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“Milano: L’importanza di preservare il territorio nel contesto dei cambiamenti climatici”

“Milano: L’importanza di preservare il territorio nel contesto dei cambiamenti climatici” Introduzione: Negli ultimi decenni, Milano ha subito un’intensa crescita urbana, caratterizzata da un proliferare di nuovi palazzi e grattacieli che si innalzano nel cielo. Tuttavia, mentre la città si sviluppa e si trasforma, è fondamentale riflettere sull’importanza di non costruire troppi palazzi e di preservare il territorio. In un’epoca di cambiamenti climatici sempre più evidenti, l’espansione incontrollata e l’eco di cemento rischiano di mettere a repentaglio l’ecosistema e la qualità della vita dei cittadini. Il pericolo di un eco di cemento: L’eccessiva densificazione urbana può portare a un fenomeno noto come “eco di cemento”, in cui la natura viene soppiantata da superfici impermeabili e inutilizzabili dal punto di vista ecologico. Questa tendenza porta a un aumento dell’impermeabilizzazione del suolo, che comporta una maggiore esposizione agli effetti delle alluvioni e delle inondazioni. Inoltre, le aree urbane con una copertura prevalente di cemento e asfalto tendono ad assorbire e trattenere il calore, creando le cosiddette “isole di calore” che aggravano ulteriormente gli effetti del cambiamento climatico. I rischi di un’edilizia senza considerare i servizi per il territorio: Nel corso dello sviluppo urbano, spesso si dimentica di considerare l’importanza dei servizi per il territorio. Questi includono parchi, aree verdi, spazi aperti, sistemi di drenaggio, reti di trasporto pubblico efficienti e infrastrutture per la gestione sostenibile dell’acqua e dei rifiuti. Senza tali servizi, le città si trovano ad affrontare problemi come l’inquinamento atmosferico, l’accumulo di rifiuti, la carenza di aree ricreative e di svago, e l’inefficienza nel movimento delle persone. Preservare il territorio nel contesto dei cambiamenti climatici: I cambiamenti climatici rappresentano una minaccia concreta per le città di tutto il mondo, e Milano non fa eccezione. La costruzione sconsiderata di palazzi senza tener conto degli impatti ambientali può esacerbare i problemi legati ai cambiamenti climatici e aumentare la vulnerabilità della città. Pertanto, è cruciale adottare un’approccio olistico nell’edilizia urbana, che consideri attentamente l’equilibrio tra lo sviluppo urbano, la conservazione del territorio e la sostenibilità ambientale. Un approccio sostenibile all’edilizia: Per affrontare gli effetti dei cambiamenti climatici e preservare la qualità della vita nelle città, è necessario adottare un approccio sostenibile all’edilizia. Ciò significa promuovere la densificazione intelligente, incentrata sulla riqualificazione di aree già urbanizzate anziché sulla continua espansione urbana. Inoltre, bisogna favorire la progettazione urbana che preveda la creazione di spazi verdi accessibili, parchi pubblici, giardini verticali e sistemi di drenaggio sostenibili per ridurre l’impermeabilizzazione del suolo e mitigare gli effetti delle inondazioni. Conclusioni: La città di Milano affronta sfide significative nel contesto dei cambiamenti climatici, e la costruzione sconsiderata di palazzi può aggravare ulteriormente la situazione. Preservare il territorio, promuovere l’edilizia sostenibile e considerare i servizi per il territorio sono elementi fondamentali per creare città resilienti e in grado di adattarsi ai mutamenti climatici. Solo attraverso un approccio bilanciato e consapevole si potranno garantire un futuro sostenibile e una qualità della vita elevata per i cittadini milanesi.

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“LAMBRATE SPARITA? NO, GRAZIE!”

“LAMBRATE SPARITA? NO, GRAZIE!” (riportiamo il comunicato del gruppo di cittadini “Lambrate-Rubattino Riparte) Flashmob dei residenti contro la demolizione di un isolato liberty della Vecchia Lambrate Lambrate è conosciuto come un quartiere animato e creativo dalla forte socialità. Una reputazione che si è confermata anche nel flashmob organizzato venerdì 14/7 pomeriggio dal gruppo di cittadinanza attiva “Lambrate-Rubattino Riparte” per protestare contro l’imminente abbattimento di un angolo della Vecchia Lambrate finora sopravvissuto all’urbanizzazione spinta che il quartiere sta conoscendo. Un intero isolato nella caratteristica via Folli – costituito da due palazzine liberty ai civici 41 e 43 e dalla dismessa fabbrica di biciclette Cinelli al civico 45 e fiancheggiato su un lato da suggestivi orti sul Lambro – a breve sarà demolito per far spazio a una palazzina di 100 appartamenti realizzata dal gruppo Bluestone-Patron Capital. “Oggi con una trentina di flashmobber abbiamo protestato contro le ‘riqualificazioni’ che spazzano via l’identità e la storia dei quartieri. Succede in via Folli, dove verrà abbattuto un intero isolato Liberty della Vecchia Lambrate che sarà sostituito da una residenza moderna, ma accade anche in tanti altri quartieri di Milano. E non dimentichiamo che riqualificare ristrutturando, invece che abbattere e ricostruire, aiuta anche l’ambiente e l’aria che respiriamo”: è quanto scrivono le organizzatrici – Adriana Berra e Irene Pizzocchero – nel post che accompagna il reportage fotografico del flashmob sulla pagina Facebook di “Lambrate Rubattino Riparte. Sulla stessa piattaforma social, nei gruppi di zona 3 in cui è rimbalzata, l’iniziativa dei flashmobber ha raccolto moltissimi “like”, a conferma che tanti milanesi sono molto sensibili al tema del “nuovo che avanza” cancellando la storia e l’identità della loro città. Qualche giorno prima, martedì 11/7, Berra e Pizzocchero avevano partecipato all’incontro organizzato dal Municipio 3 per illustrare ai residenti il Piano d’Area per Lambrate-Rubattino. Dati alla mano, si erano lamentate con l’Assessore alla Riqualificazione Urbana, Giancarlo Tancredi, dell’eccessiva proliferazione di progetti di edilizia residenziale: secondo i dati raccolti da “Lambrate-Rubattino Riparte” nell’area compresa tra via Rombon e l’Ortica sono già realizzate o in via di realizzazione oltre 2100 nuove unità abitative distribuite in una quindicina di nuovi quartieri residenziali, ognuno nato dalla riconversione di aree dismesse, quasi sempre ex industriali, il cui unico destino è quello di venir costruite con una premialità sulle volumetrie che fa gola agli immobiliaristi. Nel caso di via Folli 41-43, però, le due palazzine liberty potevano essere oggetto di una ristrutturazione, che avrebbe salvaguardato l’aspetto storico e paesaggistico di uno degli ultimi, caratteristici angoli della Vecchia Lambrate. Durante il flashmob, i manifestanti hanno sostato anche davanti a via dei Dardanoni 10, per ricordare “un triste episodio di speculazione edilizia che ha visto gli anziani inquilini sfrattati dall’edificio storico, corrispondente agli annessi della Villa Folli. Il nuovo proprietario ha subito rimesso in vendita i 19 appartamenti a prezzi al mq in linea con il mercato”. “Anche gli anziani sono un patrimonio della Vecchia Lambrate!” hanno commentato i flashmobber su Facebook accennando anche alla gentrificazione in atto nel quartiere con conseguente espulsione dei residenti economicamente più fragili. Il gruppo “Lambrate-Rubattino Riparte” sostiene anche la petizione per l’apertura di un quarto varco nella ferrovia di Lambrate lanciata dalla sua amministratrice Adriana Berra come possibile soluzione al cronico problema della viabilità in quartiere. Problema che sembra destinato ad aggravarsi ancora, per il previsto incremento di popolazione: 2100 nuovi appartamenti significano 2100 nuove famiglie di residenti, ognuna con ogni probabilità dotata di un automobile.

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Rumeno arrestato mentre spaccia dai domiciliari

Lo scorso lunedì, la Polizia di Stato ha arrestato un cittadino romeno di 19 anni, pluripregiudicato, in esecuzione di un provvedimento di sostituzione della misura cautelare degli arresti domiciliari con la misura cautelare della custodia in carcere. II 6 novembre 2020 il 19enne era stato arrestato, con altre due persone, dalla Polizia di Stato dopo che erano stati rinvenuti 3 kg di marijuana nella cantina di uno stabile di via Narni. I tre arrestati, occupanti abusivi di due appartamenti nello stesso stabile, avevano utilizzato le abitazioni come “basi operative” per la detenzione e lo spaccio al dettaglio di sostanze stupefacenti, creando disagio a tutti i condomini. Dopo l’udienza di convalida dell’arresto, celebrata con il rito direttissimo, i tre sono stati sottoposti alla misura cautelare degli arresti domiciliari in uno dei due appartamenti occupati abusivamente e per il quale era già stato richiesto lo sfratto esecutivo dalla proprietà. Un legale rappresentante della proprietà ha denunciato i tre per occupazione abusiva e per minacce gravi in quanto è stato preso di mira dai tre che lo ritenevano responsabile del loro arresto. Minacce rivolte anche ad altri condomini. Lo scorso 10 novembre il cittadino romeno è stato indagato in stato di libertà per il reato di evasione dagli arresti domiciliari. Nonostante la misura in atto, i poliziotti hanno notato un’anomala presenza di persone nei pressi dell’appartamento. Il 12 novembre, giovedì sorso, il 19enne romeno è stato indagato anche per detenzione di sostanze stupefacenti, perché i poliziotti del Commissariato Lambrate hanno trovato 210 grammi di marijuana all’interno dell’appartamento in cui era detenuto agli arresti domiciliari. In relazione alle richieste di aggravamento della misura cautelare formulate dal Commissariato, il Tribunale di Milano, il 16 novembre 2020, ha sostituito la misura degli arresti domiciliari con quella della custodia cautelare in carcere, eseguita dagli agenti lo stesso giorno. L’appartamento, occupato abusivamente è stato liberato e rimesso nella disponibilità della proprietà.

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Arrestato pusher in Lambrate

Ieri pomeriggio la Polizia di Stato ha arrestato per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti un cittadino italiano di 47 anni privo di precedenti penali. Le indagini della Squadra Investigativa del Commissariato Lambrate, svolte nell’ambito dei servizi di contrasto al traffico di droga, hanno condotto i poliziotti a individuare un appartamento in via Aselli a Milano quale probabile luogo di detenzione e spaccio di sostanza stupefacente. Ieri pomeriggio, alle 17:30, gli investigatori hanno perquisito l’appartamento e hanno rinvenuto 110 grammi di hashish, un coltello utilizzato per tagliare la sostanza stupefacente, un bilancino di precisione e la somma di 100 euro. Ad aver insospettito gli agenti sono state le modalità con cui l’uomo spacciava: accedeva all’interno del suo appartamento più volte al giorno con gli acquirenti, che incontrava in un bar vicino casa, per poi uscirne dopo pochi minuti.

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Collettivo Kasciavit occupa immobile a Lambrate. Sardone: ennesimo sfregio a Milano

“Il Collettivo Kasciavit, insieme al Coordinamento Studentesco Azadì e alla Brigata Scighera, ha occupato abusivamente un edificio in via Trentacoste a Lambrate, dandone notizia pubblicamente sui social come se compiere reati in questa città sia qualcosa di cui vantarsi. Si tratta invece dell’ennesimo sfregio alla città di Milano, dove i commercianti vengono multati per un tavolino in più e i centri sociali sono liberi di delinquere con la scusa dell’antifascismo e del mutuo soccorso“. “Il Comune prenda subito posizione contro quest’ultima occupazione e proceda con lo sgombero il prima possibile. Gli antagonisti hanno spiegato che il loro obiettivo è quello di creare uno spazio a disposizione dei cittadini con palestra, libreria, birreria, ciclofficina, aula studio, ma in realtà è il solito giochino di questi annoiati figli di papà che anziché studiare o lavorare perde tempo con gli slogan comunisti ormai morti e sepolti. Mi auguro che l’amministrazione, solerte nel multare i titolari di attività all’Arco della Pace, si attivi anche in questo caso: oppure il covid non esiste nei centri sociali occupati?”. Così Silvia Sardone, europarlamentare e consigliere comunale della Lega.

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Lambrate: arresti e negozi sanzionati

Martedì sera la Polizia ha svolto un servizio di controllo del territorio nella zona nord-est della città, con i poliziotti del Commissariato di PS Lambrate, del Reparto Prevenzione Crimine Lombardia, con l’ausilio di un’unità cinofila e con il settore Annonaria della Polizia Locale. Nel corso del servizio, particolare attenzione è stata posta nelle zone di degrado e di commissione di reati di micro criminalità segnalati anche dalla cittadinanza. Nello specifico,  in piazza Bottini, piazza Gobetti, piazza Vigili del Fuoco e Piazza  Durante, sono state controllate 23 persone delle quali 14 sono risultate avere precedenti di Polizia in banca dati e un cittadino libico è stato sanzionato amministrativamente  per il possesso di una dose di marijuana. Durante il servizio disposto dalla Questura di Milano, due negozi di alimentari, uno in piazza Durante e uno in via Viotti, sono stati sanzionati dalla Polizia Annonaria per un totale di 3950 euro. Successivamente, la notte scorsa alle 4:00, durante i controlli effettuati dalla volante del Commissariato Lambrate in piazza Gobetti, i poliziotti hanno arrestato in flagranza un 41enne brasiliano che, con un seghetto, stava rubando una bicicletta legata ad un palo con una catena.

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