porta nuova

Bando per i caselli daziari di Porta Nuova

Si svolgerà nel mese di ottobre la gara per la concessione in affitto dei caselli daziari di Porta Nuova in piazza Principessa Clotilde 11-12. Gli spazi sono destinati ad attività espositive, commerciali e di ufficio, con l’esclusione dell’attività di ristorazione. La base d’asta è di 36.317,56 euro di canone annuo per 199 mq. La gara prevede la valutazione dell’offerta tecnica oltre che di quella economicamente più vantaggiosa. “La riconsegna alla città dei caselli daziari di Porta Nuova, attualmente chiusi, rappresenta un tentativo, non solo simbolico, di ripartenza per la nostra città – afferma l’assessore al Demanio, Roberto Tasca -. I caselli rappresentano un pregio che racconta la storia di Milano e devono essere riconnessi con la vita quotidiana della città per essere vissuti ogni giorno”. L’obiettivo del bando non riguarda solo la valorizzazione economica di un bene pubblico ma anche la sua valorizzazione socio-culturale. Nella gara è infatti prevista una valutazione del progetto tecnico attraverso l’assegnazione di un punteggio per un massimo di 60 su 100. Saranno premiate le proposte in base al tipo di attività prevista: attività culturali che favoriscano l’aggregazione, che garantiscano un’apertura in più fasce orarie, che rispettino e arricchiscano con la cura degli spazi il valore monumentale dei caselli. Ai 60 punti previsti per l’offerta tecnica se ne aggiungono un massimo di 40 per l’offerta economicamente più vantaggiosa. Per i 199 mq dei due caselli si parte da 36.317,56 euro di canone annuo. Una volta assegnati i punti dell’offerta tecnica e stabilita una graduatoria, la Commissione aggiudicatrice aprirà le buste con l’offerta economica e sarà stilata la classifica definitiva. Porta Nuova è una delle sei porte cittadine: si tratta di un arco trionfale ed un fornice, costruito in blocchi di arenaria gialla e ornato da bassorilievi. La porta collega i due caselli daziari collocati simmetricamente ai due lati, che costituiscono due unità separate, accessibili da un’area antistante pedonale, aperta sul lato libero verso corso di Porta Nuova. Entrambi presentano interesse storico artistico. Bando pubblico per l’assegnazione in concessione d’uso di due ex caselli daziari, ubicati in piazzale Principessa Clotilde 11-12

Bando per i caselli daziari di Porta Nuova Leggi tutto »

Baiamonti: rimesse le catene al verde

Baiamonti: rimesse le catene al verde. La reazione del Palazzo alla riapertura del giardino di piazza Baiamonti non è passata inosservata, d’altronde se ne è interessato anche il telegiornale Rai regionale: sono comparse infatti nuove catene e lucchetti per impedire l’accesso all’area. Una reazione che però non ha scoraggiato Baiamonti Verde Comune, il gruppo che si oppone alla cancellazione dello spazio verde. La lezione rappresentata dalla fine dello splendido giardino su cui sorge Palazzo Lombardia non scoraggia i residenti. Loro ci credono e sorridono alle catene: “E niente, questi sono di coccio, non hanno capito…hanno chiuso di nuovo il giardino con catene e lucchetti più grandi…e noi lo riapriremo! 😉 – annunciano su Facebook – SABATO mattina confermato l’appuntamento per lavorare e stare insieme nell’area liberata. Lato B – l’altro lato di Milano Fridays For Future Milano Giardini in Transito – Giardino Comunitario Lea Garofalo Salviamo Benedetto Marcello Salviamo città studi Difendiamo Piazza d’Armi COMITATO BASTA ESONDAZIONI SEVESO Comitato Cittadini Per Piazza D’armi Parco Piazza d’armi Le Giardiniere, Milano Comitato La Goccia Trotto Bene Comune Difendiamo il Parco Trenno dalla Via d’acqua Difendisansiro Associazione Amici Parco Nord No Asfalto Tuteliamo il territorio della Zona 8 contro ogni crimine urbanistico BovisAttiva BovisAttiva pagina informativa Progetto Lambrate Un AltroPiano x Milano MilanoX  Alcune forze politiche come i Verdi avevano anche appoggiato la protesta spendendosi in sede istituzionale per trovare ascolto alle richieste del comitato. Pare però che la decisione sia presa e anche questa volta non vinceranno i cittadini, ma il capitale. Poi dietro l’investimento in Porta Nuova non c’è qualche capitalista cattivo, ma la Famiglia Feltrinelli, tra i mostri sacri della sinistra milanese e italiana. Difficile per un Comune guidato da uno come Sala opporvisi. Per l’ultima parola però bisogna aspettare di vedere dopo sabato cosa succederà e vedere tra apri e chiudi chi l’avrà vinta.

Baiamonti: rimesse le catene al verde Leggi tutto »

E se Melchiorre Gioia restasse chiuso?

E se Melchiorre Gioia restasse chiuso? In questi giorni agli scioperi estivi e ai tradizionali lavori stradali che esplodono in agosto si è aggiunta la chiusura per un mese di via Melchiorre Gioia. E proprio nel tratto in cui si congiunge con l’asse di viale Sturzo. Un ulteriore disagio per i milanesi, e non, rimasti a lavorare mentre il resto delle persone è già al mare o in montagna: quella infatti è una delle arterie principali che portano anche tutti i pendolari del nord Est di Milano nel cuore del capoluogo. Migliaia di persone che tutti i giorni percorrono tutta quella lunga via che parte da Garibaldi e arriva fuori dal capoluogo meneghino. Impedire questo flusso in pianta stabile sarebbe senz’altro un cambiamento molto impegnativo, ma siamo sicuri che la città non se lo possa permettere? Siamo in un momento di grande espansione per Milano. I privati hanno appena investito per creare altre torri e aree verdi che andranno a completare il Progetto Porta Nuova. Un quartiere del tutto nuovo che sta già creando le sue vittime, ma che indubbiamente sta rinnovando anche in senso positivo la vita delle persone: in questi giorni abbiamo visto una foto di ragazzi che hanno trasformato la zona bloccata in un campetto da calcio improvvisato. Un segno che Milano ha anche voglia di vivere oltre che di pensare a fatturare. E se Porta Nuova lasciasse la circolazione modificata in questo senso? Sarebbe poi davvero una tragedia se si iniziassero a chiudere i vialoni come Melchiorre Gioia? In fondo sono il risultato di un cambiamento della città in un altro periodo storico, quello in cui si passava all’età industriale intesa come fase finale dello sviluppo della macchina a vapore. All’epoca  si  chiusero i Navigli per aprire la strada alle auto. Oggi si può contare su un servizio pubblico sempre più in espansione e con integrazioni biocompatibili come i motorini elettrici di diverso tipo. L’auto non è davvero necessaria a nessuno all’interno di Milano, a patto che si potenzino  i servizi  aggiuntivi e  si smetta di piegarsi alla violenza dei taxi. Le città moderne hanno bisogno e diritto a  un servizio come Uber,  continuare a vivere nel terzo mondo per  una categoria che vive nell’illegalità del commercio delle licenze è inaccettabile. Quindi torniamo al punto: e se Melchiorre Gioia restasse chiuso? E lo scriviamo noi che viviamo oltre al blocco, giusto per informazione dei probabili haters in ascolto. Non prendiamo posizione a favore della chiusura, ma ci permettiamo di sollevare un dubbio.  

E se Melchiorre Gioia restasse chiuso? Leggi tutto »