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Accoltellamento in piazzale Cuoco. Forza Italia: serve più sicurezza

“E’ stato commesso l’ennesimo atto grave in piazzale Cuoco: un accoltellamento in pieno giorno“. Lo denunciano Alessandro De Chirico, consigliere comunale di Forza Italia, e Rosa Pozzani, vicepresidente del Consiglio del Municipio 4. “Nel luogo dove ogni domenica, da anni, vengono organizzati i mercatini dell’illegalità. – continuano i forzisti – Nonostante la chiusura dei mercatini, oltre a spacciatori e ladri di biciclette, la zona si è riempita di venditori abusivi che senza alcuna autorizzazione per occupazione di suolo pubblico hanno smerciato beni di ogni tipo e di dubbia provenienza. Dai cellulari ai pezzi di parmigiano, dal prosciutto al deodorante, dalla catenina d’oro alle scarpe usate. Chissà cos’altro dobbiamo aspettarci alla riapertura! Ovviamente di agenti di Forze dell’Ordine nemmeno l’ombra. Neanche quando un uomo magrebino è stato accoltellato e medicato da connazionali a bordo strada“. “Questo è ciò che offre la periferia Sud-Est di Milano. – concludono De Chirico e la Pozzani –  Chiediamo al sindaco di intensificare i controlli e gli suggeriamo di fermarsi un weekend in città, di venire a farsi un giro nei pressi del Parco Alessandrini e di registrare ai milanesi ciò che li accade senza che la sua amministrazione muova un dito“.

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Identificati e indagati sei antagonisti di CARC e ZAM per le scritte contro Fontana

Sei antagonisti, due del Carc e quattro del centro sociale Zam, sono stati identificati e indagati nei fascicoli aperti per diffamazione e minacce per le scritte comparse nei giorni scorsi a Milano prima contro Fontana e poi contro il governatore e anche contro il sindaco Giuseppe Sala. In particolare, due esponenti del Carc (i Comitati di appoggio alla resistenza per il comunismo che avevano anche rivendicato l’azione in una conferenza stampa), nelle indagini condotte dalla Digos e coordinate dal pool antiterrorismo guidato da Alberto Nobili, sono accusati di essere gli autori della scritta “Fontana assassino” apparsa nelle scorse settimane lungo il Naviglio della Martesana. Quattro giovani frequentatori del centro sociale Zam sono ritenuti tra gli autori della scritta “Fontana assassino Sala zerbino” trovata nella notte tra il 5 e il 6 giugno in via Chiesa Rossa, sempre a Milano. ANSA  

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Il TAR blocca il distributore sui pozzi dell’acqua, ma comune e Q8 ci riprovano

“Q8 e Amministrazione comunale si rivolgono al Consiglio di Stato per realizzare un distributore di benzina sui pozzi dell’acqua potabile, siamo a Milano nel 2020. La vicenda ha inizio due anni fa quando ci accorgiamo del cantiere in Via dei Missaglia, zona Sud di Milano, e scopriamo che il progetto sull’area prevede la costruzione del distributore vicino ai pozzi dell’acqua potabile che servono l’acquedotto”. Lo comunica con una nota il Comitato difesa ambiente zona 5. “Le nostre segnalazioni e i nostri appelli al Municipio 5 e al Comune di Milano rimangono inascoltate. – continua il comitato – Il Comune di Milano ha concesso le autorizzazioni e porta avanti il progetto con la Q8. Vengono avviati i lavori, vengono tagliati alberi ad alto fusto, sradicati cespugli fioriti e su un zona verde di quasi 3.000 mq arriva una colata di cemento. L’ennesimo consumo di suolo e lo stoccaggio di 47.000 litri tra gasolio e benzina all’interno dell’area di rispetto dei pozzi dell’acqua potabile, con i conseguenti rischi in caso di perdite e percolazioni nella sottostante e fragile falda acquifera. Non ci restava altra possibilità che ricorrere al TAR per fermare una operazione che andava contro ogni logica e contro ogni legge, nazionale ed Europea. Così a marzo del 2019 il TAR Lombardia ordina la sospensione dei lavori con la motivazione che il diritto alla salute e sicurezza umana risulta comunque prevalente rispetto agli interessi del Comune. Nel frattempo anche Legambiente si unisce al nostro ricorso e ad ottobre 2019 arriva la Sentenza n. 2212 del TAR Lombardia che riconosce a pieno le nostre ragioni e dispone l’annullamento di tutte le autorizzazioni concesse dal Comune”. “Negli scorsi mesi abbiamo ascoltato le dichiarazioni dell’Assessore Granelli – aggiungono – che ci ha ringraziato, proprio così, e si è detto impegnato nel proporre a Q8 delle alternative. Purtroppo neanche questa volta le rassicurazioni si sono avverate. Nei fatti, pochi giorni fa, mentre il Sindaco affermava che dopo il Coronavirus il cambiamento principale a Milano sarà relativo all’ambiente, veniamo informati che Q8 e Comune hanno fatto appello al Consiglio di Stato per tentare di ribaltare la Sentenza del TAR. Noi, anche questa volta, non ci faremo intimidire, consapevoli di aver ottenuto la difesa di un diritto fondamentale e convinti che un pronunciamento del Consiglio di Stato non potrà che confermare la Sentenza del TAR e renderla ancora più esemplare sul territorio nazionale nell’ambito della protezione ambientale“. “Per cui – annuncia il comitato – non ci sottrarremo a questa ulteriore lunga e costosa difesa. Siamo un gruppo di cittadini residenti in zona e abbiamo iniziato questa battaglia impegnandoci assieme a diverse realtà sociali e ambientali e continueremo a farlo contando sul sostegno degli abitanti. Per sostenere le spese legali abbiamo aperto una raccolta fondi su: https://www.gofundme.com/f/no-al-distributore-sui-pozzi-dell-acqua-potabile”. “Chiediamo ai cittadini – conclude il comitato – di contribuire perché è una difesa nell’interesse di tutti e in tanti possiamo farcela. Nell’attesa che Milano diventi una città in cui l’ambiente e la salute diventino una reale priorità per l’Amministrazione”.

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I lavoratori dello spettacolo manifestano davanti alla Triennale

“Anche noi siamo un impegno istituzionale“. Con questi cartelli rivolti al ministro dei Beni culturali Dario Franceschini, che avrebbe dovuto essere presente all’inaugurazione del palinsesto estivo ma ha dato forfait per l’impegno agli Stati Generali, i lavoratori lombardi dello spettacolo hanno inscenato una protesta davanti alla Triennale di Milano. In un centinaio si sono ritrovati davanti all’istituzione culturale milanese per chiedere “un immediato reddito di continuità garantito e adeguato per tutto il periodo di crisi e ripresa del settore – ha spiegato Rita Pelusio, attrice comica portavoce della categoria – almeno fino al 2021″. Gli artisti, le maestranze e i tecnici riuniti nel coordinamento lombardo chiedono anche un tavolo di confronto “immediato” sulla ripartenza che per loro fino ad oggi è stata “una bufala”. Secondo i lavoratori “non è vero che si riparte, forse il 30% delle imprese culturali lo ha fatto lasciando fuori i teatri che non hanno un finanziamento pubblico e gli artisti indipendenti”. ANSA

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Rapina in banca con guanti e mascherine

Indossavano guanti e mascherine i tre banditi che stamani hanno messo a segno una rapina in centro a Milano. “Hanno approfittato del periodo di pandemia in cui si portano dispositivi di protezione personale – ha spiegato all’ANSA la Polizia di Stato – per non farsi riconoscere dalle telecamere e non lasciare impronte“. Due sono entrati, armati di pistola, uno rimasto all’esterno a fare il ‘palo’; poi sono riusciti ad aprire la cassaforte temporizzata dopo aver chiuso i dipendenti in bagno requisendo loro i telefonini cellulari per impedire di dare l’allarme. Sul posto stamani sono giunti gli agenti delle Volanti, gli investigatori della Mobile e gli uomini della Scientifica che stanno rilevando eventuali tracce. Dalle prime testimonianze raccolte pare che il bottino si aggirerebbe sui 50 mila euro. ANSA  

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Politici e cittadini sotto la statua di Montanelli. Indaga la DIGOS. LUME rivendica

Nell’arco di tutta la giornata di ieri, sotto la statua dedicata a Indro Montanelli, si è succeduta una processione di politici e cittadini passati sia per rendersi conto dello  scempio avvenuto, sia per cercare di porvi in parte rimedio. Lo hanno fatto i ragazzi del Giovanile di Fratelli d’Italia pulendo simbolicamente i piedi di Montanelli, sia i volontari di Retake che hanno tolto il grosso della vernice, in attesa che intervenga il Comune per una pulitura definitiva. Unanime la condanna del gesto da parte di tutti gli esponenti del centrodestra, della maggior parte della società civile e, salvo qualche distinguo, anche di molti esponenti di sinistra. Mentre la Procura di Milano apriva un fascicolo sull’imbrattamento e la DIGOS incaricata delle indagini passava al setaccio i filmati delle telecamere nelle vicinanze del parco è arrivata la rivendicazione sui social da parte di Rete Studenti Milano e LuMe (Laboratorio universitario Metropolitano). Lo hanno fatto attraverso un post in cui hanno scritto “Chiediamo, ad alta voce e con convinzione, l’abbattimento della statua a suo nome“, ma dalle reazioni della rete la loro azione non ha avuto l’effetto sperato, sono stati infatti coperti di insulti e critiche, al punto che a un certo punto hanno dovuto iniziare a cancellarli.  

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