gabriele pandolfino

Truppo e Pandolfino (FdI): nell’asilo Meleri bambini ancora al freddo

“Questa mattina, numerosi genitori, mi hanno informato che, per l’ennesima volta, il riscaldamento dell’Asilo Nido comunale ‘Meleri’ in zona Forlanini, si è rotto e 60 bambini, tra i 6 mesi e i 3 anni, sono nuovamente al freddo” lo rende noto Riccardo Truppo, Capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio Comunale, mentre contestualmente anche il suo collega di Partito e Consigliere di Municipio 4 denunciava “Per l’ennesima volta la gente del mio quartiere mi sta subissando di chiamate per segnalarmi una scuola in cui i bambini sono rimasti al freddo”. “Non è la prima volta che questi spiacevoli episodi, in quella Struttura comunale, accadono e come mi hanno riferito alcune mamme e papà, si stanno susseguendo sempre di più e ciò non va assolutamente bene” ribadisce infatti Truppo, mentre Pandolfino sottolinea le conseguenze “Io che sono padre di due bambini, so bene i malanni cui sono soggetti se esposti al freddo e i salti mortali cui sono costretti i genitori/lavoratori quando i figli sono malati e non possono mandarli a scuola”. “In primis per la salute dei bambini – insiste a sua volta Truppo – e poi per la capacità dei loro genitori di lavorare serenamente e anche perché, questi ultimi, pagano regolarmente le rette mensili”. E’ necessario – concludono i due meloniani – che da Palazzo Marino intervengano al più presto con una manutenzione straordinaria peri risolvere questo grave problema”.

Truppo e Pandolfino (FdI): nell’asilo Meleri bambini ancora al freddo Leggi tutto »

Fratelli d’Italia: su dehors la giunta ci ha ascoltati

“Fratelli d’Italia si batte da sempre per la tutela dei negozi e delle attività milanesi, e anche dai banchi dell’opposizione riusciamo a farci valere. La proroga degli sconti per i dehors dei bar e dei ristoranti decisa dalla Giunta è il risultato delle mozioni presentate tanto in consiglio comunale quanto nei consigli municipali dai nostri rappresentanti. Non abbandoneremo Milano alla mercè di una Giunta che pensa solo a clandestini e centri sociali!”. Lo ha scritto il Coordinamento Cittadino di Fratelli d’Italia in un post sulla propria pagina social, riferendosi alle mozioni presentate dai Consiglieri Comunali Chiara Valcepina e Francesco Rocca e da quelli municipali Edoardo Bertolotti e  Gabriele Pandolfino, con la richiesta di prorogare la concessione gratuita per i dehors prendendo provvedimenti per ridurre eventuali disagi causati ai cittadini.    

Fratelli d’Italia: su dehors la giunta ci ha ascoltati Leggi tutto »

Valcepina (FdI): si accelleri il rinnovo e riordino delle concessioni gratuite per i dehors

“Si sta prolungando ben oltre il dovuto la Commissione Sviluppo Economico, nella quale si dovrebbe decidere se prorogare oltre la scadenza del 31 dicembre le concessioni gratuite per posizionare dehors e tavolini esterni, date a bar e ristoranti in seguito all’emergenza covid”, lo scrive in una nota Chiara Valcepina Consigliere Comunale di Fratelli d’Italia. “Si fa sempre più impellente – continua la Valcepina – la necessità di conciliare le esigenze dei commercianti che, in questo momento di crisi, non possono sostenere né un calo della clientela, né un aggravio di spese, e quelle dei cittadini, che chiedono sia posto un limite all’occupazione dei marciapiedi e, in particolare, alla sottrazione di posti auto”. “Temi che andavano affrontati per tempo – aggiunge la Valcepina – con un confronto in Consiglio Comunale, dopo avere sentito il parere dei municipi, prime sentinelle del territorio, che invece saranno probabilmente liquidati con una delibera di Giunta scaturita dalla discussione avvenuta in commissione”. “Per questo – conclude la Valcepina – ho presentato una mozione utile a sviluppare un dibattito fra tutti i consiglieri, in modo che alla Commissione arrivi anche il loro parere. Iniziativa mutuata dai colleghi Edoardo Bertolotti (Municipio 2), Gabriele Pandolfino (Municipio 4), Carlo Marnini (Municipio 5) e altri che auspico si aggiungeranno, per fare arrivare a Palazzo Marino anche l’opinione dei territori”. “Quella in favore dei commercianti è stata una battaglia che ho sostenuto da semplice cittadino – aggiunge Edoardo Bertolotti – mi è sembrato logico darvi seguito ora che sono consigliere di Municipio, soprattutto in vista di quanto potrebbe accadere nei mesi più freddi dell’anno”, “Da sanitario conosco l’importanza del distanziamento – gli fa eco Gabriele Pandolfino – per questo mi sembra doveroso spendersi per favorire l’aumento degli spazi disponibili nei locali pubblici, tenendo anche conto della presenza di quanti per motivazioni mediche o personali non hanno aderito alla campagna vaccinale”. “Ritengo – conclude Carlo Marnini – che il comune abbia il dovere morale di sostenere i negozianti prorogando la sospensione del pagamento della tassa sull’occupazione del suolo pubblico in un periodo ancora difficile dovuto alle conseguenze della pandemia da covid 19 e dal prolungamento dello stato d’emergenza”.

Valcepina (FdI): si accelleri il rinnovo e riordino delle concessioni gratuite per i dehors Leggi tutto »

Gabriele Pandolfino: dalla lotta contro il covid all’impegno sociale

Oggi intervistiamo Gabriele pandolfino che, dopo essersi laureato in infiermeristica presso l’Università di Messina, ha maturato una pluridecennale esperienza nel campo dell’assistenza ospedaliera ed è attualmente impiegato presso il Policlinico di Milano, dove è spesso impegnato nel reparto dedicato ai malati di covid. Persona che ha sicuramente il polso sulla situazione delle corsie Milanesi, sia in tempi normali, sia nel corso della pandemia, cui vale la pena di fare qualche domanda. Buongiorno Gabriele , ci parli brevemente di lei e della sua esperienza in ambito ospedaliero, in particolare per quanto riguarda quella svolta nella città di Milano: “Mi chiamo Gabriele Pandolfino ho 40 anni, sono sposato e ho due figli. Nel 2006 ho iniziato la mia professione all’ospedale Niguarda di Milano per poi trasferirmi dopo appena un quinquennio in un distaccamento del bambin Gesù di Roma. Dopo avervi trascorso 4 anni, nel 2016 sono tornato al nord con una grande voglia di riscatto. L’esperienza milanese mi ha forgiato tantissimo poiché ho avuto la fortuna di lavorare nei migliori ospedali e dipartimenti della Lombardia”. Come valuta il livello di assistenza offerto ai malati milanesi nei periodi non emergenziali? “Il livello di assistenza, è inutile negarlo, ha fatto i conti con i tagli, turnover etc etc che la sanità tutta ha subito. Gli anni ottanta, di cui io non ho esperienza ma che i miei colleghi più anziani mi riferiscono era un’altra cosa. Gli anni 90 e poi 2000, malgrado la formazione universitaria si avvicinava sempre più a quella anglosassone, le dotazioni organiche e l’aumento della burocrazia hanno influito negativamente sulla qualità dell’assistenza infermieristica”. Quanto ha inciso l’emergenza sanitaria sulle vostre attività ordinarie? “Ha inciso sconvolgendo ogni pilastro a cui l’assistenza infermieristica si basava. E’ stato necessario reinventare tutto”.  Ci parli del suo impegno all’interno del reparto covid: “ll mio impegno nei reparti COVID è stato vissuto, nella prima ondata, con uno spirito di dovere. La gente ha lavorato pensando soltanto ad assistere e salvare vite. La seconda e terza ondata è stata vissuta molto male, errare humanum est,​ perseverare autem diabolicum. ​Se non esisteva alcun piano strategico a febbraio ci saremmo aspettati di vederlo a giugno. ZERO!”. Che giudizio ha su come Stato, Regione e Comune hanno affrontato l’emergenza sanitaria? “La pandemia ha evidenziato tutti i difetti rispetto alle competenze contenute. Tutti sappiamo della totale assenza dei piani pandemici nazionali. Anche in questo caso le regioni organizzate meglio sul territorio hanno risposto con più adeguatezza, tipo Veneto, ​Emilia Romagna , etc. la Lombardia, purtroppo pesantemente colpita per prima, è rimasta spiazzata!”. Se potesse dare un suggerimento alle istituzioni quale sarebbe? “La politica sanitaria in Lombardia è rimasta quella dei tempi di Forza Italia e Formigoni. La Lega, malgrado abbia avuto 2 governatori come Maroni e Fontana non ha riformato ciò che era stato creato nel ventennio Formigoniano. Personalmente avrei sfruttato questa condizione imponendo a tutte le strutture private la gestione del covid, liberando gli ospedali pubblici per poter dare assistenza ordinaria ai pazienti critici negativi. Sarebbe stato come ripagare i cittadini della politica di privatizzazione attuata in passato”. Al di fuori dell’attuale situazione emergenziale, come valuta la gestione della sicurezza all’interno degli ospedali milanesi? “Spero che dopo questa esperienza gli ospedali riformino la loro organizzazione completamente, tenendo conto che dopo il covid ci può essere altro. Insomma impariamo la lezione”. Ha qualche suggerimento in materia di sicurezza ospedaliera? “Rivedrei sostanzialmente i percorsi rispetto agli accessi. IL problema era ben evidente anche prima. Un paziento con la febbre deve avere un suo percorso che parte dal pronto soccorso e finisce nelle degenze dedicate”. E’ ottimista o pessimista in merito alla fine dell’emergenza? “Ottimista sempre!”. Si parla di un suo futuro impegno politico vuole parlarcene? “Certamente! Già da diverso tempo mi occupo dell’interesse generale facendo volontariato e desidererei partecipare alla gestione della cosa pubblica, considerando il bene della collettività come via maestra per giungere alla realizzazione personale. Penso che oggi ci sia bisogno di una nuova generazione di politici capaci di coniugare rigore morale e competenza. Concludendo penso che l’impegno politico deve essere concepito come un compito di altissimo valore e se mi sarà data l’opportunità di provare a fare politica attiva cercherò di essere degno della fiducia ricevuta”.

Gabriele Pandolfino: dalla lotta contro il covid all’impegno sociale Leggi tutto »