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Raddoppio di Brera. Visita del Presidente del Senato e del Ministro della Cultura

Il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, e il Presidente del Senato Ignazio La Russa, si sono recati in visita a Palazzo Citterio per verificare lo stato di avanzamento dei lavori del cantiere per l’ampliamento degli spazi della Pinacoteca di Brera, destinato ad ospitare la collezione di arte contemporanea del museo. Ad accompagnarli il direttore della Pinacoteca di Brera, Angelo Crespi,  il Sottosegretario alla Cultura, Gianmarco Mazzi, il capo di Gabinetto, Francesco Gilioli e il Direttore generale Spettacolo del MiC, Antonio Parente. Nel corso di quello che è stato il quinto sopralluogo svolto dal Ministro in meno di un anno, Sangiuliano si è detto sicuro “che in autunno riusciremo ad aprire questo spazio museale, che sarà uno dei più importanti della città di Milano”. Sangiuliano ha poi aggiunto “Il raddoppio della Pinacoteca di Brera con la struttura di Palazzo Citterio è uno dei punti qualificanti dell’azione del Governo per la cultura. Questo era un edificio acquistato nel 1972, che poi per motivi quasi misteriosi non era mai stato concretizzato in un’area museale. Finalmente, dopo un grande impegno, questo anno ci siamo. Ringrazio il direttore Crespi per l’operosità”. Il Presidente La Russa  ha quindi concluso “Ringrazio il Ministro Sangiuliano per quello che fa per la cultura. Io credo che Milano gli sia debitrice della volontà di dare alla città dei punti di riferimento culturali che colpevolmente non sono stati realizzati”. 

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Fratelli d’Italia presenta “Paolo vive” in ricordo di Borsellino

Fratelli d’Italia presenta “Paolo vive” in ricordo di Borsellino. Lunedì 18 luglio alle ore 12 conferenza stampa presso la Sala Brigida di Palazzo Marino per illustrare l’iniziativa “ Paolo Vive”. Partecipano : Stefano Maullu, Daniela Santanchè, Ignazio La Russa, Marco Osnato, Paola Frassinetti, i consiglieri comunali Andrea Mascaretti, Enrico Marcora, Riccardo Truppo, Francesco Rocca, Chiara Valcepina. In piazza della Scala Martedì 19 luglio dalle ore 19.30 il coordinamento di Fratelli d’Italia organizza un concerto di pianoforte, con brani eseguiti dal maestro Alfonso Di Rosa accompagnati da letture di discorsi contro la mafia pronunciati a suo tempo da Paolo Borsellino. “Paolo Vive” rappresenta un momento di partecipazione aperto a tutti i cittadini per commemorare i 30 anni dalla morte di Paolo Borsellino e gli agenti della sua scorta: Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina, Emanuela Loi e Claudio Traina, per essere sempre al fianco delle forze dell’ordine e della magistratura con impegno e con gratitudine, soprattutto quando operano in zone in cui la cultura della legalità va costruita e difesa quotidianamente.” Così Stefano Maullu – Coordinatore cittadino di Fratelli d’Italia a Milano.

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La Russa: “Il 25 aprile dedicato ai morti di Covid19”

La Russa: “Il 25 aprile dedicato ai morti di Covid19″. La proposta di Ignazio La Russa è di dedicare la ricorrenza legata alla Liberazione dal nazifascismo a tutti i caduti italiani di tutte le guerre, un modo cioè per trovare punti di unione comuni a tutti gli italiani. Cancellando con un gesto simbolico la strisciante guerra civile che ci accompagna da 80 anni l’Italia. La proposta ovviamente ha suscitato le ire di chi non accetta che moltissimi italiani non si riconosco nel mito della “Resistenza”: attacchi di ogni genere sono arrivati dalla sinistra indignata per una proposta che aveva tutto meno che toni bellicosi. Ecco infatti la dichiarazione di La Russa: “Questa mattina, con una diretta Facebook insieme a Edoardo Sylos Labini e ad alcuni parlamentari abbiamo avanzato una proposta rivolta a tutti, senza distinzioni politiche e culturali: da quest’anno il 25 aprile diventi, anziché divisivo, giornata di concordia nazionale nella quale ricordare i caduti di tutte le guerre, senza esclusione alcuna. E in questa data si accomuni anche il ricordo di tutte le vittime del Covid-19 che speriamo cessino proprio in aprile”. Sarebbe il modo migliore per ripartire in una Italia finalmente capace, dopo 75 anni da quel lontano 1945, di privilegiare ciò che ci unisce e che ci rende tutti orgogliosi di essere italiani. Nel ricordo dei caduti, chi vorrà, sabato prossimo potrà listare a lutto un tricolore e cantare la canzone del Piave che da sempre le Forze armate dedicano ai caduti di ogni guerra”, ha dichiarato La Russa: “Il 25 aprile dedicato ai morti di Covid19”. Non è però una proposta che piace. Anche il Piave è considerato da molti troppo di destra. Meglio continuare a odiarsi, pare. Così tutti i baracconi che si reggono sulle contrapposizioni possono andare avanti senza lavorare veramente, o almeno questa è l’unica spiegazione che troviamo. L’Italia del Novecento va archiviata e in fretta, per aprire un periodo di pace persino più lungo e stabile della seconda metà del secolo più sanguinoso della storia umana. Lo sforzo, come sottolineato da La Russa, sarebbe da entrambe le parti (destra, sinistra): “Capisco che sia difficile per entrambe le parti” ha sottolineato La Russa, dunque non è una provocazione, ma una proposta di pace. Vedremo se i custodi del Novecento casseranno anche questo.

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Inaugurato il parco Norma Cossetto

Inaugurato il parco Norma Cossetto. A darne l’annuncio gli stessi organizzatori della manifestazione di inaugurazione a cui erano presenti diversi esponenti di Fratelli d’Italia: l’onorevole Ignazio La Russa, Riccardo De Corato, Paola Frassinetti, Marco Osnato, Andrea Mascaretti e Riccardo Truppo. “Oggi in via Einstein 6, di fianco allo studentato del Politecnico e davanti al liceo scientifico Einstein, è stato inaugurato il giardino dedicato a Norma Cossetto, giovane studentessa istriana torturata e infoibata dai comunisti titini nel 1943. #Milano ricorda una Martire delle Foibe questo grazie al #Municipio4. Chiediamo al Sindaco Beppe Sala un concreto contributo per la realizzazione del Monumento dedicato agli italiani infoibati e all’Esodo dei nostri Fratelli di Istria, Fiume e Dalmazia”. La notizia giunge dopo che per la realizzazione dell’intitolazione erano state suscitate diverse polemiche politiche per le offese al nome dell’italiana vittima della furia comunista. Polemiche che ora sembrano passate, insieme a un altro pezzo si Storia patria che prima o poi si potrà consegnare a una memoria comune italiana. Per la sua storia ecco la biografia da Wikipedia: La famiglia Cossetto viveva nella frazione di Santa Domenica di Visinada (oggi comune della Croazia). Il padre, Giuseppe Cossetto, era un dirigente locale del Partito Nazionale Fascista: ricoprì a lungo l’incarico di segretario politico del Fascio locale e di commissario governativo delle Casse Rurali. Inoltre fu anche podestà di Visinada. Nel 1943 era ufficiale della Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale e in seguito ai fatti dell’8 settembre fu trasferito presso il Comando della Milizia di Trieste[1]. La figlia Norma si diplomò presso il Regio Liceo Vittorio Emanuele III di Gorizia, per poi iscriversi al corso di lettere e filosofia dell’Università di Padova, aderendo, nel frattempo, ai Gruppi Universitari Fascisti della più vicina Pola. A partire dal 1941 alternò lo studio a supplenze scolastiche a Pisino e a Parenzo[2]. Nell’estate 1943 stava preparando la tesi di laurea intitolata Istria Rossa (il rosso del titolo è relativo alla terra ricca di bauxite dell’Istria): il relatore era il geografo Arrigo Lorenzi[3]. In ragione dei propri studi, la Cossetto girava in bicicletta per i paesi dell’Istria, visitando municipi e canoniche alla ricerca di archivi che le consentissero di sviluppare la sua tesi di laurea. L’arresto e l’infoibamento Licia Cossetto, sorella di Norma, testimoniò che dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943, la famiglia iniziò a ricevere minacce di vario genere finché il 25 settembre successivo un gruppo di partigiani jugoslavi e italiani razziò l’abitazione dei Cossetto[4] e, il giorno successivo, Norma fu convocata presso il comando partigiano — composto da combattenti sia italiani che jugoslavi[5] — che aveva sede nell’ex-caserma dei carabinieri di Visignano; lì la studentessa fu invitata a entrare nel movimento partigiano, ma ella oppose un netto rifiuto[6]. Secondo Giacomo Scotti (che non cita alcuna fonte in merito), rifiutò di rinnegare la sua adesione al fascismo[7], dopodiché uno dei guardiani cui venne consegnata decise di rilasciarla[6]. L’indomani Norma Cossetto fu arrestata e condotta all’ex-caserma della Guardia di Finanza di Parenzo insieme ad altri parenti, conoscenti e amici. Qui fu raggiunta dalla sorella Licia che tentò inutilmente di ottenerne il rilascio. Qualche giorno più tardi Visinada fu occupata dai tedeschi, cosa che spinse i partigiani a effettuare un trasporto notturno dei detenuti presso la scuola di Antignana, adattata a carcere. In tale luogo Norma Cossetto fu tenuta separata dagli altri prigionieri e sottoposta a sevizie e stupri dai suoi carcerieri, che abusarono di lei mentre veniva tenuta legata su di un tavolo[5][8]. L’episodio della violenza carnale fu poi riferito da una donna abitante davanti alla scuola, che, attirata da gemiti e lamenti, appena buio osò avvicinarsi alle imposte socchiuse vedendo Norma legata al tavolo. «Ancora adesso la notte ho gli incubi, al ricordo di come l’abbiamo trovata: mani legate dietro alla schiena, tutto aperto sul seno il golfino di lana tirolese comperatoci da papà la volta che ci aveva portate sulle Dolomiti, tutti i vestiti tirati sopra all’addome […] Solo il viso mi sembrava abbastanza sereno. Ho cercato di guardare se aveva dei colpi di arma da fuoco, ma non aveva niente; sono convinta che l’abbiano gettata giù ancora viva. Mentre stavo lì, cercando di ricomporla, una signora si è avvicinata e mi ha detto: “Signorina non le dico il mio nome, ma io quel pomeriggio, dalla mia casa che era vicina alla scuola, dalle imposte socchiuse, ho visto sua sorella legata ad un tavolo e delle belve abusare di lei; alla sera poi ho sentito anche i suoi lamenti: invocava la mamma e chiedeva acqua, ma non ho potuto fare niente, perché avevo paura anch’io”» (Dal racconto di Licia Cossetto, sorella di Norma[9][10]) La bocca della foiba di villa Surani La notte tra il 4 e 5 ottobre tutti i prigionieri legati con fili di ferro furono condotti a forza a piedi fino a Villa Surani. Ancora vivi[11], furono gettati in una foiba nelle vicinanze. Le tre donne presenti nel gruppo subirono nuovamente violenze sessuali sul posto[5] prima di essere gettate a loro volta nella foiba[5]. A pochi giorni dal fatto anche Licia Cossetto fu arrestata dai partigiani, i quali le rivolsero lo stesso invito fatto in precedenza a sua sorella di unirsi al movimento partigiano, cosa alla quale anch’essa si oppose; dopo avere richiesto invano informazioni sulla sua famiglia, uno dei partigiani, che conosceva la giovane, ne ottenne il rilascio[12], anche se non era escluso un nuovo eventuale arresto[13], che tuttavia non avvenne; era invece il padre di Licia e Norma Cossetto, Giuseppe, il bersaglio dei partigiani. Quando il padre Giuseppe Cossetto venne a conoscenza dell’arresto della figlia si aggregò a un reparto della Milizia di Trieste e rientrò a Visinada per cercare informazioni sulla figlia e il 7 ottobre fu accoltellato da un partigiano insieme a un suo parente, Mario Bellini, che lo aveva accompagnato a Castellier-Santa Domenica (secondo la ricostruzione di Giacomo Scotti, invece, i due furono uccisi in un’imboscata partigiana mentre erano alla testa di una spedizione punitiva[7]); i due corpi furono gettati pochi giorni più tardi in una foiba. Il 10 dicembre 1943, nel

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Sovranità e interessi italiani nel convegno dell’Accademia D’Annunzio

Sovranità e interessi italiani nel convegno dell’Accademia D’Annunzio. “Sovranità come espressione degli interessi geostrategici italiani” , professionalità e competenza dei nostri militari nelle missioni internazionali: ecco le parole d’ordine risultanti dal convegno sulle nostre Forze Armate, patrimonio identitario della Nazione, che si è tenuto sabato 1 febbraio in centro a Milano da parte dell’ *Accademia Politica Gabriele D’Annunzio di Fratelli d’Italia* . Relatori d’eccellenza sono stati il generale *Marco Bertolini* già comandante in Afghanistan delle Forze Speciali italiane, proveniente dal Reparto Incursori Paracadutisti Col Moschin della Brigata Folgore , l’ex Ministro della Difesa del Governo Berlusconi , il senatore *Ignazio La Russa* , l’eurodeputato *Carlo Fidanza* capo delegazione del partito di *Giorgia Meloni* al Parlamento Europeo, l’onorevole *Maria Teresa Baldini* ed il famoso giornalista inviato di guerra *Toni Capuozzo* , coordinati dal dott. *Fabio Flenda* membro fondatore dell’Accademia. I lavori erano stati aperti da un altro membro dell’accademia, l’avvocato *Domenico Frasca* , mentre è stato letto un messaggio di benvenuto da parte del Dott. *Caio Giulio Cesare Mussolini* responsabile del dipartimento difesa di *FdI* . Sono intervenuti l’autore e regista *Edoardo Sylos Labini* a nome del mensile *CulturaIdentità* da lui diretto, la dottoressa *Federica Picchi* fondatore della casa cinematografica *Dominus Production* ed il cavaliere *Valfredo Porega* capo del dipartimento pensionati dell’esecutivo romano di FdI. Una vibrante partecipazione di pubblico ha animato l’acceso dibattito che ha fatto seguito alle allocuzioni dei titolati relatori. La riuscita del convegno non poteva prescindere dal fattivo supporto di Deborah Dell’Acqua e di Maria Pala Mussolini della segreteria e dalla presenza degli altri membri accademisti, tra cui i dottori Paolo Pariset , Aldo Flenda e Maria Angela Buttiglieri. Partecipa al sondaggio Per quale partito voterai alle elezioni amministrative di Milano  VOTA

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Fratelli d’Italia festeggia l’Umbria

Fratelli d’Italia festeggia l’Umbria. Il coordinamento cittadino dei Meloniani ha infatti organizzato una serata in pizzeria per i circoli milanesi di FdI che si è trasformata nell’occasione per celebrare l’ottimo risultato dell’Umbria per le destre: insieme al trionfo di Matteo Salvini, si è registrato il grande successo del partito di Giorgia Meloni che ha doppiato Forza Italia. Ulteriore segno che Arcore può contare ormai su più giornalisti che elettori. La festa a base di pizza è stata dunque molto gioiosa. Ignazio La Russa ha ricordato quanto sia stato lungimirante puntare su “una ragazza” in tempi non sospetti, oggi Meloni è di fatto l’unico leader di partito donna e tra i più amati d’Italia. Marco Osnato, deputato di Fratelli d’Italia, ha elogiato il lavoro svolto dal coordinatore cittadino Enrico Turato, trovatosi senza co-coordinato perché Riccardo Truppo è convalescente per un incidente. E il lavoro si è visto: ad Affori si sono riuniti centocinquanta delegati dei circoli milanesi. Cifre impensabili fino a pochi anni fa, quando il partito viaggiava su percentuali minime. Oggi invece Fratelli d’Italia ha saputo crearsi una credibilità e una solidità che sta attirando molte persone e molti nomi. Andrea Mascaretti è uno di questi: il neo capogruppo di FdI a Palazzo Marino, anche lui presenta alla pizzata di Affori, ha da poco abbracciato le bandiere dei meloniani e sta già lavorando sul territorio in visione della sfida per le prossime elezioni comunali. Fratelli d’Italia festeggia l’Umbria e vive dunque un momento magico, ma forse proprio per questo rischia di imbarcare anche soggetti che potrebbero rappresentare più una zavorra che una risorsa. Con una presa sempre maggiore sulla società, si avvicinano molte mosche e api. E’ però bene che i suoi vertici si ricordino che seppure volino entrambi e siano entrambi insetti, una è una specie operaia e produttiva. L’altra vive di sterco.

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