reinventing cities

Nessuno ha chiesto la lista dei 150 progetti di Sala

Nessuno ha chiesto la lista dei 150 progetti di Sala. Perché? Forse perché si ha paura di inimicarsi i costruttori milanesi che hanno un ruolo simile a quello dei Caltagirone a Roma? Sono cioè i veri possessori dei palazzi del potere. Oppure è perché in quei 150 progetti oltre le leggi nazionali ci hanno messo le mani in tanti? Vorremmo capire come mai di fronte a un sindaco che ammette che buona parte delle opere edilizie in programma siano illegali o quanto meno oltre le normative nazionali, nessuno dell’opposizione chieda conto delle 150 opere da lui citate. Qui si parla di scali ferroviari, reinventing cities e molti altri nomi che significano semplicemente una marea di cantieri per tutta la città e che cambieranno il volto della città. Perché qui si parla di milioni di metri cubi che andranno per alto a occupare buona parte delle zone rimaste libere in città. Come è possibile che nessun consigliere di opposizione abbia intenzione di chiarire un punto importante per la città come la quantità immane di operazioni immobiliari che stando alle leggi nazionali sono fuori legge? L’opposizione potrebbe alzare il tiro per una volta e chiedere davvero conto a Sala di cosa sta facendo, perché sotto la Madonnina lui e “i suoi” (cit.) sembrano aver deciso di non chiarire mai il proprio operato. E quando qualcuno gliene chiede conto, reagiscono stizziti. Anzi, incazzati proprio. Come se chiedere a un sindaco e “ai suoi” di che marmellate stanno cucinando fosse un crimine di lesa maestà. Surreale? No. Nella MIlano degli anni Venti è tutto normale. E infatti nessuno ha chiesto la lista dei 150 progetti di Sala, perché cosa vuoi che interessi a 1,4 milioni di cittadini di cosa si sta facendo nei loro quartieri. Cosa volete che sia. E infatti ai sit in promossi da cittadini non viene né Sala né l’assessore Tancredi (ma viene Mattia Ferrarese), forse perché sono impegnati a cercare di capire come non finire in manette continuando a stressare i magistrati che finalmente hanno aperto una finestra sull’edilizia milanese. Peccato che nessun consigliere comunale se ne stia occupando.

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Sardone (Lega): estromettere Macao dal bando Reinventing cities

“Tra i team finalisti del bando Reinventing cities che avranno il compito di riqualificare le aree dismesse di Milano, secondo indiscrezioni di stampa c’è anche qualcuno, che su invito del Comune, ha già avviato una sorta di collaborazione col centro abusivo Macao“, lo rende noto Silvia Sardone, Europarlamentare e Consigliere Comunale della Lega. “L’assist del Comune – spiega la Sardone – che ha inserito nel bando la palazzina liberty occupata, agli abusivi è stato prontamente raccolto. Assurdo: chi ha deturpato l’ex macello di viale Molise non può e non deve in alcun modo avere voce in capitolo sul futuro della nostra città. La sinistra non si azzardi a fare sconti al Macao, piuttosto dia un vero segnale di legalità: sgomberi il centro sociale”. “Sentire parlare gli abusivi di esperienza politico-culturale fa abbastanza sorridere – conclude la Sardone – forse si riferiscono alla cultura dello spaccio di droga? Alla cultura dell’evasione fiscale? Alla cultura dell’abusivismo?”.  

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Reinventing cities. Ecco i progetti finalisti

Si è chiusa con successo anche la selezione dei team per la seconda edizione di Reinventing Cities, il bando internazionale indetto dal Comune insieme a C40 che prevede l’alienazione e costituzione del diritto di superficie di siti da destinare a progetti di rigenerazione ambientale e urbana. Sono complessivamente 27, su 61 proposte pervenute, i progetti finalisti che ambiscono a “reinventare” piazzale Loreto, lo scalo di Lambrate, il nodo Bovisa, via Civitavecchia, l’ex Macello e le palazzine Liberty, le aree scelte per la seconda edizione del bando cui Milano partecipa insieme a Madrid, Roma, Chicago, Dubai, Montreal, Singapore, Cape Town e Reykjavik. Per ciascuna area sono stati selezionati i progetti più meritevoli da apposite commissioni composte da rappresentanti del Comune di Milano e di C40, esperti internazionali di urbanistica e architettura, esperti ambientali locali ed esperti economici, da rappresentanti del Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane per quanto riguarda il sito di Lambrate e di Ferrovie Nord per il nodo Bovisa. Fumata nera soltanto per l’area di via Monti Sabini, per cui era stata presentata solo una proposta, non ritenuta idonea per la fase finale. “La qualità delle commissioni giudicatrici e dei team selezionati è all’altezza della grande sfida che sono chiamati a compiere: individuare progetti in grado di rigenerare luoghi chiave della città, ricucendo vuoti urbani con progetti di qualità – dichiara l’assessore all’Urbanistica Pierfrancesco Maran -. Da Loreto a Lambrate, per il ridisegno di questi siti passa buona parte dello sviluppo urbanistico di Milano dei prossimi anni, che sarà necessariamente all’insegna della sostenibilità e dell’equità sociale. Ricordiamo che il primo criterio per cui i progetti sono stati selezionati riguardano proprio la capacità di individuare soluzioni resilienti e attente all’ambiente”. I team finalisti dovranno ora elaborare la proposta dettagliata compresa di offerta economica. I vincitori saranno individuati nel primo trimestre del prossimo anno. Loreto Nome del progetto: Circle Garden Responsabile di progetto: Park Associati S.r.l. Progettista: Park Associati S.r.l. Esperto ambientale: Habitech Distretto Tecnologico Trentino S.c. a r.l. Nome del progetto: LOreto VErde Responsabile di progetto: ViCom S.r.l. Progettista: Citterio – Viel & Partners s.r.l. Esperto ambientale: Politecnico di Milano – Dipartimento di Architettura, Ingegneria delle costruzioni e Ambiente costruito (abc) Nome del progetto: Milano per LOC Responsabile di progetto: Ceetrus Management & Development S.r.l Progettista: ALL CITY s.r.l.; Metrogramma Milano s.r.l Esperto ambientale: Arcadis Italia S.r.l. Nome del progetto: Una piazza in Loreto Responsabile del progetto: BUNCH – studio associato architettura Progettista: Riccardo Rocco Architetto Esperto ambientale: PAN Associati S.r.l. Scalo Lambrate Nome del progetto: L’Amber Playful Yards Responsabile del progetto: REDO SGR SPA Progettista: Barreca & La Varra Esperto ambientale: ARUP SPA Nome del progetto: Scintilla Responsabile del progetto: CASTELLO SGR SPA Progettista: PARK ASSOCIATI Esperto ambientale: ARCADIS ITALIA SRL Nome del progetto: Urban Switch Responsabile del progetto: RISANAMENTO SPA Progettista: CARLO RATTI ASSOCIATI Esperto ambientale: AECOM URS Nome del progetto: Lambrate District Park Responsabile del progetto: ENERGA GROUP SRL Progettista: MIRALLES TAGLIABUE EMBT Esperto ambientale: POLITECNICO DI MILANO – DIPARTIMENTO INGEGNERIA, ARCHITETTURA Nome progetto: Lambrate Streaming Responsabile del progetto: SANT’ILARIO SOCIETA’ COOPERATIVA EDILIZIA Progettista: CAPUTO PARTNERSHIP INTERNATIONAL Esperto ambientale: TECKNE Nodo Bovisa Nome del progetto: B Switch Responsabile del progetto: DeA Capital Real Estate Sgr S.p.A. Progettista: Scandurra Studio Architettura S.r.l Esperto ambientale: Manens-Tifs s.p.a. Nome del progetto: BIM, Bovisa in the making Responsabile del progetto: CEETRUS Management & Development S.r.l. Progettista: ONE Works S.p.A.; Studio Battisti Esperto ambientale: Architetto Maddalena Gioia Gibelli Nome del progetto: MoLeCoLa Responsabile del progetto: Park Associati S.r.l. Progettista: Park Associati s.r.l. Esperto ambientale: Habitech Distretto Tecnologico Trentino S.c.a r.l Nome del progetto: UNI.cà Responsabile del progetto: ATI UNI.cà (ENERGA Group S.r.l.; CA Student Living ITALY Operating Company s.r.l.) Progettista: Miralles Tagliabue EMBT Esperto ambientale: Politecnico di Milano – Dipartimento di Architettura, Ingegneria delle Costruzioni e Ambiente Costruito (ABC); Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambiente (DICA); Dipartimento di Architettura e Studi Urbani (DAStU) Crescenzago  Nome del progetto: Bioma Urbano Responsabile del progetto: MTA Associati Progettista: MTA Associati; Enrico Bona Architetto; Giuseppe Piovaccari architetto; arch. Giorgio Ciarallo Esperto ambientale: Politecnico di Milano – Dipartimento di Architettura e Studi Urbani (DASTU); Politecnico di Torino – Dipartimento architettura e design; Rosa Schiano-Phan Nome del progetto: crescen!DO Respomsabile del progetto: FOCUS INVESTEMENTS INTERNATIONAL S.R.L. Progettista: Lombardini22 S.p.A Esperto Ambientale: SEQUAS INGEGNERIA S.r.l Nome del progetto: ForestEconomy Responsabile del progetto: Gruppo Dedalo SGI Progettista: StudioArch/AgostinoMarinoni Esperto ambientale: Ing. Alberto Bonaldi Nome del progetto: Green Between Tessiture Urbane Responsabile del progetto: REDO SGR S.p.a. Progettista: ARW Esperto ambientale: Stantec S.p.a. Ex Macello Nome del progetto: A2P (AUGMENTING A PARK) Responsabile del progetto: Brioschi Sviluppo Immobiliare S.p.A. Progettista: ATELIER(S) ALFONSO FEMIA S.R.L. Esperto ambientale: Politecnico di Milano – Dipartimento di Architettura, Dipartimento di ingegneria delle costruzioni e ambiente costruito (ABC) Nome del progetto: ARIA Responsabile del progetto: Manifattura Tabacchi Development Management s.r.l. Progettista: Snøhetta Oslo AS; Barreca & La Varra Esperto ambientale: Stantec s.p.a Nome del progettot: ExMA Responsabile del progetto: DeA Capital Real Estate SGR s.p.a. Progettista: Onsitestudio s.r.l. Esperto ambientale: Manens -Tifs s.p.a Nome del progetto: Open Ground Responsabile del progetto: Euromilano S.p.A. Progettista: Mario Cucinella architects; ARUP ITALIA s.r.l. Esperto ambientale: Politecnico di Milano – Dipartimento di Energia. Nome del progetto: Urban FARM Responsabile del progetto: Antirion SGR s.p.a. Progettista: Progetto CMR s.r.l. Esperto ambientale: Ambiente s.p.a. Palazzine Liberty Nome del progetto: ARIA Responsabile del progetto: Manifattura Tabacchi Development Management s.r.l. Progettista: Snøhetta Oslo AS; Barreca & La Varra Environmental expert(s): Stantec s.p.a. Nome del progetto: COIMA Responsabile del progetto: COIMA SGR S.p.A. Progettista: 3XN A/S S.P.A. Environmental expert(s): DEERNS ITALIA S.P.A. Nome del progetto: écoquipe 5.0 Responsabile del progetto: ARCHITEKTEN TILLNER & WILLINGER ZT GMBH Progettista: ARCHITEKTEN TILLNER & WILLINGER ZT GMBH; GUIDARINI & SALVADEO ARCHITETTI ASSOCIATI; STUDIO CAMPANELLA TESSONI Esperto ambientale : EURAC RESEARCH Nome del progetto: Green Community Responsabile del progetto: Co.Ge.Fa. S.p.A. Progettista: Dap studio Esperto ambientale: UNITED CONSULTING S.R.L. Nome del progetto: LIVES Liberty Village di Economia Sostenibile Responsabile del progetto: La Cordata società cooperativa sociale Progettista: Dott. Arch.Maurizio De Caro; TEMPORIUSO S.R.L. Esperto ambientale : Arcadis Italia S.r.l.

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Reinventing cities: oltre 60 proposte per i 7 siti milanesi

Sessantuno candidature per rigenerare 7 luoghi strategici della città. È l’esito della prima fase della seconda edizione di Reinventing cities, il bando internazionale lanciato a dicembre dal Comune insieme a C40 che prevede l’alienazione e costituzione del diritto di superficie di siti da destinare a progetti di rigenerazione ambientale e urbana. “È un risultato molto importante – dichiara l’assessore all’Urbanistica Pierfrancesco Maran – che dimostra come, nonostante il momento estremamente difficile per tutti, Milano continui ad essere una città attrattiva per architetti e progettisti che vogliono sperimentare idee innovative e per investitori internazionali. Aspettiamo di vedere le proposte che verranno selezionate nella seconda fase ma siamo sicuri che, come per la prima edizione del bando, arriveranno progetti di elevata qualità ambientale e architettonica. Ricordiamo che la caratteristica principale di Reinventing cities rispetto ad altre procedure di gara è che il progetto vincitore non sarà quello con l’offerta economica più alta, ma quello che verrà valutato avere la miglior qualità secondo un set di parametri ambientali“. Sono 11 le proposte arrivate per Loreto, che dovrà svilupparsi a partire dalle regole del Piano di governo del Territorio valorizzando la piazza come cerniera tra Corso Buenos Aires, viale Monza e via Padova e riorganizzando la viabilità per generare nuovi spazi pedonali, 10 quelle per il nodo Bovisa, la cui rigenerazione sarà l’occasione per ricucire il quartiere e integrare la stazione quale porta di accesso a un sistema di funzioni urbane strategiche. Sette le candidature per Lambrate, dove in base all’Accordo di Programma per la rigenerazione degli scali ferroviari dovrà nascere un quartiere sostenibile con alloggi di edilizia residenziale a prezzi accessibili, spazi pubblici, aree verdi e servizi di quartiere per il 60% dell’intera superficie. L’area di Civitavecchia a Crescenzago ha avuto 12 proposte, ben 13 quelle per l’ex Macello e una per l’area di via Monti Sabini: in questi tre i siti dovranno essere realizzati alloggi in edilizia residenziale sociale, in particolare in affitto, per rispondere alla forte domanda di case a prezzi accessibili. Infine sono 7 le candidature per le Palazzine Liberty di viale Molise dove potranno nascere anche servizi per tutta la città. Il bando prevede ora la nomina di una commissione giudicatrice per ogni sito (che verrà composta da rappresentanti del Comune di Milano e di C40, esperti internazionali di urbanistica/ architettura, esperti ambientali locali ed esperti economici, da rappresentanti di Ferrovie dello Stato per quanto riguarda il sito di Lambrate e di Ferrovie Nord per il nodo Bovisa) che valuterà i progetti selezionando, per ciascun sito, sino ad un massimo di cinque finalisti che dovranno elaborare la proposta dettagliata compresa di offerta economica e infine, nel primo trimestre del prossimo anno, l’individuazione del progetto vincitore per ognuno dei 7 siti. Al bando, il cui obiettivo è promuovere uno sviluppo urbano sano, verde, economicamente sostenibile e resiliente erano chiamati a partecipare architetti, pianificatori urbani, designer, sviluppatori, imprenditori, esperti ambientali, start-uppers, associazioni di vicinato, innovatori e artisti. Reinventing cities, che nella prima edizione ha portato progetti innovativi e di elevata qualità ambientale per le Scuderie de Montel, lo scalo ferroviario di Greco e porzioni di via Doria e via Serio, quest’anno ha visto la partecipazione di 10 città del mondo: oltre a Milano, Madrid, Roma, Chicago, Dubai, Montreal, Singapore, Cape Town, Reykjavik.  

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Nel bando Reinventing Cities spunta il salva Macao

Fra le aree inserite nel bando Reinventing Cities c’è anche quella occupata dalle sei Palazzine Liberty adiacenti all’ex Macello di viale Molise. Ve detto che il comune ha tenuto a precisare che una di queste è “occupata senza titolo“. Certo, per scoprirlo bisognava armarsi di pazienza e leggere fino in fondo il lunghissimo comunicato emesso da Palazzo Marino, nel quale, gli spazi che comprendono quello occupato dal “Collettivo Macao” sono casualmente inseriti per ultimi. In merito all’occupazione abusiva, l’Assessore Maran ha messo le mani avanti dichiarando che se Macao “verrà o meno sgomberato è un affare del Questore“, ma  ha precisato che, “anche Macao, in un contesto di piena legalità e normalità, potrebbe vincere se presenta una proposta migliore delle altre”. “Il progetto – ha specificato Maran – non potrà essere su un’unica palazzina, bensì si dovrà lavorare, magari facendo squadra con altri, facendo un’unica proposta complessiva sulle sei palazzine Liberty. Se le iniziative proposte hanno risvolti sociali migliori delle altre in gara, potrà vincere (Macao ndr) altrimenti se le aggiudicherà qualcun altro.  Se un soggetto possa legalmente partecipare al bando per l’aggiudicazione di un immobile che occupa abusivamente Maran però non lo spiega. Giusto per fare un esempio congruo: chi occupa abusivamente un alloggio popolare non può iscriversi nelle liste per ottenerne uno regolarmente. La vera domanda però è, quali soggetti economici saranno disposti a partecipare al bando per un’area (nemmeno troppo grande se paragonata a quelle rese disponibili con gli scali ferroviari) della quale una volta aggiudicata potrebbero non avere la piena disponibilità (anche in fase progettuale) dovendosi scontrare con degli occupanti abusivi che il Comune ha precedentemente dimostrato di essere incapace di sgomberare. Un fattore scoraggiante perché renderebbe indefinibili i tempi di realizzazione del progetto presentato. Resta poi da capire se la legge consenta di mettere a bando un bene occupato abusivamente, o se sia necessario averne la piena disponibilità prima di farlo. Domande che a palazzo Marino nessuno sembra porsi. Secondo alcuni nessuno solleva il problema perché l’intento della maggioranza è proprio quello di regolarizzare Macao, permettendogli di partecipare al bando insieme ad altre realtà simili e mettendo contestualmente fuori gioco eventuali competitor. Immaginatevi quali investitori internazionali, sapendo come vanno le cose in Italia, avrebbero partecipato al bando per la rigenerazione dello Scalo Ferroviario Greco-Pirelli, se fra le condizioni poste vi fosse stata quella di partecipare in cordata, o contro gli ortisti abusivi che occupano parte delle aree adiacenti la massicciata ferroviaria. Fra quelli che la pensano così c’è sicuramente il Consigliere Comunale di Forza Italia Alessandro De Chirico, che ha sottolineato, “Già in passato l’amministrazione ho provato a regolarizzare il centro sociale, ad esempio inserendo la palazzina tra quelle in vendita nel fondo immobiliare gestito da PN Paribas“, aggiungendo, “Oggi l’assessore Maran prova a fare il furbo inserendo il bene tra i progetti da riqualificare e, ben consapevole che nessuno si azzarderebbe nel comprare un immobile occupato, specifica che le palazzine potranno essere date semplicemente in affitto“. “Questa operazione sa tanto di furbata – ha insistito De Chirico – a discapito dei milanesi che lì chiedono più servizi e luoghi aggregativi regolari“. Per poi concludere,  “M’impegnerò personalmente a individuare soggetti interessati a un’operazione importante per la riqualificazione dell’intero quartiere a pochi passi da Porta Vittoria, che finalmente vedrà pieno compimento“. Fabrizio De Pasquale, capogruppo di Forza Italia in Consiglio Comunale, ha invece sottolineato,  “Non è possibile che Macao o suoi esponenti si associno in cordata con altri operatori privati per gestire la palazzina che occupano illegalmente da 7 anni“. Definendo “indegno”  l’atteggiamento del Comune “che non ha mai pubblicamente chiesto al Questore lo sgombero dell’immobile“. “Così come è grave – ha aggiunto De Pasquale attaccando il Sindaco – il silenzio di Beppe Sala sulla complicità della Giunta con gruppo di delinquenti che praticano evasione fiscale, esercizio abusivo di attività commerciali di spettacolo e di spaccio di stupefacenti“, per poi minacciare “Agiremo in tutte le sedi affinché chi ha occupato abusivamente le palazzine non se le possa aggiudicare tramite bando“. Concludendo con il dire che, se Macao non sarà escluso dal bando per via delle violazioni alla legge perpetrate, “saremo di fronte al più grande caso di traffico di influenze registrato in città”.  

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Loreto e Lambrate fra le 7 aree nel bando Reinventing cities

Piazzale Loreto, il nodo di interscambio Bovisa, lo scalo ferroviario di Lambrate, aree in via Monti Sabini e a Crescenzago, l’area dell’ex Macello e le Palazzine Liberty di viale Molise. Sono le sette aree con cui Milano partecipa alla seconda edizione di “Reinventing Cities”, il bando internazionale promosso da C40 che prevede l’alienazione di siti dismessi o degradati da destinare a progetti di rigenerazione ambientale e urbana, nel rispetto dei principi di sostenibilità e resilienza. L’iniziativa è stata illustrata questa mattina a Palazzo Marino dall’assessore all’Urbanistica, Verde e Agricoltura Pierfrancesco Maran, l’Amministratore Delegato di FS Sistemi Urbani (Gruppo FS Italiane) Umberto Lebruto, il presidente di FNM Andrea Gibelli, il rappresentante di C40 Zachary Tofias e l’architetto Paolo Mazzoleni, Presidente dell’Ordine degli Architetti di Milano. “Si tratta della prima applicazione concreta del Piano di Governo del Territorio appena approvato, non solo dal punto di vista delle norme, ma anche per gli obiettivi: incrementare l’offerta di case accessibili in affitto e rigenerare il territorio con interventi di elevata qualità ambientale – dichiara l’assessore Maran –. Loreto e Bovisa si svilupperanno a partire dall’idea che il progetto batte la regola se si interviene attraverso un lavoro di ricucitura territoriale e in una logica che vuole concentrare la densità urbana in prossimità delle metropolitane. In via Monte Sabini, Crescenzago e all’ex Macello dovranno essere realizzati alloggi in edilizia residenziale sociale, in particolare in affitto, per rispondere alla domanda di casa a prezzi accessibili. Anche a Lambrate, come previsto dall’Accordo di Programma per la rigenerazione degli scali ferroviari, arriverà edilizia residenziale sociale in affitto e in vendita e alloggi per gli studenti a prezzi accessibili. Infine nelle Palazzine Liberty potranno nascere servizi per tutto il quartiere e la città. Con questi progetti stimiamo di arrivare ad avere circa 1.600 alloggi nuovi alloggi in edilizia residenziale sociale e circa 120 in edilizia popolare, da destinare a giovani famiglie, studenti e persone in difficoltà”. Nove le città del mondo che partecipano alla seconda edizione di Reinventing Cities: oltre a Milano, Madrid, Roma, Chicago, Dubai, Montreal, Singapore, Cape Town, Reykjavik. In totale sono stati identificati 25 siti (di cui 7 solo a Milano) – tra aree o edifici in disuso o dismessi – da riqualificare attraverso interventi di rigenerazione urbana resiliente e a emissioni zero. Come per la prima edizione, che a Milano ha portato progetti innovativi e di elevata qualità ambientale per le Scuderie de Montel, lo scalo ferroviario di Greco e porzioni di via Doria e via Serio, il bando è rivolto a team multidisciplinari di architetti, progettisti, sviluppatori, imprenditori, ambientalisti, start-up, associazioni di vicinato, innovatori e artisti che vogliano unire le proprie competenze  e presentare proposte di rigenerazione urbana che promuovano uno sviluppo sostenibile e resiliente. Per ognuna delle aree, che saranno alienate prevalentemente in diritto di superficie (ad eccezione dell’edificio comunale in via Porpora a Loreto, delle aree di Monti Sabini e dello scalo ferroviario di Lambrate, che saranno venduti), verrà stabilito un prezzo minimo. L’avviso pubblico di alienazione si tradurrà in una procedura di selezione che favorirà i progetti che offrono le soluzioni ambientali più ambiziose e vantaggi tangibili per la cittadinanza. Il termine per presentare i progetti è il 4 maggio 2020. La procedura di selezione si strutturerà in due fasi: la prima finalizzata alla preselezione di 3/5 proposte per ciascun sito, mentre la seconda condurrà alla selezione dei progetti vincitori nei primi mesi del 2021. L’Ordine degli Architetti di Milano collaborerà con il Comune in veste di “ambasciatore locale” dell’iniziativa, per approfondire, divulgare e tenere vivo l’interesse tra i vari soggetti interessati lungo tutto il processo e facilitare la formazione di team integrati. Per maggiori informazioni sul bando Reinventing Cities, i criteri di selezione e le presentazioni dei siti oggetto del bando, visitare il sito http://www.c40reinventingcities.org/. I SETTE SITI MILANESI Piazzale Loreto È una delle sette piazze strategiche di Milano 2030, per cui nel PGT sono previste norme specifiche volte a incentivarne lo sviluppo e la rigenerazione. Situata a soli 3 km dal Duomo, in un’area tra le più accessibili della città, connessa in meno di 10 minuti di metropolitana alle stazioni di Milano Centrale, hub dei treni ad alta velocità, e Porta Garibaldi, accesso al distretto di Porta Nuova, oltre che al quartiere universitario di Città Studi. Piazzale Loreto si trova in un quartiere tra i più densi e attivi di Milano, dalla forte vocazione commerciale e ricco di servizi, ma oggi si configura come un elemento di cesura in larga parte dedicato al traffico, fattore che ne compromette la qualità urbana. Reinventare Loreto significa valorizzare la piazza come cerniera tra Corso Buenos Aires, viale Monza e via Padova, riorganizzando la viabilità per generare nuovi spazi pedonali di qualità. Si prevede la vendita dell’edificio comunale di via Porpora e la cessione in diritto di superficie degli spazi pubblici da valorizzare, comprese alcune parti dei mezzanini della metropolitana. L’eventuale riassetto dell’area potrà consentire l’edificazione di limitate aree in superficie oggi destinate a viabilità. Nodo Bovisa Un’area di 91mila mq, di cui 54mila di proprietà del Comune e 37mila di Ferrovienord, che comprende la stazione Bovisa-Politecnico, porta di accesso alla città dall’aeroporto di Malpensa e nodo ferroviario tra il centro e la città Metropolitana. Grazie alla sua elevata accessibilità il Nodo Bovisa è una delle aree strategiche di Milano 2030 disciplinate dal PGT attraverso norme specifiche che ne incentivano la rigenerazione. Oltre che dalla stazione e dai piazzali antistanti oggi adibiti a parcheggio, il sito è composto da un’ampia area a est dei binari, lungo la via Bovisasca. Reinventare il Nodo è l’occasione per fare da cerniera tra gli ambiti separati dai binari, ricucire il quartiere e integrare la stazione quale porta di accesso a un sistema di funzioni urbane strategiche.  Comune e Ferrovienord vendono i diritti di superficie con i relativi diritti edificatori dell’area. In funzione della proposta sarà possibile trasferire ulteriori diritti edificatori secondo le modalità previste dal PGT. Scalo Ferroviario di Lambrate A pochi passi dalla Stazione ferroviaria e della metropolitana M2, dallo scalo ferroviario di Lambrate in pochi

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