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Le cose che non dicono: riqualificazione delle aree in stazione centrale.

Da due anni a questa parte, il Comune parla col comitato Salviamo Benedetto Marcello di  uno dei quartieri liberty più famosi e belli di Milano. La tanta proclamata riqualificazione del quartiere di Via Benedetto Marcello e dei dintorni, sembra proprio che non veda la luce. Parliamo di un progetto aperto coi residenti da più di 20 anni, quindi non proprio poco tempo. Assisteranno invece, all’ennesimo restyling delle aree della stazione centrale di Milano che è lì a due passi. Ben venga dico io, ma gli effetti di questa riqualificazione andranno a sommarsi a quelli del 2015. I cittadini così si trovano spostati sotto casa i problemi che girano attorno a tutte le stazioni del mondo. I residenti devono confrontarsi con: spaccio, abusivismo, prostituzione, insomma un mercato a cielo aperto di ogni genere.  La cosa drammatica sapete qual è? Che tutti sanno, ma che nessuno fa niente, persino il nostro Sindaco Beppe Sala aveva detto che se ne sarebbe interessato. Inoltre, i residenti chiamano le forze dell’ordine ma si sentono glissare continuamente. Bene, i cittadini, sono ancora in attesa della presa di posizione del nostro Sindaco e di sentirsi al sicuro ovviamente. Le elezioni fanno miracoli a volte, vedremo.  Il 14 febbraio 2020, è stato organizzato l’incontro da Mercato Centrale con la presenza del sindaco Giuseppe Sala, l’Assessore all’Urbanistica, al Verde e all’Agricoltura Pierfrancesco Maran, l’architetto e urbanista Stefano Boeri, l’Amministratore Delegato di Grandi Stazioni Retail Alberto Baldan e l’architetto del progetto Mercato Centrale Milano Alberto Torsello, per parlare del progetto imminente del mercato centrale. La cosa secondo il mio punto di vista, ma anche dei residenti, è quella che non si siano posti una domanda essenziale. Che senso ha concentrare il commercio proprio in questa zona? A copia o somiglianza di quello che avviene nelle capitali europee, ma come da tempo chiedono i residenti: perché non si vuole unire in un solo posto il mercato quindi? In Via Benedetto Marcello è in vigore un vincolo paesaggistico ed architettonico. Ricordiamolo. Quindi il mercato non ci potrebbe nemmeno stare. Per di più su un’area verde vincolata. Ulteriore danno provocato direi. Quindi facendo il punto della situazione, avremmo due aree di commercio a distanza di pochi metri. Utile vero? Ma soprattutto, molto difficile da gestire, sia per il traffico che genera e sia per tutti i problemi che un’area commerciale di questa portata si trascina dietro. Proprio perché viene considerato come servizio utile, civile e d’integrazione con la funzione all’interno del quartiere considerata la sua natura di spazio inclusivo e aperto al dialogo con il contesto urbano di riferimento, perché non toglierne una e concentrarla solo in stazione con tutti i benefit che ne deriverebbero? Perché procurare ulteriori problemi in zona, se Il fine è quello di dare un contributo concreto al territorio? Grazie alla creazione di importanti sinergie con i settori protagonisti del quartiere e lo sviluppo di progetti dal forte valore culturale e sociale, se ne avrebbe la possibilità così.  Perché non prendersi cura di quello che dicono i cittadini in riguardo? Si parla tanto di partecipazione, di collaborazione, ma qui non se ne vede tanta, anzi… quasi quasi si respira l’aria di speculazione edilizia, perché come ben si sa, un’area mercatale subisce di conseguenza un deprezzamento. Riqualificazione, territorio e identità sono temi cardine e non li si può strutturare ed inserire così in sordina in un progetto commerciale.  La cultura e l’integrazione, vanno ben oltre e non devono essere posti come problemi ai cittadini, perché così un buon progetto socio culturale commerciale come questo, diventerebbe un ennesimo concentrato degli effetti che si abbatterebbero sui residenti. Se come si dice: “il bello, attira il bello” da quando hanno rifatto il piazzale, tutti i problemi si sono spostati nelle vie limitrofe e non si risolvono così i problemi, vero? Spostandoli ed aggirandoli intendo.  

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Polizia interrompe gioco d’azzardo in Piazzale Insubria

Giovedì pomeriggio, in piazzale Insubria a Milano, la Polizia di Stato ha denunciato tre 24enni e un 29enne, tutti cittadini rumeni, per il reato di partecipazione a giochi d’azzardo, e li ha sanzionati amministrativamente secondo le normative anticovid. Le indagini del Commissariato Monforte Vittoria hanno portato gli agenti in piazzale Insubria, dove, all’interno di un parco giochi per bambini, era stato segnalato, da più residenti della zona, un gruppo di persone aduso alla pratica al gioco d’azzardo con i dadi. I poliziotti hanno così messo in atto un servizio di osservazione, unitamente ai colleghi del Gabinetto Regionale di Polizia Scientifica per le riprese da lunga distanza. Individuato il gruppo, sono subito intervenuti per interrompere l’azione delittuosa, consumata per di più in piena zona rossa, constatando, infine, che ad assistere vi erano anche tre minori di 15, 16 e 17 anni, anch’essi di nazionalità rumena. Intenti nel gioco dei dadi erano invece i 4 soggetti, tre dei quali già gravati da precedenti penali. Il controllo di polizia, al quale sono stati sottoposti i giocatori, ha portato al sequestro di un totale di 505 euro contanti in banconote di vario taglio, quale provento di reato.  

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Altre due feste in casa interrotte da Polizia

Gli agenti della Polizia di Stato hanno interrotto durante la notte altre due feste in casa, dopo quelle sospese nei giorni scorsi, e sanzionato i partecipanti per aver violato le normative anti assembramento per contrastare la diffusione del covid. I poliziotti sono intervenuti intorno alla mezzanotte nella centrale via Bligny dove alcuni residenti avevano segnalato schiamazzi provenire da un terrazzo. Alla festa erano presenti in 17 giovani, di età compresa tra i 19 e 28 anni, che sono stati identificati e sanzionati. Cinque ore dopo, in un’abitazione di Piazzale Libia, gli agenti sono nuovamente intervenuti, sempre su segnalazione dei residenti, in una casa in cui erano in 20 a festeggiare. Anche in questo caso sono stati tutti sanzionati. ANSA

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La Polizia sospende tre feste private

Sono state tre le feste private in casa sospese dagli agenti della Polizia nelle ultime 24 ore. In una, alle 2 di notte, in pieno centro, erano presenti 50 persone, di età compresa tra i 19 e 26 anni, che stavano festeggiando con musica ad altro volume e alcolici. Sono stati tutti identificati e saranno sanzionati per via della violazione delle misure anticovid. Ieri sera in un appartamento nella zona di competenza del Commissariato Gardibaldi-venezia sono stati trovati otto giovani che stavano festeggiando un compleanno. Sempre ieri, in zona Pagano, gli agenti del Commissariato Sempione sono intervenuti in una casa dove si stava tenendo un’altra festa tra universitari con una decina di persone. Gli studenti hanno cercato di sfuggire ai poliziotti scappando per i tetti ma sono stati bloccati e identificati. Anche loro saranno sanzionati ANSA

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Filippino ucciso, Osnato (FdI): Polizia privata dei taser costretta a sparare

Filippino ucciso, Osnato (FdI): Polizia privata dei taser costretta a sparare. “Non è passato molto tempo da quando i rappresentanti del Sindacato Autonomo di Polizia mi hanno segnalato  la necessità di dotare gli agenti di uno strumento di deterrenza intermedia venuto a mancare da quando sono stati privati dei taser,  per evitare siano costretti ad usare le armi da fuoco per bloccare qualche aggressore violento. Un’esigenza che questa notte si è manifestata in tutta la sua urgenza, portando a conseguenze drammatiche, di cui andrebbero indagate le responsabilità, che non sono certo delle Forze dell’Ordine” commenta l’Onorevole Marco Osnato di Fratelli d’Italia. “L’interrogazione parlamentare che stavo preparando per avere chiarimenti sul ritiro dei taser – continua Osnato –  e su con cosa il Ministero intendesse sostituirli,  diventa a questo punto più urgente , perché nelle strade del nostro Paese certi episodi non devono più ripetersi. Soprattutto, qualcuno dovrà assumersi la responsabilità della decisione presa e delle sue conseguenze. Non permetterò che il filippino morto questa notte – conclude Osnato – pesi sulla coscienza di un agente che si è solo difeso con l’unico strumento a sua disposizione, visto che per motivi politici è stato privato di altri più adeguati”.

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Fuga di monossido: la Polizia salva nonna e nipotini

Ieri mattina, alla Centrale Operativa della Questura di Milano, è giunta telefonata che richiedeva un intervento urgente in quanto una donna, uscita all’esterno della propria abitazione di via Teano, stava chiedendo aiuto a gran voce. I poliziotti dell’Ufficio Prevenzione Generale, insieme al personale sanitario, hanno subito raggiunto l’appartamento nel quale, poco prima, la donna, una cittadina cinese di 62 anni, preoccupata perché i suoi due nipotini di 5 e 6 anni non uscivano dal bagno, vi era entrata trovandoli riversi in terra e privi di coscienza. Gli agenti delle volanti, entrati nell’abitazione con non poche difficoltà data l’aria fortemente inquinata da una perdita di monossido di carbonio, hanno preso in braccio i due fratelli e la sorellina di 1 anno, che in quel momento si trovava nella culla, e li hanno portati all’esterno insieme alla nonna, riuscendo così a mettere in salvo tutti. Nonna e nipotini sono stati poi trasportati presso l’ospedale per le cure contro l’intossicazione subita, fortunatamente senza grosse conseguenze grazie al repentino intervento della Polizia di Stato.

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