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Approvato il regolamento per l’occupazione temporanea di suolo pubblico

Continuare a sostenere le attività commerciali in un momento di difficoltà, rendendo al contempo i quartieri più vivaci e accoglienti, nel rispetto dell’ambiente del decoro urbano. Con questo obiettivo la Giunta ha approvato oggi una delibera, che dovrà passare al vaglio del Consiglio Comunale, relativa al nuovo regolamento sulle Occupazioni di Suolo Pubblico Temporanee Leggere. Attraverso una serie di prescrizioni la nuova normativa mette a sistema la semplificazione dell’iter autorizzativo attivato nei mesi scorsi per la posa di tavolini e dehors leggeri sul suolo pubblico, assicurando la convivenza tra le funzioni residenziali e le attività commerciali. Il Regolamento è composto di 16 articoli. Ecco le principali indicazioni: Strutture e arredi e ambiti di applicazione Il Regolamento riguarda la posa di strutture leggere prontamente rimovibili come tavoli, sedie, ombrelloni, tende, fioriere, pedane, pavimentazioni autoposanti, impianti di illuminazione e riscaldamento, mobiletti e carrelli, che durante le ore di chiusura dell’attività dovranno essere rimossi o tenuti in ordine. Tutti gli arredi devono essere di rapido smontaggio in caso di necessità. L’elenco degli arredi utilizzabili sarà riportato in uno specifico catalogo comprendente le caratteristiche tecniche, funzionali ed estetiche degli arredi e degli impianti tecnologici utilizzabili, nonché la relativa diversa e possibile collocazione rispetto alle varie aree di occupazione (aree a verde, marciapiedi e isole pedonali, carreggiata in area di sosta). Le occupazioni possono essere effettuate su marciapiedi, isole pedonali, aree a verde, carreggiate, prioritariamente davanti all’esercizio del concessionario, e dovranno sempre garantire almeno 2 metri per il transito pedonale, almeno 1,5 se l’occupazione è in carreggiata, almeno 3 metri da elementi di arredo urbano (ad es. panchine) per tutelarne la funzione pubblica. Deve essere sempre garantito il regolare transito di mezzi di sicurezza e di soccorso. L’occupazione non deve interferire con gli attraversamenti pedonali, né occultare la segnaletica stradale o l’avvistamento delle luci semaforiche. Il Comune può individuare ambiti urbani in cui la posa di strutture non sia consentita – ad esempio per la presenza di vincoli monumentali o ambientali e per la necessità di garantire la sicurezza pubblica, o sia consentita in maniera limitata, per tutelare ambiti urbani già caratterizzati da congestionamenti. Occupazioni sui marciapiedi e isole pedonali Il Regolamento disciplina e distingue le distanze da rispettare per garantire la convivenza tra le occupazioni e le attività limitrofe, ad esempio con le fermate dell’autobus o ingressi di abitazioni. Per marciapiedi di larghezza superiore ai 4 metri, la porzione di suolo occupabile è limitata al 50% della larghezza, comunque mantenendo la dimensione minima di 2 metri di passaggio libero per i pedoni. Sui marciapiedi e sulle isole pedonali è vietato il posizionamento di strutture con pedane per non intralciare il regolare flusso pedonale in sicurezza. Nelle isole pedonali non è consentita la delimitazione continua degli spazi mediante l’apposizione di cordoni o altri elementi di arredo, a meno che non sia concordato con l’Amministrazione per funzioni di mitigazione delle condizioni climatiche nella stagione invernale. In caso di occupazioni di dimensioni maggiori ai 15 metri di larghezza, l’area dovrà essere interrotta per consentire un passaggio pedonale di almeno 2 metri. In presenza di più occupazioni affiancate, esse dovranno garantire un allineamento e un passaggio fra le stesse di almeno 2 metri per assicurare l’accessibilità e la sicurezza dell’area. Occupazioni in carreggiata  Le occupazioni possono essere concesse anche su porzioni di suolo in carreggiata in sostituzione della sosta purché compatibili con i parametri di sicurezza stradale nelle strade classificate come ‘locali’ dalla normativa vigente. Per contemperare il soddisfacimento della domanda di sosta residenziale con le esigenze di sostegno delle attività commerciali, non saranno concedibili di norma spazi complessivamente superiori a 10 metri lineari, salvo valutazioni specifiche. L’Amministrazione potrà valutare e approvare richieste relative alla pedonalizzazione di strade e piazze anche solo per specifici orari e di allargamento del marciapiede con spostamento della fascia di sosta. Le occupazioni su carreggiata potranno prevedere una pedana rialzata a quota marciapiede delimitata da protezione perimetrale o alternativamente, in caso di strade con limite fino a 30 km/h, altri elementi sostitutivi, idonei alla protezione dell’area occupata. Occupazioni aree verdi  Le concessioni possono riguardare anche aree verdi. Qualora le occupazioni insistano su prati e tappeti erbosi, potranno prevedere l’utilizzo solo di pedane o superfici di appoggio di natura permeabile sufficientemente sopraelevate dal suolo. La collocazione delle occupazioni dovrà garantire il rispetto di una distanza minima di 2 metri attorno alle alberature o agli arbusti esistenti. Restano assolutamente vietati tutti gli interventi di potatura o abbattimento di alberature esistenti, il taglio e la compressione di radici affioranti, interventi di contenimento di arbusti esistenti, gli ancoraggi al suolo mediante scavi e utilizzo di picchetti. I concessionari restano responsabili della cura del prato occupato e del mantenimento della perfetta integrità degli alberi siti in prossimità dell’area. In caso di danneggiamenti irreversibili a causa dell’occupazione concessa, il concessionario, oltre alla corresponsione del danno economico sarà tenuto a provvedere alla sostituzione dell’elemento arboreo danneggiato con un nuovo esemplare del medesimo genere e della stessa specie. Coinvolgimento dei Municipio e dei DUC Nell’ottica di ottimizzare l’efficacia dell’iter concessorio, i Municipi ed i Distretti Urbani del Commercio istituiti sono chiamati ad un ruolo di facilitazione e proficua mediazione degli interessi pubblici e privati. In particolare, i Municipi saranno interpellati per valutare l’impatto delle occupazioni rilasciate rispetto a eventuali disturbi della quiete pubblica, al conclamato non rispetto degli spazi concessi o danni al verde. I Distretti Urbani del Commercio (DUC) potranno sottoporre all’Amministrazione comunale eventuali idee progettuali sulle occupazioni di suolo pubblico leggere, che presentino efficaci soluzioni in ordine all’armonizzazione estetica delle occupazioni di suolo leggere nel medesimo DUC, a tutela del decoro urbano complessivo. Gli esercenti, mediante unica istanza, potranno inoltre presentare all’Amministrazione progetti condivisi da parte di una pluralità di operatori. Tutela dell’ambiente, del decoro urbano e della quiete pubblica  Al fine di tutelare l’ambiente e la sicurezza pubblica, nonché il decoro urbano, lo spazio pubblico dato in concessione deve essere mantenuto in perfetto stato igienico-sanitario ed in condizioni di sicurezza e decoro. È vietata la diffusione sonora e resta salva l’integrale applicazione delle previsioni in materia di

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Prorogate al 31 dicembre la gratuità dell’occupazione del suolo pubblico

Il Consiglio Comunale ha approvato la proroga fino al 31 dicembre della procedura semplificata per i commercianti relativa alla richiesta di occupazione di suolo pubblico e dell’esenzione del pagamento della tassa Cosap. La delibera consente agli esercenti di aggiungere tra gli arredi richiesti in concessione anche elementi riscaldanti ad irradiazione elettrica. Fermo restando provvedimenti normativi maggiormente restrittivi, il provvedimento consente all’Amministrazione di definire attraverso ordinanze diversi orari di apertura e chiusura di singoli esercizi o determinate vie, quartieri, zone e ambiti maggiormente interessati da densità abitativa, problemi di ordine pubblico o connessi all’inquinamento acustico e ambientale. Al fine di evitare problemi di sicurezza e ordine pubblico, in specifiche fasce orarie potrà essere introdotto il divieto della vendita da asporto, anche attraverso distributori automatici, di bevande in contenitori di vetro o latta, fatta salva la consegna a domicilio. I gestori delle attività dovranno contenere i fenomeni di degrado e disturbo alla quiete pubblica e assicurare la completa pulizia delle aree in concessione e in quelle limitrofe, provvedendo alla rimozione dei rifiuti prodotti dalla propria attività e degli avventori dei locali e dotandosi di appositi contenitori per la raccolta dei rifiuti. Oltre all’applicazione delle previsioni in materia di contenimento dell’inquinamento acustico e dei correlati limiti di emissioni sonore, è vietata la diffusione sonora all’esterno. Viene infine precisato il sistema sanzionatorio da applicarsi in casi di disturbo alla quiete pubblica e della violazione del divieto di assembramento anche mediante occupazione di spazi eccedenti la concessione dell’esercizio o delle disposizioni legislative in materia di prevenzione della diffusione epidemiologica da COVID-19. Al primo accertamento di violazione con emissione di verbale è prevista la sospensione fino a 3 giorni della concessione di suolo pubblico rilasciata, al secondo accertamento sarà disposta la sospensione per 5 giorni mentre al terzo accertamento sarà disposta decadenza immediata dell’autorizzazione.

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De Chirico (FI): occupata anche l’ex scuola di via Verro

“Questa mattina sono stato avvisato da alcuni residenti di via Verro per l’occupazione dell’ex-scuola al civico 39, dismessa da diversi anni” denuncia il Consigliere Comunale di Forza Italia Alessandro De Chirico. “Mi sorprende molto – aggiunge l’azzurro – che nonostante la politica della tolleranza zero verso gli edifici dismessi di proprietà privata, normata con alcuni artt. all’interno del PGT, il Comune non abbia ancora mosso un dito per chiedere la riqualificazione di questo e dei tanti stabili dismessi in città. Vista la penuria di spazi dove accogliere bimbi e ragazzi – continua – per permettergli di frequentare le lezioni, sarebbe opportuno che il Comune cerchi un accordo con la proprietà dell’edificio per renderlo fruibile e riaprire il prima possibile, collocando qualche sezione delle vicine scuole”. “Qualcuno preferisce fare l’ennesimo regalo ai centri sociali e ai gruppi antagonisti della città in previsione della campagna elettorale? – si chiede De Chirico, concludendo – Una cosa è certa: bisogna sgomberare il gruppetto di figli di papà che giocano a fare la rivoluzione oggi stesso prima che s’insediino stabilmente come avvenuto per altre storiche occupazioni.

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Lume occupa all’ombra del coronavirus

C’è chi approfitta, o almeno gode della precedenza che i media danno alle notizie relative al “coronavirus” per continuare le proprie attività illegali senza dare troppo nell’occhio. Fra questi il “Collettio studentesco Lume”, che però non è sicuramente l’unico a farlo. A denunciarlo è il Consigliere Comunale di Forza Italia alessandro De Chirico: “Il collettivo studentesco LUME, autore di diverse occupazioni e successivi sgomberi, ha colpito ancora. Sono passate ben tre settimane da quando è stato forzato l’ingresso del casello daziario di Porta Volta, in piazzale Baiamonti, che fu quartier generale degli Alpini per la loro adunata annuale dello scorso maggio a Milano, all’ombra della piramide, sede della fondazione Feltrinelli e di Microsoft, di viale Crispi. Ribattezzato “La camera del non lavoro”, denuncia l’azzurro, aggiungendo, “è stato realizzato un vero e proprio CAF antagonista contro la globalizzazione“, per poi concludere, “Dal sindaco Sala e dalla sua giunta nessuna parola di condanna, chissà quanto dovremo aspettare prima di vedere un nuovo sgombero“.  

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Occupazione lampo degli anarchici in piazzale Ferrara

E’ durata poche ore l’ennesima occupazione abusiva di un immobile da parte di alcuni esponenti dell’autonomia. Lo segnala Francesco Rocca, Consigliere del Municipio 4 di Fratelli d’Italia: “L’ex panetteria di piazzale Ferrara angolo via dei Panigarola è stata occupata abusivamente dai soliti anarcoidi che tengono in ostaggio il quartiere Mazzini a pochi metri da piazzale Corvetto“. “L’occupazione – spiega – è stata preceduta nei giorni scorsi da ignobili scritte sui muri dei palazzi Aler . La mancanza di controlli sul Territorio, la tolleranza e il buonismo nei confronti dei centri sociali non farà altro che aumentare e alimentare queste situazioni. Dietro le occupazioni abusive dei collettivi non esistono ideali, pensieri nobili e buone intenzioni per i quartieri ma degrado, insicurezza e affari rigorosamente abusivi. Il nostro impegno è massimo – conclude Rocca – per contrastare questi episodi ma la Giunta e il Sindaco di Milano devono darsi una mossa e smetterla di chiudere gli occhi!“. “Quattro delinquenti non ci spaventano” è stato il commento il commento dell’assessore alle Politiche abitative di Regione Lombardia, Stefano Bolognini (Lega), che ha poi aggiunto, “Il piano sgomberi e il piano di importanti riqualificazioni di ALER Milano proseguirà senza soste“. “Per chi come i Centri sociali – ha proseguito l’assessore – ha vissuto per anni nell’illegalità è uno schiaffo. E la provocatoria occupazione di oggi lo dimostra. Lo slogan usato dai Centri sociali ‘non abbiamo bisogno della vostra riqualificazione – occupazionè ci conferma i buoni risultati del nostro operato nell’ultimo anno“. “Grazie alla sinergia con la Prefettura e alle forze dell’ordine – ha quindi concluso Bolognini – gli sgomberi andranno avanti senza sosta. In un Paese normale i quattro delinquenti che oggi hanno occupato in piazza Ferrara sarebbero gia’ a San Vittore. Da noi invece torneranno presto a casa da mamma e papà“.  

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Via De Stael, anche pregiudicati fra gli occupanti

“La situazione della palazzina occupata di via De Stael è a dir poco scandalosa e grottesca. Ho svolto un sopralluogo nell’edificio e ho scoperto l’esistenza di un vero e proprio albergo illegale per clandestini, in prevalenza marocchini e pakistani, con diversi bambini piccoli al seguito e cani di grossa taglia: ognuno ha la propria camera con tanto di numero e nome scritto in arabo. In tutto, come mi ha spiegato il “capo” di questo villaggio abusivo creato grazie all’appoggio del collettivo “Noi ci siamo”, vivono all’interno della struttura 130 persone e altre 12 sarebbero in arrivo, la maggior parte delle quali senza documenti. Lo stesso occupante marocchino, che ha ammesso di essere agli arresti domiciliari nell’edificio occupato, dopo aver annunciato l’intenzione di organizzare un presidio davanti al Commissariato Comasina non si sa bene per quale motivo vista la sua posizione e quella dei suoi compagni, mi ha addirittura minacciata riempendomi di insulti e inseguendomi fino all’esterno dell’edificio perché a suo dire quella era casa sua e io non potevo entrare. È incredibile che degli occupanti abusivi siano agli arresti domiciliari in una palazzina occupata. Questi sono i personaggi che la sinistra tollera e di fatto lascia liberi di perpetrare reati previsti dal codice penale come le occupazioni abusive”. Lo riferisce Silvia Sardone, Consigliere Regionale e Comunale del Gruppo Misto. “È assurdo che in una città come Milano esista un buco nero del genere, dove parecchi clandestini possono liberamente fare il bello e il cattivo tempo in spregio a ogni regola e soprattutto senza che il Comune alzi un dito. Ho parlato con alcuni residenti di via De Stael e sono molto preoccupati, come giusto che sia, per la situazione di illegalità che si trovano sotto casa. Le condizioni igienico-sanitarie dello stabile – continua Silvia Sardone – sono pessime ed è inconcepibile che dei bambini possano crescere in un contesto simile: mi auguro che il Comune, perlomeno, invii degli assistenti sociali per verificare la situazione. Ricordo a Sala e compagni, che lo stesso collettivo che ha ideato l’occupazione di via De Stael ha preso con la forza anche gli ex bagni pubblici comunali di via Esterle e una fabbrica dismessa in via Iglesias dopo lo sgombero del caseggiato Mm di via Palmanova 59: con la scusa dell’autogestione e dell’accoglienza i centri sociali si prendono pezzi di città sottraendoli alla comunità per darli ai clandestini. È questo il tanto decantato modello Milano in tema di immigrazione?”.

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