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Idee Italia, Forza Italia tra paura e speranza

Diciamoci la verità, la posta era molto alta. Doveva riuscire, questa kermesse. E, dopo il primo giorno, i numeri sono stati abbastanza positivi. In generale, l’impressione era quella di una tensione verso la perfezione raramente vista nel partito. Il che non è un male, intendiamoci. L’atmosfera era da finale dei mondiali, non da ultima spiaggia. Risolta la parte organizzativa, passiamo alle Idee. Di solito questa era la parte in cui si ironizzava sul poche e ben confuse. Invece, va detto, ci siamo trovati davanti ad una visione d’insieme molto chiara: prima l’impresa, il lavoro e la crescita. No ai sussidi a pioggia, sì al lavoro, alla libera impresa ed all’efficienza amministrativa (implicando che la solidarietà sia una belle caso, ma se spendi i miei soldi lo fai alle mie condizioni). Quello che ha impressionato era la geometria di fuoco. Non capita spesso che in Forza Italia si riesca a non steccare. Alcune dichiarazioni importanti: “Noi non pensiamo di incrementare i consumi con il reddito di cittadinanza: la domanda cresce se aumentano gli stipendi dei lavoratori e questo si fa consentendo agli imprenditori di tagliare il costo del lavoro, no con delle mancette, serve un investimento serio. Quando si governa si deve scegliere. Se si sceglie di introdurre il reddito di cittadinanza i soldi per alzare gli stipendi non ci sono e mancano anche le risorse per tagliare il costo del lavoro che impedisce alle imprese di assumere”. Mariastella Gelmini “Noi siamo la voce dei cittadini e delle imprese desiderosi di fare e creare lavoro e ricchezza, condizione indispensabile per la crescita, di coloro che alimentano quotidianamente il nostro Prodotto Interno Lordo, quelli che offrono opportunità di lavoro, quelli che pagano le tasse, quelli che risparmiano e, con i loro risparmi, acquistano i titoli di Stato che consentono di tenere in vita il nostro spropositato debito pubblico”. Annamaria Bernini. “Il ministro dell’Istruzione Fioramonti il giorno della sua nomina aveva promesso 3 miliardi per la scuola o le dimissioni. Visto che, non solo non hanno trovato i soldi ma hanno anche tagliato il fondo scuola, come Forza Italia chiediamo le dimissioni del Ministro. I 3 miliardi infatti glieli abbiamo trovati noi e sono inseriti nel disegno di legge sull’inserimento dei costi standard nella scuola”. Massimiliano Salini. L’unica spaccatura si è avuta con le dichiarazioni di Brunetta, che ha detto che il 19 Ottobre alla manifestazione della Lega, lui non ci sarà. Posizione peraltro presa a titolo personale, senza drammi o cacce alle streghe. Insomma, il partito c’è. Per i voti si spera che qualcuno ci stia lavorando.  

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Idee Italia, la tre giorni forzista per rilanciare il partito

Un momento di incontro con parlamentari, amministratori locali, esponenti della società civile e cittadini, per confrontarsi su alcuni temi cardine in vista della manovra finanziaria. È con questo spirito che la capogruppo di Fi alla Camera Mariastella Gelmini ha lanciato ‘Idee Italia’, la tre giorni di convegni che si terrà dal 5 al 7 ottobre all’Hotel Gallia di Milano. Oltre alla presenza del presidente Silvio Berlusconi (che incontrerà i suoi elettori alle 18.30 di domani), ai vari tavoli parteciperanno gli esponenti milanesi e lombardi del partito, per affrontare i temi caldi della politica locale: sicurezza, immigrazione, mondo del lavoro, sanità e trasporto pubblico. “Sarà un’occasione per fare il punto sulle principali sfide che il nostro territorio è chiamato ad affrontare” affermano il coordinatore cittadino Fabio Altitonante e i capigruppo Gianluca Comazzi (Regione Lombardia) e Fabrizio De Pasquale (Comune di Milano). “Si parlerà di degrado urbano e sicurezza nelle periferie cittadine, aumento delle tariffe del trasporto pubblico milanese, efficacia del modello lombardo e tanto altro“, con il coinvolgimento di assessori e consiglieri regionali, amministratori locali e personalità di spicco. Tra gli invitati all’evento anche l‘economista Carlo Cottarelli, Alberto Brambilla (presidente Centro studi e ricerche itinerari previdenziali), Lisa Ferrarini dell’azienda alimentare Ferrarini spa; Adriano Teso presidente Ivm Group; Sandro Paniccia di Ica spa (settore chimico); Francesco Ferri di Lombardia informatica. “Faremo anche parlare i nostri consiglieri municipali dei problemi legati alla povertà“, ha aggiunto in conferenza stampa Fabrizio De Pasquale, ricordando il Comune non ha ancora presentato il piano periferie. “Stiamo marcando stretto anche Salvini – ha aggiunto il capogruppo comunale di Forza Italia – perché vorremmo che anche a Milano venissero applicate le sue direttive. E ci piacerebbe che il Comune rivedesse la sua posizione sulla sicurezza di vicinato: la Scavuzzo non ha voluto adottare il Protocollo sottoscritto dai Comuni con la Prefettura, perché teme che altrimenti arriverebbero troppe segnalazioni alle forze dell’ordine. Noi non capiamo perché una cosa che non costa niente non si possa fare“. “Per la Regione – ha aggiunto Comazzi – parleremo soprattutto degli investimenti sui trasporti, della Politica Agricola Comune (Pac) e di sicurezza“. “Approfondiremo anche la nostra proposta per la videosorveglianza negli asili, la questione della manutenzione di strade e ponti e ci sarà anche un tavolo dedicato alla sanità“, ha proseguito il capogruppo regionale. “Dal punto di vista politico – ha invece annunciato – si parlerà di un rilancio territoriale del partito, perché ci saranno le amministrative in 70 comuni del Milanese“. Un focus particolare a quelli sotto i 15mila abitanti: “Rappresentano quell’altra Italia di cui parla Berlusconi“. Sempre sullo stato di salute del partito, Fabrizio De Pasquale ha tenuto a specificare che a livello di consiglieri municipali milanesi, Forza Italia non ha avuto alcuna defezione. “Anzi – ha aggiunto – abbiamo intrecciato nuove relazioni con consiglieri che potrebbero prima o poi entrare nel partito“. Tra le iniziative intraprese da Forza Italia livello locale, i due capigruppo segnalano la campagna social contro l’aumento dei biglietti Atm e quella per tutelare i 42 mezzi storici che il Comune vuole demolire. “Abbiamo raccolto più di 6.000 firme e la nostra proposta è quella di creare il primo museo dedicato ai tram“, ha detto Comazzi.

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