morti

Vigilante travolge motociclista e si spara

Travolge e uccide con la propria auto un motociclista, poi preso dallo sconforto si toglie la vita. E’ accaduto intorno alle quattro di questa mattina all’incrocio tra via Emilia e viale Piceno. A spararsi con la pistola d’ordinanza è stata una guardia giurata, di 26 anni. Probabilmente quando il giovane si è reso conto della gravità delle condizioni dell’investito, un 65enne, ha impugnato l’arma ed ha fatto fuoco. In seguito un passanteche  ha visto il motociclista riverso a terra incosciente si è avvicinato all’auto, dalla quale non scendeva nessuno, non potendo far altro che constatare il suicidio della guardia giurata. Sul posto, scattato l’allarme, sono intervenute diverse auto dei Carabinieri e due ambulanze. Per i due uomini non c’è però stato nulla da fare, entrambi sono morti poco dopo l’arrivo in ospedale.  

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Rfi, il disastro ferroviario e l’inchiesta ignorata

Rfi, il disastro ferroviario e l’inchiesta ignorata. La giornata di ieri potrebbe essere riassunta così. Le Ferrovie sono state messe sul banco degli imputati dagli investigatori: la società non avrebbe garantito la sicurezza della sua infrastruttura. Fatto che ha favorito, o quantomeno non evitato, l’incidente di Pioltello del 25 gennaio 2018. Un deragliamento che causò 3 morti e decine di feriti. Oggi tutti si butteranno, secondo noi pure giustamente, sull’azienda. Forse. Forse perché la storia di quel disastro ferroviario aveva spinto un giornale a indagare le condizioni della rete in tutta Italia. Un’inchiesta giornalistica che aveva scoperto come venisse controllato solo il 10 per cento di ponti, ferrovie e viadotti. E che anche nei casi in questione, spesso gli interventi non erano propriamente a regola d’arte. Scritti che avevano già causato una reazione contro quel giornale da parte di chi gestisce la rete e chi dovrebbe controllarlo, ma soprattutto scritti caduti nel silenzio. Un atteggiamento taciturno del resto della stampa nazionale pur così abituata dai tempi del Duce a suonare come un’orchestra. A noi non sorprende però questo atteggiamento per la lezione ricevuta molti anni fa da un lobbista: se vuoi far scrivere qualcosa a un giornalista dove vai? Ad esempio da Autostrade, fu la risposta, perché sono ovunque e ovunque finanziano i giornali e giornalini. E chi paga, pretende. Non solo a Milano. L’esempio dei Benetton è stato sviscerato dal Fatto Quotidiano, tanto è vero che sono ancora concessionari e verranno coinvolti in Alitalia come in altri fascicoli di interesse nazionale. Stesso discorso per ferrovie, soprattutto in un momento in cui questo “potere forte” si appresta a vendere per miliardi gli scali ferroviari a Milano, la capitale della stampa. Si prospettano anni di eventi e paginate pubblicitarie per i giornali, quindi perché tirarsi la zappa sui piedi e disturbare chi può darti un po’ di ossigeno? Meglio lasciar stare. In fondo i giornalisti se prendono il treno, vanno sul Frecciarossa e quelli sono convogli che viaggiano su linee più sicure. Ecco secondo noi dunque che questa triste storia si può riassumere con: Rfi, il disastro ferroviario e l’inchiesta ignorata.  

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Muoiono mano nella mano dopo 50 anni di vita insieme

Due anziani, entrambi di 83 anni, sono stati trovati morti in casa nel quartiere Quinto Romano. A rinvenire i corpi è stato il figlio 52enne che ha chiamato i soccorsi. I due coniugi, originari della Sicilia, erano mano nella mano, e sono morti nella stessa notte tra giovedì e venerdì scorsi. Sul posto sono arrivati i carabinieri della Compagnia Porta Magenta, che però fin da subito non hanno rinvenuto segni di violenza e dunque hanno escluso sia l’eventualità di un doppio suicidio, sia quella dell’omicidio-suicidio. E’ comunque arrivato il medico legale e la squadra rilievi dell’Arma ma il pm, dopo che è stato accertato che le cause della morte erano naturali, non ha ritenuto di effettuare l’autopsia. I due anziani stavano insieme da 50 anni.  

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Via Taormina, due anziani trovati morti nel loro appartamento

I cadaveri di una donna di 76 anni e del suo compagno tedesco di 82 sono stati scoperti all’interno del loro appartamento in via Taormina, a Milano. Attorno alle 15.40 il custode dello stabile ha chiamato la polizia perché dall’abitazione della coppia proveniva un forte odore. Una volta entrati hanno avuto conferma del loro decesso che non è stato ancora possibile stabilire a quando risalga. Sul posto è stata inviata la Scientifica, secondo indiscrezioni i due corpi non presenterebbero segni evidenti di violenza ma al momento gli investigatori non escludono alcuna possibilità, neppure quella dell’omicidio-suicidio.

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