querela

Bastoni (Lega) querela Formigli

“Ho deciso di querelare Corrado Formigli per avermi attribuito frasi mai pronunciate con il solo obiettivo di falsificare la realtà e istigare gli haters da tastiera che non hanno tardato a palesarsi sul mio profilo Facebook con insulti e minacce”. Lo ha scritto in una nota Max Bastoni, consigliere regionale lombardo della Lega, dopo la messa in onda ieri sera della trasmissione Piazzapulita su La7 con una nuova inchiesta di Fanpage sulle infiltrazioni dell’estrema destra, in questo caso, all’interno della Lega. “Ritengo responsabile anche La7 per non aver vigilato sulla trasmissione Piazzapulita in cui si è di fatto negato deliberatamente il contraddittorio” ha aggiunto l’esponente leghista. “Evidentemente dopo il fallimento del giornalista di Fanpage, Salvatore Garzillo, di farmi accettare finanziamenti illeciti, han deciso di attivare una gogna mediatica nei miei confronti. Gogna mediatica che, come ha ben ricordato il Garante per la protezione dei dati personali Pasquale Stanzione, non è informazione”. askanews    

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Fontana querela Il Fatto Quotidiano e diffida Report

“Lombardia, l’appalto dei camici alla moglie e al cognato di Fontana” è l’accusa lanciata dal quotidiano “Il Fatto Quotidiano”, riportando un servizio di un giornalista di “Report“, prontamente rilanciata su Facebook dall’Europarlamentare del PD Pierfrancesco Majorino. Secondo il quotidiano infatti, vi sarebbe un conflitto d’interessi un un ordinativo effettuato il 16 aprile da Aria, la centrale acquisti della Regione Lombardia, di camici, per un valore di 513 mila euro, alla società Dama spa di cui è socia al 10% Roberta Dini moglie del governatore Attilio Fontana. Un’articolo che il Governatore di Regione Lombardia, Attilio Fontana proprio non ha digerito, tanto che ha dato mandato ai suoi legali di presentare querela nei confronti de “Il Fatto Quotidiano” per l’articolo che anticipa i contenuti della prossima puntata della trasmissione televisiva della Rai ‘Report’ in cui si racconta della donazione di camici per protezione individuale forniti alla Regione Lombardia. “Si tratta dell’ennesimo attacco politico vergognoso, basato su fatti volutamente artefatti e scientemente omissivi per raccontare una realtà che semplicemente non esiste” ha commentato Fontana. “Agli inviati della trasmissione televisiva ‘Report’ – prosegue Fontana – avevo già spiegato per iscritto che non sapevo nulla della procedura attivata da Aria SpA e che non sono mai intervenuto in alcun modo”. “Domenica 7 giugno – continua il presidente lombardo – il titolo di prima pagina del ‘Fatto’ e il testo mettono in connessione la ditta fornitrice con la mia persona. Attraverso la partecipazione azionaria (10%) di mia moglie. E invocano un conflitto di interesse peraltro totalmente inesistente. Proprio perché non vi è stato da parte mia alcun intervento”. “Il testo del ‘Fatto’ – conclude il governatore – infatti, in maniera consapevole e capziosa, omette di dire chiaramente che la Regione Lombardia attraverso la stazione appaltante Aria SpA non ha eseguito nessun pagamento per quei camici. E l’intera fornitura è stata erogata dall’azienda a titolo gratuito”. “Ho anche dato mandato a miei legali – prosegue Fontana – di diffidare immediatamente la trasmissione ‘Report’. Dal trasmettere un servizio che non chiarisca in maniera inequivocabile come si sono svolti i fatti. E la mia totale estraneità alla vicenda“.  

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Cena solidale a Sesto San Giovanni, Mediterranea querela il Sindaco Di Stefano

Diventa un caso la ‘Cena solidale per Mediterranea’, in programma il 27 novembre in una parrocchia di Sesto San Giovanni, dopo le critiche del sindaco Roberto Di Stefano e l’annuncio della Ong di adire le vie legali. “Il ricavato della cena – aveva scritto sul proprio profilo Facebook il sindaco di Sesto – verrà devoluto alla ong che aiuta gli scafisti a riempire di clandestini il nostro Paese. Trovo assurdo che l’evento si svolga all’interno di un oratorio: e’ inconcepibile che la parrocchia presti il fianco a un’iniziativa politica e orientata a sinistra come fosse un centro sociale“. “Esistono due modi per sostenere Mediterranea” ha risposto la Ong. “Uno e’ nobile e virtuoso, l’esempio è quello di ‘Sesto per Mediterraneà, ragazzi e ragazze di Sesto San Giovanni che organizzano una cena di raccolta fondi perché Mediterranea, con la sua nave Mare Jonio ancora bloccata, possa tornare in mare il prima possibile. Il secondo modo, invece, è quello del sindaco di Sesto San Giovanni che ha deciso di fare pubblicità all’iniziativa a modo suo, con odio gratuito, calunnie, e accuse di traffico di esseri umani. Come sempre in questi casi, procederemo per vie legali”.  ANSA  

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