lombardia

Come previsto hanno violato tutti il silenzio elettorale

Come previsto hanno violato tutti il silenzio elettorale. Roba da far rizzare i capelli: da chi è stato sul vago, con comunicati di cronaca che richiamavano i nomi di candidati e partiti, a chi è andato proprio dritto al punto invitando a votare un certo candidato della Lega appena uscito da un assessorato. Ma ci sono stati anche Fratelli d’Italia, piddini e quant’altro, segno che queste elezioni non interessano a nessuno e men che meno interessa a qualcuno seguire le regole che dovrebbero renderle valide. A quanto pare però sia del rispetto dei parametri democratici che dei rituali della democrazia rappresentativa sono ormai roba passata. Delle politica è rimasto poco perché dopo trent’anni di hate speech è sinonimo di malvagità e inganno. Ma la situazione stante è molto preoccupante, perché qualcuno il potere lo deve pure esercitare e se non è legittimato dal Popolo, o lo è da Dio o da sè stesso. Dunque bisogna iniziare a considerare che forse gli italiani si sono stufati della democrazia, non la ritengono più necessaria. Sono più attaccati al calcio o comunque a altro. Il tema dunque è capire come ci sia stato questo totale scollamento tra istituzioni e cittadini e come interpretarlo perché anche se gli italiani fanno spallucce poi le leggi le devono subire, pure se trovano qualche scappatoia qui e là per gabbare gli sceriffi di Nottingham. Infatti checché ne pensi il più impenitente qualunquista, non andare a votare non impedisce per nulla la formazione di governi locali o nazionali. Si è solo tornati al momento in cui poche migliaia decidevano le sorti di milioni di ignavi.  Se sia un cambiamento positivo o negativo, lo potranno dire solo i decenni a venire.

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Maugeri, Mammì (M5S): “La sentenza non basta a rifondere i cittadini”

Maugeri, Mammì (M5S): “La sentenza non basta a rifondere i cittadini”. “La sentenza della Cassazione, che difficilmente sarà rispettata dai condannati per l’ingente somma, non sarebbe comunque bastata a rifondere i cittadini lombardi del danno subito in termini di diritto di accesso alle cure e di un sistema sanitario volto più al profitto che alla tutela della salute. In questi anni la politica di centrodestra ha fatto quadrato intorno a Formigoni, ora tocca ai cittadini punire alle urne quel sistema e chi ha continuato a perseguire lo stesso modello” commenta Gregorio Mammì, consigliere regionale del Movimento 5 Stelle.

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Strisce blu, Altitonante (Forza Italia): “Sala continua a mettere le mani nelle tasche dei milanesi”

Strisce blu, Altitonante (Forza Italia): “Sala continua a mettere le mani nelle tasche dei milanesi”.  “Il sindaco Giuseppe Sala ha resto noto che a breve non solo aumenterà il numero di strisce blu presenti in città, ma anche che allungherà gli orari di pagamento per quelle già presenti sulle nostre strade: ma invece di usare la Metro 4 come scusa per continuare a mettere le mani nelle tasche dei milanesi, dovrebbe dimostrare di saper fare il sindaco. Invece in questi anni ha continuato ad aumentare il costo dei trasporti pubblici e privati con Area C e i biglietti Atm, ma non si accontenta: ora vuole pure aumentare la sosta a pagamento. A breve manca solo il divieto di circolare se non si possiede un’auto elettrica. Dalla Regione cercheremo in tutti i modi di fermare questa campagna di Sala contro Milano e il suo vero spirito, quello della solidarietà e dello sviluppo. Intanto il sindaco pensi a far funzionare le metro, sia antiche che nuove, senza continuare a spremere i milanesi” commenta così l’annunciato aumento da parte della giunta comunale del numero di strisce blu e degli orari in cui è previsto il pagamento Fabio Altitonante, consigliere regionale di Forza Italia.

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Il Movimento 5 Stelle presenta i candidati alle regionali

Il Movimento 5 Stelle presenta i candidati alle regionali. Il Movimento Cinque Stelle ha presentato i candidati in lista a Milano e provincia, in vista delle elezioni regionali del 12 e 13 febbraio. I ventisei candidati, tredici donne e tredici uomini incaricati di dare voce e volto allo slogan della campagna: “Un’Altra Lombardia”, sono stati presentati dal coordinatore regionale del Movimento Cinque Stelle Dario Violi, insieme ai coordinatori provinciali Daniele Pesco e Massimo De Rosa. Capolista il capogruppo in Consiglio regionale Nicola Di Marco. In corsa anche il Consigliere regionale Gregorio Mammì. Attivisti, ex consiglieri comunali e cittadini con la passione del bene comune compongono un gruppo di cui il coordinatore regionale Violi dice: “Le nostre sono liste pulite, in cui tutti i candidati hanno firmato l’adesione alle linee guide dalla commissione parlamentare antimafia, abbiamo persone con esperienza, giovani e anziani che coprano tutte le attività professionali. Abbiamo delle liste competitive e complete delle quali siamo assolutamente soddisfatti. Dopo ventotto anni di governo di centrodestra, con i disastri dell’ultima legislatura ancora sotto gli occhi di tutti, abbiamo la possibilità di contendere la Lombardia e dare finalmente una svolta”. L’età media dei candidati è di 48 anni. Ventotto gli anni della candidata più giovane, settantatré quelli del candidato più anziano. Quattordici i laureati in lista. Cinque gli avvocati, due gli architetti, un tecnico nel campo delle valutazioni ambientali, uno sviluppatore informatico e un ex docente ora pensionato. Diversi i candidati impegnati nel sociale. Questi i nomi in ordine di lista: Nicola Di Marco, Paola Pizzighini, Consolato Gregorio Mammi, Federica Casalino, Alberto Arosio, Simona Bertogliatti, Matteo Cattaneo, Veronica Iannone, Pierluigi Riccitelli, Marwa El Namr, Daniele Tromboni, Loredana Ali’, Marco Zanzottera, Ofelia Battigaglia, Massimiliano Mantovani, Laura Faravelli, Daniele Beretta, Letizia Rovani, Ivan Angelo Fassoli, Barbara Sordini, Sergio Giuliano Missiaggia, Renata Paola Polesel, Pier Paolo Solinas, Raffaella Polverino, Alessandro Serra, Emanuela Brandazzi

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Camera di commercio, Chiara Cormanni eletta presidente del Comitato Imprenditoria Femminile

Camera di commercio, Chiara Cormanni eletta presidente del Comitato Imprenditoria Femminile. Oggi il Comitato Imprenditoria femminile della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi ha eletto la nuova Presidente: Chiara Benedetta Cormanni, consigliera della stessa Camera di commercio. Entra alla guida fino ad ora tenuta da Marzia Maiorano. Crescono le imprese femminili a Milano Monza Brianza Lodi, secondo i dati della Camera di commercio, + 0,2 percento in un anno e + 5% in quattro anni. Sono 71.250 le imprese femminili a Milano Monza Brianza Lodi al terzo trimestre 2022 e rappresentano il 18,3 percento del totale delle imprese di questi territori. Erano 71.094 un anno fa e 67.852 al terzo trimestre 2018, pre Covid. Oggi sono 3.398 imprese in più del 2018 tra Milano Monza Brianza Lodi, di cui 2.684 in più per Milano. Trainano la crescita nell’ultimo anno le attività professionali scientifiche e tecniche, del 5,9 percento, che oggi contano 6661 imprese nei tre territori. In particolare sono 56.161 le imprese di Milano e area metropolitana, + 0,2 percento in un anno e + 5% in quattro anni . Sono 12.288 a Monza e Brianza, +0,4% in un anno e +6,2% in quattro anni. Sono 2801 a Lodi, stabili in quattro anni. Primo settore i servizi, col 61,7 percento di tutte le imprese femminili dei tre territori, seguito dal commercio con il 24,3 percento. Le imprese femminili danno lavoro a 183.464 addetti nei tre territori, di cui 146.278 a Milano, 30.280 a Monza Brianza e 6.906 a Lodi. Oggi a Palazzo Giureconsulti il convegno “L’Italia che vogliamo è più donna”. Secondo Marzia Maiorano, presidente Comitato Imprenditoria femminile Camera di commercio Milano Monza Brianza Lodi, promotore dell’iniziativa: “Puntiamo a un nuovo protagonismo femminile in un mercato globale innovativo e sostenibile. Cerchiamo una maggiore sensibilizzazione grazie al coinvolgimento del mondo imprenditoriale e associativo verso una governance sostenibile”. Per Chrystelle Simon, DCM Diversity, Equity & Inclusion Leader di Deloitte Central Mediterranean: “Occorre puntare alla leadership inclusiva, rispettare le diversità e valorizzare le unicità delle persone, con un impatto positivo anche dal punto di vista economico”. Donatella Gimigliano, presidente Associazione Consorzio Umanitas ha ricordato l’importanza della lotta alla violenza contro le donne, grazie all’iniziativa “Women for Women against violence”. Dopo i saluti istituzionali di Carlo Sangalli, presidente Camera di Commercio Milano Monza Brianza Lodi, l’apertura dei lavori di Marzia Maiorano, presidente del Comitato Imprenditoria Femminile della Camera di commercio Milano Monza Brianza Lodi, sono intervenuti i relatori. A partire dall’intervento sulla “Leadership inclusiva” con Chrystelle Simon, DCM Diversity, Equity & Inclusion Leader di Deloitte Central Mediterranean, per proseguire sul tema “Sostegno all’avvio d’impresa per le donne” con Vittoria De Franco, dirigente Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi – Formaper, poi su “Women for Women against violence” con Donatella Gimigliano, presidente Associazione Consorzio Umanitas, sulla “Promozione regionale sulla Certificazione Parità di genere” con Silvia Utili, coordinatrice Regionale CIF Unioncamere Lombardia e con Barbara Tommasi, Direzione Generale Formazione e Lavoro, Regione Lombardia, su “Donne e Impresa: prospettive e scenario” con Tiziana Pompei, vicesegretario Generale Unioncamere.

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Approvata la legge regionale sulla vita indipendente

Approvata la legge regionale sulla vita indipendente. Oggi il Consiglio regionale ha approvato il progetto di legge sulle “Politiche di welfare sociale regionale per il riconoscimento del diritto alla vita indipendente e all’inclusione sociale di tutte le persone con disabilità”. Un’iniziativa amministrativa che partiva dal concetto di vita indipendente proposto e prescritto dalla Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità che è molto diverso da come viene spesso inteso. Ancora oggi, anche in molti atti amministrativi, la “vita indipendente” viene spesso semplicemente intesa come possibilità di “andare a vivere da soli” e di gestire in autonomia i propri servizi di assistenza. La Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità chiede agli Stati di alzare lo sguardo e di raccogliere questa esperienza storica di vita indipendente e di renderla universale. Non porre attenzione unicamente ai luoghi, modi o tempi di vita ma garantire a tutte le persone con disabilità la possibilità di scegliere cosa fare della propria esistenza, assicurando loro la stessa libertà di scelta delle altre persone. Dunque una visione diversa e più contemporanea dei diritti, dunque una proposta che di principio mi vede d’accordo. Purtroppo lo stanziamento di 1 milione di euro è chiaramente insufficiente per raggiungere propositi così complessi come quelli che esprime questa proposta di legge. Devo allora sottolineare che questa proposta di legge va senza dubbio nella direzione giusta, ma mancano i soldi per renderla realistica e non è certamente un punto di arrivo per dare concrete risposte. Un impegno che porteremo noi a termine nei prossimi cinque anni dopo aver chiuso la brutta parentesi delle Amministrazioni regionali leghiste.

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