Lega in buca in via Lancetti
Lega in buca in via Lancetti. Perché quella che sembrava una figura barbina per il consigliere
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Domenica sit in del Comitato Crescenzago davanti alle torri Bluestone: Sala invitato. Il Comitato creatosi nelle scorse settimane ha annunciato l’intenzione di trovarsi sotto le torri contestate dalle inchieste della magistratura per il rischio che rappresentano per il quartiere. Come spiega lo stesso comunicato, il punto evidenziato dai magistrati è l’approccio che il Comune e gli immobiliaristi come Bluestone hanno usato per ben 150 iniziative immobiliari che secondo Sala sarebbero state avviate senza tenere conto delle regole nazionali studiate proprio per evitare che le nuove costruzioni abbiano un impatto pesante sulla cittadinanza: l’iniziativa non è dunque contro le nuove costruzioni in generale, ma contro l’idea che si possano costruire quartieri senza pensare ai servizi necessari alle persone che negli stessi quartieri ci devono vivere. Se già Milano soffre di continui black out in estate, e Crescenzago in particolare, ha davvero senso costruire sei nuove torri senza uno studio serio sull’impatto che avranno sulle infrastrutture elettriche e sulle fognature? E le aree verdi come il Parco non dovrebbero essere tutelate? Si parla di costruzioni su costruzioni, ma mai di persone. Si parla di milioni di euro, come se si potessero far vivere le persone mangiando banconote o costruendo capanne di bancomat. Ecco perché il Comitato ha invitato Sala e tutti i consiglieri comunali a partecipare al sit in. Un incontro pacifico per sedersi e riflettere se Milano debba essere una città con un’anima o solo un luogo da utilizzare per accumulare più soldi possibili e poi andarsene. Una sorta di borsa da cui prendere senza mai dare. Per domenica Comitato Crescenzago annuncia un sit in davanti alle torri Bluestone e invita il sindaco Sala Il Comitato Crescenzago annuncia un sit in davanti alle torri Bluestone che si terrà domenica 18 febbraio alle 15. Il motivo è dimostrare che la cittadinanza della zona è felice di constatare di essere tornati alla normalità in cui la magistratura può indagare anche sul settore immobiliare milanese. Noi non siamo contrari alle costruzioni, né alte né basse, siamo contrari alla concezione di un’edilizia sviluppata con regole che non rispettano le più elementari regole della convivenza civile: magistrati e giudici hanno evidenziato che le torri di Bluestone rappresenterebbero un potenziale disastro per tutto il quartiere perché sono state edificate senza considerare le infrastrutture di base necessarie a ogni insediamento. Per questo motivo invitiamo il sindaco Sala a partecipare alla nostra riunione per spiegare come sia possibile che questo genere di edilizia non sia un danno per la cittadinanza. Se ne è convinto, siamo disponibili a cambiare idea. L’invito vale anche per l’assessore Tancredi perché il Comitato non parte da posizioni pregiudiziali verso nessun rappresentante politico, dunque invitiamo sindaco e l’Amministrazione tutta: Milano vi sta chiamando per confrontarsi sul presente e sul futuro della città, speriamo che avrete voglia e tempo di rispondere anche se a chiamare è la Milano delle periferie. Il Comitato Crescenzago
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Sala ha dimenticato la sua marmellata, ecco alcuni appunti sulle marmellate dimenticate dall’Amministrazione
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Il Comune non risponde sui 150 progetti di Sala. Abbiamo chiesto all’ufficio stampa del Comune di Milano se il sindaco Giuseppe Sala avesse intenzione di rendere pubblica la lista di 150 progetti indagabili dalla Procura di Milano. Perché se un sindaco dice che ci sono 150 progetti potenzialmente da manette per lui e i dirigenti del Comune, sarebbe pure il caso che qualcuno gli chiedesse conto di questi progetti. Chi li ha creati? Chi li ha firmati? Perché qui non si parla solo di soldi, si parla della città: ciò che hanno scoperto i magistrati (a cui va ancora un grazie), e hanno confermato i giudici, è che la “creatività costruttiva” di alcuni operatori immobiliari mette a rischio le infrastrutture dei quartieri. Vuol dire non avere più l’elettricità a sufficienza, vuol dire avere il rischio di fognature che esplodono, per non parlare di incremento del traffico, scuole sovraffollate e così via. Perché che piaccia o no a chi ha mosso certe pedine sullo scacchiere milanese, una città ha bisogno di cose intorno alle case. Per questo ci sono delle regole che non vanno derogate. Altrimenti i quartieri diventano inabilitabili. E poi arriva il degrado. E poi problemi decennali per la città. Intanto però chi ha firmato i progetti è sparito, magari dandosi al commercio di panini in Venezuela. Allora prima che si verifichi uno scenario del genere, e Crescenzago è sulla buona strada insieme a piazza Aspromonte, perché il Comune non risponde sui 150 progetti di Sala? Sarebbe il caso di agire ora prima di veder collassare la città sotto i colpi di un’eredità pesantissima vista la sua consistenza cementizia.
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Quali sono i 150 progetti di Sala? La domanda, se lorsignori permettono, è lecita. Perché solo…………………………………………….
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Sala ammette: 150 procedimenti indagabili dalla procura
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