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Perrone (MN): Sui muri della Milano di Sala uomini nudi in sprezzo a legge e decoro

“Come donna, politico e madre non posso che provare schifo per quello che la Milano di Sala è diventata. E che questi cartelloni, affissi in centro a Milano, incarnano alla perfezione: uomini nudi, abbracciati e coperti da borse da donna. Il Gay Pride è passato e ha lasciato queste pubblicità come la risacca sulla spiaggia. A differenza della risacca, però, a Milano questo è vietato”,  lo scrive in una nota Roberta Perrone, portavoce del Movimento Nazionale. “Ma esattamente come per l’iscrizione anagrafica degli orfani comprati dalle coppie gay, il Sindaco pare non voler far rispettare la legge. – continua la Perrone – Il comma 6 dell’articolo 4 del Regolamento Comunale sulle Affissioni Pubblicitarie dichiara: L’autorizzazione è negata nei casi di divieto previsti dal presente regolamento per violazione dei criteri di collocamento individuati o per contrasto con il decoro, l’ornato urbano e l’estetica cittadina. E se alla maggioranza del Comune fosse sfuggito, la pornografia esposta alla vista dei bambini rientra ancora in tale definizione. Nei prossimi giorni – conclude – mi attiverò in tutte le sedi per rimuovere questa ferita infetta nella carne della capitale morale d’Italia. E per una volta, non mi sto riferendo a Sala”.

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Perrone (LaRete): “Sindaco Sala, la sua giunta green è andata in bianco causa neve!”

Perrone (LaRete): “Sindaco Sala, la sua giunta green è andata in bianco causa neve!”. È la considerazione che Roberta Perrone, consigliera del Municipio 5, fa di fronte alla debacle dei “tavoli neve” dell’assessore Granelli. Il Consiglio Municipale si deve fare veicolo delle forti rimostranze dei cittadini. La consigliera Roberta Perrone ha, quindi, presentato un’interrogazione urgente per sapere “quale piano è in atto per il Municipio 5, sia per quanto riguarda lo sgombero delle strade e dei marciapiedi (accumuli di neve e spargimento sale) sia per la manutenzione, la verifica e la messa in sicurezza degli alberi presenti nei parchi recintati, e ancor più in tutte le zone aperte e soggette al transito continuo di pedoni e automobili. ”Ecco il testo del documento: Ai sensi e per gli effetti di quanto stabilito dall’articolo 11 del Regolamento di organizzazione e funzionamento del Consiglio di Municipio. PREMESSO CHE – in data 24/12/2020 presso il Comune di Milano, si è tenuto il “tavolo neve” presieduto dalla vicesindaco Anna Scavuzzo e dall’assessore alla Mobilità e Lavori pubblici Marco Granelli, con la partecipazione della Protezione Civile e delle partecipate A2A, Amsa, Atm e MM, al fine di programmare il piano di intervento da adottare in prevenzione e a seguito delle precipitazioni che erano state previste per i giorni seguenti; – nella notte tra il 27 e 28 dicembre, così come previsto, nella città di Milano sono caduti oltre 20 cm di neve; – la mattina del 28 dicembre la città si è presentata completamente sommersa dalla neve sia lungo le strade che sui marciapiedi e la circolazione è risultata completamente bloccata; – in diverse zone della città si è verificato il distaccamento di rami con conseguente caduta che ha provocato anche l’interruzione di una linea tranviaria, il ferimento di una donna e diversi danni; – i parchi recintati sono stati chiusi per il pericolo del crollo dei rami appesantiti dalla neve; – nella giornata del 29 dicembre, nonostante oltre 24 ore senza precipitazioni, i marciapiedi e gli attraversamenti pedonali risultavano essere ancora impraticabili, ricoperti da cumuli di neve e lastre ghiaccio; – le previsioni meteo prevedono nuove precipitazioni per i prossimi giorni. SI INTERROGANO i destinatari in oggetto per conoscere urgentemente, in forma scritta come previsto dall’art.11.3 del Regolamento di organizzazione e funzionamento del Consiglio di Municipio 5, quale piano è in atto per il nostro Municipio, sia per quanto riguarda lo sgombero delle strade e dei marciapiedi (accumuli di neve e spargimento sale) sia per la manutenzione, la verifica e la messa in sicurezza degli alberi presenti nei parchi recintati e ancor più in tutte le zone aperte e soggette al transito continuo di pedoni e automobili.

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Via Monti Sabini, Perrone: “Vigileremo su ogni atto”

Via Monti Sabini, Perrone: “Vigileremo su ogni atto”. In via Monte Sabini si sta verificando una situazione molto particolare: il 21 giugno 2019 una cooperativa edilizia è stata costretta a diffidare “EX ART. 25 Dpr. 10.1.1957 n. 3” il responsabile dello sportello unico arch. Giovanni Oggioni, l’arch. Simona Collarini responsabile Ufficio Gestione Piani Urbanistici e l’arch. Giancarlo Tancredi responsabile Unità Tecnica Pianificazioni ERS, dopo quattro mesi di silenzio. Come raccontato da Francesco Merlo, presidente della cooperativa House Sabini arl, Proprio grazie a questo documento nel giro di due settimane è stata fornita la risposta che la cooperativa House Sabini arl attendeva. Tuttavia a 21 gennaio 2020 la stessa cooperativa ha diffidato il Comune di Milano a non proseguire nessun rapporto con un soggetto che si è interposto, impedendo di fatto la prosecuzione del progetto alla House Sabini. Nessuna risposta è arrivata. Il 13 luglio 2020, dopo il lockdown con il Comune di Milano in perenne “silenzio/smartworking”, la cooperativa House Sabini ha presentato un esposto e diffida al Comune e al MISE denunciando il tutto con ampie e oggettive prove: risposte zero. Ne parliamo con Roberta Perrone, consigliera del Municipio 5. Consigliera, la vicenda parrebbe un esempio di Pubblica Amministrazione che funziona solo a colpi di carte bollate, lei cosa ne pensa?  Purtroppo, come ben sappiamo, questo è un problema di tutta l’amministrazione del nostro paese e non solo una questione locale. La burocrazia in Italia è lenta e macchinosa e spesso non consente il naturale processo dei percorsi soprattutto in urbanistica. Questo problema nasce a mio avviso principalmente dalla tendenza di spostare le responsabilità da uno all’altro innescando una serie di passaggi interminabili e poco chiari per l’utente, oltre che alla modifica continua di procedure e normative. Lei ha presentato un’interrogazione per difendere l’iniziativa privata che intendeva costruire in edilizia residenziale sociale, come è andata? Per quanto riguarda la parte inerente al contezioso, il Municipio 5 si è avvalso di attendere la determinazione di chi è deputato a verificare quanto denunciato. Relativamente alla tutela dei cittadini che sono in attesa della loro casa in edilizia convenzionata, ha garantito che vigilerà sulla presentazione di eventuali nuovi progetti chiedendo, per quanto di competenza, il mantenimento delle caratteristiche convenzionali già proposte. Il Municipio cosa può fare per evitare che decine di famiglie vedano svanire il progetto di avere una casa? Il Municipio può farsi portavoce, vigilare e contrastare eventuali proposte, ma il parere finale sta al Comune. Pensate di avviare altre iniziative sul territorio? Sicuramente vigileremo su ogni atto che verrà presentato. Ci metteremo inoltre a disposizione e in supporto ai cittadini per far si che venga rispettato il progetto e dato loro ciò che gli spetta.

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Interrogazione in Municipio 5 per via Monti Sabini

Interrogazione in Municipio 5 per via Monti Sabini. L’esposto che fa tremare il Comune e in particolare alcuni suoi dipendenti diventa una questione anche politica. La Rete infatti ha presentato una interrogazione in Municipio 5 per via Monti Sabini. “Oggi – dichiara Roberta Perrone – portavoce Nord-Ovest della Rete – ho protocollato presso il Municipio 5 di Milano, dove sono consigliera, un’interrogazione nella quale, a fronte di una diffida presentata da una cooperativa nei confronti di 4 funzionari del Comune, chiedo conto dell’accaduto a tutela dei cittadini del nostro territorio. “Nei fatti – continua la consigliera Perrone – secondo quanto denunciato, ci sarebbe stata una speculazione per agevolare una società terza a discapito di 41 famiglie, che hanno versato l’acconto ben 4 anni fa per acquistare la loro casa in edilizia convenzionata. La cooperativa promotrice del progetto ha atteso per tutti questi anni la concessione dei permessi e, una volta presentata una prima diffida ad adempiere nei confronti del Comune, si è vista risolvere il contratto preliminare con immediata rivendita del terreno ad un terzo attore.” “Non ci daremo pace – conclude la portavoce della Rete – finché la situazione non sarà chiarita e non saremo certi che alle famiglie venga garantito il diritto ad avere la loro casa in edilizia convenzionata.” A questo punto la questione è diventata anche politica, perché il destino di decine di famiglie è a rischio: non ci sono solo i 41 nuclei che speravano di avere una casa a prezzi umani, ma anche tutti gli altri milanesi che vogliono la certezza che nei Municipi si rispettino le linee di cui continua a parlare l’assessore Pierfrancesco Maran. Si parla di alloggi in affitto o in vendita a costi sostenibili anche per chi non ha grandi guadagni, ma poi le cooperative come quella che stava cercando di operare in via Sabini vengono sopravanzate da chi può disporre di capitali liquidi in abbondanza. Allora la versione di Maran è solo marketing politico o i milanesi si possono fidare? Il dubbio viene perché mentre i giornaloni gli servono sul piatto ampi servizi in cui parla di vivere a Milano senza doversi impegnare un rene, nei Municipi lontani da Palazzo Marino le cose vanno per un altro verso.

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