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Fratelli d’Italia: parliamo di moschee, ma per tutelare i milanesi dall’islam

“Con le osservazioni che ho scritto e il mio intervento in articolo 21, proverò a inserire nel PGT il tema delle moschee, sapendo di farlo mentre cerco un improbabile equilibrio, fra la mia ferma volontà di difendere la libertà di professare la propria religione concessa a tutti dalla nostra Costituzione e il proposito di pretendere reciprocità da quel mondo musulmano che difficilmente ce la concederà“. Ha spiegato Andrea Mascaretti, Capogruppo di Fratelli d’Italia, dopo il suo intervento in Consiglio Comunale. “Secondo il rapporto annuale dell’ONG Porte Aperte – ha elencato Mascaretti – sono 245 milioni i cristiani perseguitati per la propria fede nei 150 paesi posti sotto osservazioni, in 73 dei quali a un livello definito: molto alto o estremo. Famiglia cristiana scrive che tra i cristiani nel mondo c’è una vittima ogni 5 minuti e la libertà religiosa è a rischio nel 60% del pianeta, compresa l’Europa dove gli esempi di violenza legati all’interpretazione intollerante dell’Islam sono frequenti, come lo sono stati i casi di attentati in cui fanatici islamisti hanno seminato morte e panico nelle nostre città“. “Un atteggiamento : violento, illiberale, oppressivo e intollerante verso chi professa una religione diversa, o è laico, che si manifesta frequentemente in buona parte del mondo – ha continuato Mascaretti – imponendoci il dovere di tutelare i nostri concittadini dalla volontà del Sindaco Sala e la giunta milanese di far costruire delle Moschee a Milano, senza prima avere chiarito con quale Islam dialogano e vogliono riconoscere concedendo terreni e strutture che appartengono ai cittadini milanesi. Che garanzie possono darci che non stiano aprendo le porte e riconoscendo chi altrove perseguita, tortura e uccide coloro che professano religioni diverse dall’Islam? Quali controlli intendono attuare per evitare che queste moschee diventino il catalizzatore e l’icona di enclave musulmane in terra italiana, dove si applica la legge della sharia come sta accadendo in altri paesi europei?“, si chiede Mascaretti. “Parliamone allora, ma prima di tutto per tutelare i cittadini milanesi – conclude Mascaretti – perché fino a quando non avremo di fronte un Islam che possa garantire in maniera durevole il rispetto delle altre religioni, delle istituzioni laiche e democratiche sulle quali è costruito il mondo occidentale in cui viviamo, non potremo considerare la concessione di spazi per le moschee prive di rischi le libertà e la sicurezza dei nostri concittadini”.

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I milanesi danno un bel 8 ad AMSA

I milanesi promuovono con la media del 7,83 i servizi di raccolta rifiuti e pulizia della città effettuati da Amsa nel territorio del Comune. Questo l’esito dell’ultimo sondaggio di valutazione del servizio del capoluogo lombardo, realizzato attraverso lo strumento dell’intervista telefonica nei mesi di maggio e giugno 2019. L’indagine evidenzia che il 96% dei 4.255 cittadini intervistati è soddisfatto del servizio, attribuendo quindi ad Amsa un voto compreso tra il 7 e il 10 in pagella. Scendendo nel dettaglio, il servizio di raccolta dei rifiuti urbani nel 2018 ottiene una valutazione media pari a 8,3, in crescita rispetto a quella del 2017 (7,7), con una percentuale di soddisfatti pari al 97%. Il 94,96% dell’utenza intervistata si dichiara molto soddisfatta rispetto alla chiarezza e alla completezza delle comunicazioni riguardanti la raccolta differenziata (valutazione media pari all’8,06, nel 2017 era al 7,6). La soddisfazione cresce (95,6%) rispetto all’adeguatezza degli orari di raccolta, con una valutazione media dell’8,02. Il 20,5% dei milanesi ha usufruito del servizio di ritiro dei rifiuti ingombranti, ormai noto a oltre nove intervistati su 10, con una soddisfazione percentuale del 98,59% e un voto medio di 8,83, quasi un punto in piu’ rispetto al 2017. Ottimi anche i riscontri per il servizio di pulizia stradale, che nel 2018 ottiene una valutazione media pari a 7,39- in linea con lo scorso anno- con una percentuale di soddisfatti pari all’86%. Tra i servizi più apprezzati, ci sono la pulizia delle aree di mercato successivamente all’attività di vendita, con un voto medio di 8,33 e una percentuale di soddisfatti pari al 98%. In linea con i risultati del questionario dello scorso anno anche il servizio di pulizia delle aree verdi, con una valutazione media pari a 7,3 e una percentuale di soddisfatti dell’87,49% Nel 2018 il 30% degli intervistati ha fatto uso delle riciclerie. I centri maggiormente usati sono Corelli (per il 28% con una valutazione dell’8,3) e la ricicleria Milizie (per il 26,7%, valutazione complessiva dell’8,4). Pochi i cittadini (11,35%) che hanno avuto necessita’ di contattare Amsa per richiedere informazioni o per risolvere problemi: di questi la quasi totalita’ (84,4%) si è affidata al numero verde con una valutazione dell’8,17, mentre poco più del 9% ha scelto il sito internet (valutazione media 7,22). Infine il 57% degli intervistati ritiene adeguate le informazioni fornite dal Comune di Milano sui benefici per l’ambiente di una corretta raccolta differenziata, mentre il 78% del totale non ha alcun dubbio su come separare i rifiuti. Il 22%, invece, ha manifestato alcuni dubbi, in particolare sulla carta, la plastica e i rifiuti speciali. “Il servizio di pulizia e raccolta dei rifiuti è, insieme al trasporto pubblico, uno dei più importanti per valutare la performance di una amministrazione locale di fronte ad utenti e cittadini – ha dichiarato l’assessore alla Partecipazione, cittadinanza attiva e open data Lorenzo Lipparini.  

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Sala chiede l’aiuto dei milanesi per alzargli le tariffe ATM

Un appello ai milanesi, con un video su Facebook, a “dare sostegno” alla “battaglia” sul trasporto pubblico locale. Il sindaco Giuseppe Sala sceglie i social per tornare sulla vicenda dello scontro con la Regione in merito al tpl e all’aumento del biglietto Atm da ,150 a 2 euro. Nel video, dal suo ufficio, Sala spiega l’intenzione di aumentare il biglietto Atm di 50 centesimi “senza toccare gli abbonamenti”. Una scelta per tre motivi: “Il primo – spiega – è che i ricavi dai biglietti Atm non coprono nemmeno la metà del costo del servizio; il secondo è che le nuove metropolitane” che Sala ribadisce progettate e pensate dalle giunte Albertini e Moratti, “non permettono di stare in questi conti, sono piu’ efficienti ma hanno costi di servizio più alti”. Infine, terzo, “sono soddisfatto di Atm ma so che c’è spazio per ulteriori migliioramenti. Stiamo facendo molti più km che in passato, possiamo portare ancora più linee nelle periferie e possiamo migliorare la sicurezza e la tempestività; quindi, dico ai milanesi, chiedo un piccolo sacrificio perché voglio restituire a voi un servizio migliore”. “Per il bizantinismo delle regole italiane – prosegue – per aumentare il prezzo del biglietto ho bisogno dell’autorizzazione della Regione e la Regione non la dà. A parte che sedermi su questa sedia ed essere sindaco di una città che fa il 10% del pil italiano ed è un modello di sviluppo e solidarietà e dover chiedere il permesso per aumentare il biglietto, non e’ che mi renda così felice, noi stiamo trovando le formule per farlo, ma io voglio andare avanti perché non voglio che Atm, oggi e in futuro, schiacciata dai costi, rischi di tagliare sulla sicurezza e altri servizi e diventi come Trenord, sono due mondi incomparabili. Sono determinato ad andare avanti, ho bisogno del vostro sostegno, il coraggio non mi manca, la voglia di confrontarmi e lottare neanche, ma il supporto dei miei concittadini, se credono nella mia opera, è fondamentale”.

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