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Stadio Milan San Donato, Di Marco (M5S): “Surreale la doppia faccia della Lega. Questione sia affrontata con serietà: il Milan venga in Commissione”

Nicola Di Marco (Capogruppo M5S Lombardia): “Le parole del deputato leghista Toccalini e del Consigliere Pase, che auspicano la collaborazione del Governo e di Regione Lombardia, per il buon esito del progetto stadio Milan a San Donato sono surreali. Surreali perché nessuno ha ancora visto il progetto. Surreali perché una questione come uno stadio di 70mila posti in una città da 32 mila abitanti è una questione che va affrontata con serietà e non a colpi di slogan. Surreali soprattutto perché solamente ieri sera, in Consiglio comunale, è stata discussa una mozione della Lega che chiedeva fossero i cittadini a esprimersi attraverso un apposito referendum, sulla questione nuovo stadio. Insomma, se sei della Lega non sbagli mai. In Regione e al Governo cavalchi la propaganda del sì allo stadio, anche se nemmeno conosci il progetto. Mentre sul territorio solletichi la pancia di chi è contrario, chiedendo siano i cittadini a decidere, lamentando la scarsa trasparenza del Sindaco, che non informa la popolazione. Dopo questa figuraccia mi aspetterei che il partito che esprime il Governatore regionale cominci a trattare il tema con la dovuta serietà, convocando le società in Commissione Infrastrutture e Territorio per esporre il progetto, come il Movimento Cinque Stelle chiede da diversi mesi. Dobbiamo analizzare i dati e guardare le carte, altrimenti si finisce a parlare del niente o, peggio, a far le figure che hanno fatto oggi i rappresentanti leghisti” così il capogruppo del Movimento Cinque Stelle in Regione Lombardia, Nicola Di Marco, interviene nel merito della questione relativa all’ipotetico progetto della società Milan di realizzare il nuovo impianto di proprietà a San Donato Milanese.

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Scuola: via libera al servizio di supporto psico-pedagogico nelle scuole

La Commissione Attività Produttive, presieduta da Diego Invernici, ha dato via libera al servizio di supporto psico-pedagogico nelle scuole, attraverso il protocollo d’intesa fra Regione Lombardia e Ufficio Scolastico Regionale approvato oggi all’unanimità. Il servizio psico-pedagogico (previsto dalla legge regionale n.16 del 21) viene erogato da psicologi e pedagogisti e consiste in attività di supporto alla dirigenza scolastica, agli studenti, alle loro famiglie e al personale scolastico delle scuole primarie e secondarie statali e paritarie e delle Istituzioni formative di istruzione e formazione professionale. “Il protocollo per l’attivazione del servizio è frutto di un lavoro bipartisan ed è una risposta necessaria alle sempre più evidenti criticità che si manifestano negli ambienti scolastici e nella vita dei ragazzi” ha detto Silvia Scurati, Vice Presidente della Commissione e relatrice del provvedimento. “Il provvedimento risponde tra l’altro agli obiettivi delineati nel Programma Regionale di Sviluppo Sostenibile (PRSS) della XII° legislatura che riconosce nel Sistema di Istruzione e Formazione la prima chiave per assicurare alle giovani generazioni un incremento della qualità della vita e individua lo sviluppo di interventi a contrasto della dispersione scolastica” ha spiegato Scurati. Il servizio di supporto psico-pedagogico si realizzerà anche attraverso appositi spazi di consulenza e formazione, denominati “Scuola in ascolto”. Lo stanziamento per la realizzazione di questi servizi è di complessivi 3.140.000,00 euro nel triennio 2023/2025. Le risorse saranno trasferite all’istituto scolastico individuato dall’Ufficio Scolastico Regionale quale gestore dell’iniziativa, che sarà denominato “Scuola cassiera” e sarà incaricato della gestione contabile ed amministrativa delle attività progettuali: questo istituto sarà l’unico interlocutore nei confronti della Regione e dell’Ufficio Scolastico. Gli interventi attuati negli spazi di consulenza e formazione saranno monitorati da parte di un Gruppo di lavoro interistituzionale. Ogni anno la Regione informerà sullo svolgimento delle attività il Comitato Tecnico Regionale, costituito da tutti gli attori del sistema scolastico, dagli organismi degli psicologi e dei pedagogisti e da ANCI e UPL.

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Chi è Pierfrancesco Majorino secondo ChatGPT

Chi è Pierfrancesco Majorino secondo ChatGPT. Come indicato dal nostro articolo di presentazione di questa serie, ci sono degli evidenti limiti dell’AI più famosa del momento. Per Majorino la più evidente che sarebbe stato vicesindaco, cosa mai successa…. Pierfrancesco Majorino è un politico e attivista italiano nato il 7 dicembre 1978 a Milano, Italia. È conosciuto per il suo lavoro nei settori della giustizia sociale, dei diritti umani e della protezione dell’ambiente. Majorino ha iniziato la sua carriera politica come membro della Federazione Giovanile Comunista Italiana nei primi anni 2000. In seguito è diventato membro del Partito Democratico ed è stato eletto al Consiglio Comunale di Milano nel 2011. È stato poi rieletto nel 2016 e è diventato Vice Sindaco di Milano, responsabile delle politiche sociali, dell’istruzione e della cultura. Durante il suo mandato come Vice Sindaco, Majorino è stato coinvolto in diverse iniziative volte a migliorare la vita dei cittadini di Milano, in particolare quelli più vulnerabili. Ad esempio, ha implementato un programma per fornire pasti gratuiti ai bambini delle famiglie a basso reddito, ha istituito una rete di orti comunitari e ha lanciato una campagna per ridurre l’inquinamento dell’aria nella città. Majorino è anche un attivo sostenitore della protezione dell’ambiente e della sostenibilità. Ha lavorato per promuovere l’uso di fonti di energia rinnovabile e per ridurre i rifiuti a Milano. Inoltre, si è impegnato per promuovere i diritti umani e combattere la discriminazione contro i gruppi marginalizzati. Complessivamente, Pierfrancesco Majorino è conosciuto per il suo impegno nella giustizia sociale, nella protezione dell’ambiente e dei diritti umani, e ha lavorato per rendere Milano una città più equa e sostenibile. VERSIONE IN INGLESE Pierfrancesco Majorino is an Italian politician and activist who was born on December 7, 1978, in Milan, Italy. He is known for his work in the fields of social justice, human rights, and environmental protection. Majorino started his political career as a member of the Italian Communist Youth Federation in the early 2000s. Later on, he became a member of the Democratic Party and was elected to the Milan City Council in 2011. He was then re-elected in 2016, and he became Deputy Mayor of Milan, responsible for social policies, education, and culture. During his tenure as Deputy Mayor, Majorino was involved in several initiatives aimed at improving the lives of Milan’s citizens, particularly those who are most vulnerable. For example, he implemented a program to provide free meals to children from low-income families, established a network of community gardens, and launched a campaign to reduce air pollution in the city. Majorino has also been a vocal advocate for environmental protection and sustainability. He has worked to promote the use of renewable energy sources and to reduce waste in Milan. In addition, he has been involved in efforts to promote human rights and combat discrimination against marginalized groups. Overall, Pierfrancesco Majorino is known for his commitment to social justice, environmental protection, and human rights, and he has worked to make Milan a more equitable and sustainable city.

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Molotov Polizia locale, Altitonante (Forza Italia): “Segno di una città allo sbando”

Molotov Polizia locale, Altitonante (Forza Italia): “Segno di una città allo sbando”. “Voglio innanzitutto esprimere la mia solidarietà agli agenti della Polizia Locale di Milano e in particolare a quelli in servizio nel Municipio 5 per il vile attacco notturno a colpi di molotov, per fortuna non si hanno notizie di feriti, ma se si è verificato un attacco tanto grave alle istituzioni cittadine temo sia perché in questi anni di giunte di sinistra c’è stata una certa tolleranza nei confronti di un mondo di estremisti politici che hanno trovato sempre una sponda culturale in chi sedeva a Palazzo Marino: ricordiamo le volte in cui gruppi di violenti occupavano tanto spazi pubblici, quanto quelli privati come torre Galfa. È il momento di tornare a governare Milano senza lasciare spazio a chi odia le regole della convivenza comune centri sociali e anarchici” commenta così Fabio Altitonante, consigliere regionale di Forza Italia, l’attacco notturno alle auto della Polizia Locale in viale Tibaldi.

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Alberti (M5S): “L’assessore Rizzoli e il malgoverno regionale sul lavoro”

Alberti (M5S): “L’assessore Rizzoli e il malgoverno regionale sul lavoro”. Questa mattina si è tenuto al Broletto il convegno organizzato da Regione Lombardia e Provincia sul tema del lavoro e del rilancio dei Centri per l’impiego, al quale ha partecipato anche l’assessore al lavoro nonché vicepresidente della Regione Melania Rizzoli. Era presente tra il pubblico anche il consigliere regionale del M5S Ferdinando Alberti. «Non era permesso intervenire dal pubblico. Avrei voluto farlo per rettificare parecchie affermazioni del tutto false o distorte dette dall’assessore. Prima di tutto – spiega Alberti – quella sul bando per aumentare il personale dei Centri per l’impiego. Rizzoli ha sì detto che è in corso una importante operazione di potenziamento dei CPI, ma non ha specificato che il bando per 1300 nuovi dipendenti è stato aperto oltre due anni fa e non è ancora stato concluso. E questa lungaggine è una vergogna tipica della Regione che da sempre rimanda tutto a date da destinarsi». «Se oggi abbiamo 1000 professionisti in più nei Cpi, grazie ai quali si possono portare avanti tutte le politiche attive, è solo grazie ai fondi stanziati dai Governi Conte uno e due. La Rizzoli si è ben vista dal ricordare questo passaggio fondamentale. L’assessore avrebbe fatto bene a raccontare la verità che è quella che Regione è stata ed è, come da sempre, in un incredibile ritardo visto che per organizzare un bando e chiudere il suo ciclo non è possibile impiegare 2 anni. Se l’assessore si fosse svegliata prima i Cpi lombardi non avrebbero avuto per anni una dotazione di sole 300 persone. Un numero assolutamente insufficiente per le esigenze di una regione così grande e produttiva come la Lombardia». «Rizzoli avrebbe dovuto dire grazie al governo Conte, anche per il programma Garanzia di occupabilità dei lavoratori (GOL) contenuta nel Pnrr. Sarebbe stato istituzionalmente corretto ricordare davanti a tutti i presenti, che la profilazione delle 80 mila persone richieste dalla manovra è stata possibile solo grazie al Governo a trazione 5 Stelle che ha ottenuto i miliardi del PNRR». «Resta comunque un bene il fatto che finalmente la Regione, tramite le parole del suo assessore, abbia riconosciuto ai Cpi il ruolo centrale delle politiche attive anche per la Lombardia. Attenzione però a non relegare i Cpi a centri di raccolta informazioni dei profili delle persone che vi accedono e nulla più, tralasciando la più importante funzione di collocamento e formazione che fanno altri soggetti come il privato. Il M5S da sempre sostiene invece la collaborazione tra pubblico e privato, ma non sbilanciata a favore di quest’ultimo, cosa che invece la Regione fa. Il pubblico deve mantenere le funzioni di coordinamento, programmazione e pianificazione con i Cpi come punto di riferimento. Non a caso, proprio su questo tema, quando nel convegno è intervenuto Francesco Bertoli, segretario generale della CGIL di Brescia, che ha chiesto che anche la formazione e non solo il collocamento debbano essere in mano al pubblico e non al privato, è sceso il gelo in sala con il sottoscritto unico ad applaudire». «L’ultimo tema trattato è stato quello del precariato e del lavoro povero. Tutti i dati attuali ci raccontano che anche in Lombardia il problema esiste ed è molto importante. Per risolvere le criticità Il M5S aveva emanato il “Decreto Dignità” che però non è stato rinnovato prima dal Governo Draghi e men che meno dall’attuale Governo Meloni. Regione Lombardia, come il Governo attuale, ha sempre fatto poco o niente rispetto a questo tema. Tra sei mesi o un anno, quando la bomba sociale inevitabilmente esploderà, come intenderanno intervenire i governanti del centro destra se non integrando il reddito di queste persone e quindi ripristinando i provvedimenti del governo Conte?» «Rizzoli – conclude Alberti – oggi avrebbe fatto bene a risparmiarsi il suo comizio elettorale fatto di notizie false o raccontate a metà. Tutti avrebbero sicuramente preferito sentire cosa davvero non è stato in grado di fare il centrodestra in questi 5 anni di non-Governo in Regione Lombardia, anche per il settore del lavoro lombardo».

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Delibera liste d’attesa, Mammì (M5S): «Accanimento terapeutico elettorale, su di una sanità lombarda lasciata agonizzante dal centrodestra»

Delibera liste d’attesa, Mammì (M5S): «Accanimento terapeutico elettorale, su di una sanità lombarda lasciata agonizzante dal centrodestra». Gregorio Mammì (M5S Lombardia): «Questa delibera è un atto di accanimento terapeutico su di una sanità lombarda agonizzante dopo quasi trent’anni di cattiva amministrazione da parte del centrodestra lombardo. Con una disperata iniezione di risorse somministrata in piena campagna elettorale, si cerca di cancellare dal ricordo di quanti più lombardi possibili il disastro compiuto da Fontana e Gallera. Finendo però per evidenziarne ancor più le responsabilità. Di fatti se erano in grado di mettere in campo un simile sforzo, perché aspettare due settimane dal voto? Per trent’anni hanno favorito il privato e dimenticato il pubblico e la medicina territoriale, con i risultati sotto gli occhi di tutti. Motivo per cui pensiamo sia arrivato il momento di interrompere l’accanimento terapeutico. È il momento che i cittadini stacchino la spina a questo centrodestra» così il Consigliere regionale del Movimento Cinque Stelle, Gregorio Mammì, in merito alla delibera approvata oggi in Giunta che chiede alle Asst, agli Irccs e ai soggetti privati accreditati di aumentare le prestazioni di specialistica ambulatoriale.

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