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In Cadorna i rider protestano contro Trenord

Continua la protesta del comitato riderXidiritti, che unisce i gruppi organizzati di rider e fattorini. Alla stazione Cadorna, dove sono stati raggiunti da Giovanni di Aldo, Giovanni e Giacomo, e da legambiente, i rider hanno dato il via a una protesta per chiedere a Trenord di ritirare il divieto di caricare le bici sui treni. Con slogan come ‘United we stand‘ e cartelli con scritto ‘Durante la pandemia noi eravamo fuori a rischiare le nostre vite per lavorare, ora siamo stati dimenticati‘, i fattorini in bicicletta hanno protestato anche davanti alla stazione di porta Garibaldi. Ieri in più di 70 si erano dati appuntamento all’aperto per un’assemblea “per discutere – raccontano da Deliverance Milano – del contratto collettivo nazionale, di sicurezza sul lavoro, del trasporto bici per i pendolari e sulla necessità di organizzarci insieme“. Poi tanta era la voglia di protestare che è partita una strikemass che dalle vie del centro è passata da Duomo a Piazza Castello verso zona Navigli, Piazza 24 Maggio, Porta Genova per concludersi al parco di Via Solari. “Abbiamo sfilato per le strade della città chiedendo una sanatoria per i rider senza documenti e senza permesso di soggiorno, una soluzione per le bici in stazione a Trenord e un contratto di lavoro alle piattaforme. Lo stato di agitazione – annunciano i rider – è appena ricominciato e non siamo mai stati così tanti, agguerriti ed uniti“. ANSA

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Quattro arresti e una denuncia per spaccio

La Polizia di Stato in cinque distinti interventi ha arrestato quattro uomini e denunciato in stato di libertà uno, tutti per detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio. Ieri pomeriggio, una volante dell’Ufficio Prevenzione Generale ha fermato un uomo per un controllo in Piazza Bonomelli. Gli agenti hanno trovato all’interno dello zaino che aveva con se’ 18 involucri di cocaina, per un peso totale di circa 8 grammi. Il 42enne, cittadino marocchino senza precedenti, è stato arrestato per spaccio. Ieri sera, presso il Parco Don Luigi Giussani, in via Solari, i poliziotti dell’unità Bikers dell’Ufficio Prevenzione Generale a seguito del controllo di un 20enne cittadino italiano, hanno rinvenuto tre spinelli di marijuana. Nella sua abitazione, sottoposta a perquisizione, sono stati trovati ulteriori 25 grammi della medesima sostanza all’interno di un barattolo di vetro nascosto nei cassetti della scrivania della sua camera da letto. Poco dopo, in Piazzale Gabriele Rosa, i poliziotti in motocicletta della sezione Nibbio, hanno sorpreso un cittadino marocchino di 32 anni cedere un involucro a un altro uomo. Il marocchino alla vista degli agenti ha tentato di fuggire ma è stato bloccato ed ha opposto resistenza ai due agenti, colpendoli con calci e pugni. Durante il controllo, i poliziotti lo hanno trovato in possesso di 3 grammi di hashish. Pertanto motivo per cui l’hanno arrestato per spaccio e resistenza a Pubblico Ufficiale. Infine, sempre nella giornata di ieri, il Commissariato Bonola ha proceduto ad altre attività antispaccio. In via Paravia, la notte scorsa, gli agenti della volante hanno notato un ragazzo che alla loro vista ha tentato di nascondere qualcosa sotto uno zerbino per poi darsi alla fuga. L’uomo, un cittadino egiziano di 19 anni, è stato immediatamente bloccato ed è stato trovato in possesso di 2 grammi di cocaina. Pertanto è stato denunciato in stato di libertà per detenzione ai fini di spaccio. Infine, sempre ieri, gli agenti della Squadra Investigativa dello stesso Commissariato, in via Gigli, con l’ausilio dell’unità cinofila, hanno rinvenuto all’interno dell’abitazione di un cittadino egiziano di 23 anni, pregiudicato, 9 involucri contenenti 4 grammi di cocaina e 110 euro in contanti. L’uomo nonostante fosse agli arresti domiciliari continuava a svolgere l’attività illecita. Per questo lo hanno arrestato per spaccio.  

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Assalto alla sede di FdI, De Chirico (FI): da sinistra un silenzio complice

“Fa impressione l’indifferenza con cui il sindaco Sala, la sinistra in generale e in particolare l’ex Assessore Majorino (sempre pronto a puntare il dito contro gli altri) hanno trattato le violazioni e i danneggiamenti avvenuti durante il corteo per George Floyd di domenica scorsa”, accusa il Consigliere Comunale di Forza Italia Alessandro De Chirico. “Immagino gli sia difficile contestare la loro base elettorale – continua l’azzurro – anche se mentre manifesta contro la violenza altrui praticano la propria, ma sull’assalto alla sede di Fratelli d’Italia, almeno per decenza, un paio di parole di condanna le avrebbero potute dire. Magari non l’on. Majorino – sottolinea De Chirico –  sulla cui bacheca si può tranquillamente scrivere che quelli di FDI non si devono lamentare perché un tempo le sedi dei fascisti le bruciavano, ma dal sindaco Sala in quanto responsabile della sicurezza della nostra città almeno un commento me lo sarei aspettato”. “La sicurezza“, attacca l’azzurro, “anche in questa occasione è stata gestita in modo assai lacunoso e non è dato sapere chi ne fosse responsabile e se nell’apparato di sicurezza fosse prevista la presenza della Polizia Locale. Non è stato inoltre reso noto se i manifestanti fossero autorizzati a muovere in corteo lungo via Melchiorre Gioia e a formare un secondo presidio in via Zuretti o se si sia trattato di un’iniziativa estemporanea che nessuno ha impedito si realizzasse”. “Non mi risulta che l’on. Majorino abbia chiesto di denunciare gli organizzatori di quella manifestazione. Insomma ci sono tanti lati oscuri di questa vicenda che è meglio siano chiariti per togliere ogni sospetto che qualcuno ne sia stato complice”, conclude De Chirico, annunciando di avere protocollato un’interrogazione per avere ragguagli sulle questioni che ha posto.  

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Esposto di De Corato (FdI) contro la ciclabile di Corso Buenos Aires

Ieri mattina “in qualità di Assessore Regionale alla Sicurezza stradale, ho presentato un esposto alla Procura della Repubblica di Milano per segnalare la vicenda della pista ciclabile realizzata in parte di C.so Venezia e C.so Buenos Aires dal Comune di Milano. Questo esposto è stato fatto affinché la Magistratura verifichi se sussistono i requisiti come l’ordinanza e le planimetrie, che a nostro avviso mancano, per modificare la viabilità del tratto stradale preso in considerazione”. Lo ha reso noto l’Assessore alla Sicurezza di Regione Lombardia Riccardo De Corato. “Con la petizione online, iniziata alcune settimane fa, contro questa corsia dedicata alle bici, abbiamo raggiunto le 1.600 adesioni. Da domani, inoltre,- conclude De Corato – partirà la raccolta firme in piazza Oberdan, dalle 15 alle 18, per dire no ad una pista ciclabile realizzata nella foga ‘green’ della Giunta che crea danno ai commercianti, ingorghi del traffico e insicurezza per gli stessi ciclisti”.

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Sentinelli: rimuovere la statua di Montanelli. La sinistra si accoda, la destra si oppone

I Sentinelli di Milano attraverso una lettera-appello hanno chiesto al sindaco Sala Sala e al Consiglio comunale di rimuovere la statua del giornalista Indro Montanelli che si trova nell’omonimo parco della città e di dedicare i giardini “a qualcuno che sia più degno di rappresentare la storia e la memoria della nostra città Medaglia d’Oro della Resistenza”. Secondo I Sentinelli il giornalista “fino alla fine dei suoi giorni ha rivendicato con orgoglio il fatto di aver comprato e sposato una bambina eritrea di dodici anni perché gli facesse da schiava sessuale. Riteniamo che sia ora di dire basta a questa offesa alla città e ai suoi valori democratici e antirazzisti“. Idea subito sposata dalla Presidente della Commissione pari opportunità Diana De Marchi (Pd) che riconosce come valide “Le motivazioni della richiesta di rimuovere la statua” e ritiene vadano “indagate le motivazioni che hanno portato all’intitolazione e valutare se siano ancora valide oggi” e dal Consigliere Alessandro Giungi (PD), “La questione messa in luce dai Sentinelli merita di essere dibattuta in un approfondito dibattito in consiglio comunale“. Immediata la replica dell’ex vice-sindaco Riccardo De Corato “La ‘Floyd mania’ sta offuscando le menti di alcuni consiglieri comunali: confondere l’omicidio di un povero uomo di colore con la statura culturale di Montanelli, ferito per le sue idee liberali dalle Brigate Rosse, e voler addirittura aprire un dibattito in consiglio comunale è vergognoso. Spero che il sindaco Sala prenda da subito le distanze da questa insensata proposta”. e del leader della Lega Matteo Salvini che ha scritto sulla sua bacheca Facebook: “Giù le mani dal grande Indro Montanelli! Che vergogna la sinistra, viva la libertà”.

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Flash mob degli infermieri davanti al Pirellone

Sono scesi in piazza con mascherine e camici, qualcuno anche con maschere bianche a coprire l’intero volto gli infermieri aderenti al sindacato Nursind che oggi hanno organizzato un flash mob in piazza Duca d’Aosta, davanti al grattacielo Pirelli, sede del Consiglio regionale della Lombardia, per chiedere di non essere dimenticati dopo l’emergenza e per ricordare i 40 infermieri morti per il Coronavirus. ‘Onoriamo i nostri caduti nella lotta al Covid-19‘ e ‘Gli infermieri sono i factotum della sanità‘ sono alcuni dei cartelli che avevano con loro i manifestanti che hanno poggiato fiori bianchi a terra su un cuore blu, come il colore delle loro divise. “Adesso che l’emergenza sanitaria è rientrata dopo che per mesi siamo stati osannati come eroi – aveva spiegato Donato Cosi coordinatore lombardo del sindacato lanciando l’iniziativa -, non vogliamo ritornare nel dimenticatoio, non vogliamo ritornare ad essere invisibili”. ANSA

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