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Online la mappa dei negozi che rilasciano certificati

Una nuova mappa georeferenziata che consente ai cittadini di visualizzare in maniera più agile e veloce le tredici sedi anagrafiche e gli operatori che offrono servizi in convenzione (edicole, tabaccai, cartolibrai) dislocati nei nove Municipi, con informazioni sugli orari di apertura e la visualizzazione delle linee metropolitane e del passante ferroviario più vicini. E’ online da oggi, sul sito del Comune di Milano, alla pagina dedicata ai Certificati anagrafici, cliccando sulla voce ‘Mappa Sportelli di Quartiere’. “Una piccola novità – afferma l’assessora ai Servizi civici e Generali Gaia Romani – che abbiamo voluto introdurre per agevolare cittadine e cittadini e dare anche maggiore visibilità agli operatori privati che supportano l’Amministrazione nell’offrire servizi essenziali. In questo modo si evidenzia la prossimità e si valorizza la dimensione di quartiere, nell’ottica della Milano a 15 minuti”. Risale all’estate del 2019 l’approvazione delle linee di indirizzo per la stipula di convenzioni con soggetti pubblici e privati, come edicole, tabaccai o sportelli delle partecipate, per l’erogazione dei certificati anagrafici, da quello di nascita al Certificato di residenza, lo Stato di famiglia, l’Iscrizione alle liste elettorali o il Certificato di matrimonio; e ancora, tra gli altri, la Convivenza di fatto, l’Unione civile e il Godimento dei diritti politici. Ad oggi, nella città di Milano, si contano 83 edicole, 56 tabaccai e 21 cartolibrai che offrono servizi ai cittadini diffusi sul territorio, che hanno evitato – in media – a 500 utenti al giorno di recarsi agli sportelli di via Larga o delle sedi decentrate. Nel 2021 sono state 59.830 le persone che si sono rivolte alle edicole, 5.497 alle tabaccherie e 330 alle cartolibrerie. “Numeri importanti e in costante crescita – aggiunge l’assessora Romani – che testimoniano una collaborazione virtuosa, anche in termini di soddisfazione espressa dagli operatori, e che è nostra volontà implementare. Questa convenzione ci consente, infatti, di perseguire un duplice obiettivo: da una parte valorizzare il ruolo di edicole e tabaccai che hanno evidenziato, specie durante questa pandemia, la loro presenza strategica di presidio sul territorio, e dall’altra parte supportare i cittadini offrendo loro la possibilità di fruire di servizi più rapidi all’interno dei loro quartieri. Perché, se è vero che la digitalizzazione è uno strumento fondamentale per garantire parità di accesso e opportunità a tutti, credo che in una città come Milano, nel periodo storico che stiamo attraversando, niente possa ripagare il valore di sentirsi parte di una comunità, potendo contare sui propri commercianti di riferimento. Ecco perché stiamo lavorando per aumentare i servizi che questi operatori potrebbero offrire, come aiutare i cittadini a prendere un appuntamento con l’Amministrazione”. L’elenco completo dei certificati anagrafici che gli operatori convenzionati possono erogare comprende: Contestuale (nascita, residenza, cittadinanza, esistenza in vita), Contestuale AIRE, Contestuale e stato di famiglia, Cittadinanza, Convivenza di fatto, Esistenza in vita, Godimento dei diritti politici, Iscrizione alle liste elettorali, Matrimonio, Morte, Nascita, Residenza, Stato di famiglia, Stato libero, Unione civile.

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Da oggi aperture negozi e attività tornano alla normalità

L’Amministrazione comunale, in accordo con la Prefettura, ha deciso di sospendere a partire da oggi il provvedimento mediante il quale in questi mesi di emergenza sanitaria sono stati diversificati gli orari delle attività commerciali e degli uffici per consentire il rientro a scuola degli alunni e l’accesso in sicurezza al trasporto pubblico locale. La sospensione del provvedimento si rende possibile dopo la chiusura delle scuole che ha significativamente diminuito l’afflusso di utenti sulla rete di trasporto pubblico. E tiene conto anche dell’innalzamento all’80% della capienza sui mezzi pubblici, in vigore in zona bianca. Il provvedimento ha efficacia immediata e resterà in vigore fino alla riapertura dell’istituzioni scolastiche, di ogni ordine e grado, quando ci sarà il probabile rientro al 100% in presenza nelle scuole e al 50% nelle università. Le misure restano comunque condizionate dall’evoluzione del contesto sanitario a livello nazionale e territoriale e dal conseguente quadro normativo di riferimento.

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Aperto temporary shop a sostegno dei negozi della Galleria

L’Amministrazione ha approvato le linee di indirizzo per il sostegno alle attività commerciali del complesso monumentale della Galleria Vittorio Emanuele II. Anche i concessionari del “Salotto”, che corrispondono canoni importanti al Comune, sono sottoposti alle dure conseguenze economiche dell’emergenza sanitaria da Covid-19. Per questo, l’intenzione dell’Amministrazione è di tutelare le attività attraverso alcune azioni concrete e senza costi a carico dell’Ente per attenuare la crisi e sostenere una ripresa più rapida. “Abbiamo messo in campo alcune importanti azioni amministrative che possono aiutare le imprese che hanno investito nei negozi della Galleria ad affrontare il momento difficile che tutta la città sta vivendo – afferma l’assessore al Demanio, Roberto Tasca -. Senza gravare sulla già complessa situazione del bilancio comunale, tutt’ora in equilibrio grazie al lavoro delle componenti politiche e tecniche dell’Amministrazione, oggi presentiamo a chi offre bellezza e prestigio al mondo nel Salotto dei milanesi alcuni possibili strumenti per resistere all’emergenza economica. Lo facciamo senza costi per l’Ente e con la massima trasparenza normativa”. L’Amministrazione prevede la possibilità per il periodo ottobre 2020 – giugno 2021 di integrare l’offerta commerciale tradizionale destinando temporaneamente una parte della superficie commerciale all’attivazione di temporary shop con attività di vendita di articoli esclusivi, in edizione limitata o in stock. Un’attività che potrà essere gestita direttamente dal concessionario oppure, nelle forme previste dalla normativa in materia commerciale, tramite l’istituto dell’affido di reparto. Si tratta di un’importante apertura verso i concessionari, che in via eccezionale potranno ampliare le categorie merceologiche in vendita attraverso un’autorizzazione del Comune. Un modo per poter incrementare il proprio reddito, garantire di corrispondere i canoni all’Amministrazione comunale e ridurre il rischio di crisi aziendale e occupazionale. Si prevede poi la facoltà di concludere aumenti di capitali che rafforzino la struttura patrimoniale delle imprese, senza che si realizzi il cosiddetto change of control e la duplicazione dei canoni concessori. Inoltre, per garantire rapidità ed efficienza nella rotazione degli esercizi commerciali in scadenza, l’Amministrazione ha deciso di rettificare le modalità di determinazione della base d’asta. Verrà utilizzato come parametro la media ponderata dei valori d’affitto dei due anni precedenti alle nuove gare e non più la stima del valore di mercato attuale. Infine, si estende alle botteghe storiche multivetrina lo sconto del 10% sul canone di concessione, previsto in precedenza per i soli monovetrina.

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Tari sconto del 25% per imprese e negozi chiusi nel lockdown

Uno sconto del 25% sulla parte variabile della Tari riservato alle imprese e ai negozi rimasti chiusi durante il lockdown. Lo ha stabilito una delibera della Giunta che è ora attesa per la discussione e approvazione in Consiglio comunale. Lo sgravio si traduce in 10 milioni di euro di spesa per il Comune sul conto economico della Tari. Risorse che in parte saranno recuperate grazie alla ripartizione dei proventi e dei risparmi dello smaltimento tra Comune a AMSA, come previsto da una recente delibera ARERA, introdotta dall’autorithy di controllo sui rifiuti per far fronte agli effetti dell’emergenza Covid-19. Restano in essere le agevolazioni già presenti nel 2019, per un controvalore di 6 milioni di euro. Il conto complessivo della Tari, previsto per il 2020, è di 298 milioni di euro. Importo che si è ridotto per il quarto anno consecutivo. Una minor attività di raccolta rifiuti, l’incremento delle superfici delle unità immobiliari del 2020 rispetto al 2019 e l’attività di recupero evasione hanno consentito risparmi per 4 milioni di euro, che costituiscono una parte dei 10 milioni necessari per gli sgravi. Gli altri 6 milioni mancanti saranno finanziate in tre annualità a partire dal 2021.

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Multati negozi di via Padova e viale Monza

In seguito ai controlli svolti domenica dai Carabinieri, ieri, a un mini market in via Padova, a cui sono state elevate sanzioni per un ammontare complessivo di 7.600 euro e contestuale sospensione dell’attività per un giorno poiché ha impiegato due lavoratori extracomunitari in nero e non ha rispettato le misure di contenimento della diffusione del Covid-19. A un bar in via Padova, sono state invece elevate sanzioni per un ammontare di 1.000 euro e contestuale proposta di sospensione dell’attività poiché non ha applicato correttamente le previste procedure di igiene. A un ristorante in via Pieri in zona Gorla è stato multato per un ammontare di 2.000 euro poiché non ha messo in atto correttamente le previste procedure di igiene. Infine a un ristorante, in viale Monza, sono state riscontrate irregolarità con sanzioni per un ammontare di 400 euro per non aver rispettato le misure di contenimento della diffusione del Covid-19. Nella stessa giornata i carabinieri hanno sottoposto a controllo 45 persone e 10 autoveicoli, deferendo in stato di libertà un 26enne bangladese per inottemperanza all’ordine del questore di lasciare il territorio dello Stato.

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Un milione di euro per sostenere negozi, botteghe e servizi di vicinato

Impedire l’impoverimento commerciale delle periferie a seguito dell’emergenza Covid attraverso il sostegno alle imprese di prossimità e ai negozi di vicinato, capaci di migliorare la qualità della vita e i servizi nelle zone esterne al centro città. Questo l’obiettivo di “Prossima impresa 2020”, il provvedimento che mette a disposizione oltre 1,1 milioni di euro a favore delle imprese commerciali e artigianali, con una vetrina sulla strada, che operano nelle aree meno centrali di Milano: dal quartiere Adriano a Gratosoglio, da Quarto Oggiaro a Lambrate, passando per la Barona e la Bovisa sino al Lorenteggio e al Vigentino. Un provvedimento che rientra nel più ampio programma che l’Amministrazione, dall’inizio dell’anno, ha messo in campo per sostenere lo sviluppo dei quartieri meno centrali della città e che vede investimenti per 4 milioni di euro: 1 milione attraverso il progetto “Scuola dei quartieri”, 1,2 milioni espressamente dedicati alle imprese di Lorenteggio e Giambellino, 500mila euro rivolti a progetti Crowdfunding civico a cui si aggiunge 1,1 milioni del bando Prossima impresa per il sostegno alle imprese nelle zone decentrate di Milano. Nel corso dell’edizione precedente del bando Prossima impresa sono stati 38 i progetti imprenditoriali che hanno superato la selezione per accedere ai finanziamenti: 24 presentati da aspiranti imprenditori e 14 da imprese già esistenti. A seguito del clima di incertezza generato dall’emergenza Covid, questi progetti hanno dovuto ritardare l’avvio, previsto nei primi messi dell’anno. Per sostenere la ripresa delle attività economiche dopo il lockdown, l’Amministrazione ha deliberato anche la stipula di una convenzione con la Fondazione Welfare ambrosiano per il rilascio di titoli di garanzia in favore dei vincitori della precedente edizione del bando, del valore massimo di 25mila euro per singolo progetto. L’obiettivo è fare in modo che questi progetti meritevoli possano ottenere rapidamente le garanzie necessarie per avviare le attività e non siano costretti a rinunciare al finanziamento. “In questa nuova edizione di Prossima impresa – dichiara l’assessora alle Politiche per il lavoro, Attività produttive e Commercio Cristina Tajani – abbiamo deciso di destinare i fondi non alla creazione di nuove realtà imprenditoriali bensì al sostegno delle attività e dell’imprese di vicinato già esistenti, che in questi mesi di lockdown sono state maggiormente colpite dagli effetti della pandemia. Vogliamo valorizzare quelle piccole realtà economiche di vicinato che sono al centro della vita economica di ogni quartiere. Per farlo, dall’inizio dell’anno come Amministrazione abbiamo messo a disposizione, attraverso vari bandi, più di 4 milioni di euro per sostenere e incentivare lo sviluppo sociale e economico dei quartieri decentrati della città, convinti che là dove ci sia impresa, servizi di socialità e aggregazione ci sia la concreta possibilità di una migliore qualità della vita della zona e per i suoi residenti”. Il bando “Prossima impresa 2020”, che verrà pubblicato da domani sul sito del Comune ed è realizzato in collaborazione con la Camera di Commercio di Milano Monza Brianza Lodi, rinnova l’impegno dell’Amministrazione nel voler creare sul territorio cittadino un ecosistema favorevole alla crescita e allo sviluppo di imprese nei vari campi della manifattura e del nuovo artigianato sino alle moderne attività ibride che coniugano attività di vendita e di somministrazione ad attività esperienziali legate al territorio. Piccole e dinamiche realtà commerciali o artigianali che oggi più che mai possono costituire elementi vitali utili a limitare gli effetti depressivi della pandemia sull’economia e sulla socialità, oltre a rappresentare vere luci e presidi di legalità e sana imprenditorialità nelle aree più disagiate di Milano. I progetti imprenditoriali potranno riguardare qualsiasi tipologia di impresa, dall’artigianato al commercio, passando dai servizi alla persona e alla comunità. Sono previste delle premialità aggiuntive per i progetti proposti da aspiranti donne imprenditrici al fine di favorire l’imprenditoria femminile. Le risorse messe a disposizione per la realizzazione del bando “Prossima impresa” derivano da fondi ministeriali erogati grazie alla legge 266/97, che sostengono le imprese collocate in ambiti urbani caratterizzati da particolare degrado socio-economico. Nello specifico le risorse messe a disposizione che ammontano a 1,1 milioni di euro saranno utilizzate per erogare contributi a fondo perduto sino al 25% della spesa complessiva oltre a un finanziamento a tasso agevolato, per l’altro 25%, per un ammontare complessivo non superiore a 50 mila euro per ogni singolo progetto.

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