mascherine

Municipio 5: mascherine dal sarto di quartiere

Municipio 5: mascherine dal sarto di quartiere. Nei Municipi continua l’opera di diffusione capillare sul territorio di mascherine per intercettare i bisogni rimasti fuori dai canali principali di distribuzione. Anche il Municipio 5 ha intrapreso questa strada grazie a un sarto di quartiere che ha iniziato a produrre mascherine per la protezione di base. Piccoli passi avanti che dimostrano come chiunque in questa fase può offrire una mano. Ecco come ha presentato l’attività il presidente municipale Alessandro Bramati (Milano Popolare): Continua la nostra attenzione per fornire le mascherine, visto che il Sindaco si é dimenticato dei Municipi nel coinvolgerli per la distribuzione di quelle che riceve. Nelle scorse settimane ne abbiamo già distribuite oltre 6000 a volontari e chi gestisce i servizi alle persone fragili, alle forze dell’ordine, nelle RSA ed ai commercianti dei mercati comunali. Grazie alla fornitura che abbiamo ricevuto di tessuto/nontessuto ed alla grande disponibilità di @Mahinda, un amico sarto che ha messo in campo la sua professionalità per crearle, sono in produzione come protezioni di base per i cittadini e che cercheremo di distribuire intercettando i bisogni del territorio per la loro diffusione”. Dunque un messaggio positivo dal Municipio 5: mascherine dal sarto di quartiere. Gesti che lasciano un barlume di speranza, mentre nel frattempo in tanti continuano a dire che siamo destinati a una macelleria sociale mai vista prima. Forse, una speranza c’è ancora. 

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De Corato: autonomi e pregiudicati distribuiscono le mascherine del Comune

“Dalla consegna del cibo siamo passati alla distribuzione delle mascherine. Nonostante negli scorsi giorni abbia smentito di averli coinvolti nella gestione dei servizi di welfare durante l’emergenza Coronavirus, il Comune continua a servirsi dei militanti dei centri sociali. Per accertarsene, è sufficiente andare sulla pagina Facebook GTA – Gratosoglio autogestito: qui ieri è stato pubblicato un post delle Brigate Volontarie che, con tanto di reportage fotografico, informano che stanno effettuando la consegna di mascherine. Non mancando, nel commento finale, di rivendicare la loro disobbedienza sociale: ‘Ps: la distribuzione avviene senza chiedere nessun documento e ne godono indiscriminatamente inquilini regolari, morosi, occupanti abusivi“. Lo segnala l’Assessore alla Sicurezza di Regione Lombardia Riccardo De Corato (FdI). “Siamo all’assurdo – attacca quindi De Corato –  mentre il sindaco Sala nel suo appuntamento mattutino annuncia la distribuzione di mascherine, i volontari che vi provvedono sono i militanti dei centri sociali che nel 2014 si opposero a uno sgombero al Giambellino, aggredendo gli agenti della polizia locale e i poliziotti intervenuti. L’episodio viene rivendicato con orgoglio nel medesimo post su Facebook: ‘Oggi siamo stati in via De Pretis in Barona e in un civico che alcuni di noi conoscono molto bene, il numero 1 di via dei Ciclamini in Giambellino dove nel 2014 in seguito ad un violento tentativo di sgombero di una famiglia con bambini piccoli ci fu una rivolta degli abitanti contro i vigili e la polizia che dovette fuggire a gambe levate dal quartiere. Per combinazione alcuni membri delle brigate Ardita e Norina Brambilla oggi impegnate nella distribuzione sono le stesse persone sotto processo per quella rivolta popolare“. “Ricordando quei giorni, con fare minaccioso addirittura affermano che ‘abbiamo la memoria lunga, e non ci dimenticheremo di certo di coloro che hanno una precisa responsabilità per questa situazione’. Insomma, – conclude De Corato – oggi abbiamo la riprova che i centri sociali responsabili di attacchi alle forze dell’ordine sono parte integrante di chi governa Palazzo Marino“.

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Iniziata la distribuzione delle mascherine nelle case popolari

Avviata ieri la distribuzione di mascherine nei quartieri popolari della città. Si tratta di 300mila pezzi che il Comune ha ricevuto in donazione dalla Comunità cinese, e che a sua volta ha deciso di mettere a disposizione dei suoi abitanti più in difficoltà, stimando di raggiungere circa 60mila nuclei familiari tra residenti nelle case popolari di ALER e in quelle comunali in gestione a MM. “Con questa prima donazione fatta al Comune abbiamo deciso di partire dalle famiglie delle case popolari – dice l’assessore alle Politiche sociali e abitative Gabriele Rabaiotti -. Ringraziamo tutti coloro che hanno lavorato per rendere realizzabile questo obiettivo, e in particolare i gruppi di volontariato che ci stanno aiutando in tutte queste importanti operazioni di cura dei cittadini. Per prepararci alla riapertura progressiva di Milano ci auguriamo che la Regione ci fornisca presto un numero sufficiente di mascherine per arrivare a distribuirle a tutte le famiglie della città”. “Sono tantissimi gli uomini e le donne, volontari e dipendenti, della Protezione civile comunale e della Polizia locale che stanno lavorando quotidianamente per garantire assistenza ai cittadini – commenta la vicesindaco e assessore alla Sicurezza Anna Scavuzzo -. A loro va tutta la nostra riconoscenza per l’impegno e la costanza con cui operano per la città”. La distribuzione è coordinata dal Comune di Milano e vede coinvolte oltre 100 persone, tra operatori della Protezione civile (che nei giorni scorsi, con i suoi dipendenti e volontari, ha anche provveduto a imbustarle), pattuglie della Polizia locale e una sessantina di volontari afferenti a tre diverse organizzazioni, ARCI Milano, Emergency ed Energiesociali Jesurum. Per facilitare le operazioni, ad ogni organizzazione sono stati affidati tre diversi municipi e, al loro interno, i vari quartieri popolari in cui effettuare le consegne. I volontari, muniti a loro volta di tutti i dispositivi di sicurezza, saranno coloro che andranno “fisicamente” dentro i palazzi, per le scale delle case ERP, e suoneranno alle porte per consegnare le buste. Le mascherine vengono infatti distribuite di porta in porta in diversi formati: uno contenente tre mascherine per nuclei fino a due persone, uno con cinque mascherine per famiglie fino a cinque componenti e il terzo con dieci mascherine per le famiglie più numerose. Dato il numero importante di alloggi da raggiungere, per portare a termine l’operazione occorreranno alcuni giorni.  

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Mille kit contenenti mascherine e guanti per i rider

Tutelare la salute dei rider che ogni giorno sono impegnati nelle consegne e contemporaneamente garantire la sicurezza dei ristoratori e dei milanesi che ordinano pasti pronti a domicilio. Questo l’obiettivo dell’iniziativa voluta dal Comune di Milano e realizzata dall’Assessorato alle Politiche del lavoro, Attività produttive e Commercio che da oggi, martedì 14 aprile, per poi proseguire nelle giornate successive, presso lo “Sportello lavoro” di Viale Gabriele d’Annunzio 15 (ingresso da via Arena, passo carraio), dalle ore 9:30 alle ore 17, distribuirà gratuitamente i primi 1.000 kit sicurezza (5 mascherine e 5 paia di guanti) a tutti i rider convocati a scaglioni per il ritiro. Per evitare qualsiasi assembramento e procedere con una distribuzione ordinata, l’operazione è organizzata in ordine alfabetico con quantità giornaliere definite in accordo con le principali aziende di food delivery operanti in città. Ciò consentirà un’equa ripartizione dei rider nelle giornate di distribuzione previste: si inizia oggi dai rider con cognome compreso tra la lettera A alla lettera E per proseguire, con lo stesso sistema, F÷J mercoledì 15, e K÷Z nei giorni successivi fino ad aver raggiunto tutti i rider stimati in oltre 3.000 unità, indipendentemente dall’azienda per cui lavorano. “Con questa iniziativa – spiega l’assessora alle Politiche per il lavoro, Attività produttive e Commercio, Cristina Tajani – vogliamo tutelare sia la salute dei rider che, con il loro lavoro, garantiscono la continuità del servizio di food delivery, ma anche quella dei cittadini e dei ristoratori. Un’attenzione che vogliamo riservare proprio a quei lavoratori poco tutelati da un punto di vista contrattuale, che non possono pagare anche un rischio sanitario maggiore di altre categorie di lavoratori attivi nonostante l’emergenza“. Nei kit messi a disposizione dall’Amministrazione, oltre ai presidi utili per la propria sicurezza personale e di quella altrui, i rider troveranno anche un utile volantino informativo in italiano, inglese, spagnolo e francese con le principali indicazioni per affrontare l’emergenza CoViD-19: come usare correttamente i dispositivi di protezione individuale, inviti ad evitare assembramenti durante le attese sia presso i ristoranti di ritiro sia nei luoghi di ritrovo, il rispetto delle distanze minime con gli operatori e i clienti finali, non toccarsi naso e bocca. La distribuzione kit ai rider rientra nella più ampia azione predisposta dall’Amministrazione per fornire di presidi personali di sicurezza tutte quelle categorie di lavoratori, come commercianti, tassisti, operatori socio sanitari, impiegati di sportello che quotidianamente ininterrottamente svolgono la propria attività lavorativa nel periodo di emergenza. La distribuzione dei kit avverrà grazie al contributo volontario dei dipendenti dell’assessorato mentre il volantino informativo è stato realizzato a cura del Centro per la cultura della prevenzione nei luoghi di lavoro e di vita.  

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Rsa e Città metropolitana: i numeri di tamponi e mascherine

Rsa e Città metropolitana: i numeri di tamponi e mascherine. L’ATS Città metropolitana ha infatti deciso di diffondere i numeri delle forniture consegnate alle Rsa del territorio. L’occasione è utile per ricapitolare proprio i dati del settore a partire dal numero delle residenze per anziani gestite dall’ente: sono 155. L’ATS ha dato in oltre 2000 tamponi e 265mila mascherine, cioè una media di 1651 pezzi a struttura. Ecco però la nota completa di Città metropolitana: In relazione a notizie apparse sulla stampa, ATS della Città Metropolitana  precisa quanto segue. L’esecuzione di tamponi nelle RSA è riservata agli ospiti i sintomatici e affidata, in autonomia, alle strutture stesse ATS della Città metropolitana ha raccolto, da tutte le 155 RSA del territorio, il numero degli ospiti che sono stati isolati in quanto  presentano sintomi influenzali riconducibili a COVID-19, da sottoporre a tampone. Ad ogni RSA è stato indicato il laboratorio a cui riferirsi e fornito il quantitativo necessario di kit per l’esecuzione degli esami (oltre 2000 tamponi consegnati). La fornitura effettuata è quindi sufficiente per coprire il fabbisogno rappresentato dalle strutture stesse: qualora le RSA avessero in futuro difficoltà nel reperire sul mercato il materiale per eseguire i tamponi continueremo a supportarle come è stato fatto per mascherine chirurgiche  e dispositivi di protezione individuale.  In queste settimane infatti, alla luce delle difficoltà di reperimento di questi prodotti, sono stati consegnati da ATS alle strutture oltre 265.000 mascherine, per integrare le dotazioni proprie delle strutture.

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I Municipi: “Sala non ci dà le mascherine”

I Municipi: “Sala non ci dà le mascherine”. I novecentomila pezzi consegnati da Regione al Comune non sono stati consegnati al Municipio 4 e la politica di zona ha alzato la voce tornando a chiedere a Palazzo Marino un gesto di buon senso: i Municipi hanno infatti contatti diretti con una larga parte della cittadinanza e possono sapere come distribuire al meglio le mascherine. La distribuzione però essere ancora poco fluida: nei giorni scorsi abbiamo intervistato un responsabile di Confesercenti che raccontava come agli edicolanti aperti siano state date 50 mascherine ciascuno da distribuire ai clienti. Poche, meglio di niente, ma sempre poche. Oggi i Municipi dicono “Sala non ci dà le mascherine: “Oggi insieme al mio Presidente del Consiglio di Municipio Oscar Strano e al consigliere di Municipio 4 Alfonso di Matteo siamo andati a consegnare delle mascherine che verranno distribuite gratuitamente ai cittadini del quartiere di Rogoredo”. Lo fa sapere il Presidente del Municipio 4 di Milano, Paolo Guido Bassi. “I dispositivi – spiega l’esponente della Lega – ci sono stati regalati dalla Fondazione Eris, che ringrazio, importante realtà nel mondo delle comunità terapeutiche per il recupero delle persone con tossicodipendenze con la quale collaboriamo ormai da anni, soprattutto in zona Rogoredo. Le mascherine sono prodotte proprio da loro ragazzi e ciò rende il gesto di solidarietà ancora più bello. Per la distribuzione, in forma assolutamente gratuita – prosegue Bassi – ci danno una mano alcuni cittadini del quartiere che si sono subito attivati. E’ una vera – sottolinea il Presidente – iniziativa ‘dal basso’, nata dalla voglia di fare qualcosa a beneficio della cittadinanza. La settimana scorsa – fa sapere il Presidente Bassi – quando Regione Lombardia ha distribuito le prime 900.000 mila mascherine gratuite al Comune di Milano, ho scritto al sindaco per proporre che una quota di esse, anche piccola, venisse assegnata ai Municipi così da poter rispondere direttamente e rapidamente alle tante richieste che arrivano dal territorio. Ad oggi, purtroppo, non ho ricevuto alcuna risposta da Beppe Sala. Mi spiace molto, perché è una proposta di buon senso. L’iniziativa di oggi – osserva Bassi – è la dimostrazione che esistono delle micro-reti territoriali che magari non hanno forza e capacità di relazionarsi con le strutture centrali cittadine, ma che invece hanno uno stretto rapporto con il Municipio, l’istituzione loro più vicina. Noi ci attiviamo in tutti i modi, ma certo, se anche Palazzo Marino ci desse una mano, non sarebbe male. In fondo si tratta solo di dare una risposta concreta a delle esigenze dei cittadini”

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