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Egiziano da in escandescenza in Centrale. La polizia gli spara

Evidentemente l’esperienza insegna. Questa notte poteva ripetersi quanto accaduto l’altra notte all’Ispettore Di Martino, ma gli agenti hanno scelto di tutelare la propria incolumità pur sapendo di poter incorrere in immeritate conseguenze legali. Il fatto è avvenuto in stazione centrale quando, un trentaseienne egiziano appena uscito proprio dagli uffici Polfer dove era stato denunciato per rapina e resistenza a pubblico ufficiale ha dato in escandescenza e si è messo a danneggiare gli arredi urbani. Gli agenti presenti sul posto sono prontamente intervenuti, ma l’uomo ha iniziato a minacciarli con una fionda rudimentale fatta da pietre chiuse all’interno di uno straccio nel mentre brandiva anche un pezzo di marmo recuperato da una lastra che poco prima aveva divelto. Quando l’egiziano si è scagliato con violenza contro di loro, gli agenti hanno cercato di fermarlo colpendolo con il taser, ma l’aggressore, che era anche sotto effetto di sostanze stupefacenti, ha continuato ad avanzare verso di loro così uno degli agenti ha esploso un colpo di pistola di ordinanza colpendolo l’uomo alla spalla sinistra. Il ferito è stato quindi portato all’Ospedale di Niguarda dove è stato medicato per una ferita considerata non grave.

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Autonomi assaltano la presentazione del libro di Silvia Sardone e si scontrano con la Polizia

Al termine del corteo/fiaccolata organizzato dalla Lega in via Padova per chiedere “sicurezza”, Silvia Sardone, europarlamentare e consigliere comunale della Lega, doveva presentare il suo libro “Mai sottomessi – Cronache di un’Europa islamizzata” in una bocciofila della zona, ma gli antagonisti dei centri sociali Transiti, T28, Panetteria, Lambretta e Les Gallipettes hanno cercato di andare verso le persone che prendevano parte al corteo della Lega per bloccare l’evento. Fortunatamente, la Polizia, già presente sul posto in tenuta antisommossa, si è frapposta fra i due gruppi bloccando i tentativi di sfondamento per poi effettuare due cariche di alleggerimento e allontanare i facinorosi. Due gli agenti contusi, l’auspicio è che questa volta nessuno accusi le Forze dell’Ordine di avere usato i manganelli a sproposito. A raccontare quanto accaduto che ha parlato di  “scontri durissimi” fra Polizia e antagonisti, per poi ringraziare e manifestare “solidarietà agli agenti di Polizia e Carabinieri intervenuti“. Sardone ha poi definito “Una vergogna quanto successo” e chiedendo al Sindaco “che di recente ha regalato un immobile proprio al Lambretta, si dissoci immediatamente da queste violenze”. La leghista ha poi sbottato “Basta favori ai centri sociali, basta illegalità, basta estremisti di sinistra padroni dei quartieri” concludendo “Non ci facciamo intimidire, continuerò con le presentazioni e insieme alla Lega Milano a supporto dei cittadini delle periferie”.

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Sala fa il meteorologo: c’è clima da repressione

Il Sindaco Giuseppe Sala, intervistato dai giornalisti al termine dell’inaugurazione dell’anno accademico di Humanitas University ha dichiarato “Questo clima da repressione che un po’ si respira oggettivamente non va bene” poi commentando l’intervento della polizia a Pisa ha detto “Oggettivamente mi sembrava una manifestazione molto tranquilla, molto pacifica”. Effettivamente, confrontando la Manifestazione di Pisa, dove la Polizia è stata solo spintonata e insultata dai manifestanti, con quella di Milano dove una agente è stata ferita e le vetrine da alcuni esercizi commerciali sono state danneggiate dai sassi lanciati dai manifestanti, la prima potrebbe sembrare più tranquilla della seconda. Parole che non sono sfuggite al Senatore di Fratelli d’Italia Riccardo De Corato che ha ribattuto: “Ma dopo 20 sabati di cortei, da ottobre fino a due giorni fa, in cui i promotori sono stati no global, Centri Sociali, Antagonisti, collettivi studenteschi di sinistra e sostenitori di Hamas, che hanno in alcuni casi creato tafferugli con le Forze dell’Ordine e preso a sassate vetrine di esercizi commerciali mentre, ripetutamente, hanno imbrattato le stesse oltre ai muri della città con scritte di odio verso Israele, Istituzioni e Governo, hanno a più riprese urlato e inveito contro il popolo israeliano e, nell’ultimo corteo, ferito anche una vigilessa, il Sindaco ha ancora il coraggio di affermare che “il clima di repressione che si respira oggettivamente non va bene?” concludendo “Cos’altro deve succedere, dopo tutti questi atti vandalici che si sono verificati negli ultimi 5 mesi, prima che Sala e il Centrosinistra condannino fermamente queste continue manifestazioni di violenza e di odio?”.

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Questura di Milano: indagati otto agenti per pestaggio su ventenne

Otto agenti di polizia sono indagati per un presunto pestaggio avvenuto all’interno dei corridoi dell’ufficio immigrazione della questura di Milano (in via Montebello) nei confronti di un 20enne tunisino. Sette agenti devono rispondere delle accuse di violenza privata aggravata dall’abuso di poteri e di “violazione dei doveri inerenti a una pubblica funzione”. Una ottava poliziotta, invece, è stata indagata per non aver sporto denuncia o segnalato il fatto ai suoi superiori. Il fatto sarebbe accaduto nel pomeriggio di lunedì 5 ottobre e più precisamente intorno alle 16. Il 20enne, secondo quanto ricostruito dal quotidiano milanese, sarebbe stato accompagnato in via Montebello dalle volanti per “essere trattenuto e poi condotto presso un centro di accoglienza in attesa di rimpatrio”. Quello che è successo all’interno della struttura è stato in parte cristallizzato dalle telecamere a circuito chiuso che sorvegliano i corridoi. Nel video – e più precisamente intorno alle 16.05 – si vede il giovane che discute animatamente insieme a uno dei poliziotti. Un agente lo costringe a sedersi su una sedia, poi lo colpisce con uno schiaffo al volto. Pochi istanti dopo lo afferra per il braccio e lo trascina verso il corridoio mentre si dimena. In questo frangente intervengono altri colleghi che bloccano e immobilizzano il 20enne; il ragazzo poi viene sollevato di peso e trasportato in un’area non coperta dalle telecamere. Tutto ciò davanti a una poliziotta che assiste alla scena senza intervenire. Successivamente, secondo quanto ricostruito dalla procura, il giovane sarebbe stato colpito “con calci e pugni all’addome e al torace”. Non solo, uno degli aggressori gli avrebbe sbattuto la testa contro il numero. Ripetutamente. Il caso è finito sulle scrivanie della procura di Milano, verosimilmente in seguito a una segnalazione di altri agenti che hanno assistito al fatto. Il pm Giovanna Cavalleri ha acquisito la testimonianza del 20enne con la formula dell’incidente probatorio (le sue dichiarazioni sono state cristallizzate e potranno essere utilizzate in un eventuale futuro processo). Nelle scorse settimane il tunisino è stato trasferito al Cara di Gorizia dove ha presentato una richiesta di protezione internazionale, ma ha deciso di non sporgere denuncia.

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Scappa dal nosocomio San Paolo, l’agente che lo ha inseguito è in prognosi riservata

A Milano un detenuto di 32 anni è evaso lanciandosi da una finestra, al secondo piano, dell’ospedale San Paolo. A inseguirlo un agente, Carmine De Rosa, 28 anni, che si è gettato nel tentativo di fermarlo ma, nel cadere, si è ferito ed è ricoverato in coma. Lo riferisce Aldo Di Giacomo, segretario del sindacato Spp. Il 28enne ha sbattuto la testa ed ricoverato sempre al San Paolo in prognosi riservata. È stato sottoposto a un intervento chirurgico. L’agente ha subito anche lesioni alle vertebre cervicali. Dopo la caduta non sarebbe apparso inizialmente in gravi condizioni tanto da aver raggiunto da solo il pronto soccorso dell’ospedale dove poi le sue condizioni sono peggiorate. Mordjane Nazim, palestinese, era arrivato mercoledì sera nella struttura dopo essere rimasto ferito in una lite con alcuni compagni di detenzione. Il detenuto, in carcere per concorso in rapina, era stato portato d’urgenza al pronto soccorso in un reparto ordinario e non in quello destinato ai carcerati. Nazim è fuggito dalla finestra di un bagno. Quando i poliziotti che lo piantonavano, sembra che fossero due, si sono resi conto che si era chiuso dentro hanno forzato la porta. A quel punto l’agente De Rosa ha scavalcato la finestra, precipitando per una decina di metri. Secondo il sindacalista Di Giacomo sono in aumento in tutta Italia i tentativi di evasioni dagli ospedali: “Nell’ultimo mese in tutta Italia sono stati quattro, tutti sventati. C’è un fuggi fuggi dei medici penitenziari perché sarebbero oggetto sempre più di minacce da parte dei detenuti proprio per ottenere un ricovero”.

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Morde i poliziotti inveendo contro la dittatura sanitaria

Morde i poliziotti inveendo contro la dittatura sanitaria. Nella giornata di lunedì, 8 maggio, verso le ore 13.30 giungeva presso la Sala Operativa della Questura di Monza, una chiamata da parte di personale medico dell’Ospedale San Gerardo di Monza che richiedeva l’intervento degli agenti della Polizia di Stato al Reparto prelievi della struttura sanitaria. Sul posto veniva inviata una pattuglia dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico – Squadra Volante ed allertato il locale posto di polizia presso l’ospedale, con gli agenti che prendevano contatti con alcuni medici i quali segnalavano come una donna 66enne che aveva accompagnato un uomo di 81 anni ad effettuare un prelievo ematico, si rifiutava di indossare la mascherina di protezione, disposizione prevista dalla normativa vigente. La donna, milanese d’origine e residente a Monza, all’invito dei medici di indossare la mascherina, ad oggi obbligatoria all’interno delle strutture sanitarie, rispondeva, apostrofando gli stessi, che, essendo terminata la pandemia, non aveva l’obbligo di indossare il suddetto dispositivo. A tal punto, i sanitari si vedevano costretti ad invitare la donna ad allontanarsi dalla zona data la sua inottemperanza alle disposizioni e vista la non urgenza del prelievo da dover effettuare. La 66enne iniziava a dare in escandescenza, insultando il personale sanitario, tanto da indurre questi ultimi richiedere l’intervento della Polizia. Gli Agenti quindi prendevano subito contatti con la donna, la quale diceva di essere stata allontanata bruscamente dai medici e asseriva che gli stessi facevano parte di una “dittatura sanitaria” imposta dal governo e da lei non condivisa. I poliziotti cercavano di spiegare alla donna il motivo del comportamento dei medici, in linea con le normative tutt’ora vigenti, e chiedevano alla stessa di esibire un documento di riconoscimento. La 66enne però si rifiutava, inveendo e apostrofando i poliziotti, e iniziava a prendere per la giacca l’81enne, in quel momento seduto lì accanto, per andar via, non tenendo conto delle difficoltà deambulatorie dell’uomo. A questo punto, gli Agenti, a fronte della condotta aggressiva della donna provavano a calmarla, e nel tentativo di tenerla ferma, un poliziotto veniva ripetutamente morso dalla donna alle dita delle due mani la quale gli procurava diverse ferite lacerocontuse. Solo con l’arrivo di un’altra Voltante, i poliziotti sono riusciti a porre fine al momento d’ira incontrollata della donna, divenuta visibilmente pericolosa per l’incolumità sua e degli altri. Anche in seguito, presso il Pronto Soccorso, dove Agenti e la donna si erano recati per medicare le ferite del poliziotto e assicurare eventuali cure alla signora, quest’ultima si rifiutava più volte di farsi visitare dai medici poiché complici del complotto, a suo dire, organizzato contro di lei. L’agente di polizia veniva pertanto medicato, riscontrando lacerazioni alle dita della mano destra e sinistra, con una prognosi di gg. 7 s.c. Sussistendo la flagranza dei reati di violenza, lesioni, oltraggio, minacce e resistenza a pubblico ufficiale la donna è stata tratta in arresto e posta a disposizione della Procura della Repubblica di Monza.

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