francesco rocca

Maxi operazione anti occupazioni abusive nel quartiere Calvairate

Maxi operazione anti occupazioni abusive nel quartiere Calvairate. A dare l’annuncio sui social il Comitato di quartiere: “Questa mattina, l’Arma dei Carabinieri e Aler sono impegnati nello sgombero di diversi alloggi occupati abusivamente durante il lockdown. Questo é il primo importante passo verso il ripristino della legalità, ringraziamo le Forze dell’Ordine e i lavoratori Aler. Come abbiamo sempre detto, noi non molliamo e non molleremo finché il quartiere non sarà più vivibile e tranquillo in ogni suo angolo”. Immediate le reazioni politiche: Questa mattina una vasta operazione dei Carabinieri ha portato arresti e sgomberi di alloggi occupati abusivamente da rom, autori di numerosi reati, nel quartiere Calvairate. Da tempo residenti, custodi, comitati di quartiere denunciano un notevole aumento di occupazioni abusive, situazioni di degrado e illegalità nei caseggiati di case popolari e nelle aree verdi del quartiere. Pochi giorni fa c’è stato un sit in dei residenti per chiedere maggior impegno da parte delle Istituzioni. “Ringrazio i residenti che non si sono mai arresi e continuano a denunciare episodi di illegalità e degrado, nonostante minacce ed intimidazioni, ringrazio l’Arma dei Carabinieri e il personale Aler per il costante impegno sul territorio e per l’ottimo lavoro di questa mattina; avanti con la lotta per un quartiere migliore e più vivibile!” commenta Rocca Francesco (FdI), Presidente della Commissione Sicurezza del Municipio 4.“Oggi abbiamo avuto l’ennesima dimostrazione che mettendo in campo le sinergie delle istituzioni, delle forze dell’ordine e dei cittadini virtuosi si ottengono eccellenti risultati nella lotta alla illegalità, alla criminalità ed al degrado diffuso. L’operazione dei Carabinieri di questa mattina ne è un esempio ed è il frutto anche del lavoro del Municipio che in questi mesi ha attenzionato alle forze dell’ordine ed al questore la situazione che si stava delineando nel quartiere sollecitando interventi risolutivi.” Commenta Elisabetta Carattoni (FI) Assessore all Sicurezza del Municipio 4.  

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Il Coronavirus non ferma le occupazioni nelle case popolari

Il Coronavirus non ferma le occupazioni nelle case popolari. “L’emergenza legata all’epidemia di Covid-19 sta (giustamente) fermando la città, ma purtroppo alcuni fenomeni criminali non sembrano arrestarsi e per chi li commette sembrano non esistere limitazioni di spostamento o quarantene di sorta. In questi giorni, infatti, stiamo ricevendo numerose segnalazioni di occupazioni alloggi nelle case popolari del nostro territorio. Una situazione che ci preoccupa e per la quale abbiamo già allertato la Prefettura”. Lo fa sapere il Presidente del Municipio 4 di Milano Paolo Guido Bassi. Solo nell’ultima settimana, fa sapere l’esponente della Lega, grazie al lavoro del mio assessore alla Sicurezza Elisabetta Carattoni e del mio presidente della Commissione sicurezza Francesco Rocca, abbiamo censito casi di questo tipo nel quartiere Molise Calvairate, segnatamente in via degli Etruschi 4 scala B piano terra; via degli Etruschi 5, scala A primo piano; via degli Etruschi 2, scala A, quarto piano; viale Molise 5, scala E quarto piano. E nelle Case Bianche del quartiere Salomone ai civici interni 28, 38, 50 e 52. Ringraziamo Aler per il veloce e puntuale riscontro alle segnalazioni, nonché per l’intervento, spesso celere, anche se non risolutivo, perché spesso gli occupanti abusivi utilizzano l’escamotage di portare con loro donne incinte o minori e in simili casi è necessaria la presenza dei Servizi Sociali, che però pare non possano mandare operatori a causa dell’emergenza Coronavirus”. Non solo, proseguono Bassi, Carattoni e Rocca: “Da quanto abbiamo appreso, sembra che agli occupanti abusi non venga neppure contestata la fattispecie di reato ex art. 650 c.p., come, invece, accade ai cittadini che in questi giorni non rispettano le disposizioni relative ai divieti di spostamento. Questo stato di cose, se confermato, da un lato rischia di rafforzare nei soggetti dediti all’illegalità il senso di impunità e dall’altro potrebbe aumentare il rischio di contagio”. Pur consapevoli della grave situazione emergenziale in cui versano oggi la Lombardia e Milano, concludono gli esponenti del Municipio 4, “chiediamo di riprendere al più presto gli sgomberi degli alloggi occupati abusivamente sul nostro territorio e di rafforzare i controlli nei cortili e nelle cantine (anch’esse sovente oggetto di occupazioni) dei caseggiati del quartiere Molise-Calvairate, Salomone, Mazzini”.

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Viale Puglie, Rocca (FdI): denunceremo fino a quando non cesserà l’illegalità

Si è svolto ieri un sopralluogo di Fratelli d’Italia nel mercatino dell’usato di Viale Puglie. Francesco Rocca, Presidente della Commissione Sicurezza e Capogruppo di Fratelli d’Italia nel Municipio 4, spiega, “Insieme ai ragazzi di Gioventù Nazionale abbiamo organizzato questa iniziativa, cui hanno partecipato molti esponenti e militanti di Fratelli d’Italia, perché non intendiamo arrenderci davanti all’immobilismo del Comune che, nulla fa per contrastare quanto accade all’interno e nei dintorni del mercato delle Pulci di viale Puglie”. “Oggi – prosegue Rocca – con la nostra presenza, abbiamo voluto evidenziare la situazione di illegalità, fatta di venditori abusivi di cibo, prodotti per la casa, medicinali, attrezzi da lavoro, cellulari, scarpe e vestiti… tutti di dubbia provenienza, che viene tollerata dalla Giunta Sala. Lo facciamo da anni – conclude Rocca – e continueremo a farlo fino a quando non sarà ristabilita la legalità e restituita la tranquillità ai residenti”. Come ricordato dall’Assessore alla Sicurezza di Regione Lombardia, Riccardo De Corato, a sua volta presente al sopralluogo, “Il mercato di viale Puglie venne aperto quando l’allora sindaco di Milano Giuliano Pisapia decise di chiudere il mercato di San Donato, che si teneva su un’area comunale, e di spostarlo a Milano“. Da allora la mancanza di sorveglianza ha permesso cadesse, insieme ai marciapiedi di piazzale Cuoco, nelle mani degli abusivi vi svolgono in tutta tranquillità i loro commerci irregolari. Presenti al sopralluogo anche l’Europarlamentare Carlo Fidanza,il Consigliere comunale Andrea Mascaretti, i consiglieri del Municipio 4 Pietro Giorgio Celestino e Vidal Silva e molti ragazzi di Gioventù nazionale, sostenuti dall’iniziativa dell’Onorevole Paola Frassinetti (FdI), che ha recentemente presentato un’interrogazione parlamentare sul mercatino di viale Puglie.  

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La battaglia social di Fratelli d’Italia contro Corvetto Odia

La battaglia social di Fratelli d’Italia contro Corvetto Odia. Francesco Rocca, FdI, ha intrapreso una battaglia social contro la pagina Corvetto Odia, un ritrovo di anarchici dediti ad appelli a favore della scarcerazione di personaggi pericolosi. Come di video decisamente poco moderati come quello dal titolo “fuoco ai CPR“. Una pagina che rispetta il suo nome, nei post infatti si sparge odio in ogni modo e su diverse tematiche. Il rappresentate di Fratelli d’Italia aveva chiesto ai suoi contatti su Facebook di segnalare la pagina al social network, diversi utenti però hanno ricevuto una risposta sorprendente: “La pagina non viola gli standard della comunità”. Al massimo è chi si è sentito offeso che può smettere di seguire Corvetto Odia. Ma la battaglia social di Fratelli d’Italia contro Corvetto Odia non si è fermata lì. Rocca ha continuato a segnalare contenuti sgradevoli ed è riuscito ad ottenere intanto una piccola soddisfazione: la rimozione di una foto particolarmente offensiva anche per gli standard di Facebook. Un piccolo passo, ma almeno è un passo in direzione di una vita digitale meno astiosa. Per chiarire quanto questa pagina sia un punto di riferimento per la galassia degli anarchici pericolosi (perché attivi non solo con comunicati, scritti e idee) basta leggere il resoconto di una delle loro ultime attività. Nel dettaglio si parla di una visita ai loro compagni in carcere: “Sono accusati di attentato con finalità di terrorismo per l’invio di 3 pacchi esplosivi a Roberto Maria Sparagna e Antonio Rinaudo, pubblici ministeri torinesi da anni dediti alla persecuzione di anarchici, e Santi Consolo, ex direttore del Dipartimento Amministrazione Penitenziaria (Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria). Due di loro, Robert e Giuseppe, sono stati rinchiusi a Opera, confermando una recente tendenza: portare in carceri con sezioni di 41bis compagni non classificabili per quel regime, ma ai quali evidentemente vogliono farlo avvertire”.

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