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Caso don Marelli, la Diocesi di Milano: “Allontanato da Seregno già nel 2023”

Caso don Marelli, la Diocesi di Milano: “Allontanato da Seregno già nel 2023”. Il caso del prete indagato per abusi sessuali è esploso sulla stampa oggi: è indagato sia dal tribunale della Chiesa, sia da quello statale per presunti abusi sui ragazzi dell’oratorio. L’arcidiocesi milanese ha diramato una nota in cui spiega che il caso non è stato subito reso noto per tutelare le famiglie coinvolte, ma che avrebbe provveduto ad allontanare il religioso da Seregno appena dopo aver ricevuto le prime segnalazioni. Per non lasciar spazio a fraintendimenti su un caso così delicato, pubblichiamo la nota per intero: Milano, 27 marzo 2025 – Con riferimento ad alcuni articoli pubblicati oggi su stampa e web in merito a una vicenda che coinvolge don Samuele Marelli, presbitero della Diocesi, si precisa quanto segue. Durante le festività natalizie del dicembre 2023 sono giunte formalmente all’Ordinario diocesano alcune segnalazioni di comportamenti non appropriati da parte di don Marelli – in quel momento Vicario della Comunità pastorale “San Giovanni Paolo II”, a Seregno (MB) -, rispetto al proprio ministero di sacerdote e al proprio ruolo di educatore. Subito, a titolo prudenziale, si è ritenuto di chiedergli di allontanarsi da Seregno e di sospendere qualunque attività pastorale, per procedere poi a una verifica di queste segnalazioni, per quanto compete all’autorità ecclesiastica, secondo le normative canoniche. In quella situazione e per quelle che erano le informazioni allora disponibili, si è valutato non opportuno comunicare pubblicamente le motivazioni dell’allontanamento di don Marelli, soprattutto a tutela delle persone eventualmente coinvolte e delle loro famiglie, e del diritto alla buona fama. Già dal mese di febbraio 2024 è stata avviata la cosiddetta “indagine previa”, ovvero quella fase prevista dalla normativa canonica finalizzata a verificare la probabilità effettiva circa la commissione di un delitto canonico, i cui atti sono stati inviati al Dicastero per la Dottrina della Fede. Nel mese di giugno 2024, secondo le indicazioni ricevute dalla Santa Sede, il Tribunale ecclesiastico regionale lombardo ha avviato il processo canonico in primo grado di giudizio, la cui conclusione è prevista nelle prossime settimane. A coloro che hanno segnalato i suddetti fatti all’Ordinario diocesano è stato ricordato che era loro garantita la possibilità di presentare denuncia anche in sede statale. Tutte le energie di sacerdoti, laici e laiche della comunità di Seregno sono da mesi indirizzate ai ragazzi, ai giovani e alle loro famiglie, che stanno affrontando un tempo di analisi dell’accaduto, insieme a qualificate professioniste, che li sostengono e li affiancano, ascoltando e accogliendo le loro sofferenze, preoccupazioni e interrogativi. Nelle scorse settimane il Consiglio pastorale è stato informato sulla vicenda. La parrocchia, l’Arcivescovo con i suoi collaboratori e l’intera comunità diocesana sono vicini alle persone coinvolte.

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Il nuovo assessore sia scelto tra gli urbanisti  che si sono schierati contro il Salva Milano. 

Il nuovo assessore sia scelto tra gli urbanisti  che si sono schierati contro il Salva Milano. Questo sarebbe un segnale reale di cambiamento.  Facciamo politica e non siamo a Bar Sport dove si può dire tutto e il contrario di tutto senza spiegare il perché. Il sindaco e la maggioranza hanno combinato un disastro. Ma fanno finta di niente. Ma non finisce tutto a tarallucci e vino. Ora si scusino e facciano autocritica vera, cioè si cambino radicalmente le cose. Spieghi qualcuno come ha potuto Oggioni fare tutto quello che voleva senza contrasti e controlli, ci dicano perché è stata nominata recentemente la commissione paesaggio con  gli inquisiti dentro. E come primo segnale, invece che come al solito un fedelissimo, si scelga il nuovo assessore tra gli urbanisti che hanno cercato di contrastare la follia del Salva Milano. Questa sarebbe la dimostrazione che c’è davvero volontà di cambiamento. Se no è come sempre il gattopardismo. Carlo Monguzzi

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Nasce a Milano il primo circolo del movimento Indipendenza fondato da Alemanno

Nasce a Milano il primo circolo del movimento Indipendenza fondato da Alemanno. È stato inaugurato domenica 31 dicembre il primo circolo milanese del Movimento “Indipendenza”, fondato da Gianni Alemanno durante la riunione tenuta a Roma il 25 e 26 novembre 2023. A fare gli onori di casa è stato il coordinatore provinciale di “Indipendenza” Alfredo Durantini. Il movimento, come stabilito nel documento assembleare, si propone principalmente di promuovere “la dottrina sociale Cattolica, la cultura identitaria e l’appartenenza comunitaria al popolo italiano, l’Umanesimo del lavoro, l’Autodeterminazione e i diritti dei popoli e i principi fondamentali della Costituzione Italiana” spiega Durantini. “Si tratta, insomma, – continua il neo-coordinatore di Indipendenza – di una forza politica culturalmente posta a difesa della famiglia tradizionale ed estremamente conservatrice sui temi etici, ma che al contempo ambisce a recuperare quell’attenzione alle classi sociali svantaggiate promettendo battaglia al capitalismo finanziario e allo strapotere delle multinazionali, avendo dunque l’ambizione di esercitare attrattiva verso il popolo deluso dagli attuali partiti”. “A Milano finalmente torna una voce per perorare il superamento delle vecchie logiche politiche Destra/Sinistra, per rappresentare e dare voce al comune sentire dei cittadini lottando contro lo scollamento della politica verso i reali bisogni delle famiglie e dei lavoratori. Vogliamo – Conclude Alfredo Durantini – dare voce alla politica del NOI per dare spazio alla partecipazione ed alla creazione del consenso dal basso”. mailto:milano@movimentoindipendenza.it https://www.facebook.com/IndipendenzaMilano/

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Delegazione parlamentare del Vietnam a Palazzo Pirelli

Uno scambio di esperienze tra i sistemi elettorali della Lombardia e quelli dei governi locali del Vietnam. È stato questo il tema del confronto che si è svolto oggi pomeriggio a Palazzo Pirelli tra il Presidente del Consiglio regionale della Lombardia Federico Romani, il Presidente della Commissione Affari istituzionali ed Enti locali Matteo Forte e una delegazione vietnamita guidata da Nguyen Thị Thanh, membro del Comitato Centrale del Partito Comunista del Vietnam (PCV) e Presidente del Consiglio per gli Affari Deputati della Commissione permanente dell’Assemblea Nazionale. “È stato un incontro interessante che ci ha permesso di confrontarci sui diversi meccanismi di governo dei territori, sui sistemi elettorali, sul rapporto degli eletti rispetto ai partiti di riferimento e rispetto ai territori. Quella vietnamita è una realtà politica molto distante da noi, ma il confronto è un passo necessario per mantenere aperti canali di dialogo con un Paese che rappresenta un punto di riferimento nel sud est asiatico e che può essere per le nostre aziende e per la nostra economia una potenziale opportunità di investimento e uno sbocco di mercato” ha evidenziato il Presidente Romani. Durante l’incontro il Presidente Romani ha spiegato il funzionamento del sistema politico amministrativo lombardo e dei livelli di governo locali, con particolare riferimento al tema dell’autonomia che significa, ha detto Federico Romani “responsabilità da parte di chi amministra e trasparenza verso i cittadini. Riteniamo che questa sia la strada per ridare dignità ai territori, mettere al centro le comunità e aumentare la loro competitività e capacità di coesione sociale e per costruire un’Italia capace di viaggiare a una sola velocità nella quale venga garantito a tutti i cittadini lo stesso livello di servizi”.

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Atenei sempre più poveri, alle università lombarde mancano 4mln

“Sul tema delle borse di studio sono assolutamente al vostro fianco. Farò il possibile per garantire che Regione Lombardia eroghi gli stessi fondi dello scorso anno”. Così l’assessore regionale all’Universitá ricerca e innovazione, Alessandro Fermi, al termine dell’incontro con 12 studenti rappresentanti degli studenti presenti nei Consigli di amministrazione e nei Senati Accademici delle università lombarde. “La situazione lombarda è abbastanza complicata, perché la nostra Regione ha circa il 17% degli studenti del Paese, ma solo l’8% delle risorse statali. Se a ciò – ha spiegato – aggiungiamo il fatto che sono necessarie alcune economie, sia a livello regionale che a livello statale, ci troviamo a dovere fare i conti con una mancanza di fondi abbastanza rilevante, che per la prima volta potrebbe portare ad avere nella nostra Regione un numero di studenti idonei, ma non beneficiari”. Fermi ha quindi spiegato che allo stato attuale da parte di Regione Lombardia mancano circa 4 milioni di euro: “Confido di poter recuperare una buona parte di questi fondi, ma certamente il nostro sforzo non sarà sufficiente, se non ci sarà uno sforzo anche da parte del Ministero. Ricordo che lo scorso anno le Università lombarde hanno contribuito per circa 36 milioni di euro e dubito che quest’anno riusciranno a fare altrettanto”. L’assessore ha quindi chiuso con una promessa: “Al di là di impegnarmi per evitare tagli rispetto alle risorse regionali, vi garantisco che sarò costantemente al fianco dei rettori affinché venga recepita la peculiarità della nostra Regione e affinché da Roma si capisca che sono assolutamente necessarie ulteriori risorse”. A parlare per conto dei ragazzi è stata invece Barbara Morandi, rappresentante degli studenti nel Comitato regionale di coordinamento delle Università della Regione Lombardia, e studentessa di Milano-Bicocca: “L’Università è una priorità, è il motore del nostro Paese, quindi – ha concluso – investire su di essa deve essere una priorità anche vostra, se si vuole crescere. Se invece non si vuole migliorare, questa è sicuramente la scelta giusta”.

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