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Lombardia, Antimafia: il Consiglio fa il punto su traffico di droga e riciclaggio

Lombardia, Antimafia: il Consiglio fa il punto su traffico di droga e riciclaggio. Oltre 200 pagine di documento, decine di audizioni e approfondimenti con contributi di alto profilo, un impegno assunto dalla Commissione speciale Antimafia presieduta da Monica Forte (M5S), iniziato alla fine di aprile 2020 e proseguito anche durante i lockdown. Oggi il Consiglio regionale ha discusso (da regolamento non era prevista votazione, ndr) la relazione conclusiva sull’Indagine conoscitiva traffico di stupefacenti e sostanze psicotrope sul territorio lombardo, legato anche al riciclaggio dei proventi in denaro da parte della criminalità organizzata (relatrice la consigliera leghista Selene Pravettoni), un lavoro ampio e articolato, fruibile sia dalle istituzioni che dai cittadini, che offre un’esauriente panoramica sul fenomeno oggetto dell’analisi e su diverse tematiche a questo collegate. Dal testo, appare subito evidente che il traffico di stupefacenti ha sì una forma di governo criminale saldamente nelle mani delle più importanti organizzazioni criminali globali, ma è altresì emerso come una straordinaria quantità di attività illecite collaterali graviti nell’orbita del traffico di sostanze e come questo mondo produca, con alta frequenza, fattispecie sempre nuove di devianza a cui prestare attenzione. Altra questione degna di nota è la trasversalità. Dalle numerose testimonianze raccolte, è risultato infatti come il forte impatto delle droghe aggravasse situazioni di per loro degradate e caratterizzate da emarginazione ed esclusione sociale, esplodendo nelle zone più disagiate. Dall’altro lato, sono venute alla luce realtà che connettono un forte consumo di stupefacenti a ceti sociali non tipicamente riconducibili a condizioni di partenza difficili ed anzi riconducibili talvolta a segmenti di classe dirigente. Altro tema centrale, la questione del riciclaggio. Le organizzazioni mafiose, hanno infatti l’esigenza di rendere spendibili le ingenti ricchezze prodotte dal traffico dal narcotraffico. Di qui l’aumento del fenomeno, che negli ultimi vent’anni ha trasfigurato interi settori dell’economia legale tipicamente privilegiati dalle organizzazioni malavitose. Nel corso dell’indagine, sono inoltre stati approfonditi diversi aspetti collaterali al tema principale, dalla diffusione della droga nelle carceri al darkweb e alle modalità di spaccio non convenzionali, fino a una panoramica sui sistemi di recupero per le persone, soprattutto giovani, cadute nel tunnel della dipendenza. Siamo arrivati, ha dichiarato la Presidente Forte, “alla delineazione un documento avanzato ed articolato che potrà certamente essere fonte privilegiata di future iniziative legislative e di interventi tesi a ridisegnare la strategia regionale in tema di droghe, ferma restando la ripartizione delle competenze con altri livelli di Governo”. Opinione sposata e condivisa dal Vice Presidente della Commissione Antimafia Alex Galizzi (Lega): “Questa è una battaglia che ognuno di noi deve combattere quotidianamente perché sono convinto che il ruolo civile che rivestiamo in primis come cittadini sia quello di tutelare il territorio ed il futuro dei nostri figli e di tutti i giovani, perché solo in questo modo, aumentando la collaborazione interistituzionale, ne usciremo vincitori per un domani migliore”. Il futuro dei giovani, è stato al centro anche dell’intervento della relatrice Selene Pravettoni: “Dalla nostra indagine – ha ricordato – è emerso un aumento delle persone giovani in relazione al consumo di sostanza stupefacenti unita a una minore percezione del danno che le stesse potrebbero avere. E’ fondamentale – ha affermato – fare informazione e formazione nelle scuole, usare strumentazioni tecnologiche come droni, metal detector, telecamere di video-sorveglianza, macchine per la rilevazione di contatto con sostanze stupefacenti. E infine – ha aggiunto – fare rete: scuole, forze dell’ordine, sanità e istituzioni”.

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Infanzia, adolescenti e disagio psichico, Forte(M5S): “Casi in vertiginosa crescita: Lombardia”

Infanzia, adolescenti e disagio psichico, Forte(M5S): “Casi in vertiginosa crescita: Lombardia”. Oggi il Consiglio regionale della Lombardia è chiamato ad esprimersi sulla mozione depositata dalla Consigliera regionale del M5S Lombardia Monica Forte per rafforzare le iniziative regionali rivolte a giovanissimi e adolescenti affetti da disturbi neuropsichiatrici. Monica Forte, consigliera regionale del M5S Lombardia dichiara: “Chiediamo a Fontana e alla Moratti un cambio di passo con interventi urgenti per risolvere le profonde difficoltà che vive il mondo sanitario nel dare adeguata assistenza al disagio psichico, in grande aumento fra bambini e adolescenti. Il numero dei ricoveri nelle sei strutture regionali che hanno in tutto 112 posti letto, ci dice che la situazione era già molto precaria prima dell’epidemia. Dal 2017 al 2019, dalle tabelle trasmesse dalla giunta regionale, emerge un chiaro e vertiginoso aumento dei casi, tanto che in alcune strutture sono più che quadruplicati. Non c’è posto per tutti i giovani che soffrono, ma soprattutto i tempi di attesa per la presa in carico sono troppo lunghi (fino a due anni) e questo può determinare che un disturbo neuropsichiatrico recuperabile se preso in tempo può aggravarsi e cronicizzarsi. Alla luce dei dati che abbiamo raccolto chiediamo interventi urgenti alla Regione: servono risorse adeguate al fabbisogno di personale indispensabile per garantire le cure, oltre che l’adeguamento delle strutture edilizie, in particolar modo quelle della rete territoriale, spesso inospitali e inadatte”. Gregorio Mammì, consigliere M5S e cofirmatario dell’atto conclude: “Ci siamo confrontati con gli addetti del settore ed è emersa una forte debolezza del sistema regionale nel dare risposte, tra casi di autolesionismo, tentato suicidio, aggressività, disturbi alimentari e molto altro che impongono risposte nell’immediato. L’obiettivo è non lasciare nessuno indietro, soprattutto chi soffre. Il disagio adolescenziale e infantile va calato anche nelle realtà familiari e crea difficoltà spesso insormontabili alle quali le politiche sanitarie sane possono dare risposte concrete”.

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