Pink Panthers

Scoperto un covo delle Pink Panthers

Tre presunti rapinatori di gioiellerie sono stati fermati, a Milano , dalla Polizia di Stato, su mandato della Procura della Repubblica del capoluogo lombardo perché sospettati di far parte di un’organizzazione criminale internazionale denominata “Pink Panthers”. Lo ha reso noto la Questura. I tre, tutti montenegrini, di 53, 43 e 40 anni, sono ritenuti responsabili di alcune rapine commesse tra il 2019 e il 2022 a gioiellerie del centro di Milano. Avevano a disposizione un vero e proprio covo nel capoluogo lombardo. Al suo interno è stato trovato un ricercato a livello internazionale sia dalle autorità montenegrine sia italiane.

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Colpo contro la banda Pink Panthers: preso in Montenegro Vujacic

Colpo contro la banda Pink Panthers: preso in Montenegro Vujacic. Il risultato raggiunto dalla polizia è importante perché Vladimir Vujacic, 46 anni, è il membro di una gang internazionale di ex militari provenienti in gran parte dall’Est Europa chiamata appunto Pink Panthers e perché è stato arrestato per un colpo da 200mila euro alla gioielleria Paradiso Luxury. Una rapina perpetrata nel 2017: era stata un’operazione dai tratti paramilitari, perfettamente studiata, che in 50 secondi aveva fruttato 200mila euro di bottino in gioielli e orologi. Un tipo di rapina – chiamata “smash and grab” (distruggi e afferra) – in pieno stile “Pink Panthers”. Per quello stesso colpo era già stato arrestato nell’estate del 2018 il serbo Danilo Vucinic, di 38 anni, poi estradato dalla Svizzera in Italia.  Adesso è stato inferto un colpo contro la banda Pink Panthers: preso in Montenegro Vujacic. Se è stato possibile procedere all’arresto in terra montenegrina è perché le autorità del Montenegro hanno collaborato con la polizia italiana attraverso un’attività coordinata dallo Scip (Servizio Cooperazione di Polizia) di Roma e al mandadato di arresto internazionale spiccato dalla Procura nei confronti di Vujacic perché ritenuto tra gli autori della rapina consumata nel pieno del centro di Milano. Un servizio alla comunità un pericoloso rapinatore in meno per le strade delle città italiane e non. Sempre che non abbia un ottimo avvocato che sappia sfruttare la legge per farlo uscire quanto prima. Così potrebbe continuare a firmare rapine da record.

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Sgominata la banda delle Pink Panthers

Sono stati individuati gli autori di una rapina in gioielleria a Milano avvenuta il 20 dicembre 2017. La polizia ha infatti eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti degli autori, considerati appartenenti al gruppo di origine balcanica denominato “Pink Panthers’. Le pantere rosa un anno fa avevano svaligiato la gioielleria ‘Paradiso Luxury’ in via Pontaccio, pieno centro della città, con la loro tecnica famosa in tutto il mondo per i modi spregiudicati e spettacolari. Entrarono nelle gioielleria con una pistola al peperoncino e usano la tecnica dello “smash and grab”, ovvero spaventano i proprietari e arraffano in tempo brevissimo la refurtiva: appena 50 secondi per portare via 20 orologi per un valore di 200mila euro. Ben vestiti e ben organizzati non hanno neanche bisogno di coprirsi il volto, vista la “professionalità” e rapidità con cui agiscono, preparando il colpo con numerosi sopralluoghi; poi, si allontanano in bicicletta e a piedi in diverse direzioni. Cosi il 20 dicembre 2017 i Pink Panthers rapinarono la gioielleria Paradiso Luxury in via Pontaccio, zona Brera. Uno di loro, Danilo Vucinic, è stato catturato a Basilea grazie alle attività di indagine della Squadra Mobile di Milano in collaborazione con la polizia elvetica e sarà rinviato a giudizio fra due giorni: Vucinic si trovava in Svizzera, dove era residente e ricercato per altre rapine simili ed è stato estradato. Si cercano invece gli altri due complici, che sono stati individuati ma non ancora catturati. Secondo la ricostruzione della procura, in base al coordinamento delle indagini del pm David Monti, le “pantere rosa” sono una Banda criminale che agisce a livello internazionale ma ha base nei paesi Balcanici, pur avendo in Svizzera e a Milano, una rete di connazionali serbi, croati o montenegrini, che forniscono loro informazioni sui luoghi da colpire e documenti falsi. Quando è stato preso nella cittadina della Svizzera, Vucinic non aveva addosso niente: ne’ cellulari, ne’ chiavi di auto o appartamenti, perché così sono soliti muoversi gli affiliati per risultare invisibili. Nel colpo di via Pontaccio però il serbo è stato incastrato dal suo stesso DNA: nello spaccare un vetro di una teca dell’orologeria, si è ferito lasciando sul posto tracce che lo hanno poi inchiodato. Gli agenti della squadra Mobile di Milano, guidati da Lorenzo Bucossi, hanno visionato oltre mille ore di telecamere di sorveglianza per ricostruire le ore precedenti al 20 dicembre: alla mattina i due ladri fecero colazione con un cappuccino corretto alla grappa, dopo il colpo brindarono con la stessa grappa. Tutti i Pink Panthers hanno un passato militare, essendosi addestrati nell’esercito della ex Jugoslavia e hanno eseguito altri colpi spettacolari come quello di Saint Tropea, nel 2004, quando svaligiarono una gioielleria per oltre 2 milioni di euro e poi fuggirono a bordo di un motoscafo. Potrebbero essere loro – stando ad indiscrezioni investigative – gli autori della rapina da un milione di euro nella gioielleria Audemars Piguet di via Montenapoleone, successa durante il gay pride lo scorso 30 giugno.

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