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Dal 1° marzo in Lombardia sarà abolito il superticket

Dal prossimo 1° marzo in Lombardia non si pagherà più il superticket su tutte le prestazioni specialistiche ambulatoriali. “Siamo la prima Regione in assoluto a prevederne l’azzeramento – ha spiegato l’assessore al Welfare, Giulio Gallera – con sei mesi in anticipo rispetto a quanto previsto a livello nazionale”. “Per anticipare l’entrata in vigore dell’esenzione dal 1° marzo anziché dal 1° settembre – ha continuato  – la Regione Lombardia stanzia 54 milioni di euro di risorse autonome. Il beneficio è rivolto a tutti i lombardi e decorre dalle prestazioni prenotate dal 1° marzo 2020. Si tratta di un ulteriore, decisivo tassello nella direzione di alleggerire il più possibile il costo delle compartecipazioni ai servizi socio sanitari per i cittadini lombardi, garantendo loro nel contempo cure di assoluta eccellenza”.  Con la Delibera n. 162 del 29/05/2018 la Giunta egionale aveva dimezzato il superticket  sanitario passando da un massimo di 30 euro ad uno di 15 aggiuntivi a prestazione. La misura ha interessato 1,5 milioni di cittadini lombardi con uno stanziamento di 20 milioni di euro che si aggiungevano ai 70 che la Regione Lombardia già sosteneva per le esenzioni aggiuntive rispetto a quelle nazionali. Attraverso la Delibera 2085 del 31/07/2019, al fine di supportare condizioni di potenziale vulnerabilità che coniugano reddito medio basso con la presenza in famiglia di soggetti di minore età o soggetti disabili, la Giunta regionale aveva esentato dal super-ticket – grazie ad uno stanziamento di 10.456.000 euro – 625.000 cittadini che si trovavano nelle seguenti situazioni: ò nuclei familiari fiscali con reddito compreso fra1 8.000 e 30.000 euro con almeno un minore presente nel nucleo (circa 315.000 nuovi esenti) ò nuclei familiari fiscali con reddito fra 30.000 e 70.000 euro con almeno due minori presenti nel nucleo (circa 260.000 nuovi esenti) ò nuclei familiari fiscali con reddito fino a 90.000 con un  soggetto affetto da una delle seguenti esenzioni per invalidità: G01, G02, L01, L02, S01, S02, C01, C02, C03, C04, C05, C06 (circa 50.000 nuovi esenti).  

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Le Confraternite Lombarde in Duomo per la catechesi dell’Arcivescovo

Domenica 24 novembre, a Milano, nel Duomo di Santa Maria Nascente, le confraternite della Lombardia, oltre 250 tra confratelli e consorelle, in rappresentanza delle Diocesi di Milano (Appiano Gentile, Bareggio, Barzanò, Basilio, Cassina de’ Pecchi, Cislago, Corbetta, Gavirate, Ispra, Lacchiarella, Legnano, Marcallo, Milano, Niguarda, Rho, Robecco s/n, Sedriano, Seregno, Sirone, Veniano, Turro-Precotto), Bergamo (Pontida, Romano di Lombardia, Rota d’Imagna, Urgnano, Zanica), Brescia (Chiari) e Mantova, si sono radunati per ascoltare la parola dell’Arcivescovo. La catechesi di Mons. Delpini si è articolata nella forma di 6 domande poste da altrettanti confratelli, cui il presule ha risposto a braccio. I temi trattati sono stati: la formazione spirituale, i giovani, la terza età, i fratelli cristiani alla luce del Sinodo dalle Genti, i fratelli separati e divorziati. Al termine della catechesi la celebrazione eucaristica vespertina che nella domenica di Avvento è presieduta da Mons. Delpini. In precedenza le confraternite si sono ritrovate nella Chiesa di S. Alessandro in Zebedia per il loro incontro annuale: qui l’Assistente Ecclesiastico delle Confraternite della Lombardia Don Claudio Carboni ha guidato l’Ora Media e introdotto l’incontro con l’Arcivescovo. Nell’occasione è stata effettuata, quale gesto di carità delle confraternite, una raccolta benefica a favore dell’Oratorio della Confraternita dei Turchini di Gavi (Diocesi di Genova), gravemente danneggiato dall’alluvione del 21 ottobre scorso. L’incontro è stato promosso dal Coordinamento Lombardo della Confederazione delle Confraternite d’Italia, rappresentato a Milano dal consigliere nazionale Gianni Poggi, priore generale dell’Arcidiocesi di Genova.

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Operazione Smart: migliaia di controlli sulle strade

Novembre è stato un mese di intensi controlli stradali per le polizie locali di Milano e provincia, che durante l’operazione Smart hanno individuato numerosi reati e irregolarità oltre a verificare ‘a strascico’, tramite la lettura della targa, 6.353 veicoli (di cui 371 non in regola). Lo ha comunicato l’assessorato alla Sicurezza della Regione. Durante i posti di controllo, invece, sono stati verificati 2.264 veicoli, emessi 621 verbali di infrazione, effettuati 33 tra fermi e sequestri, rilevati 9 sinistri, sottoposti ad alcool test 667 guidatori (6 i positivi), sottoposti a drug test 14 conducenti (2 positivi) e ritirate 16 patenti. “Si tratta della seconda operazione Smart del 2019 – ha dichiarato l’assessore, Riccardo De Corato – I numeri dimostrano che questo tipo di interventi dovrebbero essere sempre di più. Il nostro impegno, come Regione Lombardia, è quello di creare le condizioni per aumentare i controlli sinergici“. L’Assessorato ha precisato che “sono stati 339 gli agenti impegnati nei 15 comuni capofila (Bollate, Cinisello Balsamo, Cologno Monzese, Corsico, Garbagnate Milanese, Legnano, Magenta, Milano, Paderno Dugnano, Pieve Emanuele, Rho, San Giuliano Milanese, Senago, Sesto san Giovanni e Trezzo sull’Adda), 68 in totale. In tutto 120 le auto impegnate, oltre a 20 unità mobili, 24 moto, 30 etilometri, 10 drugtest, 13 telelaser, e altro ancora“. “Ai tanti amministratori e ai comandanti delle polizie locali – ha detto De Corato – che ho incontrato nel corso di questa operazione Smart, ho raccomandato di presentare il progetto che consentirà ai Comuni di acquistare strumenti anche tecnologici a supporto dell’attività. Il bando è già stato pubblicato da Regione Lombardia. Sarà possibile acquistare: biciclette elettriche, droni, radio portatili e veicolari, Dash cam (telecamera da cruscotto), bodycam o telecamere indossabili, defibrillatori semiautomatici portatili, metal detector portatili, fototrappole, laser scanner, simulatori auto, moto e bici professionali, materiale didattico per insegnamento della sicurezza stradale nelle scuole, autovetture ecologiche, moto e scooter destinati alle polizie locali, moto d’acqua, gommoni, motoslitte e colonnine Sos“. ANSA  

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Disservizi Trenord: parte l’hashtag #Terzidimettiti

Disservizi Trenord: parte l’hashtag #Terzidimettiti. Per pendolari utenti di Trenord, secondo alcune stime circa 800mila persone, l’anno lavorativo è partito male proprio come quello scorso. Treni colmi come carri bestiame e quasi sempre in ritardo. Spesso con ritardi inconcepibili per chi paga regolarmente gli abbonamenti per un servizio che oggettivamente non rispetta il contratto col cliente. Dopo settimane e settimane da inferno i  vari comitati di pendolari hanno deciso di avviare una campagna contro l’assessore regionale responsabile della questione. Claudio Maria Terzi ha convocato allora i rappresentanti dei comitati per un incontro in Regione che ha definito “costruttivo”, ma in realtà i cittadini esasperati non sembrano affatto soddisfatti dalle parole dell’assessore. L’hashtag #Terzidimettiti non è scomparso dalla rete, anzi. Ogni giorno a qualcuno torna la voglia di riproporlo: basta prendere un qualsiasi convoglio Trenord per essere di nuovo nel mezzo ai quotidiani disagi del pendolare. Quotidiani. Secondo Terzi però va tutto bene, anzi è in miglioramento: “Trenord ha anche presentato i dati dell’andamento del servizio ferroviario che evidenziano un intervento positivo sulle soppressioni – ha scritto in un comunicato – Ci sono stati miglioramenti in generale anche sulla puntualità, ma ci sono linee in cui permangono criticità e sulle quali stiamo lavorando con interventi specifici”. Quindi il problema sarebbe circoscritto a poche linee su cui “permangono criticità” e necessitano di “interventi specifici”. Magari le stesse su cui ogni tanto i treni escono anche dai binari come quella per Treviglio. Se c’è un miglioramento col tempo di vedrà, per adesso l’unica certezza è che ritardi, soppressioni e disagi non mancano perchè per i disservizi Trenord parte l’hashtag #Terzidimettiti.

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La prima mappa delle opportunità turistiche di 8 provincie lombarde

L’estate entra nel vivo e la Lombardia emerge come importante destinazione con ancora ampi margini di crescita, così come testimonia il recente studio realizzato da Unioncamere Lombardia insieme a Uniontrasporti: la prima Mappa delle Opportunità delle provincie lombarde ottenuta sulla base di 89 attrattori turistico-culturali scelti per la sperimentazione. L’innovativa metodologia adottata, che si avvale anche di strumenti di intelligenza artificiale, consentirà a regime di disporre di una piattaforma utile per impostare le strategie di promozione del turismo lombardo e individuare spunti per potenziarne lo sviluppo. Nella versione digitale, cliccando su ciascuna area si evidenziando i fattori che contribuiscono a rendere performante, oltre che attrattiva, l’area individuata. Si scopre se è segnalata sui motori di ricerca, se ha recensioni turistiche su TripAdvisor, con quale punteggio e percentuale, la tipologia e la qualità di ricezione alberghiera, il sistema di trasporti e viabilità, l’esistenza del sito web, la segnalazione su altri portali online, like e commenti sulle pagine social, presenza di ristoranti stellati, e così via. In altri termini, la Mappa delle Opportunità è una piattaforma innovativa per l’analisi degli attrattori turistico-culturali evidenziando le opportunità attuali delle aree analizzate ma anche ciò che manca o che può essere meglio valorizzato e comunicato per aumentarne le potenzialità e incrementarne le opportunità di sviluppo. Un vero e proprio strumento di supporto alla programmazione istituzionale e aziendale degli operatori pubblici e privati. I territori provinciali coinvolti dalle Camere di Commercio che hanno aderito sono: Bergamo, Cremona, Lecco, Milano, Monza e Brianza, Lodi, Pavia e Varese. PIATTAFORMA BIG DATA È una base dati integrata e dinamica che combina le fonti tradizionali di informazioni sul turismo con fonti web utilizzando le metodologie di rilevazione di Big Data (web, social, compagnie aeree, telefoniche, portali di prenotazioni, recensioni online, ecc.). Oggetto di indagine è il fenomeno turistico nella sua varietà e complessità: destinazioni, singoli prodotti, aspetti organizzativi e gestionali delle imprese, definizione di scenari. POTENZIALE DI SVILUPPO DELLA LOMBARDIA Uno studio della LIUC Business School ha evidenziato come le 8 zone monitorate in Lombardia, siano tra quelle ad elevata performance turistica. L’indicatore è costruito sulla base di arrivi, presenze, permanenza media, copertura posti letto, tasso di internazionalizzazione. Sono stati individuati anche degli attrattori turistici innovativi o di nicchia la cui conoscenza e promozione può contribuire all’ulteriore sviluppo dell’area, come ad esempio, borghi storici, ville e castelli, oasi naturalistiche e musei. Tra questi ultimi indichiamo: Museo della Storia Postale (BG), Museo del Bijoux (CR), Museo Moto Guzzi (LC), Museo Fotografia Contemporanea (MI), Museo d’Arte Contemporanea (MB), Museo della Radio (LO), Museo della Fisarmonica (PV), Museo Internazionale del Design Ceramico (VA).  

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Cosa resterà di Forza Italia?

Cosa resterà di Forza Italia? La domanda segue il blitz di Giovanni Toti a Palazzo Pirelli nel giorno di riunione del Consiglio regionale. Il governatore ligure e neo candidato a fondare un qualcosa che assomiglia molto a una Forza Italia bis è ormai lanciatissimo. Pochi giorni fa ha annunciato una riunione nazionale a Roma per vedere chi ci sta ad abbandonare definitivamente la guida di Arcore. Ieri si è presentato sotto il naso di Berlusconi, proprio nella sua Milano convocando gli eletti forzisti. Vero è che qualcuno ha rifiutato la convocazione di Toti, anche se non sono nomi molto di peso, ma in tanti invece non hanno avuto nemmeno bisogno di una telefonata: appena saputo che il governatore ligure era a Palazzo Pirelli si sono diretti a passo di marcia verso di lui mettendosi volentieri in fila per aspettare il momento in cui gli sarebbe stata concessa udienza. Sono quindi le truppe che vanno verso di lui, senza nemmeno bisogno di squilli di tromba. Tra l’altro non si parla solo di nomi di secondo piano visto che pare ci fosse pure il presidente del Consiglio regionale Fermi. Ma se Fermi vuole lasciare Forza Italia non dovrebbe dichiararlo apertamente? Invece ieri si è svolto tutto in gran segreto, tranne che per i lettori dell’Osservatore, ma a questo punto un partito che anche a Milano è stato ridimensionato potrà reggere a una forza di attrazione come quella di un nuovo soggetto politico guidato da Toti? O invece si scioglierà come neve al sole lasciando un pugno di dirigenti senza più iscritti? Il momento non è semplice per gli azzurri, bloccati come sono da quadri impegnati per lo più a cercare di salvare il posto. Berlusconi forse dovrebbe dare retta a chi ha chiesto una gestione collegiale, coinvolgendo tutti gli eletti per ritrovare il senso di comunità smarrito. Altrimenti cosa resterà di Forza Italia?

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