guido bertolaso

Sei ospedali lombardi fra i migliori del mondo

Sono 6 gli ospedali lombardi che entrano nella classifica dei 250 migliori al mondo che, come ogni anno dal 2019, redige la rivista ‘Newsweek’. Sul primo gradino del ‘podio lombardo’ sale il Grande Ospedale Metropolitano Niguarda (52esimo nella classifica generale e 2° in Italia dopo il Policlinico universitario Gemelli di Roma), seguito dall’IRCCS Ospedale San Raffaele – Gruppo San Donato (57°), dall’Istituto Clinico Humanitas  di Rozzano (MI, 65°), dall’Ospedale Policlinico San Matteo di Pavia (117°), dall’Ospedale Papa Giovanni XXIII    di Bergamo (135°) e dagli Spedali Civili di Brescia (202). La classifica include dati (organizzati per nazione) di 2.400 ospedali di 30 Paesi. “Siamo sicuramente orgogliosi e lusingati di rientrare in questo importante ranking internazionale con così tante strutture di eccellenza”, commenta l’assessore regionale al Welfare, Guido Bertolaso. “Quello che ci interessa davvero sono solamente i giudizi e i voti dei nostri concittadini. Ogni struttura, che sia un ospedale, una casa di comunità, una RSA, un ambulatorio, un dispensario o qualsiasi altra tipologia, per noi è importante e vogliamo che possa rientrare nella migliore classifica di accoglienza, funzionalità ed efficienza”.

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Chi è Guido Bertolaso secondo ChatGPT

Chi è Guido Bertolaso secondo ChatGPT. Guido Bertolaso è un nome che negli ultimi mesi è stato spesso presente sui media a causa della sua nomina ad assessore alla sanità della Regione Lombardia. Bertolaso, nato a Como nel 1950, è un ex funzionario pubblico che ha ricoperto importanti incarichi durante la sua carriera. Bertolaso ha iniziato a lavorare nella pubblica amministrazione negli anni ’70, presso la Protezione Civile. Nel 1994, è stato nominato direttore generale della stessa Protezione Civile, incarico che ha ricoperto fino al 2001. In questo periodo, Bertolaso ha guidato la Protezione Civile in numerose emergenze, tra cui il terremoto del 1997 in Umbria e il naufragio della nave da crociera Costa Concordia nel 2012. Nel 2001, Bertolaso è stato nominato capo del Dipartimento della Protezione Civile, incarico che ha ricoperto fino al 2010. Durante questi anni, Bertolaso ha guidato il coordinamento delle operazioni di soccorso in numerose emergenze, come il terremoto dell’Aquila del 2009. Dopo aver lasciato la Protezione Civile, Bertolaso ha lavorato come consulente per diverse aziende, tra cui la RAI e la società di ingegneria Trevi. Nel 2016, ha fondato la società di consulenza Bertolaso & Partners. Nel 2021, Bertolaso è stato nominato assessore alla sanità della Regione Lombardia, con l’obiettivo di gestire la situazione sanitaria durante la pandemia di COVID-19. Bertolaso ha dichiarato di voler attuare una politica di prevenzione e di miglioramento della qualità della sanità in Lombardia, con particolare attenzione ai territori più svantaggiati. La nomina di Bertolaso ad assessore alla sanità è stata accolta con pareri contrastanti. Alcuni lo considerano un professionista competente e capace, altri invece ritengono che la sua nomina sia stata motivata soprattutto da ragioni politiche. Nonostante ciò, Bertolaso si è subito messo al lavoro per affrontare l’emergenza sanitaria in Lombardia. Tra le sue prime iniziative, vi è stata la creazione di un sistema di tracciamento dei contagi e la promozione della vaccinazione di massa contro il COVID-19. Bertolaso ha dichiarato di voler lavorare a stretto contatto con i medici e gli operatori sanitari, ascoltando le loro esigenze e cercando di mettere in pratica soluzioni innovative per migliorare la qualità della sanità in Lombardia. La sua nomina ad assessore alla sanità è certamente un segnale di speranza per la regione, che negli ultimi mesi ha dovuto affrontare una delle crisi sanitarie più gravi degli ultimi decenni.

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Bertolaso premiato al Teatro dal Verme si toglie un sassolino dalla scarpa

Bertolaso premiato al Teatro dal Verme si toglie un sassolino dalla scarpa. Bertolaso premiato per il suo lavoro a l’Aquila. Il riconoscimento è stato conferito al Teatro dal Verme da Lorenzo SOSPIRI, Presidente del Consiglio regionale dell’Abruzzo, e Fabio Altitonante, consigliere regionale di Forza Italia, durante un evento elettorale organizzato dai berlusconiani. Circa un migliaio le persone presenti all’evento che ha visto la partecipazione di diverse autorità tra sindaci e noti comici televisivi. Per l’occasione Bertolaso si è tolto un sassolino dalla scarpa.

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Bertolaso per favore vai in pensione

Bertolaso per favore vai in pensione. Le ultime dichiarazioni sull’ospedale in Fiera sono ridicole, surreali, insomma inascoltabili. Regione Lombardia, questo riporta Business Insider, avrebbe cambiato il progetto di Guido Bertolaso per l’ospedale in Fiera. Quello che per fortuna è servito pochissimo e sta chiudendo. “Ero malato” ha detto, e durante al sua malattia qualcuno a Palazzo Lombardia avrebbe cambiato il suo progetto, realizzando un ospedale che ai medici non è mai piaciuto. Invece nelle Marche va tutto bene dice Bertolaso: anche lì sta costruendo una “astronave”, cioè un altro ospedale sempre in Fiera. Peccato che l’attitudine a mentire sembra non cessare: nelle Marche persino la Lega contesta fortemente il progetto di Bertolaso e, proprio come in Lombardia, è in ritardo, almeno rispetto alle prime roboanti dichiarazioni pubbliche. Quindi la linea di Bertolaso sembra essere: in Lombardia se è andata male è colpa della Regione che ha approfittato della mia malattia (affermazione molto pesante per Fontana, Gallera e tutta la compagnia), mentre nelle Marche va tutto alla grande. Almeno la seconda parte è totalmente falsa: invitiamo chiunque a cercare la conferma su internet, le dichiarazioni pubbliche di Fratelli d’Italia, Lega, Cgil e molti altri sono facilmente reperibili. Sulla seconda bisogna aspettare una dichiarazione ufficiale da Palazzo Lombardia. Intanto Bertolaso per favore vai in pensione perché di ballisti seriali in posizione di potere ne abbiamo già a sufficienza, tu avrai recuperato qualcosa per la pensione visto il lungo curriculum. Almeno consentici di essere presi per i fondelli da qualcun altro, tu hai già dato sull’argomento. Vai a curarti dei nipoti, se non ne hai prenditi un cane. Ma per favore basta.

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Dubbi e accuse sull’ospedale in Fiera

Dubbi e accuse sull’ospedale in Fiera. Sono tante le voci che iniziano a dissentire sulla versione ottimistica dell’operazione ospedale in Fiera. Il polo che doveva avere 400 posti letto, ma per ora è oggettivo che l’obbiettivo finale è lontano. Per ora le notizie ufficiali parlano di 24 posti operativi. Pare che il problema vero sia stato che un reparto d’ospedale non è composto solo di muri e macchinari, ma anche di medici e infermieri. In Europa però non siamo in Cina, dove il governo paga un tanto al piombo. In questo continente ci sono diritti civili, meno di una volta ma ci sono, e teste pensanti che hanno infatti contestato la teoria dello sforzo bellico perché esime i capi dalla responsabilità delle perdite. Quindi reclutare specialisti è difficile: secondo alcune stime serve un medico ogni tre letti e un infermiere ogni due. Dunque per la Fiera si trattava di circa 1200 medici e 800 infermieri. Tutte persone che tra l’altro dovrebbero accettare contratti temporanei proprio mentre l’offerta di lavoro è esplosa. Qualcuno ha anche stigmatizzato l’offerta di posti letto al governatore del Piemonte in cambio di medici: la proposta di Fontana è stata rispedita al mittente. Viste queste premesse non stupiscono i ritardi, però dubbi e accuse sull’ospedale in Fiera non si fermano qui. Abbiamo riportato i dubbi dell’europarlamentare Lia Quartapelle, ma non è la sola. Nel campo del Movimento 5 Stelle alcuni iniziano a contestare i costi dell’operazione e qualcuno comincia a chiedere l’intervento della magistratura per chiarire dove siano finiti i 21 milioni dichiarati come spese. Guido Bertolaso in questi giorni ha inaugurato due strutture: una nelle Marche e una in Lombardia. Sulla seconda però si sommano dubbi e accuse. L’unico modo per dirimere ogni dubbio sarebbe renderlo pienamente operativo in tempi molto rapidi, però per ottenere questo risultato bisogna capire cosa farne dopo per capire come concluderlo oggi.

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Fontana: l’ordinanza regionale dura dieci giorni

Fontana: l’ordinanza regionale dura dieci giorni. I cittadini lombardi si devono dunque attenere alle indicazioni più restrittive imposte dalla norma regionale. I dieci giorni, ha specificato il governatore lombardo, partono da domenica scorsa. L’unica svolta può avvenire se il governo confermerà o smentirà le misure attuate in autonomia dalla Lombardia. Per il resto la conferenza stampa quotidiana è stata più breve del solito. C’è stato giusto il tempo di confermare che i lavori sull’ospedale in Fiera non ci sono ancora certezze: “Stiamo proseguendo con la massima determinazione, poi giorno più giorno meno” la nuova struttura sarà completata. Tutto dipende da talmente tanti fattori che ancora è prematuro fissare date che poi magari verrebbero spostate. Macchinari, personale, le questioni in dubbio sono ancora tante. Compreso il ruolo e lo stato di salute del commissario Guido “un Euro” Bertolaso. Bertolaso? Pare stia bene, seppure ammalato, conferma Fontana. “L’ho sentito ieri brevemente e la voce era squillante”. Quindi pare che il delegato al progetto Fiera stia svolgendo il suo ruolo nonostante l’infezione. Fontana ha poi tirato dritto, chiosando con poche parole la conferenza stampa. L’unica notizia data da Fontana è che l’ordinanza regionale dura dieci giorni. A partire da domenica.

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