muggiano

Rapinano bancomat e fuggono ne campo rom di Muggiano. Sardone: chiuderlo subito

Venerdì notte, hanno fatto saltare e rubato 63 mila euro in banconote da un bancomat di viale Liberazione a Corsico, il colpo, però, non è andato male perché una pattuglia dei Carabinieri in transito nella zona, udita la forte esplosione, è intervenuta mettendosi all’inseguimento dell’Opel Meriva e della Volkswagen Golf usate dai rapinatori. L’inseguimento si è concluso all’esterno del campo rom di Muggiano dove i ladri sono fuggiti a piedi facendo perdere le proprie tracce. All’interno dell’Opel Meriva sono stati ritrovati i 63 mila euro di bottino  la bombola a gas e l’innesco elettronico utilizzati per causare l’esplosione. “Penso – ha commentato Silvia Sardone, Europarlamentare e Consigliere Comunale della Lega – che ormai non ci sia più nessuna ragione valida per tenere aperto il villaggio Martirano, un campo rom spacciato dalla sinistra come il migliore d’Europa”. “Questo episodio – ha aggiunto la Sardone – è solo l’ultimo di una lunga lista di criminalità e delinquenza, marchio di fabbrica del campo rom di Muggiano. Voglio ricordare ai buonisti di sinistra e che gli abitanti di questo campo pagano solo il 20% degli affitti, non si contano le discariche abusive appena all’esterno e i tanti pregiudicati che popolano l’area.a questo punto mi viene da chiedere: cos’altro deve succedere per far sì che il Comune di Milano metta fine a questa esperienza fallimentare e vergognosa?”, si chiede la leghista. “Mi auguro – conclude – che i ladri vengano presto identificati e arrestati: di questa gentaglia a Milano non ne abbiamo bisogno. Non è razzismo verso i rom, ma è una semplice constatazione dei fatti dire che i campi nomadi sono spesso e volentieri fortini di illegalità”.

Rapinano bancomat e fuggono ne campo rom di Muggiano. Sardone: chiuderlo subito Leggi tutto »

La Polizia bonifica un’area agricola a Muggiano

Nella mattinata di ieri 31 gennaio gli operatori dell’Ufficio Controllo del Territorio del Commissariato Lorenteggio, coadiuvati dai tecnici di un’impresa specializzata nel settore,  intervenuti coi loro appositi mezzi, hanno provveduto al ripristino dello stato naturale dei luoghi di un lotto di area agricola ubicato in zona Muggiano, dove gli accertamenti investigativi condotti nel 2019 avevano rivelato lo svolgersi di una sostanziale attività di “riciclaggio materiale” di autoveicoli rubati. I veicoli, rubati poco prima (non oltre le dodici ore precedenti), venivano portati nell’area per essere smontati e frazionati: parti meccaniche e pezzi delle scocche divenivano così pezzi di ricambio pronti ad essere commerciati in nero oppure destinati a chi magari ne aveva già fatto richiesta. Il “lavoro” veniva svolto nottetempo e la mattina seguente al furto tutto si era oramai già concluso: i veicoli erano per così dire “spariti”, non più identificabili dopo il loro smontaggio, mentre il luogo tornava deserto. Ciò, evidentemente, anche allo scopo di non attirare l’attenzione di vicini o estranei di passaggio. L’area, difatti, si trova in una zona di campagna ai margini della Tangenziale Ovest e si raggiunge solo percorrendo un lungo tratto sterrato che adduce ad appezzamenti coltivati o altri campi verdi non curati. Trattandosi di terreni in larga misura privati che costeggiano la strada veloce della Tangenziale, anche l’inizio dello sterrato è a sua volta chiuso da una sbarra fermata da un lucchetto che ne rinforza ulteriormente la sicurezza. Con l’ausilio di 5 automezzi ed un c.d. “ragno” di una ditta specializzata sono state sequestrate a fini di distruzione complessivamente 9 autovetture (7 carcasse  di vetture “cannibalizzate” e 2 carcasse di automobili carbonizzate), 2 targhe automobilistiche estere; sedili, cruscotti, paraurti, marmitte, radiatori, pezzi di carrozzeria ed utensili vari  (oltre 80 pezzi). La completa bonifica effettuata venerdì mattina è stata compiuta su delega della Procura della Repubblica che ha ordinato la rimozione di tutto quanto presente nella zona interessata, dai resti dei veicoli rubati alle strutture abusive utilizzate per occultarli e riciclarli. La Procura ha accolto le istanze investigative avanzate dal Commissariato che ha ritenuto necessario in primo luogo ripulire la zona inopinatamente e ripetutamente utilizzata per attività illecite, in totale disprezzo di ogni ingiunzione precedente, come dimostrato dalla costante violazione dei sigilli di un’area che era già sottoposta a sequestro nel gennaio 2019. Infatti la bonifica giunge all’esito di una attività investigativa del Commissariato Lorenteggio, iniziata proprio nel gennaio 2019, quando una Volante, messasi sulle tracce del navigatore satellitare di un’autovettura a noleggio rubata il giorno prima, percorrendo proprio quelle strade sterrate in aperta campagna, a ridosso della Tangenziale Ovest, giunse proprio davanti ad cancello d’ingresso dell’area. Al di là della recinzione i poliziotti trovarono solo un cane di grossa taglia messo a guardia del posto, probabilmente per intimorire chiunque fosse stato curioso di sapere cosa ci fosse lì dentro. Messo al sicuro l’animale con l’aiuto di una squadra incaricata del servizio municipale, che riscontrava pure come all’animale non fosse garantito il benessere, gli operatori della Volante rinvenivano la carcassa della Fiat 500 ricercata ma anche le tracce di altre autovetture. A poca distanza gli Agenti della Volante trovavano un capanno destinato ad “officina meccanica” per la scomposizione delle parti di auto al cui interno veniva sorpreso un uomo intento a smontare il motore di un’auto. Costui si dichiarava dipendente del proprietario dell’area, che si è accertato essere un soggetto pregiudicato, sottoposto alla misura degli arresti domiciliari in provincia di Cremona. In quell’occasione venivano rinvenuti anche un paio di targhe e la documentazione inerente ad alcuni veicoli, italiani ed esteri, anch’essi rubati. Su disposizione della Procura della Repubblica, l’area e le strutture apparse subito abusive venivano poste sotto sequestro per i successivi accertamenti. Venivano sequestrati anche gli strumenti e le parti di autovetture accertate (o ritenute) provenienti da furti. Al sequestro dell’area del gennaio 2019 sono seguite ulteriori 4 ispezioni effettuate dai poliziotti del Commissariato Lorenteggio nell’area: uno a settembre 2019 ed i restanti nel gennaio 2020. Nel corso di questi controlli presso l’area agricola, sempre “vigilata” da un cane di grosse dimensioni, gravitavano sempre “il meccanico” identificato nel corso del primo intervento del gennaio 2019, nonché 3 persone che successivamente si è accertato essere i familiari (padre, madre e fratello) del titolare del lotto di terreno, il soggetto pregiudicato, sottoposto agli arresti domiciliari a Cremona. Inoltre, nel corso delle 4 ispezioni è stata sempre notata la presenza di pezzi di auto e motoveicoli “cannibalizzati”, strumenti per lo smontaggio dei motori e il taglio delle scocche, documenti di auto rubate. Tutto ciò in violazione dei sigilli apposti in occasione del sequestro dell’area del gennaio 2019. L’opera di bonifica e di ripristino naturale dei luoghi di venerdì 31 gennaio, avviata anche per il doveroso rispetto del contesto ambientale che la zona richiede, non interrompe l’azione investigativa del Commissariato Lorenteggio circa le responsabilità di quanto accaduto sino a oggi presso l’area. Partecipa al sondaggio Per quale partito voterai alle elezioni amministrative di Milano  VOTA

La Polizia bonifica un’area agricola a Muggiano Leggi tutto »

A Muggiano una piazza dedicata a Francesca Morvillo ed Emanuela Loi

Una piazzetta intitolata a Francesca Morvillo ed Emanuela Loi nel quartiere milanese di Muggiano. Nel giorno dell’anniversario dell’uccisione del giudice Paolo Borsellino con la sua scorta, la Giunta comunale ha deliberato l’intitolazione di una piazzetta alle donne che persero la vita nelle stragi di Capaci e di via D’Amelio: Francesca Morvillo, moglie del giudice Giovanni Falcone, unico magistrato donna uccisa in Italia, ed Emanuela Loi, prima agente donna della Polizia di Stato uccisa in servizio. La scelta di intitolare a loro uno spazio cittadino (la nuova piazzetta e’ compresa tra le vie Antonio Mosca – altezza del civico 180 – e le vie Edgardo Moltoni e Arturo Carlo Jemolo) è frutto di un accordo tra il Muncipio 7 e l’Assessorato alla Cultura, che hanno condiviso la volontà di tenere vivo il ricordo di tutte le vittime di quelle stragi, non solo dei giudici Falcone e Borsellino (a cui Milano ha già dedicato un giardino) ma anche delle persone che erano con loro. “Le stragi di Capaci e di via D’Amelio – ha dichiarato l’assessore alla Cultura Filippo Del Corno – appartengono alla nostra storia più recente, le immagini trasmesse in quei giorni sono parte dei nostri ricordi. Ma tenere viva la memoria delle vittime è qualcosa di più, è un compito che spetta anche alle Istituzioni e riguarda la trasmissione dei valori di legalità e giustizia e il richiamo all’impegno civile. Sono particolarmente lieto di aver raccolto l’impulso del Comitato di Quartiere di Muggiano e di aver condiviso con il Municipio 7 una scelta che conferma l’impegno di questa Amministrazione a diffondere la cultura della legalita’ e il rispetto della parita’ di genere nelle intitolazioni degli spazi pubblici della citta‘”. Francesca Laura Morvillo muore il 23 maggio 1992 accanto al marito, Giovanni Falcone, e alla scorta nella strage di Capaci. Emanuela Loi dopo la strage di Capaci, nel giugno del 1992 diventa agente della scorta del magistrato Paolo Borsellino. Il 19 luglio 1992, giorno della strage di via D’Amelio a Palermo, con lei perdono la vita, oltre a Paolo Borsellino, i colleghi Walter Eddie Cosina, Agostino Catalano, Claudio Traina e Vincenzo Li Muli.  

A Muggiano una piazza dedicata a Francesca Morvillo ed Emanuela Loi Leggi tutto »

Bestetti (FI): il campo nomadi di Muggiano va raso al suolo

Il campo nomadi di Muggiano è “un monumento all’illegalità” e “va raso al suolo”. Lo dichiara il presidente del Municipio 7 Marco Bestetti, in quota Forza Italia, a seguito del recente arresto a Trezzano sul Naviglio di due ladri di etnia rom che risiedevano nel sito. “Si tratta dell’ennesimo episodio criminale che vede come protagonisti gli occupanti di quel campo, che stanno collezionando un record impressionante di violazioni del codice penale. Eppure il campo rom di Muggiano era stato definito dal PD un modello di integrazione da prendere come esempio – prosegue Bestetti – tanto da arrivare nel 2014 a regalargli 20 casette nuove di zecca pagate ben 650 mila euro con le tasse dei cittadini perbene”. Per Bestetti “è giunta l’ora di passare dalle parole ai fatti. Propongo – ha concluso – al ministro dell’Interno Salvini di iniziare dal campo rom di Muggiano a ripulire questa città“.

Bestetti (FI): il campo nomadi di Muggiano va raso al suolo Leggi tutto »