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Sanità, Giuliano (UGL): “Pronto Soccorso privati? Curarsi non può essere privilegio dei ricchi”

“Sta prendendo sempre più piede in Italia l’utilizzo, da parte dei cittadini, di strutture di prima emergenza private, visto il caos che regna nei pronto soccorso degli ospedali dove i tempi di attesa sono biblici. Una ennesima deriva della nostra sanità che andrebbe da subito frenata nel rispetto dell’articolo 32 della Costituzione pensato per offrire a tutti quanti cure adeguate, senza distinzioni di ceto. È un diritto assoluto, che non può dipendere dalla capacità economica del singolo individuo” dice in una nota il Segretario Nazionale della UGL Salute Gianluca Giuliano. “Il problema è conosciuto. Di fronte ad un infortunio o malattia lieve – prosegue il sindacalista – piuttosto che affrontare il caos che regna nei nostri pronto soccorso molte persone deviano su queste strutture private. Anche questo è lo specchio dell’assenza assoluta di quel cuscinetto che la medicina del territorio dovrebbe offrire. Invece non riesce a fare da diga tra le esigenze di assistenza di base dei cittadini e l’emergenza per eventi gravissimi che richiedono interventi immediati di specialisti con l’utilizzo delle apparecchiature diagnostiche. Lo ripetiamo, il diritto alle cure non può essere un privilegio dei ricchi e deve essere assicurato a tutti nello spirito di quella giustizia sociale per cui la UGL Salute combatte da sempre. Questo è un altro spunto di riflessione che porteremo al Ministro Schillaci non appena avremo modo di confrontarci” conclude Giuliano.

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Raccolta del voto di pazienti in trattamento domiciliare o in quarantena o in isolamento fiduciario

Raccolta del voto di pazienti in trattamento domiciliare o in quarantena o in isolamento fiduciario. L’elettore, per esercitare il diritto di voto, deve far pervenire al Sindaco competente, unitamente alla dichiarazione di voler votare presso il proprio domicilio, il certificato del funzionario medico designato dall’azienda sanitaria locale che, con il consenso dell’elettore stesso, attesti la ricorrenza, quale requisito legittimante l’esercizio del voto a domicilio, di una delle seguenti condizioni rispetto all’infezione da SARS-CoV-2: – trattamento domiciliare: soggetti positivi sintomatici in trattamento per infezione da SARS-CoV-2; – quarantena: contatti stretti ovvero persone esposte a SARS-CoV-2 ma asintomatiche e senza conferma di positività per il patogeno virale, nonché soggetti provenienti da aree a rischio per i quali le vigenti disposizioni prevedono l’obbligo di quarantena; – isolamento fiduciario: persone sintomatiche per le quali non vi è accertamento di positività al SARS-CoV-2, oppure persone positive al SARS-Cov-2 che non necessitano di alcun trattamento (c.d. contagiati asintomatici o paucisintomatici). Nello specifico, l’ATS di Milano ha precisato che la certificazione sanitaria relativa alla quarantena o isolamento fiduciario viene trasmessa al cittadino tramite SMS che contiene un link a cui accedere per ottenere la certificazione stessa. Nel caso in cui il cittadino vi segnali difficoltà o impedimento ad ottenere l’attestazione il Comune (non il singolo cittadino) invia una e-mail a mpcmalinf@ats-milano.it contenete nome, cognome, codice fiscale, cellulare, indirizzo e-mail, residenza e data di nascita del cittadino che non ha ricevuto l’SMS. ATS esperite le verifiche invia nuovamente al cittadino il link per ottenere l’attestazione. L’Ufficio Elettorale della Prefettura di Milano, ha interessato la Direzione Regionale Welfare della Regione Lombardia, affinché vengano istituiti cinque seggi speciali, presso le sezioni ospedaliere già costituite nelle strutture sanitarie con reparti covi19, con il compito della raccolta del voto dei ricoverati presso i reparti covid di strutture sanitarie con meno di 100 posti letto nonché del voto domiciliare degli elettori sottoposti a trattamento domiciliare o in condizione di quarantena o isolamento fiduciario per Covid-19 esclusivamente nel Comune di Milano, di cui al seguente prospetto: PRESIDIO N. SEGGI AREA DI COMPETENZA OSPEDALE CA’ GRANDA-NIGUARDA – MILANO 1 MUNICIPI 2 E 9 OSPEDALE SANTI PAOLO E CARLO – MILANO 1 MUNICIPI 5 E 6 OSPEDALE L. SACCO – MILANO 1 MUNICIPI 7 E 8 FONDAZ.IRCCS CA’ GRANDA – OSPEDALE MAGGIORE POLICLINICO 1 MUNICIPIO 1 IRCCS S. RAFFAELE – MILANO 1 MUNICIPI 3 E 4 Per i restanti 23 Comuni dell’area metropolitana sono stati, invece, istituiti TRE SEGGI SPECIALI presso i Comuni di Cassano d’Adda, Opera e Rho, con il compito della raccolta del voto degli elettori, che si trovano nelle succitate condizioni, nell’ambito dei territori dei Comuni interessati, suddivisi sulla base della prossimità territoriale. In particolare: – il Seggio Speciale istituito presso il Comune di Cassano d’Adda provvederà alla raccolta del voto degli elettori (positivi al Covid-19 in trattamento domiciliare e di tutti coloro che si trovano in condizione di quarantena o isolamento fiduciario) oltre che del medesimo Comune, dei Comuni di: Cambiago – Carugate – Inzago – Pessano con Bornago – Pioltello – Pozzo d’Adda; – il Seggio Speciale istituito presso il Comune di Opera provvederà alla raccolta del voto degli elettori (positivi al Covid-19 in trattamento domiciliare e di tutti coloro che si trovano in condizione di quarantena o isolamento fiduciario) oltre che del medesimo Comune, dei Comuni di: Cerro al Lambro – Mediglia – Peschiera Borromeo – Rosate – San Giuliano Milanese; – il Seggio Speciale istituito presso il Comune di Rho provvederà alla raccolta del voto degli elettori (positivi al Covid-19 in trattamento domiciliare e di tutti coloro che si trovano in condizione di quarantena o isolamento fiduciario) oltre che del medesimo Comune, dei Comuni di: Buscate – Cassinetta di Lugagnano – Corbetta – Dairago – Nerviano – Robecchetto con Induno – Sedriano – Turbigo – Villa Cortese. Allo stato, risultano pervenute ai comuni interessati dalle prossime consultazioni elettorali amministrative complessivamente solo 7 istanze di voto domiciliare.

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A Milano ritardi nella gestione Covid: “Hanno chiamato pazienti già morti”

A Milano ritardi nella gestione Covid: “Hanno chiamato pazienti già morti”. Assurdo e imbarazzante, così l’hanno definito gli operatori sanitari del territorio, eppure è successo e hanno dovuto ammettere che a a Milano per i ritardi nella gestione Covid hanno chiamato pazienti già morti. Il dato è emerso durante una seduta di una commissione del Municipio 9 in cui Simona Giroldi, direttrice sociosanitaria dell’ASST Niguarda, ha ammesso il problema: l’Ats della Città metropolitana è così lenta nell’assegnare i pazienti ai relativi medici e infermieri, che è arrivato diverse volte dopo la malattia. I pazienti erano o già ricoverati in ospedale o già morti. Imbarazzante, lo ha definito la dirigente. Difficile trovare altre parole per una sanità in cui si continua a ripetere che va tutto bene. Eppure mentre sono saltate le teste in Aria spa, la centrale acquisti regionale travolta dagli scandali sugli ordini presi dai parenti del governatore Attilio Fontana, nell’Ats metropolitana tutto passa: sono gli stessi che hanno ammesso come se fosse normale che avevano perso del tutto il tracciamento dei positivi, quando avevano avuto mesi di tranquillità per non farsi sfuggire la situazione di mano. Ma anche in questo caso probabilmente parleranno di problemi tecnici e casi isolati, se risponderenno, perché il Lombardia dall’ultima campagna elettorale del sindaco Sala si è diffusa la cattiva abitudine di ignorare gli altri. Sala non ignorò del tutto il suo avversario per mesi. E ora le istituzioni pubbliche sembrano aver preso esempio: non spiegano, non rispondono o se lo fanno accusano o contestano la domanda. Una brutta piega, persino peggiore del Coronavirus perché rischia di diventare un’abitudine. Come in certe realtà del Mezzogiorno dove in fondo la stampa è più che altro un modo per tagliare alberi e far posto a villette abusive. E forse anche per questo siamo stati costretti a titolare: A Milano ritardi nella gestione Covid: “Hanno chiamato pazienti già morti”.

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