Moschea

TAR sentenzia contro la moschea abusiva di via Zambelli, soddisfatto De Corato

L’associazione culturale Shah Jalal di via Zambelli, è stata trasformata negli ultimi anni in una moschea abusiva come emerge da “un complesso di indizi gravi precisi e concordanti“, tra cui dichiarazioni di “persone interrogate sul luogo“, video su Youtube ed “estratti di siti web“. Lo scrivono i giudici del Tar della Lombardia nella sentenza con cui hanno bocciato il ricorso della stessa associazione contro l’ordinanza del Comune che ha contestato “il cambio di destinazione d’uso da laboratorio a luogo di aggregazione e di preghiera” realizzato anche con una serie di “opere” sull’immobile. I giudici della seconda sezione del Tar milanese nella sentenza fanno riferimento, tra le altre cose, al “sopralluogo effettuato dalla Polizia Locale” nel 2014 e poi confermato da un ulteriore sopralluogo del 21 marzo scorso “dal quale risulta, tra l’altro, un’insegna sull’immobile con la denominazione Shahjalal Jame Maszid, ossia moschea“. “La correlazione tra i lavori di ristrutturazione dei bagni e la realizzazione di un bagno per disabili da un lato e la funzione religiosa dall’altro – scrivono ancora i giudici, col presidente di sezione Italo Caso – è facilmente desumibile dal fatto che si tratta di servizi presenti normalmente in luoghi aperti al pubblico destinati a soddisfare le esigenze di persone che provengono dall’esterno“. Poiché l’associazione non ha fornita, poi, “prova di alcun uso dell’immobile diverso da quello religioso è del tutto ragionevole ritenere che i bagni siano a servizio degli avventori della moschea“. “Finalmente la sentenza con la quale il Tar della Lombardia ha fatto chiarezza sulle moschee abusive” commenta soddisfatto Riccardo De Corato, Assessore alla Sicurezza  di Regione Lombardia. “E così, adesso che Palazzo Marino ha avuto ragione, perché non interviene subito anche sulle altre moschee abusive che infestano la città?” si chiede quindi l’esponente di Fratelli d’Italia “Molte di queste strutture fuorilegge sarebbero state condonate dal PAR – sottolinea – il piano delle attrezzature religiose del Comune, all’interno del Pgt di Milano, sul quale Regione Lombardia ha espresso forti contrarietà in relazione a questo tema“. “Ci sono delle regole che vanno rispettate”  spiega De Corato, “sono quelle dalla l.r. 12 del 11 marzo 2005 che al Capo III indica le norme per la realizzazione di edifici di culto e di attrezzature destinate a servizi religiosi”. “Il Comune di Milano non può girare la testa dall’altra parte“, attacca quindi, concludendo: “Non si contano più le lamentele di molti milanesi esasperati da queste situazioni. Questa sentenza del Tar conferma che è una moschea abusiva: il Comune cosa aspetta a chiudere le altre 7 fuorilegge anche per il Pgt e il Par?“.  

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Fratelli D’Italia manifesta contro la moschea in via Esterle

Fratelli D’Italia, nel corso di un gazebo svolto ieri in via Padova, ha presentato ai residenti le 18 osservazioni contenenti le tesi contrarie alla moschea in via Esterle, prevista nel Piano di Governo del Territorio.  Nonostante lo scarso preavviso dato e il bel tempo che consigliava altre attività, numerosi cittadini si sono presentati ad ascoltare le spiegazioni date dagli esponenti del partito di Giorgia Meloni e per firmare  a sostegno dell’iniziativa che, potrebbe portare allo stralcio dei ex Bagni Pubblici di via Esterle dal piano moschee voluto dalla Giunta Sala per il Comune di Milano. Presenti l’On.Marco Osnato e il Presidente della Commissione Sicurezza del Municipio 2 Riccardo Truppo che hanno spiegato, “Faremo di tutto per evitare che via Padova si trasformi in un ghetto Dopo il deposito delle osservazioni, abbiamo in programma una grande manifestazione per informare i residenti sullo stato della procedura e passare la palla alla Regione che dovrà colmare un vuoto normativo sulle distanze minime tra luoghi di culto e non solo“. “Siamo contrari al progetto ghetto targato Sala” ha ribadito Truppo, concludendo, “il Sindaco vuole la Moschea? La metta sotto casa sua!“.  

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Forte e Forza Italia bloccano la Moschea di Via Novara, confermate due in via Padova

Sono 15 le aree cittadine interessate dal Piano delle attrezzature religiose, documento previsto dalla legge regionale, in adozione con il nuovo Pgt in discussione in Consiglio Comunale. Esce dal Par l’area di proprietà pubblica di via Novara, che in precedenza Palazzo Marino aveva indicato come disponibile per edificare luoghi di culto. La modifica è stata approvata con un emendamento presentato dal consigliere di Milano Popolare Matteo Forte. Assieme a via Novara le altre aree pubbliche identificate originariamente erano quelle di via Esterle (zona via Padova) e via Marignano (zona via Mecenate). Nel pomeriggio durante la discussione del Piano delle attrezzature religiose la consigliera del gruppo Misto Silvia Sardone aveva stigmatizzato la bocciatura dall’aula di tutti i suoi emendamenti “contro le singole regolarizzazioni di moschee abusive“,  mentre il consigliere di Milano Popolare Matteo Forte caveva attaccato la maggioranza per la moschea” che spunta “dall’elenco delle attrezzature religiose di nuova previsione, contenute nel Pgt”, “quella che fa capo a Milli Gorus, un’associazione annualmente segnalata dal Rapporto sulla sicurezza costituzionale del Ministero degli Interni di Berlino, in quanto movimento legalista di matrice islamista che mira all’abolizione parziale o totale dell’ordine democratico e liberale su cui si basa la Repubblica federale di Germania“.  In segito i Consiglieri d’Opposizione hanno anche inscenato una protesta in aula esibendo cartelli con scritto “No radicali islamisti”, “No condono No moschee abusive“. Molto soddisfatto per l’approvazione dello stralcio dell’area di Via Novara dal Piano delle Attrezzature Religiose è Marco Bestetti, Presidente del Municipio 7 , secondo cui “è un’ottima notizia, che accolgo con grande soddisfazione” rilevando “Sono state riconosciute le nostre ragioni, che non riguardavano certo la libertà di culto, ma evidenti criticità urbanistiche e viabilistiche che una grande moschea avrebbe generato in quell’area”. Bestetti quindi ringrazia “sentitamente i colleghi di Forza Italia e di tutto il centrodestra a Palazzo Marino per lo straordinario lavoro delle ultime settimane“, promettendo infine “avanti tutta con la destinazione di quell’area a parcheggio di interscambio per il futuro prolungamento della M5 e per fermare fuori dalla città le migliaia di auto che ogni settimana prendono d’assalto la zona di San Siro“. “Dopo un mese e mezzo di dibattito sul Piano delle attrezzature religiose, il sindaco e la giunta non hanno mosso una ciglia rispetto alle nostre richieste di eliminare la sanatoria per le moschee abusive esistenti e di valutare più attentamente la localizzazione di quelle future“. Dichiara a fine seduta Fabrizio De Pasquale, capogruppo di Forza Italia in Consiglio Comunale “In pratica la sinistra ha voluto discutere prima di moschee che di nuovi quartieri, di nuovi insediamenti produttivi e di nuovi servizi. – continua il capogruppo azzurro La priorità per la Milano del 2030, secondo Sala e Maran, sarebbe quindi sanare le moschee e magari raggrupparne due in via Padova piuttosto che disciplinare più seriamente la nomina dei ministri di culto, il finanziamento delle moschee e premiare chi nella comunità islamica ha rispettato le regole”.

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