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Approvata la legge regionale sulla vita indipendente

Approvata la legge regionale sulla vita indipendente. Oggi il Consiglio regionale ha approvato il progetto di legge sulle “Politiche di welfare sociale regionale per il riconoscimento del diritto alla vita indipendente e all’inclusione sociale di tutte le persone con disabilità”. Un’iniziativa amministrativa che partiva dal concetto di vita indipendente proposto e prescritto dalla Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità che è molto diverso da come viene spesso inteso. Ancora oggi, anche in molti atti amministrativi, la “vita indipendente” viene spesso semplicemente intesa come possibilità di “andare a vivere da soli” e di gestire in autonomia i propri servizi di assistenza. La Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità chiede agli Stati di alzare lo sguardo e di raccogliere questa esperienza storica di vita indipendente e di renderla universale. Non porre attenzione unicamente ai luoghi, modi o tempi di vita ma garantire a tutte le persone con disabilità la possibilità di scegliere cosa fare della propria esistenza, assicurando loro la stessa libertà di scelta delle altre persone. Dunque una visione diversa e più contemporanea dei diritti, dunque una proposta che di principio mi vede d’accordo. Purtroppo lo stanziamento di 1 milione di euro è chiaramente insufficiente per raggiungere propositi così complessi come quelli che esprime questa proposta di legge. Devo allora sottolineare che questa proposta di legge va senza dubbio nella direzione giusta, ma mancano i soldi per renderla realistica e non è certamente un punto di arrivo per dare concrete risposte. Un impegno che porteremo noi a termine nei prossimi cinque anni dopo aver chiuso la brutta parentesi delle Amministrazioni regionali leghiste.

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Via dei Missaglia, Mammì e Grimaldi (M5S): “Irresponsabile non ascoltare i cittadini per la costruzione della Casa della comunità”

Via dei Missaglia, Mammì e Grimaldi (M5S): “Irresponsabile non ascoltare i cittadini per la costruzione della Casa della comunità”. «Nelle ultime settimane il Comune di Milano e il Municipio 5 stanno cercando di individuare l’area adeguata alla costruzione di una Casa della comunità, così come previsto dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, nella zona di via dei Missaglia. Al momento, è stato scelto un parcheggio in via dei Missaglia all’altezza del civico 57, un’area di fronte all’asilo nido, ma nella stessa zona sono presenti collocazioni più idonee per la realizzazione di un’opera simile – spiegano Gregorio Mammì e Costantino Grimaldi, rispettivamente consigliere regionale e consigliere del Municipio 5 del Movimento 5 Stelle – la prima è quella suggerita dai residenti che si sono costituiti in comitato e si trova in via Stucchi, l’altra è il parcheggio alle spalle dell’asilo. Noi come Movimento 5 Stelle abbiamo presentato un’interrogazione all’assessore regionale al Welfare Letizia Moratti per chiedere un interesse di Palazzo Lombardia sulla questione: riteniamo irresponsabile pensare di realizzare una rete di sanità territoriale senza tenere conto del parere delle comunità di cittadini che la stessa rete dovrebbe servire. Chiediamo al Comune e al Municipio di ascoltare i residenti e tenere presente che da una politica sorda alle esigenze dei cittadini si rischia solo di ottenere disagi e ritardi e non è più il momento di perdere tempo» concludono i portavoce pentastellati.

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Sicurezza sul lavoro, Mammì (M5S): “La Lombardia è la Regione meno sicura d’Italia dove lavorare”

Sicurezza sul lavoro, Mammì (M5S): “La Lombardia è la Regione meno sicura d’Italia dove lavorare”. In occasione della “GIORNATA MONDIALE PER LA SALUTE E LA SICUREZZA SUL LAVORO” il Movimento Cinque Stelle Lombardia vi invita alla tavola rotonda: “Il diritto di tornare a casa”. Interverranno: Prof. Michele Squeglia, Docente di Diritto del lavoro Università degli Studi di Milano; Gabriella Scrimieri, Associazione Orgogliosamente infermieri; Carmen Cannistrà, Presidente associazione ANGELO DI NAPOLI; Cinzia Manzoni, Gruppo aiuto mesotelioma di Lecco. A moderare il dibattito Gregorio Mammì Consigliere Regionale, Segretario commissione sanità regione Lombardia e promotore del convegno. Gregorio Mammì (M5S): «Il 28 aprile è la Giornata mondiale per la salute e la sicurezza sul lavoro per ricordare le vittime di infortunio di tutto il mondo. In questa settimana, Milano celebra la “Safety Week” per parlare anche di questo tema. Motivo per cui abbiamo organizzato un convegno durante il quale presentare dati scientifici e testimonianze di chi vive in prima persona condizioni di insicurezza sul lavoro. Dai dati che presenteremo, elaborati dalla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, emerge come la Lombardia sia la Regione con performance peggiori in termini di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro. Alcune province lombarde hanno numeri insufficienti, soprattutto se riferiti ad una regione che fa della dedizione al lavoro dei suoi cittadini uno dei propri punti di forza. Con il convegno di oggi vogliamo ricordare a chi amministra la Lombardia, che il diritto al lavoro non può essere messo in contrapposizione con quello di tornare a casa».

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Sanità regionale, Gregorio Mammì (M5S): «Deburocratizzare il lavoro dei medici di medicina generale»

Sanità regionale, Gregorio Mammì (M5S): «Deburocratizzare il lavoro dei medici di medicina generale». Gregorio Mammì (M5S): «Non disperdere il prezioso contributo offerto dalle “Coccarde gialle” al Consiglio Regionale della Lombardia. È questo l’obiettivo della mozione del Movimento Cinque Stelle, depositata a mia prima firma, e sottoscritta anche dai consiglieri di opposizione: Elisabetta Strada (Civici Europeisti), Niccolò Carretta (Azione) e Michele Usuelli (+Europa). All’interno del testo chiediamo che la Giunta si impegni concretamente, non attraverso i tavoli di lavoro proposti dalla maggioranza e utili solo a spostare ogni possibile soluzione più in là, nel deburocratizzare il lavoro dei Medici di Medicina Generale. Liberandoli dalle scartoffie amministrative e permettendo loro di concentrarsi sul proprio lavoro di clinici. Dando seguito alle richieste delle “Coccarde Gialle” abbiamo proposto alla Giunta di intervenire con piccoli correttivi. Azioni che possono essere introdotte immediatamente, ma che allo stesso tempo rappresenterebbero un importante contributo all’attività dei medici di base. A patto vi sia la volontà politica di realizzarle. Le richieste contenute all’interno della mozione sono strettamente operative. Riguardano: la pratica professionale, come ad esempio impegnarsi affinché il Pronto Soccorso provveda sempre all’erogazione delle impegnative per gli esami suggeriti o rendere possibile la redazione elettronica anche delle ricette in classe C; la digitalizzazione, come far sì che vengano dati, attraverso i sistemi informatici, riscontri al medico curante degli esiti degli screening dei propri pazienti, ma soprattutto siano utilizzate piattaforme informatiche funzionanti e con completa interconnessione con i software ambulatoriali, evitando si utilizzino diverse piattaforme spesso integrate con i software in dotazione ai medici di medicina generale; la formazione, come prevedere una formazione specialistica universitaria anche per i medici di medicina generale sul territorio, da svolgersi presso i futuri Ospedali di Comunità e le Case della Comunità» così il Consigliere Regionale Gregorio Mammì annuncia il deposito della mozione: “iniziative per la de burocratizzazione del lavoro dei Medici di Medicina Generale” sottoscritta anche da Azione, +Europa e Civici Europeisti e che sarà discussa dal Consiglio Regionale della Lombardia durante la seduta in calendario il primo marzo.

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Ospedale Morelli, Mammì (M5S): “Sulla sanità lombarda Salvini taccia, bastano già i problemi che crea Fontana”

Ospedale Morelli, Mammì (M5S): “Sulla sanità lombarda Salvini taccia, bastano già i problemi che crea Fontana”. In queste ore i sindaci della provincia di Sondrio hanno scritto a Regione Lombardia, per chiedere chiarimenti in merito alle ultime dichiarazioni di Matteo Salvini sul futuro dell’Ospedale Morelli di Sondalo. “Le affermazioni del segretario leghista preoccupano gli amministratori locali, che in queste ore stanno cercando di capire come e se verrà applicata la nuova legge sanitaria regionale – afferma Gregorio Mammì, consigliere regionale del Movimento 5 Stelle e segretario della Commissione sanità – chiediamo a Salvini di tacere per una volta, quantomeno per rispetto dei lombardi. La pandemia da Sars-Cov-2 è una questione seria, così come sono serissime le mancanze a livello amministrativo dimostrate dalla Lega sia durante l’emergenza, che nella stesura della nuova legge sanitaria. I problemi organizzativi già sono tantissimi proprio a causa di queste carenze della classe dirigente leghista, che ha già svuotato abbastanza la sanità di montagna. Come Consiglio Regionale abbiamo affrontato più volte il tema, per chiedere il potenziamento dei nosocomi e una rete di emergenza/urgenza più funzionale. Avevamo anche ascoltato i comitati nati per la difesa dell’Ospedale Morelli, durante l’audizione svoltasi durante la seduta della Commissione sanità del 3 giugno 2020. Inoltre, come Movimento 5 Stelle avevamo presentato un Ordine del giorno a luglio 2020, per chiedere il ripristino dei servizi presenti nel presidio ospedaliero prima dell’emergenza Covid. Tutto inutile, abbiamo ottenuto solo insulti razzisti dai leghisti e nessuna iniziativa concreta a tutela del territorio. Come opposizione, dunque, è già difficile continuare a tappare le falle aperte da una dirigenza leghista evidentemente non all’altezza della situazione e che ha voluto approvare una non riforma del sistema sanitario lombardo – conclude Mammì – ci manca solo Salvini con le sue sparate fuori luogo e avventate ad aumentare la confusione. Per una volta il segretario della Lega taccia, quantomeno per rispetto dei lombardi che già subiscono la pochezza degli amministratori ai suoi ordini”. Scarica l’Ordine del giorno 1119 e il verbale dell’audizione di giugno 2020 al LINK

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Neuropsichiatria infantile, Mammì (M5S Lombardia): “Definiamo un modello unico per la presa in carico del paziente”

Neuropsichiatria infantile, Mammì (M5S Lombardia): “Definiamo un modello unico per la presa in carico del paziente”. “Dalle parole dei grandi professionisti che lavorano sulla neuropsichiatria infantile in Lombardia mi sembra che siano confermati tutti i problemi che abbiamo affrontato durante questo mandato”, ha affermato Gregorio Mammì, consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, durante l’ultima audizione del ciclo organizzato da Regione nell’ambito della revisione della legge sanitaria lombarda. “Come comitato paritetico”, aggiunge il Consigliere, “è stato assodato che gli interventi del privato sono molto più organizzati e diffusi rispetto a quelli del pubblico, ma ciò non può sicuramente sostituire l’azione che può attuare Regione Lombardia su questo settore. Personalmente mi sono reso conto dalle varie realtà che ho visitato, soprattutto nella provincia di Milano, che esistono molti modelli, sperimentazioni, realtà tutti nobilissime e bellissime, ma non esiste un modello di presa in carico del settore, un unico modello a cui tutte le realtà devono afferire”. “Questo potrebbe essere nell’ambito della riforma un motivo per avere degli spunti dai protagonisti del settore per creare una sorta di modello lombardo anche in questo settore l’attenzione politica c’è da parte di Regione: questo forse è l’unico argomento che ha visto tutte le forze politiche presentare una mozione su un tema in uno stesso Consiglio. Ma non possiamo pensare di avere fondi illimitati: ci sono dei fondi, sicuramente possono essere incrementati, ma poi bisogna lavorare in rete come già accaduto per altri settori del sistema sanitario e questo è il momento buono per farlo”, conclude Mammì.

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