mezzi pubblici

Passeggeri di bus e metro ridotti del 70%

Nel primo giorno del nuovo lockdown sono scesi i passeggeri sui mezzi di trasporto pubblico, tram, bus e metropolitane. Secondo Atm, l’azienda che gestisce il trasporto pubblico cittadino, oggi è stato trasportato circa il 30% di passeggeri, rispetto allo stesso numero dello scorso anno. Due giorni fa sulle linee di trasporto pubblico il dato era al 32%. Da ieri, come da Dpcm del governo, anche a Milano i mezzi viaggiano con una capacità di trasporto fino al 50%. ANSA

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Sui mezzi 41% di passeggeri in meno

“Negli ultimi giorni della scorsa settimana eravamo al 41% dei passeggeri, 600mila persone al giorno, rispetto a 1,4 milioni dello scorso anno”. Lo ha detto a Buongiorno, su Sky TG24, l’assessore alla Mobilità del Comune di Milano, Marco Granelli. “Dieci giorni fa – ha spiegato – eravamo al 55%, i cittadini stanno diminuendo, in virtù delle misure regionali che hanno ridotto alcune attività e poi perché la gente, appena può, cerca di stare di più a casa, di lavorare a distanza; le scuole e le università stanno facendo didattica a distanza, abbiamo meno domanda di trasporti”. “Dal 14 settembre – ha aggiunto l’assessore – abbiamo aumentato il 10% di mezzi, sia in metropolitana che in superfice”. ANSA

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La Russa, Aci: area B riempirà mezzi pubblici

“E’ sufficiente girare per Milano e per l’Area Metropolitana nelle ore di punta per comprendere come sia per il trasporto privato a quattro e a due ruote, sia per quello pubblico, il traffico sulla rete viaria e l’affollamento su autobus, tram e metropolitane siano in costante aumento. Riattivare Area B non potrà che creare problemi di varia natura a tutti coloro i quali utilizzano un mezzo di trasporto per recarsi al lavoro”. Lo afferma Geronimo La Russa, presidente di Automobile Club Milano. “Per questo chiedo di rinviare l’accensione dei varchi di Area B e ragionare tutti insieme per capire come affrontare al meglio la questione. Sicuramente con la riapertura di Area B il problema della capienza dei mezzi pubblici – dove è più facile la trasmissione del virus – aumenterà perché molte persone non potranno più utilizzare l’automobile proprio nel periodo in cui i contagi tornano a crescere ed occorrerebbero misure di buon senso per favorire il distanziamento sociale”, conclude La Russa. ANSA

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Da ieri permesso usare il 100% dei posti a sedere sui mezzi pubblici

In Lombardia aumenta il numero di persone che potranno salire sui mezzi pubblici, ovvero treni, bus, tram e metro. Nella nuova ordinanza della Regione Lombardia relative alle norme contro la diffusione del coronavirus in vigore da ieri al 10 settembre vi sono novità per quanto riguarda l’accesso al trasporto pubblico dove è sempre obbligatorio indossare la mascherina o indumenti idonei a coprire naso e bocca. Per i mezzi autofilotranviari di trasporto pubblico locale interurbano è consentita l’occupazione del 100% dei posti a sedere e del 50% dei posti in piedi; lo stesso per i mezzi metropolitani, bus e tram urbani e e per i treni utilizzati per i servizi ferroviari di trasporto pubblico regionale. Permane l’obbligo di utilizzare la mascherina al chiuso, mentre all’aperto è necessaria nel caso in cui non sia possibile garantire il distanziamento sociale. E’ comunque indispensabile averla sempre con sé e indossarla anche sui mezzi di trasporto pubblico.

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Microcar sempre più diffuse, ecco il crash test virtuale

Microcar sempre più diffuse, ecco il crash test virtuale. Un po’ auto e un po’ moto, come vengono definite dalla stampa specializzata, le microcar (o minicar o miniauto) sono un mercato in forte espansione in Italia. In città come Roma sono diventate un mito del trasporto urbano e un must per la generazione dei millennials e per la generazione Z. Anche a Milano ed altre città dove il traffico è un problema, il fenomeno si sta affermando. Chissà che cosa diventeranno le microcar per la generazione “coronavirus” che si sta affacciando sullo scenario della storia: in questi giorni i mezzi pubblici, fino a pochi giorni fa protagonisti indiscussi degli spostamenti in città, sono guardati con sospetto per l’impossibilità di mantenere in pratica al loro interno le distanze prescritte dalle norme di sicurezza anti-coronavirus. Insomma, ai già noti vantaggi delle microcar (si parcheggiano facilmente, non occorre la patente B, si possono guidare dai 14 anni di età, consumano poco, ecc.) si aggiunge una nuova caratteristica positiva: non costringono a venire a contatto con sconosciuti quando si sale a bordo. Nel processo di omologazione dei veicoli L6 e L7, di cui i quadricicli leggeri e pesanti fanno parte, non sono presenti tutti quei requisiti di sicurezza passiva che hanno gli autoveicoli classici (categoria M). Questi ultimi devono essere soggetti a una serie di crash-test (urto frontale, urto laterale e urto pedone) e rispettare una serie di parametri che permettono di stimare il livello di lesione degli occupanti dei veicoli e dei pedoni, con l’obiettivo di fornire uno standard di protezione minimo. In questi ultimi anni EuroNCAP, ente indipendente, ha proposto protocolli per valutare il livello di sicurezza dei quadricicli e ne ha testato alcuni modelli, presentati sul mercato con risultati che rendono inevitabile nei prossimi mesi/anni un regolamento di omologazione per l’Unione Europea. In altri mercati (ad esempio la Cina) sono stati introdotti crash-test omologativi. Il rischio per i produttori italiani è dato dal fatto che il mercato cinese si sta sviluppando esponenzialmente e continuerà a progettare veicoli sempre più sicuri. Considerando che tali caratteristiche innovative, una volta consolidate sul mercato cinese, saranno certamente introdotte e richieste anche in Europa, i produttori italiani che non si muoveranno per tempo potrebbero trovarsi in una situazione di pesante svantaggio competitivo. La simulazione virtuale dei crash test può supportare l’ufficio progettazione durante la fase di sviluppo del veicolo, ma tutto il processo sarebbe molto meno oneroso se la normativa di omologazione potesse essere fatta direttamente in ambiente virtuale (omologazione virtuale – virtual homologation). L’utilizzo di strumenti di simulazione per la virtualizzazione dei crash-test richiede l’accesso a un notevole know-how tecnico e a specifici strumenti software, che non sono sempre disponibili all’interno di aziende di piccole o medie dimensioni. In ogni caso la simulazione apporta vantaggi comprovati in termini di costi, di tempi, ma anche di qualità della progettazione. Questo tipo di approccio si integra perfettamente con la progettazione classica, permettendo di sviluppare il veicolo già con un’ottica rivolta alla sicurezza ed evitando di stravolgere il layout perché i test sono stati eseguiti sono nella fase finale di progettazione. La simulazione virtuale permette di ripetere più volte i test in tempi relativamente brevi, valutando variazioni di forma, di materiale o di qualsiasi cosa il progettista abbia necessità di valutare. Inoltre, è possibile osservare il comportamento di ogni singolo componente (come si deforma istante per istante, come interagisce con gli altri componenti, ecc.) da molti punti di vista. In un crash-test reale non è sempre possibile fare valutazioni così puntuali. Sinaptica annovera esperti che hanno maturato esperienza nel settore della simulazione di crash-test, con pubblicazioni scientifiche presentate a convegni nazionali e internazionali. Qui il link al sito Sinaptica https://www.sinapticasrl.com/

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Rapine e aggressioni al personale, mezzi pubblici sempre più insicuri

“Ormai salire sui mezzi pubblici a Milano è diventato un atto di coraggio“, è il commento di Silvia Sardone, Consigliere Comunale della Lega, su quanto accaduto ieri “sulla famigerata 91” si sono susseguite due rapine in meno di cinque ore. La prima prima, all’altezza di via Stradivari, dove è entrato in azione un algerino pregiudicato e senza fissa dimora che per rubare un telefono e spintonare la vittima per poi scappare. La seconda invece messa in atto da un libanese pregiudicato che per rapinare della collana d’oro una signora l’ha scaraventandola fuori dal bus all’altezza di viale Monteceneri, dove grazie all’intervento di alcuni passanti che lo hanno bloccato è stato arrestato dalle forze dell’ordine giunte sul posto. “E’ assurdo – prosegue la Sardone –  che in una città come Milano gli episodi di criminalità a bordo dei mezzi siano una costante quotidiana: quasi sempre si tratta di stranieri che hanno problemi con la giustizia o che non dovrebbero essere nel nostro paese. Perché il Comune non organizza una tavolata multietnica anche per questi soggetti?”. “La sinistra ha aumentato il costo del biglietto, ma sul lato della sicurezza continua a non fare nulla lasciando milanesi e turisti in balìa di rapinatori e incivili. Le mie proposte – conclude la Sardone – di installare i tornelli sui mezzi di superficie e reintrodurre la figura del bigliettaio sono sempre attuali: l’amministrazione lasci da parte l’ideologia e le prenda seriamente in considerazione”. “Giornata di fuoco quella di ieri sui mezzi Atm” è invece il commento ai due episodi di Riccardo De Corato (FdI), Assessore alla Sicurezza di Regione Lombardia, che aggiunge “sulla linea tranviaria 31 alla fermata Parco Nord (Torretta) si è consumata l’ennesima aggressione al personale ATM colpevole anche questa volta, di aver multato un passeggero sprovvisto di biglietto“. L’uomo, dopo essere stato fatto scendere perché sprovvisto di titolo di viaggio, ha aggredito i due controllori. In seguito all’aggressione è risalito, come se niente fosse, sul mezzo dove è stato poi fermato dai Carabinieri. “L’aumento del prezzo del biglietto Atm – ribadisce De Corato –  sta portando solo soldi in più nelle casse dell’Azienda che evidentemente non ha alcuna intenzione di andare incontro alle esigenze di sicurezza del personale”. L’ex vice-Sindaco, che ha più volte ho suggerito di creare un fondo rischi a tutela e a garanzia del personale viaggiante, che possa ripagarlo dei danni morali e materiali subiti sottolinea “lavorare con la paura di essere malmenati non dovrebbe essere la quotidianità di un autista o di un controllore. Purtroppo gli ultimi anni hanno registrato quasi ogni giorno episodi di violenza o di minacce al personale ATM“. Secondo De Corato, “molte linee di superfice dovrebbero includere l’indennità di rischio per chi vi lavora” e  riferisce “a luglio ho incontrato alcuni lavoratori dell’azienda e mi hanno manifestato la loro paura a dover guidare mezzi che, specialmente in certi orari, si trasformano in bivacchi o, ancora peggio, in zone di ritrovo per sbandati. Mi hanno confessato che quando iniziarono a lavorare, 20 anni fa, non pensavano certamente di dover arrivare a questo punto. Il Comune cosa aspetta, invece, ad ampliare e utilizzare costantemente sui mezzi, o almeno negli orari e sulle linee più critiche, il Nucleo Tutela Trasporto Pubblico? – si chiede, concludendo – Si tratta di un nucleo ora composto da un numero davvero irrisorio di vigili, 4, che, con il centrodestra, contava 50 agenti di polizia locale che presidiavano i mezzi giorno e notte“.  

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