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Quegli 800 lavoratori a rischio

Sono quasi 800 i lavoratori di grandi aziende coinvolti nella crisi occupazionale che ha investito, negli ultimi mesi, soprattutto il settore del commercio e, in particolare, della grande distribuzione. In PoliS-Lombardia sono diverse decine i dossier aperti in molti settori e aree della Lombardia. Alcuni casi, pur non coinvolgendo molti lavoratori, hanno però un forte impatto a livello locale. Anche per questi, PoliS-Lombardia sta fornendo alla Giunta e al Consiglio regionale tutto il supporto tecnico necessario per salvaguardare, da una parte, l’occupazione e, dall’altra, il tessuto commerciale, industriale e imprenditoriale. Le situazioni che riguardano un gran numero di lavoratori sono cinque. ABB di Vittuone (MI) La ABB è una multinazionale elettrotecnica svizzero-svedese con sede a Zurigo e operante nella robotica, nell’energia e nell’automazione in oltre 100 paesi. Qui è stata avviata la procedura per 108 esuberi della sede di Vittuone. Mercatone Uno La catena di ipermercati Mercatone Uno – specializzata nella distribuzione di prodotti non alimentari, in particolare arredi – è stata acquisita dalla Shernon nel 2018. Quest’ultima, dichiarata fallita dal Tribunale di Milano il 24 maggio scorso, ha chiuso improvvisamente 7 punti vendita in Lombardia, dove erano impiegati quasi 300 dei 1.800 lavoratori a livello nazionale. I punti vendita sono a: Castegnato (BS), Cesano Maderno (MB), Legnano (MI), Pessano con Bornago (MI), Madignano (CR), Pavia, Verdello (BG). Gruppo GranCasa Società presente in Lombardia con una decina di punti vendita, il Gruppo GranCasa tratta casalinghi, arredamento ed elettrodomestici. Sono quasi 120 i lavoratori che rischiano il posto di lavoro. I punti vendita sono a: Legnano (MI), dove c’è anche la sede del gruppo, Nerviano (MI), Pero (MI), Paderno Dugnano (MI), San Giuliano Milanese (MI), Cermenate (CO), Cava Manara (PV), Gerenzano (VA), Desenzano del Garda (BS). SuperDì Il dossier SuperDì, catena di supermercati attualmente in concordato preventivo e a rischio fallimento, è aperto da alcuni mesi e sono già state individuate diverse soluzioni per la salvaguardia occupazionale con la vendita ad altre catene (Italmark, Gruppo Famila, Il Gigante). Sono interessati più di 40 punti vendita sul territorio lombardo e sono ancora circa 250 i lavoratori che rischiano la perdita del posto di lavoro nei seguenti territori: Vittuone (MI), Bollate (MI), Cesate (MI), Milano, Cesano Maderno (MI), Trezzano sul Naviglio (MI), Antegnate (BG), Cologno Monzese (MI), Lentate sul Seveso (MB) e Lainate (MI). Auchan-Conad Il processo di vendita dei supermercati e ipermercati di proprietà Auchan (compreso il marchio Simply) alla Conad ha un forte impatto sulla Lombardia, perché sono interessati 123 punti vendita (62 a marchio Auchan e 61 Simply) e gli uffici amministrativi di Rozzano (MI). Complessivamente, sono coinvolte diverse migliaia di lavoratori lombardi sui 18.000 del territorio nazionale. PoliS-Lombardia è l’Istituto regionale per il supporto alle politiche della Lombardia. Svolge, in particolare per la Giunta e il Consiglio regionale della Lombardia, attività di ricerca statistica, formazione e accompagnamento tecnico scientifico nell’ambito delle politiche per il lavoro. Fanno parte di PoliS-Lombardia due Accademie (Accademia di formazione per il servizio socio sanitario lombardo e Accademia di Polizia locale) e quattro Scuole (Scuola per l’ambiente, Scuola per gli Enti locali, Scuola superiore di Alta amministrazione, Scuola superiore di Protezione civile).

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Elezioni Europee, affluenza

Alle ore 12 in Lombardia per le Elezioni Europee hanno votato il 21,03% degli aventi diritto contro il 20,93% della precedente tornata elettorale. Nella provincia di Milano sono stati il 19,07% gli elettori a recarsi alle urne (contro il 18,7%), mentre a Milano i votanti sono stati il 18,15 % (contro il 17,62%). Un risultato in linea con quello del 2014 rispetto al quale vi è stato un leggero aumento di pochi decimi di punto percentuale. Alle ore 19 i votanti in Lombardia sono stati il 52,44% contro il 51,13% della precedente tornata elettorale. Nella provincia di Milano hanno votato il 48,82% gli elettori (contro il 48,30%), mentre a Milano si sono recati alle urne il 46,73% degli aventi diritto (contro il 44,95%). Continua l’aumento tendenziale dei votanti in modo più deciso che alle 12. Alle ore 23 si sono chiuse le urne e in Lombardia avevano votato il 64,10% degli aventi diritto contro il 66,43% del 2014. Sono stati invece il 61,18% (contro il 63,75%) i votanti nella provincia di Milano, mentre in città si sono recati alle urne il 58,7% (contro il 60,00%) dei milanesi. Si è quindi invertita con una perdita di circa il 2% la tendenza che fino al pomeriggio vedeva i votanti in aumento.  

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Autonomia, Regione Lombardia pressa il governo

L’occasione è stata l’audizione alla Commissione parlamentare per le questioni regionali. Il governatore lombardo Attilio Fontana ha ribadito quanto gli hanno detto i rappresentanti del sistema lombardo. “Questi principi di richiedere l’autonomia sono assolutamente condivisi dal sistema lombardo, sia sul versante istituzionale che sul versante delle categorie produttive e sociali. Tutto il sistema Lombardia ci sollecita a una rapida definizione della procedura – ha affermato Fontana – In occasione degli Stati generali dello sviluppo tenutosi in Lombardia e’ stato chiesto alle rappresentanze di sostenere a livello nazionale la  maggiore autonomia della Regione. E’ stato redatto un documento – ha aggiunto – che è stato sottoscritto da tutti i rappresentanti e gli stakeholder del Patto per lo sviluppo”. Ma il governo potrà prestare orecchio alle esigenze della locomotiva economica italiana? In questo momento Lega e Cinque Stelle sono ai ferri corti e il clima non farà che peggiorare in vista delle europee.  

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