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Manifestazione degli studenti a sostegno del popolo curdo

Alcune centinaia di studenti hanno manifestato ieri mattina a Milano a sostegno del popolo curdo e contro il governo turco. Uno degli slogan era “Stop war, defend Rojava“. L’iniziativa promossa da Rete Studenti Milano è partita alle 9.30 da largo Cairoli e ha attraversato una parte delle città con l’intenzione di raggiungere proprio il consolato della Turchia. I manifestanti sono stati fermati prima di arrivarci dalla polizia e in risposta c’è stato un lancio di uova in direzione degli agenti. Lungo il percorso sono stati accesi alcuni fumogeni ed esposti striscioni con la scritta “Parole libere contro la guerra” e “Giù le mani dalla Siria“. ANSA  

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Manifestazione dei residenti in via Ripamonti

“Oggi pomeriggio, insieme a Fabrizio D’Angelo consigliere del Municipio 5, ho manifestato al fianco di più di 200 cittadini esasperati che, al grido di “Ridateci le fermate”, hanno bloccato il traffico“. Lo ha dichiarato Alessandro De Chirico, Consigliere Comunale di Forza Italia, a margine della manifestazione conn cui i residenti in zona hanno bloccato via Ripamonti. “A nulla sono servite le 1.500 firme raccolte dal comitato spontaneo per chiedere che il Comune ripristini le fermate soppresse” ha proseguito De Chirico, sollecitando Palazzo Marino a trovare “al più presto una soluzione al grande caos creato sull’asse di via Ripamonti“. “Traffico che si ripercuote sulle vie perpendicolari – spiega De Chirico –  a causa delle lunghe code tra auto in fila dietro ai tram le cui fermate sono state spostate in prossimità delle intersezioni stradali e per la difficoltà di incrocio tra mezzi ingombranti. Aver deciso di spostare le fermate penalizza anche i tanti residenti delle case popolari, in particolare i più anziani e con problemi di deambulazione, che prima avevano la fermata sotto casa e oggi ce l’hanno a 500 metri“. L’azzurro ha inoltre sottolineato che “i marciapiedi sono stati alzati perché il Comune ha perso una causa contro un disabile utilizzatore della linea tranviaria 24“. “Percorrere una delle principali arterie d’ingresso a Milano è diventata una dura prova alla pazienza dei milanesi. E meno male che l’amministrazione di centrosinistra millanta di essere attenta all’ambiente. Basta andare sul posto per respirare a pieni polmoni quell’aria malsana. Come sempre – conclude De Chirico – l’assessore Granelli non risponde alle tante mail di protesta, ma da oggi non potrà più fare finta di nulla anche se per Sala e Granelli è più importante la guerra santa contro le auto piuttosto che ascoltare i milanesi.

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Manifestazione per l’ambiente. Contestato anche Sala: non è abbastanza ecologista

Milano presente, è in piazza per l’ambiente. Scandendo questo coro, da piazza Cairoli, è partito il corteo del movimento dei giovani per il clima ‘Fridays For Future’, ispirato dall’attivismo di Greta Thunberg. A questo nuovo ‘sciopero’ globale per sollecitare politiche contro i cambiamenti climatici stanno partecipando studenti di ogni età, dalle elementari all’università, da Milano e dalla provincia, ma anche bambini più piccoli accompagnati da genitori o nonni. In testa al corteo anche gli studenti del Politecnico, con un grandissimo lenzuolo su cui hanno stampato i risultati di una ricerca svolta con i docenti sulla curva del cambiamento climatico dal pleistocene a oggi e con lo scenario futuro. “Potremmo essere più dei 100mila del 15 marzo – ha spiegato Miriam Martinelli, considerata la “Greta italiana” fra un coro e l’altro urlato al megafono -. Questa estate qualcosa è cambiato, c’è più consapevolezza“. In realtà, secondo gli organizzatori, alla fine del corteo a cui hanno continuato ad unirsi ragazzi, alla fine hanno partecipato oltre 200 mila persone. Il governo “è complice del riscaldamento globale“. L’accusa dei giovani del Fridays for Future è stata lanciata davanti alla sede dell’Agenzia delle entrate a Milano, dove il corteo per fermare i cambiamenti climatici ha effettuato la sua seconda sosta, stendendo due striscioni. ‘Basta incentivi al fossile! Giustizia climatica: chi si è arricchito inquinando deve pagare la riconversione‘, e ‘Il governo finanzia il fossile per 18 miliardi l’anno. Investiamoli in istruzione, salute, trasporti, territorio‘, sono i messaggi esposti dai manifestanti, mentre lo speaker invitava scandiva slogan contro il premier Giuseppe Conte e i politici: “È troppo comodo essere dalla parte dei giovani con quattro post su Facebook e qualche dichiarazione“.  Alla notizia che il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, si sarebbe unito al corteo la Martinelli ha detto “E cosa ci importa“. “Se scende in piazza ci deve dimostrare di fare qualcosa sennò nessuno gli darà mai retta” ha spiegato la ragazzina, in testa al corteo che ha contestato a più riprese il sindaco e in generale i politici “in cerca di passerelle“. “Comunque non lo fischieremo, non vogliamo che ci sia violenza verbale” ha aggiunto. Al termine della manifestazione è stato incendiato un pianeta di cartapesta di un paio di metri, che ha generato nell’aria fumo e cenere, “Abbiamo inquinato un po’ ma nulla rispetto a governi e multinazionali” ha sorriso Miriam Martinelli, proseguendo “Questo è il simbolo del nostro mondo che sta bruciando, la nostra casa è in fiamme e noi la vogliamo salvare, nel mentre gli speaker urlavano nel microfono, “Non c’è un pianeta B, salviamo questo qui”. Poco prima della fine, al passaggio davanti al Comune, è stato esposto lo striscione ‘basta parole‘, mentre uno speaker, in polemica con il sindaco Sala, urlava che “non ha fatto nulla se non distribuire quattro borracce“. ANSA  

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Loreto, egiziani manifestano contro il loro governo, ripercussioni sul traffico

A partire dalle 16:30 circa di ieri pomeriggio, in piazzale Loreto, si è svolta una manifestazione, nel corso della qualeun paio di centinaia di egiziani, controllati dalle Forze dell’Ordine, hanno manifestato contro il Governo del Cairo, come sta accadendo in questi giorni in altre città europee. “Chi li ha autorizzati?” è la domanda che si pone l’Assessore alla Sicurezza di Regione Lombardia, Riccardo De Corato. De Corato riferisce della presenza di  “un IMAM sul palco” che li arringa e di  “un nutrito numero di donne, tutte velate! Come mai e chi autorizza tali eventi proprio nella nostra città?“.”Per quale motivo – prosegue l’ex vice-sindaco – nessuno interviene e non si prendono opportuni provvedimenti? A quale titolo, questi cittadini egiziani, stanno bloccando un piazzale in centro per manifestare e protestare contro alcune situazioni che si verificano nel loro Paese? Assurdo – ha concluso l’Assessore De Corato – che tra le varie urla dei manifestanti si sentivano frasi come ‘dobbiamo lottare perché la bandiera di Dio torni sopra tutte le altre bandiere’. Sappiamo che la bandiera di Dio, del loro Dio, è quella di Allah e il significato ci appare abbastanza chiaro. A buon intenditore poche parole”.  

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Fratelli D’Italia manifesta contro la moschea in via Esterle

Fratelli D’Italia, nel corso di un gazebo svolto ieri in via Padova, ha presentato ai residenti le 18 osservazioni contenenti le tesi contrarie alla moschea in via Esterle, prevista nel Piano di Governo del Territorio.  Nonostante lo scarso preavviso dato e il bel tempo che consigliava altre attività, numerosi cittadini si sono presentati ad ascoltare le spiegazioni date dagli esponenti del partito di Giorgia Meloni e per firmare  a sostegno dell’iniziativa che, potrebbe portare allo stralcio dei ex Bagni Pubblici di via Esterle dal piano moschee voluto dalla Giunta Sala per il Comune di Milano. Presenti l’On.Marco Osnato e il Presidente della Commissione Sicurezza del Municipio 2 Riccardo Truppo che hanno spiegato, “Faremo di tutto per evitare che via Padova si trasformi in un ghetto Dopo il deposito delle osservazioni, abbiamo in programma una grande manifestazione per informare i residenti sullo stato della procedura e passare la palla alla Regione che dovrà colmare un vuoto normativo sulle distanze minime tra luoghi di culto e non solo“. “Siamo contrari al progetto ghetto targato Sala” ha ribadito Truppo, concludendo, “il Sindaco vuole la Moschea? La metta sotto casa sua!“.  

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Municipio 9, i lealisti ribattono al PD

Riceviamo e pubblichiamo le precisazioni del Consigliere di Municipio 9 Gabriele Legramandi (Forza Italia) che si fa portavoce della posizione espressa insieme ai colleghi Aurelio Bizzotto, Maurizio La Loggia, Veronica Pagliaro, Raffaele Todaro e al Presidente Giuseppe Lardieri, in merito al presidio di protesta organizzato dal gruppo consiliare PD del Municipio 9, contro un presunto blocco istituzionale in corso nello stesso. “Dobbiamo smentire questa falsità: – esordisce Legramandi –  il Consiglio del Municipio 9 ha ottemperato a tutte le pratiche amministrative di sua competenza nei tempi previsti, senza far saltare neanche una scadenza. Le commissioni hanno lavorato a pieno regime per portare avanti tutta l’attività istituzionale di propria competenza, e ha continuato a portare le problematiche dei quartieri all’attenzione non solo del Municipio ma anche del Comune di Milano. Molestie olfattive dal depuratore di Niguarda, sicurezza e degrado in via Imbonati, riqualificazione e urbanizzazione dello scalo Farini, piano comunale del Welfare, barriere architettoniche nei caseggiati popolari, stato manutentivo e sociale degli stabili a edilizia residenziale pubblica: questi sono solo alcuni dei temi trattati negli ultimi mesi dal Consiglio di Municipio in collaborazione con la Giunta. Grazie inoltre alla proficua collaborazione stretta con le Forze dell’Ordine è stato possibile ripristinare la Sicurezza in diverse aree abbandonate della nostra Zona, con lo sgombero e la restituzione di queste alla cittadinanza. È quindi unicamente motivato da faziosità politica la definizione di un Municipio immobile e nullafacente, la verità sta esattamente all’opposto”. “Se le decisioni prese all’interno delle Commissioni e del Consiglio di Municipio stesso non trovano riscontro nella realtà – continua Legramandi – la causa nota a tutto il gruppo consiliare del Partito Democratico la si ritrova nella riforma del Decentramento Territoriale operata dalla scorsa giunt Pisapia. La trasformazione delle ex Zone in Municipi ha determinato non solo l’istituzione della Giunta Municipale, ma anche lo svuotamento di tutte le funzioni esecutive dalle Commissioni istruttorie consiliari, relegate a ratificare pratiche edilizie o pareri a decisioni già prese dal Comune di Milano. Per questo motivo la Giunta Municipale con l’accordo confermato dalla maggioranza del Consiglio, ha potuto portare avanti l’esecuzione degli indirizzi amministrativi del Consiglio stesso, portando a termine gli obiettivi politici che i cittadini elettori hanno votato. Il Partito Democratico si è ritrovato così in piazza a protestare contro sé stesso, – conclude l’azzurro – e a questo punto ci uniamo anche noi alla loro protesta: si attribuiscano maggiori poteri e competenze alle istituzioni più vicine al Territorio e ai Cittadini, le municipalità di Milano. Gli scriventi appartengono alla “fazione” rimasta fedele al Presidente Lardieri, dopo che il gruppo di Forza Italia in Consiglio di Municipio 9 si è diviso in due (uno ha mantenuto la dicitura “Forza Italia per Parisi” mentre il secondo “Forza Italia – Berlusconi Presidente”) a causa della diversa veduta in merito a come condurre le attività istituzionali di alcuni Consiglieri.  

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