pietro bussolati

Maran (Pd): “Per cambiare votate Bussolati”

Maran (Pd): “Per cambiare votate Bussolati”. In un’accorata lettera l’assessore milanese invita nuovamente gli elettori dem a esprimere la propria preferenza per Pietro Bussolati. “Le politiche della Regione Lombardia toccano la nostra vita quotidiana spesso molto più di quello che immaginiamo. Chiunque si trovi a prenotare una visita medica sa come le liste di attesa abbiano aumentato i loro tempi; sembra quasi una contorta strategia per convincere chiunque se lo possa permettere a richiedere prestazioni private. Il sistema ferroviario, nonostante lo straordinario impegno dei lavoratori, è ancora oggi l’anello debole della mobilità, anche perché si è scelto scientemente di investire prevalentemente in autostrade. Hanno gestito le politiche urbanistiche in un modo così indecente che a un certo punto, per modificare la legge che regala volumetrie a chi abbandona immobili, son dovuto arrivare fino alla Corte Costituzionale riuscendo a far dichiarare incostituzionale una loro legge. Questi sono alcuni dei motivi per cui dopo 28 anni farebbe un gran bene a tutti noi avere aria nuova in Regione Lombardia e l’unico modo per riuscirci è una vittoria di Pierfrancesco Majorino, l’unico candidato alternativo a Fontana e che ha chance di batterlo. È bene ricordare che le Regionali sono un’elezione a turno unico, chi prende più voti diventa Presidente della Lombardia. È anche un’elezione dove si possono scegliere i consiglieri regionali attraverso le preferenze, non ci sono liste bloccate, si possono votare un uomo e una donna (massimo due preferenze, se ne può anche dare una sola). Scrivimi per sapere le candidate della lista del PD! Il 12 e 13 febbraio voto PD scrivo BUSSOLATI Per questo all’interno della lista del Partito Democratico ci tengo a suggerirvi il nome di Pietro Bussolati. Faccio politica con Pietro da 14 anni, da quando eravamo ragazzi, abbiamo condiviso vittorie e sconfitte, la voglia di cambiare la politica locale ed anche il Partito Democratico. Pietro è stato il Segretario del PD che ha guidato le primarie e la prima vittoria di Beppe Sala e, negli ultimi 5 anni in Regione, è stato uno dei più attivi oppositori di Fontana, pubblicando anche un libro dossier sulla gestione della pandemia e presidiando i temi ferroviari con grande attenzione tecnica e con una presenza fisica a contatto coi pendolari più mattine a settimana nelle stazioni. Penso quindi possa meritare la fiducia di tanti di noi per essere riconfermato e, se dovessimo vincere le elezioni, per aiutare Pierfrancesco Majorino nella futura giunta. Per sostenerlo bisogna scrivere Bussolati a fianco al logo del PD e in questo modo si vota direttamente anche per Majorino presidente. Vi ricordo che si può votare sia domenica dalle ore 7 alle ore 23, sia lunedì mattina dalle ore 7 fino alle ore 15. È una grande occasione per cambiare la nostra Regione, non sprechiamola! Buon voto, Pierfrancesco Maran”

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Maran (Pd): “Appoggio a Bussolati”

Maran (Pd): “Appoggio a Bussolati”. L’assessore meneghino ha espresso la sua preferenza nella prima newsletter dell’anno. In cui tra i vari argomenti ha parlato delle elezioni regionali: “L’altra questione politica è quella delle elezioni regionali. Io avrei indubbiamente preferito che il candidato venisse scelto con le primarie e con una coalizione che rispecchiasse quella con cui il centrosinistra governa quasi tutte le città lombarde. Non è andata così, però resto convinto che Pierfrancesco Majorino – che ho visto lavorare da vicino negli anni in cui siamo stati insieme nelle Giunte Pisapia e poi Sala – possa essere una persona in grado di cambiare le cose in Lombardia, se per la prima volta riusciremo nell’impresa di vincere. E credo che sia bene confermare in Consiglio regionale una persona come Pietro Bussolati, con cui condivido una lunga militanza politica, perché si è distinto nel fare un’opposizione intransigente verso la Giunta Fontana, cercando di portarla nei luoghi del loro fallimento. In questi anni Pietro ha presidiato le stazioni dei pendolari per promuovere un servizio migliore di quello erogato da Trenord, ha riassunto in un libro la stagione della malasanità di Giulio Gallera, è riuscito a ottenere la gratuità del Test Prenatale Non Invasivo per le mamme e ha chiesto più medici di famiglia e pediatri. Per questo vorrei invitarvi al lancio della campagna di Pietro questo venerdì dalle ore 18 in via Dogana 1″.

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Il caso Cerno scuote la sinistra milanese

Il caso Cerno scuote la sinistra milanese. Accuse pesantissime, auguri di querele e una serie di interventi molto duri di esponenti di primo piano che hanno messo a dura prova il Partito democratico milanese. Tutto è partito dalla decisione di cambiare bandiera: il senatore meneghino Tommaso Cerno, già direttore di Espresso e Repubblica, ha lasciato il Pd per Italia Viva. Ora Matteo Renzi può contare su 18 senatori e 30 parlamentari. Cerno era stato eletto proprio nel collegio di Milano, dove Italia Viva può contare su alcuni personaggi di peso della scena politica come l’ex vicesindaco Ada Lucia de Cesaris. Le adesioni ai renziani sono iniziate anche da Forza Italia e sono in tanti i berlusconiani che ancora guardano con speranza da quella parte. Con quella di Cerno si può dire che Renzi assume anche a sinistra nuovi adepti, ma questa volta le parole sono state pesantissime. Ha aperto il fuoco proprio il senatore: “Si chiama pizzo, hanno chiesto il pizzo. Anche la segretaria di Milano ha detto che se andavo con i 5 Stelle non capivo niente… la segretaria, questa che faceva la portaborse della Toia. Faceva la portaborse di un’europarlamentare e fa il segretario di Milano…Dopo avermi chiesto il pizzo di 18 mila euro, mi ha detto “buona fortuna”. Si chiama pizzo, i soldi per parlare, per esprimere il proprio pensiero”. Un attacco frontale a Silvia Roggiani, la segretaria milanese dei democratici, andata in onda sulla trasmissione “Un giorno da pecora”.  Lei ha reagito duramente con un lungo e furente comunicato: Dopo la trasmissione radio di questa mattina i vertici del Pd hanno deciso di reagire. “È davvero grave che il senatore Cerno, paracadutato nel collegio più sicuro di Milano – e dunque eletto grazie agli sforzi organizzativi e anche economici del Pd che lo ha sostenuto – si permetta ora di calunniarci, usando le parole legate al mondo mafioso, come pizzo e ricatto. Lo sa il senatore Cerno quante persone sono morte per mano della mafia? Come parlamentare della Repubblica, conosce il peso della parola che usa? Credo che simili affermazioni qualifichino il senatore per quello che è: una persona che ha dimostrato scarsa cultura politica e soprattutto totale mancanza di rispetto nei confronti degli stessi militanti che gli hanno consentito di sedersi in Parlamento. Una comunità, quella del Pd Milano Metropolitana, che si autofinanzia con il tempo e la generosità dei propri iscritti e dei propri eletti. Eletti, che per quanto ci riguarda, sono i primi militanti del Pd, come dimostrano le esperienze degli altri parlamentari di Milano”, così la segretaria Roggiani, che poi continua:”Per quanto riguarda le parole usate nei miei riguardi, ci tengo a dirgli che il fatto di lavorare dall’età di 19 anni non è per me motivo di imbarazzo, ma anzi di orgoglio. Tommaso Cerno chieda scusa, non a me, ma non a tutta la comunità del Pd Milano Metropolitana che, anche grazie a tutti i contributi degli eletti, in questi anni è scesa in piazza, ha volantinato nelle strade e si impegna ogni giorno per la collettività”. Subito è intervenuto il consigliere regionale Pietro Bussolati: “Il senatore Cerno ha tutta la legittimità di fare le scelte politiche che ritiene (e io di criticarlo come per le sue posizioni sulla TAV che tradiscono il sentimento presente nel territorio in cui è stato eletto). Ma certamente non ha alcun diritto di rivolgersi verso il Pd milanese e la sua segretaria Silvia Roggiani con parole infamanti e inaccettabili, per cui spero verrà querelato. Sarebbe bene che i suoi “nuovi” colleghi di Partito milanesi prendano le distanze dalle sue affermazioni che negano i risultati che – insieme – abbiamo raggiunto nella nostra città, primo fra tutti il rispetto per le persone al di là di pensarla diversamente“. Anche l’europarlamentare Pierfrancesco Majorino ha detto la sua: “Cmq con un altro paio di frasi così del sen Cerno ci facciamo i soldi dalle querele per pagare le prossime dieci campagne elettorali. Forse voleva aiutarci sul medio e lungo periodo“. Il sindaco Beppe Sala si è a sua volta schierato con Roggiani: “Ricordate quando dicevo: Evitiamo candidati alle politiche che usano Milano come un autobus per farsi eleggere”? Ecco, il comportamento del senatore Cerno dimostra che i miei timori erano fondati. Avanti Silvia Roggiani“. Insomma un’onda contro Cerno, che in effetti essendo giornalista sembra strano si arrischi in dichiarazioni così pesanti: dovrebbe conoscere bene il problema delle azioni legali. Inoltre la mossa avventata ha anche causato una serie di prese di distanza da parte di esponenti milanesi di Italia Viva: non sembra dunque un’entrata delicata nella nuova formazione che almeno formalmente è nello schieramento di centro sinistra. Dunque si può dire che il caso Cerno scuote la sinistra milanese. Anche Nicola Zingaretti, segretario del Pd in via di scioglimento, è intervenuto in difesa dei suoi: La nostra solidarietà al @Pdmilano per l’aggressione subita. Un abbraccio a @SilviaRoggiani e alla nostra comunità di attivista che con generosità e passione lavorano per costruire un’Italia migliore. Siamo tutti con voi!

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