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Bonus emergenza: questa volta caos sugli infermieri

Bonus emergenza: questa volta caos sugli infermieri. Scriviamo questa volta perché già c’è stata confusione nella gestione del bonus riconosciuto a quelli che fino a poche settimane fa venivano definiti eroi. Prima gli specializzandi, ora gli infermieri. Una delle loro associazioni di categoria ha diramato il comunicato che vi proponiamo, una testimonianza di come l’attuale classe politica sembri in affanno nel gestire le fasi di questa crisi. Sembra che ci abbiano messo una pezza, ma Attilio Fontana quanto potrà dare la colpa ad altri per la mancanza della sua Amministrazione: «Hanno voluto evitare di finire sommersi da un mare di polemiche. Hanno compreso che la strada intrapresa, dimezzando il premio per il personale sanitario, avrebbe scatenato un vero e proprio putiferio. Era come camminare a piedi nudi in un percorso pieno zeppo di rovi. E noi come sindacato siamo ben felici, esordisce il Presidente del Nursing Up Antonio De Palma, di non aver firmato né il primo, né questo secondo accordo “toppa”. Se vogliamo, la soddisfazione sta nel fatto che le nostre battaglie, e i fatti lo dicono chiaro, hanno contributo in questi mesi a indurre i politici di turno ad immediati dietro front. Penso ad esempio alla questione dei tagli del personale docente infermieristico, quando il Ministro Manfredi tornò immediatamente sui suoi passi. Ma quanto accaduto in seno alla Regione Lombardia, nel pomeriggio di venerdì, con lo stanziamento di fondi supplementari, fino a toccare un benefit, ricordo una tantum, per infermieri e medici, che sfiora i 1000 euro dai 600 iniziali previsti, non deve far assolutamente gridare al miracolo!», sbotta il leader del Sindacato Infermieri Italiani. «Da dove arrivano questi soldi? Li hanno forse tirati fuori dal cappello a cilindro per magia, come provetti prestigiatori? Ahimè di giochi di prestigio si tratta, ma tristi e con poca sostanza. Il denaro extra che gli infermieri lombardi protagonisti della lotta al covid si ritroveranno in busta paga faceva già parte di risorse assegnate dal Governo per la spesa del personale, da impiegare nei prossimi mesi dell’anno 2020. I soldi, continua sarcastico De Palma, non crescono nel “campo dei miracoli”. Ma i personaggi di questa triste favola somigliano però a tanti Pinocchio: e le bugie hanno le gambe corte. I 31,6 milioni di euro extra che saranno elargiti, tolte le tasse, arrivano dal famoso Dl Rilancio, ve lo ricordate vero? Ecco che torna d’attualità: basta leggere l’articolo 2, comma 10 e, conseguentemente, l’articolo 2, comma 6), lett a) del D.L. 18/2020. Ricorderei a questa gente, e anche a chi vuol far credere che sono state individuate risorse aggiuntive per rimediare, rispetto ai fatti che noi ci siamo precipitati a denunciare, che invece si tratta di soldi dei quali il Governo aveva già autorizzato la disponibilità in favore delle Regioni, e che quindi queste avevano già nella loro disponibilità per l’anno 2020 come aumento di spese del personale, peraltro destinate anche ai fondi contrattuali per le condizioni di lavoro e incarichi del personale del comparto sanità, che ora , pertanto, non potranno utilizzare le risorse che sono servite per costruire questa “toppa” . Nulla di aggiuntivo, se non questo. Non ci può che far piacere che gli infermieri che hanno lottato più di altri contro la pandemia abbiamo questi 900-1000 euro che fanno comodo alle loro famiglie. Ma continuiamo a ripeterlo, i premi una tantum non ci bastano. E soprattutto non ci strappiamo i capelli quando appare palese che veniamo pagati con soldi che già ci erano stati destinati», conclude De Palma.

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Flash mob degli infermieri davanti al Pirellone

Sono scesi in piazza con mascherine e camici, qualcuno anche con maschere bianche a coprire l’intero volto gli infermieri aderenti al sindacato Nursind che oggi hanno organizzato un flash mob in piazza Duca d’Aosta, davanti al grattacielo Pirelli, sede del Consiglio regionale della Lombardia, per chiedere di non essere dimenticati dopo l’emergenza e per ricordare i 40 infermieri morti per il Coronavirus. ‘Onoriamo i nostri caduti nella lotta al Covid-19‘ e ‘Gli infermieri sono i factotum della sanità‘ sono alcuni dei cartelli che avevano con loro i manifestanti che hanno poggiato fiori bianchi a terra su un cuore blu, come il colore delle loro divise. “Adesso che l’emergenza sanitaria è rientrata dopo che per mesi siamo stati osannati come eroi – aveva spiegato Donato Cosi coordinatore lombardo del sindacato lanciando l’iniziativa -, non vogliamo ritornare nel dimenticatoio, non vogliamo ritornare ad essere invisibili”. ANSA

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Da Regione Lombardia premio nelle buste paga di medici e infermieri

I medici ospedalieri riceveranno un bonus fino a 1.730 euro. Il bonus degli infermieri e degli operatori sanitari del comparto arriverà fino a 1.250 euro come riconoscimento concreto e tangibile dell’impegno di questi mesi nella lotta al Covid-19“. Lo comunicano il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, e l’assessore al Welfare, Giulio Gallera, a seguito dell’accordo raggiunto con i rappresentanti sindacali del personale del Comparto e, nella tarda serata di ieri, con quelli della Dirigenza Medica. “D’intesa con i rappresentanti dei lavoratori – proseguono Fontana e Gallera – i premi vengono parametrati e distribuiti in proporzione al livello di servizio degli operatori nei reparti Covid degli ospedali lombardi. Un’attenzione particolare va all’impegno nelle terapie intensive, nelle unita’ di degenza subintensiva e nei reparti di malattie infettive o di assistenza respiratoria”. “La competenza, la passione, la professionalità e l’umanità dimostrate da tutti i protagonisti del nostro sistema sanitario – sottolineano presidente e assessore – sono valori indelebili. Grazie a questi decine di migliaia di pazienti sono stati curati, anche nei momenti più difficili e complicati  dell’emergenza. Momenti durante i quali sembrava non esserci una luce in fondo al tunnel, i posti letto nei reparti e, soprattutto, nelle terapie intensive, rischiavano di non essere sufficienti, ma in poche ore venivano moltiplicati grazie alle genialità dei nostri professionisti”. Fontana e Gallera ricordano inoltre che “Regione Lombardia ha messo a disposizione 223 milioni di euro per garantire adeguati incentivi al personale medico, infermieri e operatori. Di questi, 123 milioni (41 stanziati dal Governo e 82 dalla Regione) sono stati finalizzati alla premialità una tantum per il personale coinvolto nell’emergenza Covid. 100 milioni sono distribuiti quali Risorse Aggiuntive Regionali (R.A.R.) in base agli accordi sottoscritti”. “Un ringraziamento particolare – concludono – a tutti i rappresentanti sindacali che hanno portato un contributo importante alla sottoscrizione delle intese. Insieme ai dirigenti delle Direzione Generale Welfare di Regione Lombardia che hanno seguito le trattative con attenzione e competenza”.  

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A Greco Milanese l’immobiliare che trova case gratis per medici e infermieri

A Greco Milanese l’immobiliare che trova case gratis per medici e infermieri. Quella che si sta realizzando nel quartiere di Greco Milanese, una bella storia di solidarietà disinteressata. I ragazzi che con il loro impegno hanno reso la  Greco Immobili una delle società leader nel settore degli affitti e vendite immobiliari a Milano, da quando è iniziata “l’emergenza coronavirus”, hanno messo da parte gli utili e si stanno impegnando nella ricerca di alloggi gratuiti per il personale medico distaccato in città. Un’impresa non facile: molti proprietari di appartamenti, che arrotondavano le entrate mensili affittandoli a studenti, professori universitari  e turisti si sono trovati improvvisamente senza questa fonte di reddito, pur dovendo continuare a pagare tasse e a sostenere le spese di mantenimento e manutenzione. Una condizione che non li predispone alla beneficenza trovandosi in molti casi loro stessi in condizioni di bisogno. I componenti dello staff dell’Agenzia non si sono però dati per vinti, hanno preso in mano il telefono e, ognuno da casa propria, hanno cominciato a chiamare tutti i nominativi inseriti nel voluminoso database di clienti a loro disposizione, convinti che sarebbero riusciti a trovarne alcuni disposti a supportare gratuitamente lo sforzo del personale medico/infermieristico  venuto ad aiutare Milano e i milanesi in questo momento di difficoltà. Un impegno premiato dal successo. Mercoledì scorso hanno consegnato il primo appartamento messo a disposizione da un loro generoso cliente e per dopodomani è prevista la consegna del secondo. Notizia che hanno annunciato senza troppa enfasi con un post sulla pagina Facebook dell’agenzia scrivendo “Oggi abbiamo consegnato il primo appartamento in Viale delle Rimembranze di Greco 39 ed è stato stupendo e commovente. Un grazie speciale al primo proprietario che ha aderito a questo progetto e al nostro staff che sta lavorando senza pause per riuscire entro settimana prossima a consegnare il secondo”. L’obiettivo che si pongono è di arrivare ad almeno cinque case date gratuitamente a personale medico. Possono  sembrare poche, ma in tempi di sciacalli e speculatori è molto più di una goccia nell’oceano.

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Medici e infermieri multati davanti agli ospedali, Area C rimane

Nel giorno in cui l’Assessore al Bilancio Roberto Tasca, dichiara al Corriere della Sera che il Comune non può rinunciare agli incassi derivanti da area C, evidenziando come la Giunta Sala non intenda soddisfare la richiesta delle opposizioni di sospendere le Aree C e B, per consentire ai milanesi di utilizzare il mezzo privato evitando di esporsi al contagio da coronavirus sui mezzi pubblici, la Consigliere Comunale ed Europarlamentare della Lega Silvia Sardone, segnala un’ulteriore mancanza di sensibilità da parte della Pubblica Amministrazione nei confronti di quanti si stanno adoperando per assistere i contagiati dal coronavirus. “In una situazione così complicata e poco piacevole, vista l’emergenza coronavirus – sottolinea la Sardone – l’atteggiamento del Comune di Milano è a dir poco irriguardoso nei confronti dei tantissimi medici, infermieri e pazienti che ogni giorno si recano negli ospedali della città. Mi sono arrivate segnalazioni – spiega – di decine di multe alle auto parcheggiate sulle strisce blu all’esterno dell’ospedale San Paolo, nonostante alcune di queste avessero i pass di identificazione propri degli operatori sanitari. Stesso discorso alla Clinica Sant’Ambrogio in via Faravelli, dove il personale ospedaliero praticamente ogni giorno si becca multe da 31 euro nonostante esponga sul cruscotto i certificati che attestano che è in servizio. Questo è il ringraziamento della giunta Sala a chi sta lavorando giorno e notte per sconfiggere il coronavirus e curare i milanesi?”. “Non voglio pensar male – continua la Leghista – ma una sfilza di multe date proprio in questo periodo, dove si fatica di più a trovare parcheggi liberi, suona come una beffa e come una grande ingiustizia. Mi auguro che la sinistra prenda atto di questa situazione, rifletta e la smetta di fare cassa sulla pelle di medici e infermieri: dovrebbe solo ringraziarli, non multarli. Fino a quando l’emergenza non sarà finita – conclude – Palazzo Marino dovrebbe sospendere le strisce blu”.  

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