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Patto per rigenerare via Rimini

La nuova sede del Gruppo CAP in via Rimini come punto di riferimento per il quartiere, grazie anche agli ampi spazi e alla piazza d’acqua aperti alle esigenze dei milanesi. Un progetto di partecipazione attiva, cominciato nel 2020, per coinvolgere associazioni e cittadini in iniziative ed eventi che abbiano come filo conduttore inclusione, coesione sociale e attenzione all’ambiente. Attività di rigenerazione urbana per dare un nuovo volto alle vie e agli spazi dei quartieri adiacenti. È questa la roadmap alla base del Patto di collaborazione firmato oggi in via Dogana 2, negli uffici comunali. Artefici dell’accordo, primo nel suo genere, l’Assessorato alla Partecipazione, Cittadinanza attiva e Open data insieme a Gruppo CAP, gestore del servizio idrico integrato nella Città metropolitana di Milano, il Municipio 6, che accompagna e sostiene il progetto di partecipazione curato da TumbTumb, associazione promotrice di Super, il festival delle periferie, con la collaborazione di NoiCoop, promossa dal Consorzio cooperative lavoratori. “Un nuovo patto di collaborazione – ha dichiarato l’assessore Lorenzo Lipparini – accompagnerà la nascita della sede di CAP nel Municipio 6 con attività di partecipazione e coinvolgimento degli abitanti nella riqualificazione del quartiere. Un esempio di responsabilità sociale che restituisce ai cittadini iniziative culturali e spazi rigenerati con la loro collaborazione”. “L’acqua – ha spiegato Alessandro Russo, presidente e amministratore delegato di Gruppo CAP, al momento della firma – è l’elemento che più di ogni altro richiama l’idea di connessione e relazione e in questo consiste la nostra vocazione: attraverso i nostri servizi vogliamo costruire un futuro in cui le persone possano sentirsi parte di una rete, di una comunità. Con il Patto di collaborazione, il nostro percorso di coinvolgimento della cittadinanza, cominciato un anno fa, avrà nel Comune e nella municipalità i migliori alleati per dare nuova linfa a una zona periferica in grande fermento architettonico, che merita cura degli spazi urbani, condivisione delle iniziative, in poche parole massima centralità”. Il Patto prevede tour conoscitivi del quartiere, laboratori in collaborazione con le realtà locali, installazioni artistiche ed eventi pubblici, per coinvolgere i cittadini che abitano nell’area suddivisa tra la Barona, Stadera, Romolo fino a Corso San Gottardo. L’obiettivo è organizzare attività partecipate per ridisegnare il modo di vivere le vie limitrofe a via Rimini, compreso il Parco la Spezia. Questa attività, oggi chiamata “Rethinking degli spazi pubblici”, potrà essere accompagnata da molte altre iniziative che vanno dai corsi di gardening urbani a interventi ad opera di artisti esperti nel ridare luce ad angoli della città ancora poco valorizzati. Tutto nasce dall’iniziativa di Gruppo CAP, azienda pubblica che da oltre 90 anni fornisce a 2 milioni di abitanti un servizio primario come l’acqua: nel novembre 2019 ha avviato il cantiere per la costruzione del nuovo headquarters, un edificio dagli elevati standard di sostenibilità che vuole diventare luogo di aggregazione e un punto di riferimento per il quartiere, grazie agli ampi spazi tra cui un auditorium, un bar caffetteria, un asilo e la piazza d’acqua, che verranno messi a disposizione della cittadinanza e delle reti associative della zona. Nel segno della condivisione e dell’inclusione, la water utility ha avviato un progetto, guidato da Super, il festival delle periferie e in collaborazione con Noicoop (Consorzio cooperative lavoratori), di partecipazione e coinvolgimento del quartiere. Dopo una fase di mappatura e ascolto, si è passati alle attività sul campo, con un tour di quattro tappe per conoscere direttamente le istanze delle parti più attive, attraverso un questionario specifico. La settimana scorsa, inoltre, è stata la volta di “Underwater place, immersi nel quartiere”, un nuovo progetto radiofonico realizzato insieme a Shareradio, che desidera raccontare gli “spazi condivisi” una volta inaugurata la nuova sede, parlare di tematiche legate all’attività di Gruppo CAP come l’acqua, la sostenibilità e l’economia circolare, ma anche di città e comunità sostenibili, di socialità e quartieri, di cultura, arte, ibridazione degli spazi e tanto altro. La firma del patto è avvenuta a distanza di una settimana esatta dalla firma del Protocollo per lo Sviluppo sostenibile, promosso dalla Regione Lombardia con cui Gruppo CAP si impegna a mettere a disposizione il proprio background nella sostenibilità ambientale, economica e sociale, insieme ad altre 77 realtà di eccellenza lombarda, per raggiungere i 17 obiettivi di sviluppo sostenibile dettati dall’Agenda 2030 dell’ONU. Oltre che dall’assessore Lorenzo Lipparini e dal presidente e amministratore delegato di Gruppo CAP Alessandro Russo, il Patto è stato sottoscritto da Federica Verona, presidente di TumbTumb/Super, il festival delle periferie e Alessandro Galbusera, presidente di NoiCoop. Super, il festival delle periferie, si occupa da anni di conoscere e dare voce alle realtà quali associazioni, gruppi informali, singoli individui, che animano i quartieri coinvolgendole in processi di progettazione e ricaduta sociale e culturale nel territorio.

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Patto per la scuola fra Prefetto Saccone e Sindaco Sala

Piena adesione di tutte le parti sociali, le istituzioni pubbliche, i gestori del trasporto, il commercio, le aziende, gli ordini professionali al patto “Milano per la scuola” che è stato presentato questa mattina dal Prefetto Renato Saccone e dal Sindaco Giuseppe Sala e che garantirà agli studenti e alle studentesse delle scuole secondarie di secondo grado il rientro in classe in sicurezza a partire dal prossimo 7 gennaio e alla città di poter funzionare al meglio. Un lavoro condiviso che ha messo in risalto il senso di appartenenza di tutte le componenti alla medesima comunità nell’obiettivo prioritario di far ripartire la scuola. Il Patto prevede la riorganizzazione degli spostamenti nella fascia oraria mattutina 7-10, ritenuta, sulla base dello studio del Politecnico di Milano, la fascia oraria più congestionata del trasporto pubblico locale. Nel dettaglio, il primo ingresso scolastico sarà previsto entro le ore 8, la restante parte dei ragazzi dovrà entrare dopo le 9:30. Quindi il 7 gennaio, alla riapertura delle scuole, entro le ore 8 entrerà il 40% degli studenti ed entro le 9:30 il restante 10%, per consentire progressivamente il rientro in classe del 75% degli studenti (suddiviso rispettivamente in 50% e 25%). I servizi pubblici ai cittadini apriranno dopo le 9:30, previo appuntamento. Il commercio non alimentare (ad esclusione di edicole, tabacchi, farmacie e parafarmacie) partirà alle 10:15. I servizi alla persona, così come quelli bancari, assicurativi e finanziari, potranno aprire dopo le 9:30. Per quanto riguarda le aziende, le attività produttive del settore manifatturiero saranno chiamate ad anticipare l’orario di inizio entro le ore 8; le altre, in particolare per quanto riguarda i settori amministrativi, direzionali e di consulenza, apriranno dopo le 9:30. I professionisti potranno ricevere i clienti dopo le 10, preferibilmente su appuntamento. Le università saranno invitate ad iniziare le lezioni in presenza dalle ore 10:00. Il patto intende promuovere, sia presso le aziende sia nel settore pubblico, una sempre più attenta valutazione sull’uso ottimale dello smartworking. Una concreta riorganizzazione dei tempi della città genererà riflessi positivi su un sistema complesso e vivace come quello della Città metropolitana milanese e del capoluogo in particolare, abituato ad ospitare ogni giorno – prima del Covid – oltre un milione di city users. E, aspetto strategico, costituirà un test fondamentale per l’organizzazione della città post pandemia. Il patto ‘Milano per la scuola’ è stato redatto in sinergia con l’Amministrazione comunale nell’ambito del tavolo di coordinamento prefettizio e grazie al contributo del Politecnico di Milano sugli orari delle attività e del servizio di trasporto pubblico locale. Milano per la scuola

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Firmato il patto di collaborazione nel quartiere Adriano

Si è svolto oggi alle 18.30 presso il “Real Giardino” di via Brambilla la firma collettiva del primo Patto di collaborazione nel quartiere Adriano, alla presenza dell’assessore alla Partecipazione, Cittadinanza attiva e Open data Lorenzo Lipparini. Il Patto, ovvero lo strumento che permette la collaborazione tra cittadini e Amministrazione nelle attività di cura e rigenerazione dei beni comuni, sarà siglato tra Comune di Milano, tre singoli cittadini, le associazioni di promozione sociale “ViviAdriano“, e “Amici Casa della Carità” Onlus, la storica società sportiva Real Crescenzago, che ha in concessione lo spazio del giardino e la Fondazione A. Abriani “Casa della Carità”, gestore delle aiuole di via Brambilla. Obiettivo del Patto è la diffusione di buone prassi di gestione degli spazi comuni, in particolare attraverso la cura condivisa e la realizzazione di attività aggregative e inclusive per la comunità nelle aree verdi di via Brambilla e nel giardino in cui si svolge oggi l’evento, un nuovo luogo nato dalla collaborazione delle diverse realtà del quartiere. Lo spazio del Real Giardino è stato identificato dopo un lungo percorso aperto alla cittadinanza e alle associazioni locali, promosso da Lacittàintorno, grazie alla propria azione Luoghicomuni, e con il supporto di Labsus e di Italia Nostra Nord Milano, in un processo che ha visto diverse fasi dalla mappatura del quartiere fino alla riprogettazione condivisa degli spazi individuati. Lo spazio è stato oggetto di un intervento di riqualificazione fisica e di risignificazione sociale, grazie a un gruppo di cittadini attivi e alle associazioni coinvolte, per essere poi messo a disposizione di tutti da parte della Società Sportiva Real Crescenzago che ha deciso di aprire quest’area poco utilizzata a tutta la comunità del quartiere Adriano. L’intervento nel corso del tempo ha coinvolto oltre a Viviadriano e ad alcuni singoli cittadini, la Fondazione Casa della Carità e l’Associazione Amici di Casa della Carità per promuovere attività inclusive per gli ospiti della Casa, principalmente rifugiati e persone in difficoltà in fase di reinserimento. Le attività di ripristino, cura e animazione di questi spazi, iniziate lo scorso aprile, hanno consentito la sua trasformazione in un nuovo luogo di quartiere, all’interno del quale saranno realizzate attività formative, aggregative e inclusive a tema giardinaggio e orticoltura. “Anche il quartiere Adriano ha il suo primo patto di collaborazione – commenta l’assessore Lipparini – che vede coinvolte molte realtà del territorio coordinate da Labsus e Italia Nostra nell’ambito del progetto Luoghicomuni di Fondazione Cariplo. La presenza di attivatori locali che lavorano in sinergia con l’Amministrazione comunale per individuare, promuovere e alimentare accordi per la rigenerazione e la cura condivisa di spazi aperti collettivi, sta dando grandi risultati. Attraverso il Regolamento dei beni comuni stanno infatti fiorendo in ogni Municipio proposte da parte di cittadini e associazioni che hanno a cuore il proprio quartiere e vogliono contribuire concretamente alla cura, alla tutela e alla vitalità dello spazio in cui abitano“.  

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Villaggio dei Fiori, patto fra comune e residenti per la cura del quartiere

Il Comune di Milano e il Comitato degli abitanti del Villaggio dei fiori, un quartiere prevalentemente di case popolari nella periferia sud ovest, hanno sottoscritto un accordo di collaborazione per la cura di quella parte della città. Con la firma della lettera di intenti tra gli assessori Gabriele Rabaiotti (Casa) e Pierfrancesco Majorino (Politiche sociali), il presidente del Municipio 6 Santo Minniti, la presidente del Comitato Giovanna Cristina Rosetta Feroldi e i vice presidenti Angelo Fiori, Alide Venturini e Bruno Barardi, il Comitato si impegna a mantenere una collaborazione effettiva e duratura con l’Amministrazione e con il Municipio 6 per tutelare l’assetto storico del quartiere e per assicurare la cura e il decoro dei luoghi. A questo scopo è stato avviato un Tavolo di confronto a cui il Comune prenderà parte per discutere con gli abitanti di problematiche ambientali o sociali e che potrà essere il luogo per condividere nuovi progetti e iniziative, nel rispetto delle procedure amministrative e della fattibilità economica e tecnica. “Avviare percorsi di dialogo e collaborazione proficui tra il Comune e la cittadinanza attiva che ha a cuore la cura dei luoghi della città – dichiarano gli assessori Rabaiotti e Majorino – è uno dei modi per tutelare i quartieri di Milano con azioni complementari che trovano il sostegno di chi quei quartieri storici li vive ogni giorno. Per questo motivo ci auguriamo che questo accordo di collaborazione possa essere un modello da replicare in altre zone della città”. Il Villaggio dei fiori è un agglomerato di case popolari che si estende tra le vie Lorenteggio, dei Giaggioli e dei Gigli all’interno del Municipio 6. È formato da varie tipologie abitative: stecche di casette a schiera, case costruite su concessione di terreno del Comune e 52 casette singole prefabbricate, donate nel 1953 al Comune di Milano dalla ditta svedese Saffa e posizionate su terreni anch’essi donati al Comune da una nobile famiglia milanese.

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