già così la situazione si è incasinata. Regione si è ritrovata con due esperti deputati a gestire l’emergenza vaccini anti Covid, ma con una tabella di marcia più lenta delle altre regioni che si sono limitate ad applicare quanto richiesto dal Ministero. La Lombardia invece ha prodotto un altro piano, chiedendo che venisse analizzato a Roma. Come se in questo momento il punto fosse continuare quest’estenuante battaglia di carte con i Palazzi Romani. Ai lombardi non interessa essere usati per bastonare il governo nazionale, vogliono avere le cure per cui pagano. Ora Fermi non è il caso di rallentare? Perché il suo intervento su Agenas sembra invece sulla linea di continuare ad accendere micce sulla pelle dei lombardi: nella discussione in cui Fontana non vuole ammettere gli errori, gli unici a pagare sono i lombardi. Ma nessuno aveva scritto che una volta eletti, dovevamo difendere l’onore di un signorotto di provincia. Attilio il milionario se trova troppo seccanti gli attacchi, si può sempre ritirare nella villa in Svizzera. Perché sarà una brava persona, ma l’ultimo anno lo ha convinto di essere al centro di un fortino, invece è in Regione. Lui ha diritto di condurre le battaglie politiche come vuole, ma da fuori il suo atteggiamento è sempre più grottesco. Almeno da chi sembra più lucido ci si aspetta un atteggiamento diverso: perché bisognerebbe ignorare Agenas? L’agenzia è nazionale e tutte le regioni seguono le sue indicazioni, per il semplice fatto che il suo scopo è quello di migliorare l’offerta sanitaria, non i guadagni delle aziende sanitarie. Allora Fermi non è il caso di rallentare? Fontana che lo abbia capito o meno è alla fine della sua carriera. Politica sicuramente, per il resto si vedrà: quando si appoggerà la polvere, in molti si accorgeranno che non c’era nessun attacco alla Lombardia, ma un governo regionale isterico. E magari qualcuno presenterà il conto. A lui e a chi era con lui, non alla politica in generale.

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