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Municipio 4 Milano. Rosa Pozzani (Forza Italia):”Surreale la rivolta a suon di clacson dei venditori abusivi di piazzale Cuoco”

Municipio 4 Milano. Rosa Pozzani (Forza Italia):”Surreale la rivolta a suon di clacson dei venditori abusivi di piazzale Cuoco”. Un’altra mattina di caos, illegalità e abusivismo per i residenti di piazzale Cuoco, viale Puglie e vie limitrofe. In quest’area, con l’amministrazione Sala, mancava solo la rivolta dei venditori abusivi. Questa mattina il quartiere è stato svegliato dallo strombazzare di decine di clacson di altrettanti furgoni che hanno invaso l’ area del Mercato delle Pulci ex S. Donato, e percorso ripetutamente in lungo e in largo viale Puglie, piazzale Cuoco e piazzale Bologna quasi volessero festeggiare una vittoria. La finta ciclabile di viale Puglie poi è servita da parcheggio per gli stessi furgoni. Ho scritto nuovamente al Sindaco, al vicesindaco che è anche assessore alla sicurezza con delega alla Polizia Locale. Ma non finisce qui. “Egregio sindaco Sala, gentile assessore Scavuzzo, Vi scrivo perché sento il dovere civico di segnalarVi per l’ennesima volta quello che succede ormai da troppe Domeniche in vle Puglie, ple Cuoco e dintorni da quando i Mercatini dell’Usato sono chiusi per Covid. Già dalle prime ore della Domenica mattina, decine e decine di venditori abusivi (un centinaio circa solo in ple Cuoco) hanno steso a terra, sul marciapiede di vle Puglie, all’interno dei giardinetti di ple Cuoco e dintorni, la loro “merce” che abusivamente vendono e altrettanto abusivamente viene comprata. Il Covid ha “risolto” i Mercatini dell’Usato (purtroppo, con tutto il rispetto delle vittime che ha fatto e che ancora fa) obbligando a emettere l’ ordinanza di chiusura ma ora tocca a Lei assessore Scavuzzo e alla Polizia Locale risolvere questo crescente, preoccupante nuovo “mercato” abusivo all’aperto in tutta la zona, ai suoi uomini e donne della PL intervenire prima che questo fenomeno collaterale diventi disordine pubblico e serva intervenire per riportare tutto ad un Ordine Civico. Venditori assembrati senza mascherine, i residenti hanno paura a passare in mezzo e sono quindi abusati nei loro diritti. Dopo due giunte di sinistra, per un totale di 10 anni, la situazione anziché migliorare è peggiorata. Non siete riusciti a gestire i due mercati dell’Usato e anzi se ne è formato un terzo all ‘esterno, del tutto irregolare, per il quale non avete alcuna scusante. Lí tocca proprio a voi, amministrazione di Palazzo Marino, intervenire sull’abusivismo commerciale, a voi e a nessun altro. Ci vuole un sindaco che risolva questo annoso e ormai intollerabile problema, e Lei Sindaco che qui non si è mai visto, non pare essere il candidato all’altezza di questa situazione. La gente è stufa di non essere ascoltata, è stufa di essere presa in giro! Spero, come credo ascoltandola tutti i giorni sul territorio, che sia stufa anche di votarVi! Con questo Vi saluto, attendo interventi insieme alla gente “stufa” di questo disordine e degrado, e Vi auguro una Domenica serena, quella che ai cittadini di questa parte di zona 4 non è consentito avere. Distinti saluti. Rosa Pozzani”

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Imbarazzo per Sala per il paragone tra Anna Frank e Greta

Imbarazzo per Sala per il paragone tra Anna Frank e Greta. Il sindaco ai microfoni di Rai Documentari durante le riprese al Piccolo teatro dell’anteprima del docu-film #AnneFrank ha dichiarato: “Penso che Anne sia stata un’anticipatrice della presenza femminile in così giovane età. Viene naturale pensare a Greta, perchè sono due storie di coraggio enorme in cui si parte dalla cosa più semplice che c’è e si arriva a un risultato simile”. Un paragone che ha causato l’indignata reazione del centrodestra e costringe il primo cittadino a correggersi, perché Sala sembra far fatica a scusarsi. Ci è riuscito quasi del tutto quando ha rivisto le sue posizioni filo negazioniste a inizio pandemia, ma in tanti lo capiscono perché quando Fontana apparse per primo con la mascherina in video lo presero per un cretino. Poi hanno capito e persino lui ha chiesto scusa, pur se con qualche precisazione. Stavolta non riesce a scusarsi, ma è costretto a precisare il suo pensiero come un Berlusconi degli anni ruggenti. Il paragone regge se si vede alla quantità delle reazioni indignate. Deborah Giovanati, assessore all’Educazione del Municipio 9, ha replicato subito duramente alle parole di Sala: “Carissimo Beppe Sala, Perché strumentalizzare così la figura di Anne Frank? Le tue parole hanno creato tanto disagio e sofferenza in chi ha sofferto per la persecuzione nazista e l’Olocausto. In tutti noi. Banalizzare il passato, in modo così superficiale e inappropriato, per il proprio tornaconto di immagine? Abbi almeno il buon gusto di chiedere scusa a tutta la comunità ebraica e a tutti i cittadini milanesi. “Penso che Anne sia stata un’anticipatrice della presenza femminile in cosi’ giovane eta’. Viene naturale pensare a Greta, perchè sono due storie di coraggio enorme in cui si parte dalla cosa più semplice che c’è e si arriva a un risultato simile”. Lo ha detto il sindaco di Milano Beppe Sala, ai microfoni di Rai Documentari, durante le riprese dell’anteprima del docu-film #AnneFrank!. Rosa Pozzani, vicepresidente del Municipio 4, ha attaccato le parole di Sala: “Sala vaneggia e paragona Greta Thumberg ad Anna Frank, l’adolescente quindicenne uccisa nel campo di concentramento di Bergen – Belsen. Signor sindaco, a tutto c è un limite! Non ci si riempie la bocca tanto per farlo con simili faziosi paragoni che non stanno né in cielo né in terra e che denotano solo grettezza, superficialità e impreparazione. Hai oltraggiato e offeso la memoria della Comunità Ebraica. In campagna elettorale tutto il lecito è consentito, ma questo proprio no! Non è consentito!  Torni in serenità a fare il “manager” al più presto, così saremo tutti più liberi dalla paura di ascoltare altre simili o peggiori sciocchezze dette da chi tutto potrà essere, ma mai più il sindaco di Milano! Anna Frank 12 giugno 1929 – Febbraio 1945. Dal 1942 al 1944 scrive il “Diario” di Anna Frank. Lucida e toccante testimonianza della vita di una famiglia ebrea nella seconda guerra mondiale e della tragedia della Shoah. Il Diario diventa durante la sua clandestinità obbligata l’Amico unico su cui sfogare le paure e le frustrazioni di una così lunga segregazione. Grazie al Diario di Anna Frank si ha testimonianza storica della condizione degli ebrei perseguitati dal nazismo, ma anche la storia di una adolescente, che nonostante la sua giovane età, già formata e ben delineata personalità, per due lunghissimi anni vive in un alloggio segreto la grande fragilità che la clandestinità genera in chi la vive. Nessuno meglio di Anna Frank è riuscito a trasmetterci le paure, le angosce, i sentimenti che il periodo nazista ha provocato in lei e in un intero popolo, quello Ebreo. Purtroppo il resto, il seguito del Diario è a conoscenza di tutti. Ancora oggi viviamo l’ombra di simili ritorni di quelle tragedie. Infine, paragonare la ragazzina di oggi, con la vita di oggi, a una giovane col vissuto di Anna Frank, beh siamo proprio caduti in basso! E questo paragone lo ha fatto il sindaco di una grande città come Milano!  #IlRicandidatoNonÈIlMioSindaco ‘Sono stupito e amareggiato, come cittadino di Milano e come parlamentare, dell’accostamento fatto dal sindaco Sala in una trasmissione Rai fra Anna Frank e Greta Thunberg’. Lo afferma in una nota Andrea Orsini, deputato di Fi, che annuncia, insieme al collega di partito Giorgio Mulè, un’interrogazione urgente in commissione di Vigilanza Rai. Anche secondo il consigliere regionale leghista Gianmarco Senna “con le sue parole Sala non soltanto insulta la memoria di Anne Frank, ma mette anche in difficoltà la stessa Greta Thunberg, strumentalizzandola”. Alla fine Sala è dovuto tornare sui suoi passi. “È più che evidente che non ci fosse la volontà da parte mia di fare un paragone, che del resto non avrebbe alcun senso, tra il dramma della Shoah e le vicende politiche dell’oggi – ha scritto Sala a Milo Hasbaini, presidente della Comunità ebraica -. Si parlava di coraggio di giovani donne e il giornalista mi ha portato sull’attualità, facendo un riferimento a Greta. Lo ribadisco con chiarezza: il dramma della Shoah è tragicamente unico e non esiste paragone possibile”. ANSA

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La base di Forza Italia difende Gallera

La base di Forza Italia difende Gallera. Mentre l’ormai quasi ex assessore regionale si è rassegnato alla sua uscita dalla giunta regionale, la base di Forza Italia difende Gallera. Consiglieri comunali e municipali del partito di Arcore hanno sollevato una voce contraria al ruolo di capro espiatorio riservata al loro compagno di partito. Anche i semplici militanti hanno rilanciato il sostegno al quasi ex assessore con l’hashtag #iostocongallera. Ecco alcuni degli interventi: Alessandro De Chirico, consigliere comunale – La Lombardia è stata la prima nel mondo occidentale a dover fronteggiare questo maledetto virus arrivato dalla Cina. La Regione si è mossa con determinazione contro un nemico sconosciuto, ha affrontato l’impreparazione delle istituzioni sanitarie mondiali e del governo italiano che ci ha lasciato soli, grazie alla forza dell’eccellenza dei propri medici e dei propri ospedali. È anche grazie a Regione Lombardia se oggi la situazione italiana è decisamente migliore rispetto a paesi considerati più forti, sia a livello politico che economico, come l’Inghilterra, dove si contano oltre 60.000 contagi al giorno. Sicuramente nessuno era preparato a questa catastrofe e sono stati commessi degli errori. Ed è qui che quella parte della sinistra composta da sciacalli assetati di potere, bramosi solo di sedersi sulle poltrone del governo lombardo, ha iniziato a montare inutili polemiche e a cercare a tutti i costi un colpevole, senza proporre soluzioni, senza avanzare proposte né suggerimenti, solo per demolire il lavoro altrui, e ancor più grave, senza avere il minimo rispetto per chi per colpa del covid è morto, per i familiari dei defunti, per chi soffre ancora. Hanno costruito una campagna di odio su un lapsus dovuto alla stanchezza, su una scelta di parole poco adatte o sulla fortuna di aver potuto utilizzare meno del previsto l’ospedale in fiera costruito in 10 giorni senza l’impiego di fondi pubblici. Hanno fatto un dramma per una corsa fuori dai confini del Comune di Milano e Giulio Gallera è diventato definitivamente il capro espiatorio di questa situazione quando è stato imputato il ritardo nelle vaccinazioni alla Lombardia. La Lombardia ieri contava 23.749 vaccini inoculati, pari al 21,6% delle 109.845 dosi consegnate. Una percentuale di somministrazione più bassa rispetto alla maggioranza delle altre regioni, ma è altrettanto vero che Lombardia ha ricevuto il più alto numero di vaccini in Italia e questo cambia la prospettiva della percentuale. Nessuno dice non siano stati fatti alcuni errori, o che nonostante il lavoro 24h su 24h delle persone impegnate in prima linea senza sosta dal 21 febbraio 2020, alcune cose non si potevano fare meglio, ma con il senno di poi sono tutti bravi. Inoltre, se i numeri sono importanti, perché guardare solo quelli che accusano la Lombardia? Perché nessuno parla delle oltre 46.000 siringhe inadatte all’inoculazione del vaccino che Roma ha consegnato il 30 dicembre alla nostra regione? Per dare inizio alle vaccinazioni Lombardia ha dovuto utilizzare le proprie scorte di materiale sanitario e, nonostante l’ennesimo disservizio causatoci dalla struttura del commissario Arcuri, nessuno punta il dito contro l’evidente incapacità di questo governo. A distanza di ormai quasi un anno, siamo tutti sfiancati dalla situazione che stiamo vivendo e la sinistra ha approfittato di questo momento di difficoltà per creare un contrasto fra gli alleati del centrodestra. Quella che è solo una battaglia politica sta portando al rimpasto della giunta lombarda, ma gli uomini del fare, gli uomini forti dei fatti non hanno bisogno di poltrone autorevoli per lavorare per la propria comunità. Conosco Giulio da 10 anni, ho scelto di lavorare con lui per il suo modo di fare politica, e sono certo che si rimboccherà le maniche e farà del suo meglio per il bene dei nostri concittadini come ha sempre fatto. Cambiare oggi la giunta lombarda è una mossa rischiosa che mi auguro non venga pagata sulla pelle dei cittadini disorientati dall’incertezza di questi tempi. Chi raccoglierà il testimone dell’assessorato più importante della regione motore d’Italia avrà un compito non facile e mi auguro che al più presto possa traghettare i lombardi fuori dalla crisi sanitaria, economica e sociale che sta attanagliando la nostra regione, il nostro Paese, il mondo intero. In queste ore circola il nome di Letizia Moratti al timone della direzione del welfare, a lei o a chi sarà, auguro buon lavoro. Rinnovo la mia stima nei confronti del presidente Attilio Fontana, auspico che la sua nuova squadra possa supportarlo al meglio. Noi saremo al lavoro per ricostruire ciò che questo maledetto virus ha distrutto, con passione, sempre al sostegno di Milano e della Lombardia Rosa Pozzani, consigliere di Municipio 4 – Regione Lombardia, con il suo assessore alla sanità Giulio Gallera, è stata la prima in Europa a dover fronteggiare la più grande emergenza dal secondo dopoguerra ad oggi.. Uno scenario spaventoso con un nemico invisibile e sconosciuto. Facile criticare a posteriori le scelte fatte e le decisioni prese sotto pressione, in tempi rapidissimi, con un governo di incapaci a Roma! Per non parlare delle pressioni pazzesche create da fortissimi attacchi della sinistra, che io ricordo così violenti solo col Presidente Berlusconi. I principali indicatori dicono che Regione Lombardia “ha performato” – brutto questo termine, ma usato dagli addetti alle statistiche – come, se non meglio, delle altre regioni tenendo conto di tutti i fattori. Mi amareggia l’iniziativa di Salvini di un rimpasto di giunta per mettere a tacere le polemiche di sinistra. Trovo che sia un grave errore di poca visione strategica e politica perchè così facendo si dà tacitamente ragione alla sinistra dando l’erronea convinzione che Regione Lombardia abbia sbagliato. Un errore ancora più grave rimuovere in piena emergenza un uomo preparato, uno dei migliori in Giunta, che – avendolo ben conosciuto – si è speso notte e giorno senza risparmiarsi per salvare il maggior numero possibile di vite e che conosce come pochi il nostro sistema sanitario. #IoStoConGallera Alessandro Fede Pellone, giornalista – È una sconfitta di tutto il centro destra pensare che sostituendo qualche componente della Giunta di Lombardia gli ignobili attacchi si interrompano. In una situazione straordinariamente difficile la

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Mercatini di via Puglie, Pozzani (FI): “Suk a rischio focolaio”

Mercatini di via Puglie, Pozzani (FI): “Suk a rischio focolaio”. L’esponente degli azzurri ha infatti rilanciato l’annosa questione dei mercatini di viale Puglie. ” Vogliamo che questo suk sia il focolaio per un nuovo lockdown a Milano? Grave la cecità del sindaco Sala! “L’emergenza sanitaria è pronta a esplodere. Questa mattina ai mercatini dell’usato di piazzale Cuoco gli assembramenti di venditori abusivi e avventori sprovvisti di mascherine erano ovunque. Migliaia di persone riversate sui marciapiedi, lungo la strada, all interno dei mercatini e tutto intorno il loro perimetro. Polizia Locale e tutte le altre Forze dell’Ordine grandi assenti. In difficoltà anche ATM con i suoi autisti, per i mezzi e le fermate prese d assalto dalla folla. Uno scenario inimmaginabile in epoca di seconda ondata di Coronavirus. Il sindaco Sala e il suo assessore alla Sicurezza fra i grandi assenti. Il vero presente, invisibile ma che aleggia nell’aria minacciando tutti, è di certo il Covid 19. Chi alza la cler la mattina per mantenere la famiglia viene spesso multato, forse anche legittimamente, ma qui?!? Questi assembramenti e tutto questo abusivismo perché vengono tollerati?!? Vanno eliminati! È questo il momento, almeno nel rispetto di chi è morto per la pandemia! Invito il sindaco Sala a prendere immediati e urgenti provvedimenti per tutelare la salute dei residenti e dei cittadini tutti. Grave cecità e irresponsabilità aver permesso oggi lo svolgimento “anarchico” senza controlli di questi tristemente noti mercatini dell’usato. Non vogliamo che Milano diventi di nuovo “zona rossa”. Tra un aperitivo e l’altro Sala prenda i giusti provvedimenti! Rosa Pozzani Vicepresidente Consiglio di Municipio 4 e Presidente Commissione Speciale “Parco Alessandrini e C.A.T.”.

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La lettera dei ghisa: fateci lavorare

La lettera dei ghisa: fateci lavorare. A diffonderla Rosa Pozzani, Fi, che ha aggiunto: Leggo e apprendo con grande ammirazione le parole del Cav. Gianfranco Peletti, Presidente dell’Associazione Polizia Locale di Milano, con cui ha voluto ricordare al Comandante della Polizia Locale qual è il vero animus del Corpo che tra pochi mesi compirà 160 anni: “Nobis Urbem Commendant”, ai Ghisa è affidata la città. Abnegazione, sacrificio, dedizione, umanità, professionalità messi al servizio dei milanesi in occasione di guerre, dittatura, anni di piombo, terremoti, inondazioni, con il Corpo della Polizia Locale sempre in prima linea (non sempre e solo per fare multe) al fianco delle altre Forze dell’Ordine, dove ciascuno sa di dover mettere in conto anche di rischiare la propria vita. Duole dover constatare che in questo momento tragico per la nostra Città e per il nostro Paese, le scelte piovute dall’alto mortificano lo spirito del Corpo, fino al punto di suscitare vergogna e disagio nei Ghisa per non essere al fianco della popolazione. Mi sento di condividere con i Vigili di Milano il loro stato d’animo e sono loro vicina capendo che lo spirito di obbedienza si impone davanti a scelte non condivise. Ogni giorno vediamo al lavoro operatori della grande distribuzione e piccoli negozianti, operatori della Sanità, Forze dell’Ordine ed Esercito, sacerdoti e volontari tutti stretti in una grande battaglia in cui si fa sentire imbarazzante l’assenza quasi totale della Polizia Locale.  Auspico la soluzione di questa emergenza sanitaria nel più breve tempo possibile e nella ripresa sono certa che la Polizia Locale saprà come sempre distinguersi e cancellare l’onta grigia piovuta dall’alto sul Corpo . Al Comandante dei Vigili e all’Assessore alla Polizia Locale del Comune di Milano chiedo di riconsiderare le loro scelte: la città ha bisogno di tutti i suoi Vigili, anche di quelli in pensione già disposti a rientrare. Signor Comandante, le scrivo a titolo personale e per conto dei Colleghi a riposo dopo avere letto la lettera che ha inviato al personale in servizio, in riferimento a articoli pubblicati che denigrano il nostro Corpo. Conosciamo e abbiamo letto anche alcune delle lettere che le hanno scritto a titolo personale Colleghi che non sono stati d’accordo con le disposizioni impartite e abbiamo pensato fosse utile farle pervenire anche il nostro pensiero in merito alle scelte fatte dall’Amministrazione in questi tragici frangenti per la nostra città. Il nostro motto “Nobis Urbem Commendant” che tradotto in italiano significa “A noi è affidata la città”, nonché le qualifiche attribuite dagli art. 57 e 357 C.P.P. e la qualità di Agente di P.S. attribuita con Decreto Prefettizio fanno chiaramente capire che quando si è deciso di intraprendere questo lavoro si è fatta una scelta. Non voglio entrare nella retorica, perché è ovvio che in questi quasi 160 anni di storia del Corpo i servizi svolti dal nostro Corpo per la nostra città hanno attraversato guerre, carestie, dittatura, terrorismo, criminalità organizzata ecc. ecc. sempre con un ruolo da protagonisti e professionisti che hanno scelto di dedicare la loro vita (e conseguentemente quella delle loro famiglie) al servizio della città e dei cittadini. All’interno del Corpo abbiamo Colleghi che sono presenti da quasi un secolo, attraverso diverse generazioni che hanno sempre fedelmente seguito la città e le Amministrazioni, obbedendo sempre alle scelte fatte, anche se magari non condivise, proprio come sta accadendo oggi. Sappiamo benissimo che anche lei che è il nostro Comandante esegue ordini e disposizioni che le arrivano dall’alto e siamo solidali con lei e proprio per questo che le manifestiamo il nostro malessere di sentirci come dei traditori nei confronti della popolazione, dei Colleghi delle Forze di Polizia, del Personale sanitario e di tutti coloro che continuano a fare il loro dovere come è giusto che sia. Non vogliamo entrare nel merito delle scelte effettuate ma semplicemente esprimerle il nostro disagio e vergogna per essere assenti nel momento del bisogno e mi creda che è veramente pesante sopportare questo per chi ha sempre fatto il proprio dovere con abnegazione, spirito di sacrificio e spesso rischiando la vita. Non voglio rubarle del tempo prezioso e chiudo qui questo sfogo augurandole un in bocca al lupo ricordandole che le sue donne e i suoi uomini, compresi quelli a riposo, sono sempre presenti e disponibili per la nostra città. Il Presidente dell’Associazione Polizia locale di Milano (Cav. Gianfranco Peletti)

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Smantellato il teatro Ciak

Smantellato il teatro Ciak. Dopo una battaglia durata anni, i residenti e la politica locale festeggiano perché sono iniziate le operazioni per rimuovere la tensostruttura. A darne l’annuncio via Facebook, il vicepresidente del Consiglio di Municipio 4,  la forzista Rosa Pozzani: “Iniziate stamane le operazioni di smantellamento della tendostruttura “Ciak”, cui 6 anni fa erano stati concessi dal Comune di Milano permessi per concerti e manifestazioni diurne, serali e notturne che non tenevano in alcun conto della presenza a pochi metri, delle abitazioni. Non sempre ciò che si autodefinisce ” teatro” fa cultura, in questi anni ha fatto principalmente rumore con concerti da stadio. Ora lí si proceda con il completamento del parco Alessandrini, come da progetto preesistente! In alternativa, una struttura seria, vera e davvero insonorizzata con una programmazione autenticamente teatrale. #Municipio4 #CommissioneSpecialeAlessandrini”. Una vittoria di Forza Italia che a livello municipale aveva intrapreso una vera battaglia, con il supporto della Polizia locale, contro la struttura che non è mai stata insonorizzata a dovere (e che era uno dei requisiti grazie ai quali ne era stato autorizzato l’utilizzo). E un primo passo per bonificare la zona di via Puglie dalle altre manifestazioni che creano più degrado che cultura o commercio. In cima alla lista resta il mercatino settimanale in cui più di un servizio giornalistico ha evidenziato le irregolarità, come la presenza massiccia di merce rubata tra quella esposta dai bancarellisti. Anche quella però è una battaglia combattuta pervicacemente da tanti, ma che per ora non ha avuto risultati positivi. Ma le sconfitte non fermano quella che viene chiamata nell’insieme “società civile” di Milano: proprio grazie a questo sostrato sociale che unisce stampa, politica, associazioni e cittadini la città avanza anche continuamente, limitando sempre di più le zone grige del proprio territorio, quelle dove sembra che le regole civili vengano sospese.

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