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De Corato ricorda Sergio Ramelli

“Sono passati 46 anni dalla scomparsa di Sergio Ramelli. Oggi, come allora, si ripete un dolore che non si affievolisce con il passare degli anni”. Lo ha ricordato in una nota Riccardo De Corato,  consigliere comunale di Fratelli d’Italia, in occasione del 46esimo anniversario dell’aggressione a Sergio Ramelli, picchiato vicino casa sua da un gruppo di militanti della sinistra extraparlamentare il 13 marzo 1975. Ramelli morì in ospedale a Milano il 29 aprile successivo a causa dei traumi riportati durante l’aggressione dopo giorni di agonia. “Sergio – ha continuato De Corato – era un giovane militante del Fronte della Gioventù, massacrato il 13 marzo del 1975 a Milano ad appena 18 anni a colpi di chiave inglese per la sola colpa di aver scritto un tema sui crimini delle Brigate Rosse e morto in ospedale dopo 47 giorni di agonia”. De Corato ha ricordato aggiunto di aver conosciuto Ramelli “nella sede di via Mancini della Federazione dell’MSI, quando ero un giovane dirigente del partito. Ramelli pagò con la vita per le sue idee come accadde esattamente un anno dopo, il 29 aprile 1976, a Enrico Pedenovi ucciso da un commando di Prima Linea. Erano gli anni di piombo, una pagina terribile della storia di Milano che mi auguro non torni più”, ha concluso De Corato.

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Gioventù nazionale ricorda Jan Palach

“Oggi abbiamo ricordato Jan Palach a 51 anni dalla sua morte, Giovane studente e patriota cecoslovacco che si diede fuoco in piazza San Venceslao a Praga. Morì a 20 anni, 3 giorni dopo il suo sacrificio” lo rende noto Francesco Rocca, Presidente di Gioventù Nazionale Milano. “È tempo di dedicare nella nostra città un monumento a Jan Palach – conclude Rocca – simbolo della resistenza anti-sovietica e della Libertà, l’Europa deve molto al suo martirio”, dichiara Francesco Rocca, Presidente di Gioventù Nazionale Milano. “Jan Palach è il simbolo dell’Europa Sovrana e dell’Europa libera, oggi al posto dei carri armati sovietici – aggiunge  Marco Alfonzo, presidente di GN Milano Provincia – l’Europa è soffocata da un’occupazione politica ed economica, oggi ricordare il martirio Jan Palach è un chiaro segnale ai diktat della UE: non saremo mai schiavi, torneremo sovrani e lo faremo presto”. Alla cerimonia, che si è svolta in via Jan Palach sotto la targa toponomastica con inciso il nome del martire, erano presenti anche l’europarlamentare Carlo Fidanza e l’Assessore alla Sicurezza di Regione Lombardia Riccardo De Corato.  

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